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La VOCE ANNO XXI N°6

febbraio 2019

PAGINA A         - 33

UN FILM SU ROSA LUXENBOURG ED I PRINCIPI DELLA SINISTRA

Nel gennaio del 2019 ricorre il centenario del barbaro assassinio di Rosa Luxenbourg, ebrea polacca di origine, ma diventata la più nota esponente dell’ala sinistra, movimentista, radicale e pacifista del grande partito socialdemocratico tedesco. Alla vigilia della Prima Guerra Mondiale la Luxenbourg cercò di convincere gli esponenti centristi e dell’ala destra del partito a non aderire al clima sciovinista e favorevole alla guerra che prevaleva in Germania. Lo stesso appello a boicottare la guerra tra la potenze imperialiste era stato lanciato da Lenin e dai Bolscevichi. La Luxenbourg rimase isolata ed i deputati socialdemocratici votarono quasi all’unanimità a favore dei “crediti di guerra”, cioè a favore del finanziamento della guerra, con la sola eccezione del deputato Karl Liebknecht. Dopo aver passato vari anni in prigione (in tutto fu arrestata nove volte!), alla fine della guerra Rosa fu liberata e fondò insieme a Liebknecht la Lega di Spartaco. Profittando dell’occupazione delle sedi dei giornali da parte degli spartachisti più radicali, ma impreparati, le milizie di destra formate da ex-combattenti (cosiddetti “Frei Korps”, cioè “Corpi Liberi”) intervennero, coperti dal nuovo governo socialista guidato da Ebert, ed il cui ministro degli interni era l’altro socialista Noske, noto come “il macellaio”, che dette via libera alla repressione dei Frei Korps. Rosa e Liebknecht furono arrestati, uccisi a colpi di calci dei fucili e colpi di pistola alla testa. I cadaveri furono buttati in un canale.

Questi avvenimenti sono ricordati in un bel film di 30 anni fa della regista tedesca Margaretha Von Trotta ed interpretato da un’attrice-culto dei registi di sinistra tedeschi: Barbara Sukova.. In occasione del centenario il film è stato ripresentato a Roma alla Casa del Cinema e nella sala dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio (AAMOD). Ne sono seguiti dibattiti alla presenza della stessa regista.

Essendo stato presente ai dibattiti, posso testimoniare di essere rimasto sconcertato da molti degli interventi del pubblico, che si suppone fosse tutto “progressista” e di “sinistra”. Varie persone intervenute chiedevano quale fosse il “messaggio” contenuto nel film (suscitando l’ironia della Von Trotta) e dimostravano di aver capito molto poco il nucleo fondamentale del film: il tradimento da parte di buona parte del movimento socialista degli ideali di pace e fratellanza tra i popoli che causò la scissione del movimento e la successiva vittoria del Nazismo. E’ stato chiesto (polemicamente) come mai nel film non fossero state sottolineate le differenze di opinioni tra la Luxenbourg e Lenin, e perché Rosa si fosse interessata di problemi generali come la pace e la rivoluzione, invece di concentrarsi sul voto alle donne. Altri hanno anche detto che preferivano il revisionista Bernstein alla Luxenbourg o che i responsabili del suo assassinio erano ….. i Comunisti.

Questo ci porta a riflettere sull’abbandono dei principi da parte di buona parte dell’ex-“sinistra” cui abbiamo assistito in questi ultimi decenni, fatto che dimostra l’attualità del film. La vergognosa guerra alla Jugoslavia fu condotta da un governo italiano di “sinistra” guidato da D’Alema, dal “democratico” Clinton, e sponsorizzata dal capo dei Verdi tedeschi Joschka Fischer, allora Ministro degli Esteri della Germania. La guerra alla Libia ha visto come scatenati sostenitori i “Democratici” italiani e statunitensi, mentre persino Rossana Rossanda chiedeva le “Brigate Internazionali” per cacciare Gheddafi e la segretaria della CGIL Camusso imperversava sul fronte guerrafondaio, con Landini silenzioso. La Guerra alla Siria, condotta per mezzo di bande mercenarie di fanatici musulmani ed interventi diretti degli USA con l’aiuto degli ex-marxisti curdi, ha visto tonnellate di spazzatura mediatica abbattersi sul governo laico e socialista della Siria da parte dei media “progressisti”. Il “golpe” nazista in Ucraina è stato presentato come una rivoluzione libertaria da parte di buona parte dell’ex-sinistra.

Grottesca poi è stata la difesa della Francia di Macron fatta da molti presunti democratici e “progressisti” di fronte alle precise accuse di Di Maio. Qualsiasi sia stato il motivo di queste accuse (se ne potrà parlare con calma in altra occasione), le argomentazioni dell’esponente di 5Stelle erano chiare e condivisibili. La Francia strangola tutta l’Africa Occidentale imponendo il Franco prodotto dalla Banca Centrale Francese e controllandone l’economia. Truppe francesi nel Ciad, Niger, Repubblica Centro-Africana difendono i dittatori locali ed arrestano i Presidenti che si ribellano, come Laurent Gbagbo della Costa d’Avorio, spedito in catene al tribunale dell’Aja (come Milosevic) e riconosciuto innocente dopo 8 anni di reclusione. Il fatto che Gheddafi sia stato ucciso perché voleva fondare una Banca Africana per far cessare il ricatto del debito alimentato dalla Francia, non interessa la finta “sinistra”, che non riflette sul fatto che il fenomeno migratorio di sradicamento di tanti giovani africani trova la sua causa in questo sfruttamento neo-coloniale e negli interventi armati relativi.

Oggi, 25 gennaio, c’è stata una manifestazione a Roma, sotto l’ambasciata venezuelana, per portare la solidarietà di gruppi pacifisti, e di autentica sinistra, oltre a folte delegazioni di Palestina e Sri Lanka, a quel paese minacciato di golpe. Non c’erano ovviamente il PD (ufficialmente schierato con i golpisti) e CGIL (che dopo un apprezzabile tweet anti-golpista di Landini, ha fatto una sostanziale marcia indietro). Persino Laura Boldrini ed altri parlamentari di LEU si sono schierati con i golpisti. Si può concludere che, rinunciando ai vecchi principi di pace ed antimperialismo, l’ex-“sinistra” si castra e procede verso la sconfitta. Inutile poi strillare sul pericolo populista. Per prima cosa bisognerebbe fare pulizia in casa, se una casa esiste ancora.

26 gen. 2019 -

Vincenzo Brandi



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