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La VOCE ANNO XXI N°8 | aprile 2019 | PAGINA a - 29 |
armenia: i comunisti a sostegno della presenza militare russa.
servizio stampa dell'unione dei partiti comunisti-pcus - da kprf.ru - traduzione dal russo di mauro gemma .
il 23 febbraio scorso, attivisti del partito comunista dell'armenia, in occasione della giornata del difensore della patria, hanno visitato la 102° base militare russa dislocata nella repubblica, accolti dal suo vice comandante per l'addestramento politico-militare, il colonnello alexandr shuvalov. yerdzhanik kazaryan, primo segretario del comitato centrale del partito comunista dell'armenia, ha letto una dichiarazione dei manifestanti di condanna dei tentativi di un certo numero di media armeni e di varie organizzazioni politiche e pubbliche filo-occidentali di screditare la presenza russa in armenia, in particolare della 102° base militare.
"noi, i partecipanti alla manifestazione di gyumri, affermiamo il nostro deciso "no! " ai tentativi in corso da molti anni da parte delle organizzazioni pubbliche e dei media finanziati dall'occidente di minare le relazioni armeno-russe. per diversi anni, pagati dalla fondazione soros e da altre organizzazioni occidentali, i media hanno scelto la base militare russa di leninakan, la seconda città dell'armenia come obiettivo delle loro attività contro il nostro popolo. è proprio a leninakan che si sta attuando un azione risoluta per screditare l'idea stessa di cooperazione militare-strategica tra armenia e russia, attraverso ogni sorta di provocazioni e e la diffusione di informazioni negative sulla 102° base militare.
l'obiettivo dei provocatori è ovvio: porre artificialmente in primo piano la richiesta del ritiro della base militare dal territorio dell'armenia, che, ne siamo profondamente convinti, sarebbe foriero di conseguenze disastrose per il paese e il suo popolo ", ha detto kazaryan, che si dichiara convinto che l'unica strada giusta per l'armenia sia quella del rafforzamento dell'alleanza militare-strategica con la russia, e che "tutti i tentativi da parte degli scagnozzi occidentali di minare le relazioni armeno-russe dovrebbero essere immediatamente respinti".
a sua volta, il colonnello shuvalov si è congratulato con i partecipanti all'iniziativa in occasione della giornata del difensore della patria e ha espresso gratitudine per aver fatto così tanta strada per congratularsi con il personale della base militare in questo giorno di festa per tutti i russi e per il sostegno fornito.
(…)
"voglio ringraziarvi per il vostro atteggiamento nei confronti dei militari delle truppe russe. ripeto ancora una volta che i russi e gli armeni sono popoli fratelli. erano, sono e saranno popoli fratelli, e non ci potrà mai essere alcuna divisione tra noi", ha detto il colonnello shuvalov, come riporta l'agenzia di informazione e analisi armenia-news.am.
il primo vice presidente del consiglio centrale dell'unione dei partiti comunisti-pcus (upc-pcus), membro della commissione della duma di stato per gli affari della csi, l'integrazione eurasiatica e le relazioni con i compatrioti, k.k taisayev ha affermato: "i nostri compagni del partito comunista dell'armenia sono sempre stati e rimangono sostenitori dell'amicizia tra armenia e russia. guidati dal presidente del comitato centrale del partito comunista dell'armenia kazaryan, hanno fatto un enorme lavoro in questa direzione, e noi li aiuteremo e li sosterremo con tutte le nostre forze.
