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La VOCE 1906 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XXI N°10 | giugno 2019 | PAGINA 2 |
IN QUESTO NUMERO:Roberto Gessi |
la locomotiva usa
della spesa militare mondiale.
roberto gessi.
la voce non è l’unica espressione del g.a.ma.di. (gruppo atei materialisti dialettici) e del c.i.s.i.s. (comitato italiano songun indipendenza sovranità).
la voce non è l’unica espressione del g.a.ma.di. e del c.i.s.i.s., ci sono anche voci di attualità che ci tengono aggiornati giorno per giorno.
su facebook abbiamo due pagine e due gruppi: linda vi saprà dire la differenza: galassilinda@gmail.com .
miriam vi pubblica quotidianamente con argomenti di attualità che raggiungono indici di lettura incredibilmente alti (>16000 l’ultima rilevazione) e ancora in crescita, man mano aumentando anche il numero dei followers.
https://www.facebook.com/organizzazioneculturale/ (pagina del g.a.ma.di. e cisis su facebook).
https://www.facebook.com/groups/196243237603194/ (gruppo del comitato celebrazioni per kim jong il) su facebook.
https://www.facebook.com/comitato-kim-il-sung-399111973907394/ (pagina del comitato kim il sung) su facebook.
https://www.facebook.com/groups/588757478167166/ (gruppo dedicato a la moderna repubblica popolare democratica di corea ) su facebook.
ricordiamo ovviamente la pagina storica del gamadi.
https://www.gamadilavoce.it/, divisa in 14 sezioni delle quali la più aggiornata ora è quella dedicata alla corea popolare .
https://www.gamadilavoce.it/rpdc.html a sua volta divisa in 4 sezioni (kim il sung - kim jong il - kim jong un - corea).
un’altra pagina che viene aggiornata con contributi internazionali e con sviluppi dell’idea juche è quella che abbiamo dedicato al viaggio in corea popolare, gentilmente offerto dall’associazione delle scienze sociali a me e a linda:
http://juche.phisis.eu/ a sua volta divisa in 5 sezioni (lo studio dell’idea juche - convegni - contributi internazionali - sviluppi - il viaggio), che esiste anche in versione spagnola su esplicita richiesta dell’associazione delle scienze sociali e di cui raccomandiamo la pagina
http://juche.phisis.eu/libri.html a chi è interessato a conoscere la costituzione della corea popolare.
https://www.gamadilavoce.it/comitatokimjongil.html (pagina dedicata al comitato kim jong il).
https://www.gamadilavoce.it/comitatokimilsung.html (pagina dedicata al comitato kim il sung di piùrecente costituzione).
pagina speciale dedicata ai primi storici colloqui al vertice tra rpdc e usa pagine storiche si trovano invece su
http://robertogessi.tripod.com/chisiamo.htm ecc.
https://www.gamadilavoce.it/80424.htm (un punto storico).
https://www.gamadilavoce.it/lavoce/2011/giugno/corea/corea.pdf (dichiarazione congiunta della rpdc sulla pace e sulla riunificazione) .
https://www.gamadilavoce.it/download.htm (dove si possono ancora scaricare gratuitamente documenti e visionare filmati di miriam su teleambiente).
https://www.gamadilavoce.it/links.htm (dove potrete fare un test di q.i. e visitare altri links interessanti).
https://www.gamadilavoce.it/scienza/forum.html (pagina che speravamo avesse giugnore successo, ma i lettori interessati possono ancora smentirci).
http://www.teleambiente.it/ (la televisione che ci appoggia a milano e roma canali 78 e 812 del digitale terrestre).
comitato promotore della campagna #no guerra #no nato - italia .
prima parte.
parte seconda.
la locomotiva usa della spesa militare mondiale.
ndr: errata corrige. 7 mag 2019 — .
nell'articolo “la locomotiva usa della spesa militare”, nella seguente frase la parola “milioni” va sostituita con “mila”. la frase corretta è “come spesa procapite equivale a 3 mila dollari per abitante degli stati uniti”. ci scusiamo con i lettori per il refuso, invitandoli a correggere la frase se diffondono l'articolo.
parte terza.
breve storia della nato 3/10 l'espansione ad est.
comitato promotore della campagna #no guerra #no nato - italia.
documentazione presentata dal comitato no guerra no nato al convegno internazionale sul 70° anniversario della nato, firenze, 7 aprile 2o19 .
la documentazione viene pubblicata su questa pagina in 10 puntate,, ciascuna accompagnata dalla corrispondente sezione del video "i 70 anni della nato: di guerra in guerra .
