La VOCE   COREA   CUBA   JUGOSLAVIA   PALESTINA   RUSSIA   SCIENZA   ARTE 

Stampa pagina

 Stampa inserto 

La VOCE 1901

  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A  


GIÙ

SU


La VOCE ANNO XXI N°5

gennaio 2019

PAGINA 2         - 18

FERMIAMO L’ILLEGALE «BLOQUEO» USA CONTRO CUBA

Da oltre 50 anni gli Stati Uniti impongono a Cuba il Blocco economico, commerciale e finanziario.
Questo sistema di sanzioni unilaterali USA è il più INGIUSTO, SEVERO E PROLUNGATOmai applicato ad alcun Paese.
Dall’aprile2017, con il nuovo presidente Trump, il blocco si è aggravato provocando ulteriori perdite economiche a Cuba nell’ordine di oltre 4 miliardi di dollari. Contro l’illegale «bloqueo» l’Assemblea Generale dell’ONU del 2018 per la 27° volta ha condannato gli USA:

189 VOTI CONTRO IL «BLOQUEO

2 VOTI A FAVORE (Usa e Israele)

0 ASTENUTI

MERCOLEDI’ 5 DICEMBRE 2018 ALLE 18.00

CAMERA DEL LAVORO DI MILANO (Corso di P.ta Vittoria 43)
Introduce

IRMA DIOLI


Presidente Nazionale Associazione di Amicizia Italia-Cuba

ALEIDA GUEVARA MARCH

FAUSTO DURANTE


Responsabile politiche Estere CGIL NAZIONALE
Porteranno i saluti:

MASSIMO BONINI


Segretario Generale CDLMM

CONSOLE GENERALE


Repubblica di Cuba

Per informazioni:
Associazione Nazionale di Amicizia Italia Cuba, Via Borsieri, 4, Milano Tel. 02 68 08 62
Circoli:
«Arnaldo Cambiaghi» Milano – «Celia Sanchez» Nord Milano –
«Camilo Cienfuegos» Abbiatense-Magentino – Sesto San Giovanni/Cinisello Balsamo.