"attribuiamo grande importanza alle relazioni russo-armene e siamo ben consapevoli che la base militare situata sul territorio dell'armenia è una garanzia di sicurezza e stabilità, sia per la russia che per l'armenia.
a nome della dirigenza di tutto il nostro partito e di ghennady andreyevich zyuganov, esprimiamo gratitudine al personale della 102° base militare russa, che ha calorosamente ricevuto i nostri compagni nel suo campo di addestramento e li ha trattati secondo la vecchia tradizione sovietica. ci congratuliamo con i militari in occasione del 101° anniversario della grande festa dell'esercito e della marina sovietici.
siamo anche molto grati ai comunisti dell'armenia per la loro ferma posizione di condanna dei tentativi di alcuni media armeni e di varie organizzazioni politiche e pubbliche filo-occidentali di screditare la presenza russa in armenia, in particolare della 102° base militare" (...) .
la russia continua il percorso per abbandonare il dollaro e compra 31 tonnellate di oro in un mese.
lo stock di oro sovrano di mosca è salito a oltre 2.100 tonnellate l'anno scorso, con lo status di paese principale produttore di oro che consente di accumulare riserve utilizzando lingotti di origine nazionale.
la fame di oro da parte della russia continua a crescere, i dati della banca centrale appena pubblicati mostrano che le riserve sono salite di 31,1 tonnellate, pari all'1,5 per cento delle riserve totali, nel solo mese di febbraio. tenendo conto di altre 6,22 tonnellate del metallo prezioso acquistato a gennaio, le riserve ammontano ora a circa 2.149,25 tonnellate metriche, secondo la banca centrale.
secondo bloomberg, l'approccio russo alla corsa all'oro per il metallo prezioso è un'indicazione che il paese continua a fare "rapidi progressi nel suo sforzo di diversificarsi dagli assets americane".
per la russia, ha suggerito bloomberg, la riserva d'oro significa sicurezza "contro gli shock geopolitici e la minaccia di sanzioni statunitensi più rigide mentre i rapporti tra le due potenze continuano a deteriorarsi". tuttavia, con la produzione di miniere d'oro della russia che arrivano a circa 300 tonnellate all'anno, e la banca centrale che ne ha acquistato quasi 275 tonnellate nel
2018, secondo gli osservatori la russia è in procinto di fare acquisti considerevoli all'estero.
"se dovesse raggiungere il limite per gli acquisti interni, penso che la banca centrale inizierà a importare oro", ha affermato oleg kouzmin, capo economista presso la società di intermediazione di mosca capital capital.
secondo l'economista, le continue tensioni con washington significano che le riserve di lingotti della russia continueranno a crescere come percentuale delle riserve totali. l'oro rappresenta già circa il 20 percento delle riserve totali in valuta estera della russia, con il dollaro che scende da un enorme 46 percento delle riserve a metà 2017 al 22 percento. il restante cuscinetto in dollari è rappresentato dalla continua dipendenza della russia dal biglietto verde per il commercio internazionale.
l'acquisto della russia ha un impatto globale sui prezzi .
ronald-peter stoeferle, partner di gestione della società d'investimento incrementum ag con sede in liechtenstein, ha affermato che la ricchezza d'oro della russia ha contribuito a sostenere i prezzi dell'oro in maniera sostanziale negli ultimi anni, con prezzi che salgono di oltre il 20 percento dal 2016 e costano circa $ 1.300 l'oncia nel commercio di venerdì. nel 2018, la russia ha rappresentato un enorme 40 percento dell'oro totale acquistato dalle banche centrali, con i suoi acquisti che rappresentano circa il 6 percento del totale degli acquisti globali.
e questa strategia ha già portato dividendi, secondo gli esperti. il mese scorso, gli economisti hanno stimato che la banca centrale russa si è già guadagnata da qualche parte intorno ai 10 miliardi di dollari grazie all'aumento dei prezzi delle sue riserve auree. l'economista ha aggiunto, tuttavia, che l'aumento del valore in dollari dell'oro era solo un bonus, dal momento che lo scopo principale della banca centrale era di diversificare le riserve e assicurarle contro la minaccia delle sanzioni occidentali.
fonte: bloomberg - notizia del: 30/03/2019 .
inviato usa per il venezuela, abrams, amnistiato e massacratore di el mazote, dice che la "russia pagherà" per l'appoggio a maduro.