3a/10 la nato si espande ad est verso la russia.
nel 1990, alla vigilia dello scioglimento del patto di varsavia, il segretario di stato usa james baker assicurava il presidente dell'urss mikhail gorbaciov che «la nato non si estenderà di un solo pollice ad est». ma in vent’anni, dopo aver demolito la federazione jugoslava, la nato si estende da 16 a 29 paesi (30 se ingloba la macedonia), espandendosi verso la russia.
nel 1999 ingloba i primi tre paesi dell’ex patto di varsavia: polonia, repubblica ceca e ungheria. nel 2004, si estende ad altri sette: estonia, lettonia, lituania (già parte dell’urss); bulgaria, romania, slovacchia (già parte del patto di varsavia); slovenia (già parte della federazione jugoslava). nel 2009 ingloba l’albania (un tempo membro del patto di varsavia) e la croazia (già parte della federazione jugoslava) e, nel 2017, il montenegro; nel 2019 firma il protocollo di adesione della macedonia del nord quale 30° membro. altri tre paesi – bosnia erzegovina (già parte della federazione jugoslava), georgia e ucraina (già parte dell’urss) – sono candidati a entrare nella nato.
13 mag 2019 — .
così washington lega questi paesi non tanto all’alleanza, quanto direttamente agli usa, rafforzando la sua influenza all’interno dell’unione europea. sui dieci paesi dell’europa centro-orientale che entrano nella nato tra il 1999 e il 2004, sette entrano nell’unione europea tra il 2004 e il 2007: all’unione europea che si allarga a est, gli stati uniti sovrappongono la nato che si allarga a est sull’europa. si rivela così, chiaramente, il disegno strategico di washington: far leva sui nuovi membri dell’est per stabilire nella nato rapporti di forza ancora più favorevoli agli stati uniti, così da isolare la «vecchia europa» che potrebbe un giorno rendersi autonoma.
l’espansione a est ha, oltre a queste, altre implicazioni. inglobando non solo i paesi dell’ex patto di varsavia ma anche le tre repubbliche baltiche un tempo facenti parte dell’urss, la nato arriva fino ai confini della federazione russa. nonostante le assicurazioni di washington sulle sue intenzioni pacifiche, ciò costituisce una minaccia, anche nucleare, verso la russia.
3b/10 usa e nato attaccano e invadonoi l'afghanistan e l'iraq .
gli stati uniti attaccano e invadono l’afghanistan, nel 2001, con la motivazione ufficiale di dare la caccia a osama bin laden, indicato come mandante degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 (la cui versione ufficiale non regge alle indagini tecnico-scientifiche effettuate da esperti indipendenti). osama bin laden è una figura ben nota a washington: appartenente a una ricca famiglia saudita, aveva collaborato attivamente con la cia quando, dal 1979 al 1989, essa aveva addestrato e armato tramite l’isi (il servizio segreto pachistano) oltre 100 mila mujaidin per la guerra contro le truppe sovietiche cadute nella «trappola afghana» (come la definirà in seguito zbigniew brzezinski, precisando che l’addestramento e l’armamento dei mujaidin erano iniziati nel luglio 1979, cinque mesi prima dell’invasione sovietica dell’afghanistan).
si apre così una nuova fase della situazione internazionale: il presidente degli stati uniti viene autorizzato a condurre la «guerra globale al terrorismo», in cui non vi sono confini geografici, condotta contro un nemico che può essere identificato di volta in volta non solo in un terrorista o presunto tale, ma in chiunque si opponga alla politica e agli interessi statunitensi. l’immagine perfetta di nemico, intercambiabile e duratura. il presidente bush lo definisce «un nemico oscuro, che si nasconde negli angoli bui della terra».
scopo reale dell’intervento militare usa in afghanistan è l’occupazione di quest’area di primaria importanza strategica. l’afghanistan è al crocevia tra medio oriente, asia centrale, meridionale e orientale. in quest’area (nel golfo e nel caspio) ci sono grandi riserve petrolifere. vi si trovano tre grandi potenze – cina, russia e india – la cui forza sta crescendo e influendo sugli assetti globali. come aveva avvertito il pentagono nel rapporto del 30 settembre 2001, «esiste la possibilità che emerga in asia un rivale militare con una formidabile base di risorse».
nel periodo precedente l’11 settembre 2001, vi sono in asia forti segnali di un riavvicinamento tra cina e russia. washington considera tale fatto una sfida agli interessi statunitensi nel momento critico in cui gli stati uniti cercano di occupare il vuoto che la disgregazione dell’urss ha lasciato in asia centrale. una posizione geostrategica chiave per il controllo di quest’area è quella dell’afghanistan.
