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La VOCE 1906 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XXI N°10 | giugno 2019 | PAGINA 2 - 22 |
segue da pag.21: basta con le strumentalizzazioni del 25 aprile!
--- 2).
parla il ministro degli esteri di milosevic .
serbia: vittime, carnefici e loro vivandiere .
di fulvio grimaldi.
6 aprile 2019 – fonte: http://fulviogrimaldi.
intervista a zivadin jovanovic.
la ue e la nato circondano la serbia . vi sentite isolati o fidate, per conservare sovranità e indipendenza, nel fronte alternativo di russia e cina?
sono convinto che l’opzione migliore per la serbia sia il mantenimento di relazioni equilibrate tra est e ovest, per restare libera e neutrale. per questo occorrono buoni rapporti di vicinato con la ue e la nato e, allo stesso tempo, l’espandersi della collaborazione strategica con russia, cina e altri paesi importanti. ricordandoci che la serbia non ha mai fatto parte di un’alleanza militare, una tale politica rispetterebbe sia le esperienze storiche della serbia , sia i profondi mutamenti attuali nei rapporti globali.
cosa si ripromettono le manifestazioni e i tumulti delle opposizioni contro il governo, con la loro curiosa combinazione di destre e sinistre. c’è qualcosa che ricorda il movimento del 2000-2001 di otpor?
non riesco a vedere alcun programma o visione coerente nell’opposizione serba. alcuni dei capi lo erano anche con otpor, per cui le affinità col passato non sorprendono. sono la loro seconda natura. altri leader sono detriti della passata coalizione antisocialista e ripetono la formula del “nuovo accordo con il popolo”. ma non spiegano cosa ne sia stato dell’accordo precedente, che avrebbero concluso con il popolo nel settembre 2000. a cosa puntavano quando, l’altro giorno, hanno fatto irruzione nelle redazioni della tv rts (tv di stato), nel preciso momento in cui la nazione commemorava le vittime della criminale aggressione nato di vent’anni fa e la serbia è sottoposta a nuove pressioni perché riconosca il furto delle provincie di kosovo e metohija in cambio dell’entrata nell’ue, chissà quando dopo il 2030!
viviamo in un’epoca in cui globalizzazione, militarizzazione, finanzcapitalismo totalitario attaccano la base stessa della sovranità e autodeterminazione delle nazioni e infrangono ogni legge e trattato internazionali. quale sarà il futuro e ci sono forze che sapranno resistere?
il nostro futuro è incerto e contiene molti rischi, compreso il pericolo di un conflitto globale. la “sacra trinità” del capitalismo liberista multinazionale, la strategia del dominio e la nato come suo strumento sono la principale fonte delle minacce alla pace e alla stabilità. a partire dall’aggressione nato del 1999 alla jugoslavia, il principio militarista nel processo decisionale ha occupato tutte le sfere della vita politica, economica e sociale. nell’ue, ad esempio, infrastrutture civili come ferrovie, autostrade, ponti, aeroporti, dovranno in futuro soddisfare standard militari. paesi membri devono anche reclutare imprese che garantiscano la sicurezza nazionale, ma sottratte alla trasparenza del libero mercato. aggiungiamo a ciò l’assoluto disinteresse per i trattati internazionali, la nuova corsa alle armi, comprese le nucleari, la proliferazione di basi all’estero, soprattutto nelle regioni della “nuova europa”, abbondano i motivi di preoccupazione e per chiederci dove siamo diretti. un nuovo ordine mondiale, fondato sul multipolarismo apre spazi alla democratizzazione delle relazioni internazionali, al partneriato e a una cooperazione win-win. le forze della pace dovrebbero evolversi, rafforzarsi e unirsi, al fine di fermare la globalizzazione di guerre, sfruttamento e povertà. media di massa indipendenti sono chiamati a sostenere questi obiettivi e sforzi.
kosovo-metohija e grande albania: una nuova minaccia per i balcani e l’occidente. come affrontarla?
la questione di kosovo e metohija può essere risolta soltanto rispettando i principi base del diritto internazionale. la risoluzione del consiglio di sicurezza 1244 (1999) garantisce la sovranità e integrità territoriale della serbia, che della jugoslavia è il successore legale, e autonomia essenziale alla provincia di kosovo e metohija all’interno della serbia. premere sulla serbia e perfino ricattarla, come fa l’occidente, per legittimare il furto di territori dello stato, significa caricare un potenziale conflitto di conseguenze incalcolabili. questa problema non può essere affrontato solo dal punto di vista degli interessi geopolitici dei grandi paesi occidentali,
..segue ./.
Segue da Pag.21: Basta con le strumentalizzazioni del 25 Aprile!