"non stiamo giocando", ha avvertito l'inviato speciale della casa bianca per il venezuela al presidente nicolás maduro.
l'inviato speciale di washington per il venezuela, elliott abrams, il suo curriculum ve lo alleghiamo qui, ha affermato che "la russia pagherà un prezzo" per il suo sostegno al governo di nicolás maduro. in un'intervista alla bbc, abrams ha risposto alle notizie sulla presenza di militari russi in venezuela, confermata da mosca nel quadro di un trattato esistente di collaborazione tecnico-militare tra le due nazioni, firmato nel 2001.
il consigliere per la sicurezza ha chiesto di non prendere come "uno scherzo", "qualcosa di simbolico" o "che non significano nulla" le dichiarazioni del governo di donald trump quando dice che "tutte le opzioni" sono sul tavolo nel caso del venezuela.
la replica di mosca a trump: "prima di suggerirci di andare via dal venezuela, ma gli usa se ne sono andati o no dalla siria?"
il presidente degli stati uniti donald trump ha dichiarato che l'esercito russo dovrebbe lasciare il venezuela e minacciato che "tutte le opzioni" sono aperte perché ciò avvenga.
il presidente degli stati uniti donald trump questo pomeriggio aveva minacciato mosca, dicendo che "la russia deve lasciare" il venezuela e che "tutte le opzioni" erano aperte affinché ciò avvenga.
queste dichiarazioni sono state fornite dopo che due velivoli militari russi, con membri dell'esercito di mosca, sono atterrati in venezuela lo scorso fine settimana.
a questo proposito, la portavoce del ministero degli affari esteri della russia, maria zakhárova, ha replicato: "prima di suggerire a qualcuno di andarsene da qualche parte, gli stati uniti devono implementare il proprio concetto di uscita, in particolare dalla siria ... è passato un mese e vorrei chiarire, se ne sono andati o no?".
il ministero degli esteri russo ha riferito oggi che gli specialisti russi si trovano in territorio venezuelano in conformità con l'attuale trattato di collaborazione tecnico-militare tra le due nazioni, firmato nel 2001.
..segue ./.
Armenia: i comunisti a sostegno della presenza militare russa![]() Il 23 febbraio scorso, attivisti del Partito Comunista dell'Armenia, in occasione della Giornata del Difensore della Patria, hanno visitato la 102° base militare russa dislocata nella repubblica, accolti dal suo vice comandante per l'addestramento politico-militare, il colonnello Alexandr Shuvalov. Yerdzhanik Kazaryan, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista dell'Armenia, ha letto una dichiarazione dei manifestanti di condanna dei tentativi di un certo numero di media armeni e di varie organizzazioni politiche e pubbliche filo-occidentali di screditare la presenza russa in Armenia, in particolare della 102° base militare. "Noi, i partecipanti alla manifestazione di Gyumri, affermiamo il nostro deciso "NO! " ai tentativi in corso da molti anni da parte delle organizzazioni pubbliche e dei media finanziati dall'Occidente di minare le relazioni armeno-russe. Per diversi anni, pagati dalla Fondazione Soros e da altre organizzazioni occidentali, i media hanno scelto la base militare russa di Leninakan, la seconda città dell'Armenia come obiettivo delle loro attività contro il nostro popolo. È proprio a Leninakan che si sta attuando un azione risoluta per screditare l'idea stessa di cooperazione militare-strategica tra Armenia e Russia, attraverso ogni sorta di provocazioni e e la diffusione di informazioni negative sulla 102° base militare. L'obiettivo dei provocatori è ovvio: porre artificialmente in primo piano la richiesta del ritiro della base militare dal territorio dell'Armenia, che, ne siamo profondamente convinti, sarebbe foriero di conseguenze disastrose per il paese e il suo popolo ", ha detto Kazaryan, che si dichiara convinto che l'unica strada giusta per l'Armenia