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La VOCE 1904 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XXI N°8 | aprile 2019 | PAGINA 12 |
segue da pag.9: proprietà pubblica e privata tra costituzione e trattati europei.
l'importanza dello stesso dibattito sui beni comuni risiede precisamente nel fatto che anch'esso contesta il fondamentalismo di mercato. è dubbio, per contro, che tale concetto individui sic et simpliciter una sorta di "soluzione intermedia" tra stato e mercato, come ritengono alcuni suoi sostenitori (così termini 2016: 39).
comunque la si pensi su questo punto, una cosa è certa: anche in relazione ai diritti di proprietà e alle forme di proprietà possiamo constatare una contraddizione insanabile tra costituzione e trattati europei e il progressivo allontanarsi della legislazione del nostro paese dal percorso tracciato dalla costituzione.
è tempo di affrontare entrambi i problemi, sapendo che sono due facce della stessa medaglia.
bibliografia: .
archibugi, f., planning theory. from the political debate to the methodological reconstruction, springer-verlag italia, milano, 2008.
artoni, r. (a cura di), storia dell'iri. 4. crisi e privatizzazione, roma-bari, laterza, 2013.
ciocca, p. (a cura di), storia dell'iri. 6. l'iri nella economia italiana, roma-bari, laterza, 2015.
epifani, p. e g. gancia, "on globalization and the growth of governments", cepr discussion paper no.6065, gennaio 2007.
frühauf, m., "teuer für den steuerzahler: milliardengrab bankenrettung", frankfurter allgemeine zeitung, 16 agosto 2013.
giacché, v., costituzione italiana contro trattati europei. il conflitto inevitabile, reggio emilia, imprimatur, 2015.
goldscheid, r. staatssozialismus oder staatskapitasmus. ein finanzsoziologischer beitrag zur lösung des staasschulden-problems, wien-leipzig, anzengruber-verlag brüder suschitzky, vierte und fünfte auflage, 1917.
krugman, p., "economia mista per migliorare il capitalismo", il sole 24 ore, 3 gennaio 2019.
kurlantzick, j., state capitalism: how the return of statism is transforming the world, oxford, oxford university press, 2016.
a. lauterbach, a. economic security and individual freedom (1948), tr. it. libertà e pianificazione, rocca s. casciano, cappelli, 1957.
pauly r., ökonomische instabilität und staatliche stabilisierung. auf dem weg der krisen zum staatskapitalismus, wiesbaden, springer gabler, 2015.
termini, v. "beni comuni, beni pubblici. oltre la dicotomia stato-mercato", in p. ciocca, i. musu (a cura di), il sistema imperfetto.
difetti del mercato, risposte dello stato, roma, luiss university press, 2016, pp. 17-45.
von plitzko, a., planung ohne planwirtschaft. frankfurter gespräch der list gesellschaft, 7.-9. juni 1963, hrsg. von a. plitzko, basel – tübingen, kyklos-verlag – j.c.b. mohr (paul siebeck), 1964.
wilson t., planning and growth, london, macmillan, 1964.
wooldridge, a., "the visible hand", the economist, special report, 21 gennaio 2012.
cara miriam, tanti auguri per l'8 marzo!
cerco di rifarmi a donne come te; donne di un tempo andato che conoscevano la lotta e nello stesso tempo la grazia.
un caro abbraccio, mario a.
grazie mario! i tuoi auguri e le tue parole mi danno gioia e onore. vita davvero lunga e difficile ma noi continuiamo a lottare. un forte anbraccio!
concordo con mario, tu, e lo sai, sei stata l'ispirazione per un cambiamento importante nella mia vita. l'averti incontrata ha fatto di me un uomo migliore.
grazie mia cara miriam, il tuo esempio ci è di stimolo e di indirizzo, a tutti quanti.
un forte abbraccio, tuo roberto gessi.
buon 8 marzo!
sono commossa e ti ringrazio tanto!
alla celebrazione del 75.mo anniversario della grande fuga dei prigionieri dal campo di concentramento di colfiorito (foligno pg), tenuta lo scorso 22 settembre, è stato dato seguito con passi concreti e formali intrapresi per la realizzazione di un monumento-memoriale che finalmente "segni" la memoria del luogo: jugocoord onlus ha presentato al comune di foligno ed alla fondazione cassa di risparmio di foligno il progetto per la realizzazione di un monumento-memoriale nel sito dell'ex campo di concentramento delle "casermette".
nel frattempo però ecco sopraggiungere ulteriori settantacinquesimi anniversari dei principali accadimenti che hanno coinvolto antifascisti jugoslavi sul suolo italiano, in quei mesi invernali e primaverili fino alla liberazione del centro italia... segnaliamo in particolare due iniziative importanti: .
