Il leader eterno Kim Il Sung e l'Idea dello Juche
DALLE MEMORIE DI KIM IL SUNG.
L'IDEA DELL'ORGANIZZAZIONE.
Aforismi a cura di Linda Galassi
Kim Il Sung nacque in Corea durante l'occupazione giapponese nell'aprile del 1912 e ben presto con la famiglia dovette trasferisti in Cina (Manciuria) per sfuggire alla cattura, poiché tutti i suoi parenti stretti combattevano contro l'occupazione..
GIÀ A 14 ANNI, dopo aver letto i testi della rivoluzione russa e il Manifesto Comunista, comprese la assoluta necessità di radunare i coreani fuggiti in Manciuria in una organizzazione tesa a vincere l'odiatissimo nemico:
"Si dice che i capitalisti provano grande piacere ad accumulare denaro. Ma PER ME IL PIACERE IMMENSO, LA FELICITA' INDICIBILE STA NEL GUADAGNARE NUOVI COMPAGNI..
Vedendo crescere attorno a me un gran numero di compagni mi arrovellavo per capire come radunarli a livello organizzativo.
Parlai con loro della necessità di CREARE UNA ORGANIZZAZIONE: PER OTTENERE L'INDIPENDENZA NAZIONALE E COSTRUIRE UN MONDO DOVE I LAVORATORI POSSANO VIVERE FELICI, dobbiamo affrontare un lungo difficile cammino.
Trionferemo sicuramente se diventiamo sempre più numerosi e se ingaggiamo con perseveranza la nostra battaglia.
Mettendo in piedi una organizzazione possiamo raggruppare le masse e scuotere le loro coscienze.
E grazie a questa forza il paese può essere ricostruito.
da memorie - prima parte - la rivoluzione antigiapponese
DALLE MEMORIE DI KIM IL SUNG.
DALL'IDEA DELL'ORGANIZZAZIONE ALL'U.A.I.
Proposi di chiamare l'organizzazione politica con la sigla "U.A.I.".
L'U.A.I. era una organizzazione politica di tipo nuovo, sana ed originale, nata dai tormenti della storia, partorita dai giovani della nuova generazione che aspiravano al socialismo e al comunismo.
Il suo scopo era ottenere la liberazione nazionale e sociale sotto l'insegna dell'anti-imperialismo, dell'indipendenza e della emancipazione delle masse.
Anche se il nostro scopo era edificare il socialismo, e poi il comunismo, proposi di chiamarla "Unione per abbattere l'Imperialismo" per EVITARE CHE I NAZIONALISTI LA CONSIDERASSERO UN'ORGANIZZAZIONE DI SINISTRA, e questo perchè davo molta importanza alle relazioni con loro.
L'organizzazione si era prefissata come compiti immediati il capovolgimento dell'imperialismo giapponese, la liberazione e l'indipendenza della Corea, ma anche la sconfitta dell'imperialismo nel mondo e l'edificazione del comunismo sulla terra intera.
I membri erano tutti uomini notevoli: potevano fare un discorso, scrivere una tesi, comporre una musica, sostenere una lotta a mani nude.
Ogni volta che l'opera rivoluzionaria che avevamo intrapreso incontrava una congiuntura difficile, i miei compagni e io stesso aprivamo la strada con combattimenti corpo a corpo.
Molti di loro trovarono una morte eroica alla testa dei combattimenti.
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Oggi non resta più neppure un superstite tra coloro che collaborarono con me nell'U.A.I., i numerosi ragazzi e ragazze che si batterono per l'indipendenza della nazione e per l'instaurazione di una società proletaria, ci hanno lasciati tutti, nel fiore degli anni, senza aver vissuto in questo bel mondo.
Hanno sacrificato la loro vita per porre le fondamenta della nostra rivoluzione e del nostro Partito.
La fondazione dell'U.A.I. viene considerata l'inizio del movimento comunista, della rivoluzione coreana e la radice del nostro partito.
È a partire da allora che la nostra rivoluzione ha preso una strada nuova illuminata dal PRINCIPIO DI INDIPENDENZA.
DALLE MEMORIE DI KIM IL SUNG:
LO STUDIO È IL PRIMO DOVERE DI UN RIVOLUZIONARIO!
Il liceo che frequentai aJilin (Manciura) godeva della fama di essere una scuola progressista.
Jilin era in effetti il centro delle attività politiche, economiche e culturali della Manciuria, insomma il luogo di convergenza delle diverse correnti culturali dell'epoca.
Ed è li dove ho iniziato le mie attività rivoluzionarie e ho alzato LO STENDARDO DEL COMUNISMO.
Noi membri dell'U.A.I. prendemmo la decisione che ciascuno di noi doveva considerarsi UNA SCINTILLA che avrebbe accesso il fuoco nel cuore di dieci, cento persone, le quali dopo aver preso coscienza avrebbero fatto lo stesso.
SOLO CON QUESTO LAVORO CAPILLARE SAREMMO RIUSCITI A RIFARE IL MONDO.
Per cominciare io mi applicai a studiare profondamente il marxismo-leninismo e tutte le opere rivoluzionarie e progressiste che trovavo nella biblioteca.
Leggevo per trovare risposta alle mie inquietudini: che cosa si doveva fare per cacciare gli imperialisti giapponesi e risollevare il paese? cosa bisognava fare per mettere fine alle iniquità sociali e portare gioia e felicità ai lavoratori? E io cercavo le risposte in qualunque libro mi capitasse di leggere.
Tutto questo studio mi portò ad adottare il marxismo -leninismo non come un dogma, ma come arma di combattimento e a sostenere non delle teorie astratte ma la pratica concreta: la Rivoluzione Coreana.
LE OPERE LETTERARIE AGISCONO FORTEMENTE SUGLI UOMINI E SULLA LORO CONCEZIONE DEL MONDO.
La concezione rivoluzionaria del mondo si stabilisce per tappe: prima la presa di coscienza della propria condizione, poi l'odio contro la classe degli sfruttatori e la presa d'atto della volontà di voler difendere gli interessi della propria classe sociale e infine l'impegno concreto nella rivoluzione con la determinazione di edificare una nuova società.
QUESTO FU ANCHE IL MIO PERCORSO. presi coscienza della situazione LEGGENDO le opere marxiste-leniniste; una volta fatta l'esperienza delle iniquità sociali viste intorno a me, incomincia a detestare la classe degli sfruttatori e la società basata sullo sfruttamento dell'uomo al punto di decidermi ad intraprendere la lotta concreta al fine di "Rifare il mondo".
La pratica è la base di ogni teoria, è il criterio per valutarne il valore. L'INDIPENDENZA DELLA COREA, LA FELICITA' DEL SUO POPOLO, ECCO LA GRANDE PRATICA CHE NON BISOGNA PERDERE DI VISTA UN SOLO ISTANTE!.
È in quel periodo che si è affermata in me una nuova concezione del mondo che poi mi sarebbe servita per tutta la vita come nutrimento spirituale ed ideologico.
LO STUDIO È LA PRIMA TAPPA OBBLIGATORIA PER LA FORMAZIONE DI UN RIVOLUZIONARIO. È un lavoro spirituale indispensabile che ciascuno di noi deve sostenere tutta la vita per seguitare nel progresso sociale e concorrere alla trasformazione della società.
Traendo un insegnamento dall'esperienza fatta nel ricercare idee avanzate, ancora oggi ribadisco:
LO STUDIO È IL PRIMO DOVERE DI UN RIVOLUZIONARIO!
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