sia quella del rafforzamento dell'alleanza militare-strategica con la Russia, e che "tutti i tentativi da parte degli scagnozzi occidentali di minare le relazioni armeno-russe dovrebbero essere immediatamente respinti". A sua volta, il colonnello Shuvalov si è congratulato con i partecipanti all'iniziativa in occasione della Giornata del Difensore della Patria e ha espresso gratitudine per aver fatto così tanta strada per congratularsi con il personale della base militare in questo giorno di festa per tutti i russi e per il sostegno fornito. (…) "Voglio ringraziarvi per il vostro atteggiamento nei confronti dei militari delle truppe russe. Ripeto ancora una volta che i russi e gli armeni sono popoli fratelli. Erano, sono e saranno popoli fratelli, e non ci potrà mai essere alcuna divisione tra noi", ha detto il colonnello Shuvalov, come riporta l'agenzia di informazione e analisi Armenia-NEWS.am. Il Primo Vice Presidente del Consiglio Centrale dell'Unione dei Partiti Comunisti-PCUS (UPC-PCUS), membro della Commissione della Duma di stato per gli affari della CSI, l'integrazione eurasiatica e le relazioni con i compatrioti, K.K Taisayev ha affermato: "I nostri compagni del Partito Comunista dell'Armenia sono sempre stati e rimangono sostenitori dell'amicizia tra Armenia e Russia. Guidati dal Presidente del Comitato Centrale del Partito Comunista dell'Armenia Kazaryan, hanno fatto un enorme lavoro in questa direzione, e noi li aiuteremo e li sosterremo con tutte le nostre forze. "Attribuiamo grande importanza alle relazioni russo-armene e siamo ben consapevoli che la base militare situata sul territorio dell'Armenia è una garanzia di sicurezza e stabilità, sia per la Russia che per l'Armenia. A nome della dirigenza di tutto il nostro partito e di Ghennady Andreyevich Zyuganov, esprimiamo gratitudine al personale della 102° base militare russa, che ha calorosamente ricevuto i nostri compagni nel suo campo di addestramento e li ha trattati secondo la vecchia tradizione sovietica. Ci congratuliamo con i militari in occasione del 101° anniversario della grande festa dell'esercito e della marina sovietici. Siamo anche molto grati ai comunisti dell'Armenia per la loro ferma posizione di condanna dei tentativi di alcuni media armeni e di varie organizzazioni politiche e pubbliche filo-occidentali di screditare la presenza russa in Armenia, in particolare della 102° base militare" (...) La Russia continua il percorso per abbandonare il dollaro e compra 31 tonnellate di oro in un mese![]() Lo stock di oro sovrano di Mosca è salito a oltre 2.100 tonnellate l'anno scorso, con lo status di paese principale produttore di oro che consente di accumulare riserve utilizzando lingotti di origine nazionale. La fame di oro da parte della Russia continua a crescere, i dati della Banca Centrale appena pubblicati mostrano che le riserve sono salite di 31,1 tonnellate, pari all'1,5 per cento delle riserve totali, nel solo mese di febbraio. Tenendo conto di altre 6,22 tonnellate del metallo prezioso acquistato a gennaio, le riserve ammontano ora a circa 2.149,25 tonnellate metriche, secondo la Banca Centrale. Secondo Bloomberg, l'approccio russo alla corsa all'oro per il metallo prezioso è un'indicazione che il paese continua a fare "rapidi progressi nel suo sforzo di diversificarsi dagli assets americane". Per la Russia, ha suggerito Bloomberg, la riserva d'oro significa sicurezza "contro gli shock geopolitici e la minaccia di sanzioni statunitensi più rigide mentre i rapporti tra le due potenze continuano a deteriorarsi". Tuttavia, con la produzione di miniere d'oro della Russia che arrivano a circa 300 tonnellate all'anno, e la Banca Centrale che ne ha acquistato quasi 275 tonnellate nel |
2018, secondo gli osservatori la Russia è in procinto di fare acquisti considerevoli all'estero.