Fidel: artefice principale della collaborazione medica cubana nel mondo

Oggi, quando migliaia di professionisti hanno visto oltraggiata la loro dignità dalle dichiarazioni del neo-eletto presidente brasiliano Jair Bolsonaro, sono più attuali che mai le idee del Comandante in Capo.
Impressionante è stato il contributo di Cuba in termini di collaborazione medica con il mondo. Per molti, molti anni, questa piccola nazione dal cuore immenso sarà ricordata nei in tutto il mondo, sia perché grazie alla sua presenza migliaia di persone hanno riacquistato la vista, perché hanno guadagnato terreno contro la morte combattendo la battaglia contro il virus Ebola, o perché sono tornati sorridere dopo le disgrazie causate da terremoti o da altri fenomeni meteorologici.
guadagnato terreno con la morte combattendo la battaglia contro il virus Ebola, sia sorridendo di nuovo dopo le disgrazie causate da terremoti o da altri fenomeni meteorologici.
Cuba ha fatto grandi cose a questo riguardo, e con lei i suoi medici e il personale sanitario - dagli specialisti alle infermiere, ai fisiatri, ai medici elettromedicali e altri - che sono arrivati con grande eroismo nei luoghi più insospettati per fornire cure che fino ad allora erano totalmente sconosciute.
La storia ricorderà per sempre il 23 maggio 1963, quando, in un aereo della Britania di Cubana de Aviación, viaggiarono verso l’Algeria 29 medici, quattro stomatologi, 14 infermieri e sette tecnici sanitari. Questa sarebbe stata la prima missione internazionalista cubana in questo campo, anche se nel 1960 un aiuto medico era già stato inviato in Cile dove si era verificato un terremoto.
A quel tempo, l'Algeria si era liberata dal giogo francese, e il suo primo ministro, Ahmed Ben Bella, pochi giorni dopo la sua elezione, ha avuto un incontro fraterno a La Habana con il comandante in capo Fidel Castro, che sapeva che dopo l’indipendenza, quel paese aveva affrontato la partenza in massa dei medici francesi. Per questo motivo, c'erano solo 600 medici, 285 algerini e gli altri volontari che prestavano servizio per brevi periodi, per curare circa 11 milioni di abitanti.
Alla fine del 1962, alla cerimonia di inaugurazione della Facoltà di Scienze di base e Precliniche Victoria de Girón, Fidel annunciò la decisione del governo rivoluzionario di fornire assistenza medica internazionale nel campo della salute, così nell'ottobre del 1963 la primo brigata medica partì verso quella nazione del Nord Africa.
Quello fu l'inizio di un'epopea internazionalista che continua ancor oggi con la presenza di personale sanitario in circa 67 paesi.
Fidel è stato il creatore di questi principi umanisti. Dal suo pensiero e dall'etica rivoluzionaria è nata l'idea di portare la bontà della Medicina negli angoli più remoti e alle popolazioni povere e indifese.
Tuttavia, la massima espressione di solidarietà in relazione alla collaborazione medica di Cuba è avvenuta alla fine del 1998, quando l'uragano Mitch colpì diversi paesi dell'America centrale, in particolare l'Honduras e il Guatemala.
Di fronte a tale evento, Cuba reagì immediatamente e inviò personale medico e paramedico per un aiuto solidale e disinteressato per tutto il tempo necessario, oltre a fornire attrezzature tecniche e medicine.
Il 19 settembre 2005, grazie all'iniziativa di Fidel, e in seguito ai danni provocati dall'uragano Katrina, negli Stati Uniti, è stata creata la Brigata Henry Reeve, specializzata in situazioni di calamità, e sebbene non abbia potuto fornire assistenza lì a causa del rifiuto del governo degli Stati Uniti, un mese dopo, una brigata d’avamposto è arrivata a Islamabad, e successivamente più di trenta ospedali da campo sono stati dispiegati in tutta la zona settentrionale, dove le condizioni meteorologiche erano
davvero una minaccia.
Oggi ci sarebbero innumerevoli esempi in cui Cuba ha fornito assistenza medica e collaborazione. Oltre al lavoro di cura, ha contribuito alla formazione del personale, alla formazione delle risorse umane e persino all'apertura di scuole di Medicina, come in Venezuela, Yemen del Sud, Guyana, Etiopia, Eritrea, Guinea Bissau , Guinea Equatoriale, Uganda, Angola, Haiti, per citare alcuni esempi.
Istituzioni basate sugli stessi principi della Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM), creata il 15 novembre 1999, in cui il leader storico della Rivoluzione affermava: "Più che medici, saranno i custodi di quanto più prezioso hanno gli esseri umani, apostoli e creatori di un mondo più umano".
Oggi, quando migliaia di professionisti hanno visto la loro dignità oltraggiata dalle dichiarazioni del neoeletto presidente brasiliano Jair Bolsonaro, sono più attuali che mai le idee del Comandante in Capo sulla Medicina e la sua vocazione di servizio.
In ciascuno di quegli uomini e donne che compongono l'Esercito di Camici Bianchi, come lui stesso lo ha chiamato, c’è l'essenza del suo pensiero e l'eredità più preziosa che qualcuno avrebbe potuto lasciare ai posteri.
Autore: Alina M. Lotti/CubaSí - Traduzione: mac da cubasi.

