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La VOCE ANNO XXI N°7

marzo 2019

PAGINA 2         - 22

Segue da Pag.21: "Clima da caccia alle streghe", parla storica del convegno con ANPI

ANPI E GIORNO DEL RICORDO


La posizione della Associazione Nazionale Partigiani d’Italia sulle questioni del Confine Orientale ed in particolare rispetto alla istituzione del GIORNO DEL RICORDO [10 Febbraio] si è dimostrata debole, e le reazioni di fronte all’offensiva revisionista-revanscista appaiono contraddittorie. All’origine l’ANPI non espresse una contrarietà netta, evidentemente risentendo in questo dell’influenza del Partito Democratico i cui esponenti avevano partecipato al processo istitutivo (sin dall’incontro incontro Fini-Violante a Trieste nel 1998) fino a votare ad approvare il testo della Legge n.92/2004 contentandosi del fatto che esso contiene un accenno alla contestualizzazione nella “più complessa vicenda del confine orientale”.

Perciò, già nel primo decennio dalla istituzione le sezioni ANPI sono andate in ordine sparso, talvolta promuovendo iniziative fortemente critiche – cui hanno sovente partecipato anche collaboratori di Diecifebbraio.info – talaltra partecipando a incontri con esponenti dell’associazionismo revanscista istriano-dalmata nella logica della “memoria condivisa”. Quest’ultimo spirito è quello che sottende anche alla “pacificazione” promossa in Friuli attorno alla questione di Porzûs, per cui reduci partigiani garibaldini si sono incontrati con reduci combattenti “osovani”.
Solo nel 2015, a seguito dello scandalo scoppiato sul caso del repubblichino 
Paride Mori e quindi alla scoperta di centinaia di riconoscimenti assegnati a caduti che “facevano volontariamente parte di formazioni non a servizio dell’Italia”, l’ANPI ha chiesto di sospendere gli effetti della Legge sul GIORNO DEL RICORDO. Viceversa i termini per i suddetti riconoscimenti sono stati prorogati per ulteriori 10 anni: di qui nel 2016 una lettera dell’allora presidente nazionale ANPI Carlo Smuraglia con richiesta di chiarimenti, in particolare, agli esponenti PD Del Rio e Serracchiani, lettera cui non è stata data alcuna risposta pubblica.
A dicembre 2016 il Comitato Nazionale ANPI approvava il documento 
“Il confine italo-sloveno. Analisi e riflessioni”, sintesi di un seminario interno organizzato per dipanare le questioni, nel quale però non si affronta la questione dei “premiati” né si contesta l’istituzione del GIORNO DEL RICORDO.
Nel 2018 la neo-presidente nazionale Carla Nespolo (tra l’altro co-firmataria di 
Lettera Aperta al MIUR pochi mesi prima) salutava il convegno di Torino “Giorno del Ricordo. Un bilancio”, oggetto di un attacco politico-giornalistico e del divieto di celebrazione in una sala comunale. Tuttavia nel 2019, con una svolta di 180°, la stessa Carla Nespolo criticava il convegno di Parma “Foibe e Fascismo”, quattordicesimo di una serie che per lunghi anni aveva sempre avuto la partecipazione dell’ANPI. Con questa presa di posizione della Nespolo inizia una fase di aperto distanziamento dell’ANPI dalle ricerche storiche che su questi temi hanno realizzato in particolare i collaboratori di Diecifebbraio.info.

(tratto da: "Le nostre F.A.Q. (domande frequenti)", sul sito Diecifebbraio.info

http://www.diecifebbraio.info/ )


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Foibe e fascismo, Anpi Parma: "Dalle destre rincorsa grottesta e comica a spararla più grossa"

Dopo una settimana di dure polemiche, che hanno visto protagonista anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini, si è svolta a Parma la 14esima edizione della manifestazione Foibe e fascismo a cui ha preso parte, come da programma, anche l'Anpi locale. Nel suo intervento, il presidente Aldo Montermini ha ribadito di non dover giustificare la presenza dell'Anpi all'appuntamento e ha ringraziato per gli attestati di solidarietà pervenuti all'associazione. Montermini ha inoltre criticato il consigliere regionale della Lega, Fabio Rainieri, che ha chiesto alla Regione di revocare i fondi all'Api: "Contributi che noi non riceviamo" ha sottolineato. L'incontro è stato introdotto da Pier Paolo Novari. Montermini, a margine del convegno, ha detto che ci sarà un incontro con la presidente nazionale Carla Nespolo che aveva parlato di iniziativa non condivisibile. Nel pomeriggio a Parma si è svolta una fiaccolata legata alla Giornata del Ricordo(Fra.Na, 10.2.2019)


VIDEO: https://video.