"Se dovesse raggiungere il limite per gli acquisti interni, penso che la Banca centrale inizierà a importare oro", ha affermato Oleg Kouzmin, capo economista presso la società di intermediazione di Mosca Capital Capital. Secondo l'economista, le continue tensioni con Washington significano che le riserve di lingotti della Russia continueranno a crescere come percentuale delle riserve totali. L'oro rappresenta già circa il 20 percento delle riserve totali in valuta estera della Russia, con il dollaro che scende da un enorme 46 percento delle riserve a metà 2017 al 22 percento. Il restante cuscinetto in dollari è rappresentato dalla continua dipendenza della Russia dal biglietto verde per il commercio internazionale. L'acquisto della Russia ha un impatto globale sui prezzi Ronald-Peter Stoeferle, partner di gestione della società d'investimento Incrementum AG con sede in Liechtenstein, ha affermato che la ricchezza d'oro della Russia ha contribuito a sostenere i prezzi dell'oro in maniera sostanziale negli ultimi anni, con prezzi che salgono di oltre il 20 percento dal 2016 e costano circa $ 1.300 l'oncia nel commercio di venerdì. Nel 2018, la Russia ha rappresentato un enorme 40 percento dell'oro totale acquistato dalle banche centrali, con i suoi acquisti che rappresentano circa il 6 percento del totale degli acquisti globali. E questa strategia ha già portato dividendi, secondo gli esperti. Il mese scorso, gli economisti hanno stimato che la Banca Centrale Russa si è già guadagnata da qualche parte intorno ai 10 miliardi di dollari grazie all'aumento dei prezzi delle sue riserve auree. L'economista ha aggiunto, tuttavia, che l'aumento del valore in dollari dell'oro era solo un bonus, dal momento che lo scopo principale della Banca Centrale era di diversificare le riserve e assicurarle contro la minaccia delle sanzioni occidentali. Fonte: Bloomberg - Notizia del: 30/03/2019 Inviato USA per il Venezuela, Abrams, amnistiato e massacratore di El Mazote, dice che la "Russia pagherà" per l'appoggio a Maduro![]() "Non stiamo giocando", ha avvertito l'inviato speciale della Casa Bianca per il Venezuela al presidente Nicolás Maduro. L'inviato speciale di Washington per il Venezuela, Elliott Abrams, il suo curriculum ve lo alleghiamo qui, ha affermato che "la Russia pagherà un prezzo" per il suo sostegno al governo di Nicolás Maduro. In un'intervista alla BBC, Abrams ha risposto alle notizie sulla presenza di militari russi in Venezuela, confermata da Mosca nel quadro di un trattato esistente di collaborazione tecnico-militare tra le due nazioni, firmato nel 2001. Il consigliere per la sicurezza ha chiesto di non prendere come "uno scherzo", "qualcosa di simbolico" o "che non significano nulla" le dichiarazioni del governo di Donald Trump quando dice che "tutte le opzioni" sono sul tavolo nel caso del Venezuela. La replica di Mosca a Trump: "Prima di suggerirci di andare via dal Venezuela, ma gli USA se ne sono andati o no dalla Siria?"![]() Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che l'esercito russo dovrebbe lasciare il Venezuela e minacciato che "tutte le opzioni" sono aperte perché ciò avvenga. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump questo pomeriggio aveva minacciato Mosca, dicendo che "la Russia deve lasciare" il Venezuela e che "tutte le opzioni" erano aperte affinché ciò avvenga. Queste dichiarazioni sono state fornite dopo che due velivoli militari russi, con membri dell'esercito di Mosca, sono atterrati in Venezuela lo scorso fine settimana. A questo proposito, la portavoce del Ministero degli Affari Esteri della Russia, Maria Zakhárova, ha replicato: "Prima di suggerire a qualcuno di andarsene da qualche parte, gli Stati Uniti devono implementare il proprio concetto di uscita, in particolare dalla Siria ... è passato un mese e vorrei chiarire, se ne sono andati o no?". Il ministero degli Esteri russo ha riferito oggi che gli specialisti russi si trovano in territorio venezuelano in conformità con l'attuale trattato di collaborazione tecnico-militare tra le due nazioni, firmato nel 2001. ..segue ./.
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