la guerra inizia nell’ottobre 2001 con il bombardamento effettuato dall’aviazione statunitense e britannica. a questo punto il consiglio di sicurezza dell’onu autorizza la costituzione dell’isaf (forza internazionale di assistenza alla sicurezza), la cui direzione viene affidata in successione a gran bretagna, turchia, germania e olanda. ma improvvisamente, nell’agosto 2003, la nato annuncia di aver «assunto il ruolo di leadership dell’isaf, forza con mandato onu». e’ un vero e proprio colpo di mano: nessuna risoluzione del consiglio di sicurezza autorizza la nato ad assumere la leadership, ossia il comando, dell’isaf. solo a cose fatte, nella risoluzione 1659 del febbraio 2006, il consiglio di sicurezza «riconosce il continuo impegno della nato nel dirigere l’isaf». la missione isaf viene in tal modo inserita nella catena di comando del pentagono. nella stessa catena di comando sono inseriti i militari italiani assegnati all’isaf.
dopo l’afghanistan è il turno dell’iraq, paese sottoposto dal 1991 a un ferreo embargo che ha provocato in dieci anni un milione e mezzo di morti, di cui circa mezzo milione tra i bambini. il presidente bush mette l’iraq, nel 2002, al primo posto tra i paesi facenti parte dell’«asse del male». il segretario di stato colin powell presenta al consiglio di sicurezza dell’onu una serie di «prove» raccolte dalla cia, che successivamente risulteranno false, sulla presunta esistenza di un grosso arsenale di armi chimiche e batteriologiche in possesso dell’iraq, e su una sua presunta capacità di costruire in breve tempo armi nucleari. poiché il consiglio di sicurezza si rifiuta di autorizzare la guerra, l’amministrazione bush semplicemente lo scavalca.
la guerra inizia nel marzo 2003 con il bombardamento aereo di baghdad e altri centri da parte dell’aviazione statunitense e britannica e con l’attacco terrestre effettuato dai marines entrati in iraq dal kuwait. in aprile truppe usa occupano baghdad. l’operazione, denominata «iraqi freedom», viene presentata come «guerra preventiva» ed «esportazione della democrazia». le forze di occupazione statunitensi e alleate – comprese quelle italiane impegnate nell’operazione «antica babilonia» – incontrano una resistenza che non si aspettavano di trovare. per stroncarla, l’iraq viene messo a ferro e fuoco da oltre un milione e mezzo di soldati, che il pentagono vi disloca a rotazione insieme a centinaia di migliaia di contractor militari, usando ogni mezzo: dalle bombe al fosforo contro la popolazione di falluja alle torture nella prigione di abu ghraib.
la nato partecipa di fatto alla guerra con proprie strutture e forze. nel 2004 viene istituita la «missione nato di addestramento», al fine dichiarato di «aiutare l’iraq a creare efficienti forze armate». vengono addestrati, in 2.000 corsi speciali tenuti in paesi dell’alleanza, migliaia di militari e poliziotti iracheni. contemporaneamente la nato invia istruttori e consiglieri, compresi quelli italiani, per «aiutare l’iraq a creare un proprio settore della sicurezza a guida democratica e durevole» e per «stabilire una partnership a lungo termine della nato con l’iraq».
prossima puntata: la nato demolisce lo stato libico ,
La VOCE non è lunica espressione del G.A.MA.DI. (Gruppo Atei Materialisti Dialettici) e del C.I.S.I.S. (Comitato Italiano Songun Indipendenza Sovranità)Su Facebook abbiamo due pagine e due gruppi: Linda vi saprà dire la differenza: galassilinda@gmail.com Miriam vi pubblica quotidianamente con argomenti di attualità che raggiungono indici di lettura incredibilmente alti (>16000 lultima rilevazione) e ancora in crescita, man mano aumentando anche il numero dei followers.
