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La VOCE ANNO XXI N°6

febbraio 2019

PAGINA c         - 31

Ucraina. Kiev, capitale mondiale dell’odierno neonazismo in Europa



di Enrico Vigna - Notizia del: 21/01/2019

In queste foto e nella cronaca seguente avvenimenti e realtà che dovrebbero far riflettere nel nostro paese, chi continua stoltamente a schierarsi o a non “voler” vedere la posta in gioco in Ucraina e nel Donbass. Altro che quattro gruppetti di imbecilli, ininfluenti nel nostro paese. In quella regione esiste il rischio dell’esplosione di un conflitto che destabilizzerebbe il mondo intero, stante le parti in campo. E queste forze neonaziste ucraine, presenti nel parlamento ucraino e anche in quello europeo, sono certamente una massa di fanatici ed esaltati, ma influenti e decisivi nei giochi e processi politici nell’Ucraina golpista del dopo Maidan; sono inoltre un arma importante per i burattinai NATO e occidentali, oltrechè essere la solita carne da cannone storicamente data.

Tutto accade nel silenzio e indifferenza dei media europei e anche di molti “osservatori” democratici e “fortemente” antifascisti nel nostro paese, tranne poche realtà informative.

Il 14 ottobre circa diecimila neonazisti ucraini hanno celebrato l'anniversario della creazione dell'UPA, l’esercito nazionalista ucraino collaborazionista del Terzo Reich.

In onore di questo evento, affiancato al comandante del reggimento "Azov" e leader del partito "National Corpus" Andrey Biletsky, è comparso un ospite speciale: un veterano delle guerre nei Balcani degli anni '90, il criminale di guerra Bruno Zorica, che addestrò i neofascisti ustascia croati nella guerra contro i civili serbi delle Kraijne, condannato in Jugoslavia per crimini di guerra e poi condannato per traffico di armi e droga.

Sul sito web del partito neonazista tedesco "Third Way" sono stati pubblicati una serie di articoli sulla partecipazione a Kiev della loro delegazione, capeggiata dai leader del partito Klaus Armstroff e Matthias Fischer. Vestiti con giacche con la scritta "socialisti nazional-rivoluzionari" sul retro, sono andati con i loro stendardi ad onorare il "ricordo degli eroi"…nazisti, in un cimitero di soldati della Wehrmacht vicino a Kiev, per onorare le centinaia di migliaia di soldati della Germania nazista che morirono nei pressi di Kiev nel 1941 e nel 1943, durante l’invasione dell’URSS, per poi prendere parte al congresso e alla marcia della Ricorrenza dell’UPA nella capitale ucraina.

“Le loro imprese sono per sempre un esempio per noi", ha dichiarato uno dei leader neonazisti tedeschi in un discorso al cimitero. "Qui dove il loro sangue si è permeato in terra straniera, fu consacrato, trasformandolo in un luogo sacro. E’ un faro glorioso per le nostre azioni future. ".

La marcia del 14 ottobre dei neonazisti nel centro di Kiev, con lo slogan "Restituire l'Ucraina ai veri ucraini", è iniziata con la lettura di massa della "Preghiera del nazionalista
ucraino" nel Parco Shevchenko di fronte all’Università nazionale di Kiev. Successivamente è stata annunciata la richiesta presentata in parlamento del riconoscere l’onorificenza di stato, di “Eroi dell’Ucraina”, ai criminali di guerra ucraini, collaborazionisti del Terzo Reich, ai tempi della Grande Guerra Patriottica: Stepan Bandera e Roman Shukhevych.
"Vogliamo Bandera e Shukhevych con il grado di Eroi dell'Ucraina, perchè sono i nostri veri eroi nazionali. E vogliamo che alla generazione dei seguaci di Bandera, che hanno combattuto in tempi migliori, venga riconosciuto il massimo rispetto alla loro vita. Teniamo queste marce in onore dei nostri predecessori, i militari dell’OUN-UPA. Solo alcuni di loro sono ancora vivi, ma fino ad oggi sono un esempio di combattimento e perennità", è stato detto dal palco al comizio finale.

L'UPA fu fondato il 14 ottobre 1942 e collaborò con l'occupazione tedesca, come milizia dei nazionalisti ucraini. I loro combattenti attuarono una dura pulizia etnica nel 1943 nelle regioni della Volinia e della Galizia orientale. Furono uccisi decine di migliaia di polacchi, senza contare le feroci repressioni antisemite contro la popolazione ebraica ucraina. Dopo la guerra combatterono clandestinamente fino all'inizio degli anni '50, soprattutto nell'Ucraina occidentale contro le forze sovietiche e polacche. Con una decisione ignobile, nel 2015 il parlamento ucraino ha dichiarato i combattenti dell'UPA come combattenti per l'indipendenza e la libertà.

Inquietante il dato che all’evento fossero stati portati dai genitori, molti adolescenti e bambini in età scolare.

Manifesto per il 14 ottobre

Essendo il 14 ottobre, dal 2015, anche il giorno dei “Difensori della Patria Ucraina”, prima della marcia i militanti dell’OUN si sono recati al Parco Mariinsky con l’obiettivo di distruggere il monumento a Nikolay Vatutin, il Generale sovietico che aveva liberato Kiev nel 1943. Arrivati al Parco la polizia li ha fermati e lo ha impedito, pur con molti problemi, dopo che comunque era stato deturpato e scalfito con vernice e martelli.

Un dato “particolare”.
Al termine del comizio è stato comunicato che era stato stabilito un record, grazie ai presenti in Piazza Europa: la più massiccia partecipazione di massa al canto dell’inno dell’UPA! Il tutto in un clima di fanatismo e esaltazione impressionanti, a detta dei media ucraini. Il tutto conclusosi con lo slogan urlato a squarcia gola: “Morte ai nemici”, di triste memoria, ma ormai cantato quotidianamente dai Battaglioni neonazisti sul fronte del Donbass. Questo appuntamento fa seguito alla ormai annuale celebrazione dell’anniversario dell’UPA (Esercito Insurrezionale Ucraino del ’43).

La marcia lungo il Khreshchatyk si è svolta con torce avvolte dalle fiamme, esplosioni pirotecniche, con slogan del tipo: “Gloria a Bandera”, “La Novorossiya può succhiarcelo”, “Bandera è il nostro eroe”, “Gloria Ucraina”, “Morte ai Moskal (russi in termine dispregiativo)”, “ Morte ai comunisti”, “Gettate i russi sui coltelli”, ecc.

Negli interventi alla piazza, ci sono stati anche incitamenti alla guerra religiosa, con appelli di occupare i templi della Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca, indicando la Kiev Pechersk Lavra invitando a bruciarla, come ha riportato anche la "Gromadske TV" di Kiev, che ha trasmesso in diretta dal corteo. Così come incitamenti a occupare in modo violento le chiese del Patriarcato di Mosca e trasformarle in proprietà della Chiesa nazionale ucraina autocefala.

..segue ./.

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