* strage di pozza (acquasanta terme ap).
l'11 marzo 1944 avvenne la drammatica strage nazifascista nelle frazioni di pozza, umito e pito del comune di acquasanta terme (ap), in cui perirono assieme antifascisti italiani, jugoslavi e di altre nazionalità. quest'anno il comune organizza una commemorazione che si svolgerà secondo il seguente programma: .
lunedì 11 marzo 2019.
dalle ore ore 9:30 nella frazione pozza di acquasanta terme .
marcia della memoria con tappe presso:.
cippo dei partigiani cesari s. patulli p. castelli m.
lapide di collina e.
lapide di pedicelli v., santini f., santini l. troli n.
ricordo dei fatti da parte degli aluni dell'i.s.c. di acquasanta terme deposizione fiori.
ore 10:30, dalla sede della comunanza agraria: corteo verso il cimitero di umito.
ore 11:00, cimitero partigiano internazionale di umito: deposizione corone, breve saluto delle autorità.
ore 11:15 proseguimento marcia della memoria per umito;.
piazza anna sparapani: ricordo della battaglia e di gregorio schiavi.
ore 11:45, chiesa di umito: celebrazione della messa in suffragio dei caduti.
sugli eventi storici rimandiamo all'estratto dal nostro libro ed alla scheda dedicata contenuta nell'atlante delle stragi nazifasciste. sui danni al cimitero partigiano di pozza, dove sono sepolte le vittime della strage, causati da terremoto e maltempo tra 2016 e 2016, ricordiamo le nostre iniziative per il restauro – agg. novembre 2017 e agg. dicembre 2018.
* proclamazione del territorio libero di cascia e norcia (pg) .
nel 75° anniversario del proclama della zona libera umbro-sabino-marchigiana (16 marzo 1944 - 16 marzo 2019) la spi-cgil, in collaborazione con i sindacati omologhi di francia (cgt retraités) e spagna (comisiones obreras pensionistas), include il territorio nella rete dei "luoghi della resistenza europea" promuovendo la seguente iniziativa:
cascia 16 marzo 2019 .
dalle ore 9:30 presso il grand hotel elite - loc. villa marino .
maria rita paggio (segretaria generale spi cgil umbria): apertura delle celebrazioni.
gino emili (vicesindaco di cascia): saluto della città.
giuseppe giansanti (segretario regionale spi cgil umbria): significato dell'iniziativa e progetto per la rete dei luoghi della resistenza europea.
saluto delle a.n.p.i. di terni e perugia.
mario tosti (presidente isuc): la resistenza in umbria.
renato covino (storico): il territorio libero umbro sabino marchigiano.
saluto cgt retraités.
saluto comisiones obreras pensionistas.
ivan pedretti (segretario generale spi cgil): conclusioni.
alle ore 15,30 una delegazione apporrà una corona d'alloro presso la lapide a ricordo dell'evento sita in cascia .
organizza spi-cgil in collaborazione con: cgt retraités, comisiones obreras pensionistas, anpi, isuc, comune di cascia (locandina pdf) .
sugli eventi storici e su precedenti iniziative si veda la nostra pagina dedicata ed in particolare la nostra pubblicazione "il territorio libero di norcia e cascia a 70 anni dalla proclamazione 1944-2014" a cura di andrea martocchia (roma: odradek edizioni, 2014).
* segnaliamo infine: .
1) partigiani migranti. la resistenza internazionalista contro il fascismo italiano – un dettagliato articolo di di wu ming 2 traccia una panoramica generale sul contributo "straniero" alla resistenza italiana (15.01.2019) .
2) grumo appula – cronaca di una recente visita di sinan gudzevic a grumo appula (ba), nei luoghi – ex-ospedale, cimitero, campo sportivo – caratterizzati dalla presenza degli jugoslavi durante la ii guerra mondiale (19.02.2019 – dalla rivista novosti, in lingua serbocroata) .