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Le dichiarazioni istituzionali


DAL QUIRINALE: << Mattarella: "una grande tragedia italiana" / "Non si trattò – come qualche storico negazionista o riduzionista ha voluto insinuare – di una ritorsione contro i torti del fascismo" / "innocenti, colpevoli solo di essere italiani e di essere visti come un ostacolo al disegno di conquista territoriale e di egemonia rivoluzionaria del comunismo titoista. Impiegati, militari, sacerdoti, donne, insegnanti, partigiani, antifascisti, persino militanti comunisti ... chi non si integrava nel nuovo ordine totalitario spariva, inghiottito nel nulla" / "solo dopo la caduta del muro di Berlino ... una paziente e coraggiosa opera di ricerca storiografica, non senza vani e inaccettabili tentativi di delegittimazione, ha fatto piena luce sulla tragedia delle foibe e sul successivo esodo" / "Ringrazio gli ambasciatori di Slovenia, di Croazia e del Montenegro per la loro presenza qui" / In precedenza il Presidente del Consiglio dei Ministri, coadiuvato dal Capo del Dipartimento per il Coordinamento Amministrativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Paola Paduano e dal Presidente della Federesuli, aveva consegnato le medaglie commemorative del "Giorno del Ricordo"  >> (fonte: https://www. )


DA BASOVIZZA: << Si stima abbiano perso la vita oltre 300mila persone / Salvini: “I bimbi morti nelle foibe e i bimbi di Auschwitz sono uguali” / Tajani: “Non possiamo permettere che una dittatura efferata, che una dittatura comunista come quella di Tito, ripeta in Venezuela quello che è accaduto qui... Chi nega ciò che è accaduto è complice” / Fico: “Quella delle foibe è stata una delle pagine più drammatiche della storia del nostro Paese" / Salvini: "Chi nega uccide due volte" / Grasso: “Nel 1947 nostri connazionali di Istria, Fiume e Dalmazia furono costretti all’esilio e gettati nelle foibe." Immediato il commento di Maurizio Gasparri: “Ma come si fa a scrivere ‘nel 1947’, gli eccidi e l’esilio cominciarono molto prima" / Il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza: "Subire ancora dei rigurgiti negazionisti da parte di alcune associazioni dell'ANPI... Il negazionismo può essere considerato lo stadio supremo del genocidio" / Giorgia Meloni: "Abbiamo vinto" / A celebrare la messa di suffragio a Basovizza l’arcivescovo di Trieste mons. Giampaolo Crepaldi / Schierati ... una rappresentanza delle X Mas... oltre quattrocento gli studenti / Tajani: "ai 97 Finanzieri che non avevano anche loro ammainato il Tricolore, buttati in una Foiba, e a Don Bonifacio, ucciso perchè non aveva ammainato la bandiera italiana" (fonti: https://ilpiccolo.gelocal.it/  https://www. )


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https://www.repubblica.it/


"Viva Istria e Dalmazia italiane", polemica in Croazia e Slovenia per le frasi di Antonio Tajani


Proteste dei premier sloveni e croati e degli eurodeputati croati dopo il discorso del presidente del Parlamento europeo in occasione della Giornata della memoria per le vittime delle foibe. Lui si difende: "Nessuna rivendicazione territoriale"


11 febbraio 2019


ZAGABRIA - Stanno suscitando forti polemiche in Croazia e in Slovenia le frasi pronunciate ieri dal presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, in occasione delle commemorazioni per le vittime delle foibe. Al termine del discorso tenuto alla foiba di Basovizza per la Giornata del ricordo, Tajani ha esclamato: Viva Trieste, viva l'Istria italiana, viva la Dalmazia italiana, viva gli esuli italiani, viva gli eredi degli esuli italiani", "evviva coloro che difendono i valori della nostra Patria". Dopo i primi attacchi lo stesso Tajani è intervenuto nella seduta plenaria dell'Europarlamento per difendersi, spiegando di non aver voluto dare alcun carattere di "rivendicazione territoriale" alle sue parole.


..segue ./.

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