--- 2)
Parla il ministro degli Esteri di Milosevic
SERBIA: VITTIME, CARNEFICI E LORO VIVANDIERE
di Fulvio Grimaldi 6 aprile 2019 – fonte: http://fulviogrimaldi.
Intervista a Zivadin Jovanovic
La UE e la Nato circondano la Serbia . Vi sentite isolati o fidate, per conservare sovranità e indipendenza, nel fronte alternativo di Russia e Cina? Sono convinto che l’opzione migliore per la Serbia sia il mantenimento di relazioni equilibrate tra Est e Ovest, per restare libera e neutrale. Per questo occorrono buoni rapporti di vicinato con la UE e la Nato e, allo stesso tempo, l’espandersi della collaborazione strategica con Russia, Cina e altri paesi importanti. Ricordandoci che la Serbia non ha mai fatto parte di un’alleanza militare, una tale politica rispetterebbe sia le esperienze storiche della Serbia , sia i profondi mutamenti attuali nei rapporti globali. Cosa si ripromettono le manifestazioni e i tumulti delle opposizioni contro il governo, con la loro curiosa combinazione di destre e sinistre. C’è qualcosa che ricorda il movimento del 2000-2001 di Otpor? Non riesco a vedere alcun programma o visione coerente nell’opposizione serba. Alcuni dei capi lo erano anche con Otpor, per cui le affinità col passato non sorprendono. Sono la loro seconda natura. Altri leader sono detriti della passata coalizione antisocialista e ripetono la formula del “nuovo accordo con il popolo”. Ma non spiegano cosa ne sia stato dell’accordo precedente, che avrebbero concluso con il popolo nel settembre 2000. A cosa puntavano quando, l’altro giorno, hanno fatto irruzione nelle redazioni della TV RTS (Tv di Stato), nel preciso momento in cui la nazione commemorava le vittime della criminale aggressione Nato di vent’anni fa e la Serbia è sottoposta a nuove pressioni perché riconosca il furto delle provincie di Kosovo e Metohija in cambio dell’entrata nell’UE, chissà quando dopo il 2030!
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Viviamo in un’epoca in cui globalizzazione, militarizzazione, finanzcapitalismo totalitario attaccano la base stessa della sovranità e autodeterminazione delle nazioni e infrangono ogni legge e trattato internazionali. Quale sarà il futuro e ci sono forze che sapranno resistere? Il nostro futuro è incerto e contiene molti rischi, compreso il pericolo di un conflitto globale. La “Sacra Trinità” del capitalismo liberista multinazionale, la strategia del dominio e la Nato come suo strumento sono la principale fonte delle minacce alla pace e alla stabilità. A partire dall’aggressione Nato del 1999 alla Jugoslavia, il principio militarista nel processo decisionale ha occupato tutte le sfere della vita politica, economica e sociale. Nell’UE, ad esempio, infrastrutture civili come ferrovie, autostrade, ponti, aeroporti, dovranno in futuro soddisfare standard militari. Paesi membri devono anche reclutare imprese che garantiscano la sicurezza nazionale, ma sottratte alla trasparenza del libero mercato. Aggiungiamo a ciò l’assoluto disinteresse per i trattati internazionali, la nuova corsa alle armi, comprese le nucleari, la proliferazione di basi all’estero, soprattutto nelle regioni della “nuova Europa”, abbondano i motivi di preoccupazione e per chiederci dove siamo diretti. Un nuovo ordine mondiale, fondato sul multipolarismo apre spazi alla democratizzazione delle relazioni internazionali, al partneriato e a una cooperazione win-win. Le forze della pace dovrebbero evolversi, rafforzarsi e unirsi, al fine di fermare la globalizzazione di guerre, sfruttamento e povertà. Media di massa indipendenti sono chiamati a sostenere questi obiettivi e sforzi. Kosovo-Metohija e Grande Albania: una nuova minaccia per i Balcani e l’Occidente. Come affrontarla?
La questione di Kosovo e Metohija può essere risolta soltanto rispettando i principi base del diritto internazionale. La risoluzione del Consiglio di Sicurezza 1244 (1999) garantisce la sovranità e integrità territoriale della Serbia, che della Jugoslavia è il successore legale, e autonomia essenziale alla provincia di Kosovo e Metohija all’interno della Serbia. Premere sulla Serbia e perfino ricattarla, come fa l’Occidente, per legittimare il furto di territori dello Stato, significa caricare un potenziale conflitto di conseguenze incalcolabili. Questa problema non può essere affrontato solo dal punto di vista degli interessi geopolitici dei grandi paesi occidentali, ..segue ./.
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