Comitato promotore della campagna #NO GUERRA #NO NATO - Italia PRIMA PARTE PARTE SECONDA La locomotiva Usa della spesa militare mondialeNell'articolo “La locomotiva Usa della spesa militare”, nella seguente frase la parola “milioni” va sostituita con “mila”. La frase corretta è “Come spesa procapite equivale a 3 mila dollari per abitante degli Stati uniti”. Ci scusiamo con i lettori per il refuso, invitandoli a correggere la frase se diffondono l'articolo. PARTE TERZA BREVE STORIA DELLA NATO 3/10 L'ESPANSIONE AD ESTDOCUMENTAZIONE PRESENTATA DAL COMITATO NO GUERRA NO NATO AL CONVEGNO INTERNAZIONALE SUL 70° ANNIVERSARIO DELLA NATO, FIRENZE, 7 APRILE 2O19 LA DOCUMENTAZIONE VIENE PUBBLICATA SU QUESTA PAGINA IN 10 PUNTATE,, CIASCUNA ACCOMPAGNATA DALLA CORRISPONDENTE SEZIONE DEL VIDEO "I 70 ANNI DELLA NATO: DI GUERRA IN GUERRA 3A/10 LA NATO SI ESPANDE AD EST VERSO LA RUSSIA Nel 1990, alla vigilia dello scioglimento del Patto di Varsavia, il Segretario di stato Usa James Baker assicurava il Presidente dell'URSS Mikhail Gorbaciov che «la NATO non si estenderà di un solo pollice ad Est». Ma in vent’anni, dopo aver demolito la Federazione Jugoslava, la NATO si estende da 16 a 29 paesi (30 se ingloba la Macedonia), espandendosi verso la Russia. |
Nel 1999 ingloba i primi tre paesi dell’ex Patto di Varsavia: Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria. Nel 2004, si estende ad altri sette: Estonia, Lettonia, Lituania (già parte dell’Urss); Bulgaria, Romania, Slovacchia (già parte del Patto di Varsavia); Slovenia (già parte della Federazione Jugoslava). Nel 2009 ingloba l’Albania (un tempo membro del Patto di Varsavia) e la Croazia (già parte della
Federazione Jugoslava) e, nel 2017, il Montenegro; nel 2019 firma il protocollo di adesione della Macedonia del Nord quale 30° membro. Altri tre paesi – Bosnia Erzegovina (già parte della Federazione Jugoslava), Georgia e Ucraina (già parte dell’Urss) – sono candidati a entrare nella NATO.
13 MAG 2019 — Così Washington lega questi paesi non tanto all’Alleanza, quanto direttamente agli USA, rafforzando la sua influenza all’interno dell’Unione Europea. Sui dieci paesi dell’Europa centro-orientale che entrano nella NATO tra il 1999 e il 2004, sette entrano nell’Unione Europea tra il 2004 e il 2007: all’Unione Europea che si allarga a Est, gli Stati Uniti sovrappongono la NATO che si allarga a Est sull’Europa. Si rivela così, chiaramente, il disegno strategico di Washington: far leva sui nuovi membri dell’Est per stabilire nella NATO rapporti di forza ancora più favorevoli agli Stati Uniti, così da isolare la «vecchia Europa» che potrebbe un giorno rendersi autonoma. L’espansione a Est ha, oltre a queste, altre implicazioni. Inglobando non solo i paesi dell’ex Patto di Varsavia ma anche le tre repubbliche baltiche un tempo facenti parte dell’Urss, la NATO arriva fino ai confini della Federazione Russa. Nonostante le assicurazioni di Washington sulle sue intenzioni pacifiche, ciò costituisce una minaccia, anche nucleare, verso la Russia. 3B/10 USA E NATO ATTACCANO E INVADONOI L'AFGHANISTAN E L'IRAQ Gli Stati Uniti attaccano e invadono l’Afghanistan, nel 2001, con la motivazione ufficiale di dare la caccia a Osama bin Laden, indicato come mandante degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 (la cui versione ufficiale non regge alle indagini tecnico-scientifiche effettuate da esperti indipendenti). Osama bin Laden è una figura ben nota a Washington: appartenente a una ricca famiglia saudita, aveva collaborato attivamente con la CIA quando, dal 1979 al 1989, essa aveva addestrato e armato tramite l’ISI (il servizio segreto pachistano) oltre 100 mila mujaidin per la guerra contro le truppe sovietiche cadute nella «trappola afghana» (come la definirà in seguito Zbigniew Brzezinski, precisando che l’addestramento e l’armamento dei mujaidin erano iniziati nel luglio 1979, cinque mesi prima dell’invasione sovietica dell’Afghanistan). Si apre così una nuova fase della situazione internazionale: il presidente degli Stati Uniti viene autorizzato a condurre la «guerra globale al terrorismo», in cui non vi sono confini geografici, condotta contro un nemico che può essere identificato di volta in volta non solo in un terrorista o presunto tale, ma in chiunque si opponga alla politica e agli interessi statunitensi. L’immagine perfetta di