L'assurda escalation degli Stati Uniti contro Cuba

"Qualsiasi osservatore può constatare che i vincoli bilaterali tra Cuba e gli Stati Uniti vanno verso un ulteriore deterioramento. L’orientamento che ufficialmente ha voluto dare il governo di Washington si dirige in questo senso. I passi che fa, le dichiarazioni che rilascia e i funzionari che designa in posizioni chiave, sono indici di questo fine", ha detto Carlos Fernández de Cossío, direttore generale per gli Stati Uniti della Cancelleria cubana.
Intervenendo mercoledì 12 dicembre all’Istituto Superiore delle Relazioni Internazionali, in occasione della XVII edizione della Serie di Conversazioni di Cuba sulla Politica Estera degli Stati Uniti, Carlos Fernández de Cossío, direttore generale per gli Stati Uniti della Cancelleria cubana, ha denunciato l’ostilità dell’attuale amministrazione e dei personaggi che la circondano, contro l’Isola.
Ha spiegato che di fronte a questa escalation "quello che è certo è che Cuba, con la sua stabilità politica, economica e sociale, e con la sua forza istituzionale nell’applicazione e nel rispetto della legge, rappresenta un baluardo che contribuisce alla protezione e alla sicurezza regionale, compresa la frontiera sud degli Stati Uniti per quanto riguarda la criminalità organizzata, il traffico di droga, la tratta di esseri umani, il contrabbando di diversi tipi, l’attività criminale nel suo insieme e il terrorismo".
Tuttavia, di fronte alla volontà di Cuba si rivelano con prove crescenti le intenzioni di fabbricare o manipolare eventi che, secondo il parere del direttore del Ministero degli Esteri, mirano a "generare situazioni di crisi, alcune delle quali di pericoloso vasto raggio".
Uno dei più noti, a suo avviso, è quello dei presunti incidenti di salute riportati dai diplomatici degli Stati Uniti a Cuba, un pretesto che senza alcuna prova è stato usato per espellere senza giustificazione diversi dei nostri diplomatici a Washington, per ridurre unilateralmente la presenza di personale statunitense a La Habana, compresa quello dedicato all'attività consolare, con il conseguente danno a decine di migliaia di cittadini cubani che dipendono da questi servizi. Con lo stesso trucco, il 10 dicembre, il governo degli Stati Uniti ha annunciato la chiusura permanente del suo del suo Ufficio dei Servizi d’Immigrazione e Cittadinanza, il quale, secondo Fernández de Cossío, "in termini pratici, era già chiuso da più di un anno".
A questo proposito, ha affermato che "devo sottolineare che, nonostante le dichiarazioni pubbliche dei funzionari del governo statunitense, del loro uso irresponsabile e calunnioso del termine "attacchi "e delle versioni tendenziose pubblicate dalla stampa, la verità è che fino a oggi non ci sono né prove né spiegazioni legate alla scienza che confermino l'esistenza di eventi di salute motivati dalla presenza a Cuba di diplomatici degli Stati Uniti. Su questa conclusione hanno concordato le agenzie specializzate degli Stati Uniti con le quali abbiamo potuto avere scambi di opinioni in un clima di cooperazione e fiducia. Funzionari del Dipartimento di Stato ci hanno confermato negli incontri ufficiali che non hanno prove di alcun tipo di attacco".
L'aggressività degli Stati Uniti contro Cuba passa attraverso la recente dichiarazione del consigliere della Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Bolton, nella quale ha citato l'esistenza di una "troika della tirannia" e di un "triangolo del terrore" nel nostro emisfero, dando la responsabilità a Cuba per i problemi della regione, in particolare gli affari interni del Venezuela e del Nicaragua.
"Si è arrivati a usare la menzogna più spietata quando, in complicità con l'OSA, si sostiene che il personale del governo cubano pratichi torture nei paesi fratelli. Non è Cuba che ha un record documentato sulla pratica della tortura, una pratica che ripudiamo nel modo più assoluto, né è a Cuba che gli alti funzionari del governo difendono ancora pubblicamente quel crimine obbrobrioso", ha sottolineato il direttore per gli Stati Uniti di Minrex.
Mentre accade tutto ciò, un maggior numero di americani e, soprattutto, di cubano-americani viaggiano a Cuba, c'è più interesse e contatti reali tra le due società; nel loro Congresso, autorità regionali e vari settori mostrano sentimenti a favore di una relazione costruttiva.
Fernández de Cossío ha sottolineato che sopravvivono legami come l'esistenza di Ambasciate e canali ufficiali di comunicazione, "il che non può essere sottovalutato. Perdura anche una certa dose di cooperazione bilaterale su questioni di reciproco interesse, ma molto al di sotto di ciò che è possibile e di ciò che è necessario", ha precisato.
Ha riferito che gli argomenti in cui si sono avuti più scambi e più risultati nell'ultimo anno sono quelli relativi alla cooperazione in materia di immigrazione. Ha citato anche la cooperazione in agricoltura, salute, istruzione, ambiente, scienza e tecnologia; tuttavia, ha segnalato l'assenza di segnali di sostegno da parte del governo degli Stati Uniti, poiché tutto si svolge molto al di sotto delle reali potenzialità.
Lo stesso giorno in cui Bolton ha lanciato le sue minacce, il Ministro degli Esteri di Cuba ha espresso la volontà del suo popolo e del governo nell'Assemblea Generale degli Stati Uniti: "Siamo disponibili alla convivenza pacifica, all'interno delle profonde differenze che esistono con il Governo degli Stati Uniti, basata sul rispetto reciproco, sull'uguaglianza sovrana e sul beneficio per entrambi i popoli".
Philip Brenner, professore alla American University, ha esemplificato le opportunità che entrambe le parti possono perdere con questa battuta d'arresto. Ha fatto riferimento alle difficoltà che avranno i cubani per poter partecipare al prossimo Congresso dell'Associazione degli Studi Latinoamericani, che si terrà nel 2019 a Boston. Ha spiegato che, a causa di tutto ciò, dei 20.000 visti di immigrazione annuali che si concedevano ai cubani, ne sono stati dati solo 3.000.
Da parte sua, Charlie Cook, analista di questioni politiche e direttore di The Cook Political Report, ha affermato che le relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti hanno deviato dal percorso che avevano intrapreso. Cook spera che la strada sarà ripresa, anche se non sa se sarà a partire dalle elezioni negli Stati Uniti del 2020 o da quelle del 2024.
Traduzione: mac da granma.

  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A  

Stampa pagina

 Stampa inserto 

La VOCE 1809

 La VOCE   COREA   CUBA   JUGOSLAVIA   PALESTINA   RUSSIA   SCIENZA   ARTE 

Visite complessive:
Copyright - Tutti gli articoli possono essere liberamente riprodotti con obbligo di citazione della fonte.