nemico, intercambiabile e duratura. Il presidente Bush lo definisce «un nemico oscuro, che si nasconde negli angoli bui della Terra». Scopo reale dell’intervento militare USA in Afghanistan è l’occupazione di quest’area di primaria importanza strategica. L’Afghanistan è al crocevia tra Medio Oriente, Asia centrale, meridionale e orientale. In quest’area (nel Golfo e nel Caspio) ci sono grandi riserve petrolifere. Vi si trovano tre grandi potenze – Cina, Russia e India – la cui forza sta crescendo e influendo sugli assetti globali. Come aveva avvertito il Pentagono nel rapporto del 30 settembre 2001, «esiste la possibilità che emerga in Asia un rivale militare con una formidabile base di risorse». Nel periodo precedente l’11 settembre 2001, vi sono in Asia forti segnali di un riavvicinamento tra Cina e Russia. Washington considera tale fatto una sfida agli interessi statunitensi nel momento critico in cui gli Stati Uniti cercano di occupare il vuoto che la disgregazione dell’URSS ha lasciato in Asia Centrale. Una posizione geostrategica chiave per il controllo di quest’area è quella dell’Afghanistan. La guerra inizia nell’ottobre 2001 con il bombardamento effettuato dall’aviazione statunitense e britannica. A questo punto il Consiglio di sicurezza dell’ONU autorizza la costituzione dell’ISAF (Forza internazionale di assistenza alla sicurezza), la cui direzione viene affidata in successione a Gran Bretagna, Turchia, Germania e Olanda. Ma improvvisamente, nell’agosto 2003, la NATO annuncia di aver «assunto il ruolo di leadership dell’ISAF, forza con mandato ONU». E’ un vero e proprio colpo di mano: nessuna risoluzione del Consiglio di sicurezza autorizza la NATO ad assumere la leadership, ossia il comando, dell’ISAF. Solo a cose fatte, nella risoluzione 1659 del febbraio 2006, il Consiglio di sicurezza «riconosce il continuo impegno della NATO nel dirigere l’ISAF». La missione ISAF viene in tal modo inserita nella catena di comando del Pentagono. Nella stessa catena di comando sono inseriti i militari italiani assegnati all’ISAF. Dopo l’Afghanistan è il turno dell’Iraq, paese sottoposto dal 1991 a un ferreo embargo che ha provocato in dieci anni un milione e mezzo di morti, di cui circa mezzo milione tra i bambini. Il presidente Bush mette l’Iraq, nel 2002, al primo posto tra i paesi facenti parte dell’«asse del male». Il segretario di stato Colin Powell presenta al Consiglio di sicurezza dell’ONU una serie di «prove» raccolte dalla CIA, che successivamente risulteranno false, sulla presunta esistenza di un grosso arsenale di armi chimiche e batteriologiche in possesso dell’Iraq, e su una sua presunta capacità di costruire in breve tempo armi nucleari. Poiché il Consiglio di sicurezza si rifiuta di autorizzare la guerra, l’amministrazione Bush semplicemente lo scavalca. La guerra inizia nel marzo 2003 con il bombardamento aereo di Baghdad e altri centri da parte dell’aviazione statunitense e britannica e con l’attacco terrestre effettuato dai marines entrati in Iraq dal Kuwait. In aprile truppe USA occupano Baghdad. L’operazione, denominata «Iraqi Freedom», viene presentata come «guerra preventiva» ed «esportazione della democrazia». Le forze di occupazione statunitensi e alleate – comprese quelle italiane impegnate nell’operazione «Antica Babilonia» – incontrano una resistenza che non si aspettavano di trovare. Per stroncarla, l’Iraq viene messo a ferro e fuoco da oltre un milione e mezzo di soldati, che il Pentagono vi disloca a rotazione insieme a centinaia di migliaia di contractor militari, usando ogni mezzo: dalle bombe al fosforo contro la popolazione di Falluja alle torture nella prigione di Abu Ghraib. La NATO partecipa di fatto alla guerra con proprie strutture e forze. Nel 2004 viene istituita la «Missione NATO di addestramento», al fine dichiarato di «aiutare l’Iraq a creare efficienti forze armate». Vengono addestrati, in 2.000 corsi speciali tenuti in paesi dell’Alleanza, migliaia di militari e poliziotti iracheni. Contemporaneamente la NATO invia istruttori e consiglieri, compresi quelli italiani, per «aiutare l’Iraq a creare un proprio settore della sicurezza a guida democratica e durevole» e per «stabilire una partnership a lungo termine della NATO con l’Iraq». PROSSIMA PUNTATA: La NATO demolisce lo Stato libico |
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