"capitalismo controllato".
mario albanesi.
pubblicato il 23 mar 2019 .
cuba si è data una nuova costituzione che permetterà ai privati di figurare nei consigli di amministrazione. poco per volta è destinato ad affermarsi un modello di invenzione cinese che in breve tempo ha cambiato il volto della cina.
la "gig economy" e il pretesto della convenienza.
di francesco erspamer.
finché c'era l'unione sovietica e dunque un modello alternativo di società, non importa se deludente, inadeguato o repressivo, il capitalismo e i suoi media erano costretti a fingersi interessati al bene comune. non sarebbe stato possibile esaltare, come oggi fanno quotidianamente il wall street journal e il sole 24 ore e appena meno spesso tutti gli altri quotidiani, la gig economy, che viene eufemisticamente descritta come "l'economia dei lavori su richiesta, svolti in autonomia e a breve termine" mentre non si tratta di altro che di prestazioni a cottimo (parola che i giornalisti evitano sistematicamente, ancor di più di aggettivi poetici quali "algido" o "vetusto"), dunque di precariato e sfruttamento a livelli ottocenteschi, di prima dell'inizio delle grandi lotte operaie, sindacali, socialiste.
l'egemonia liberista è così assoluta che una compagnia come lyft (notizia recentissima) può sbarcare in borsa e aumentare il suo valore azionario del 10% in poche ore, e questo benché nei mesi scorsi abbia perso centinaia di milioni di dollari. non importa: è un mercato delle aspettative, non dei risultati, e tanto meno della responsabilità. il new york times lo dichiara esplicitamente: l'economia collaborativa (sharing economy: una vergognosa falsificazione lessicale, totalmente indebita in quanto di collaborativo non c'è nulla, solo bieco individualismo e competizione selvaggia) trionfa malgrado gli effetti negativi sulla qualità della vita della gente e sui salari dei lavoratori. come ha spiegato un professore della university of california (lo stato simbolo della rottamazione continua del passato e dell'infatuazione per le nuove tecnologie), "sono riusciti a far pagare i rischi ai lavoratori e adesso vogliono farli pagare anche ai risparmiatori". ma i profitti se li prendono tutti loro, gli speculatori, protetti da pennivendoli e celebrity in vendita al miglior offerente, che è inevitabilmente una lobby.
il bello è che nessuno si ribella, e le poche volte che succede, come nel caso dei gilet gialli francesi, viene rapidamente emarginato e accusato di fascio-luddismo dagli intellettuali liberal. è il totalitarismo "soft" del neocapitalismo globalista: che non ha più bisogno di usare la forza bruta (i colpi di stato come quello in cile, le bombe come quella di piazza fontana, gli interventi militari diretti come in vietnam) e neppure la censura e la menzogna, tutti strumenti dispendiosi e poco affidabili; gli basta manipolare le menti, plasmare le abitudini di miliardi di individui resi preliminarmente incapaci di solidarietà e di senso di appartenenza; in sostanza, creare una nuova morale. eccola, la morale dei nostri tempi: la virtù e il bene si misurano con il successo economico, anzi finanziario, garantito dal valore di un titolo a wall street; la qualità della vita, i diritti sociali, sono irrilevanti, e ci viene detto apertamente.
infatti ho decine di conoscenti e parecchi amici, molti dei quali politicamente impegnati, che usano senza rimorsi uber e lyft e comprano online su amazon, in america quasi senza eccezioni, in italia in maniera crescente. perché costano meno e perché sono comodi, spiegano: e questo gli basta per autoassolversi. come se comportarsi in modo corretto, generoso, socialmente e ambientalmente responsabile fosse comodo o conveniente. gli scioperi, i boicottaggi, i picchetti, le occupazioni, la lotta, la resistenza non erano comodi; richiesero sacrifici e una disponibilità a sacrificare i vantaggi personali in cambio di vantaggi collettivi. il liberismo impera perché è il sistema delle scorciatoie morali e culturali. certo, l'altruismo uno non se lo può dare, come uno non si può dare il coraggio. ma almeno smettetela di lamentarvi e di blaterare di soprusi, ingiustizie, ineguaglianza, rivoluzione. godetevi la gig economy, se siete dei vincenti; e se non lo siete ma vi siete rassegnati a questo ennesimo destino manifesto spacciato dai ricchi, tornate a sperare in una compensazione ultraterrena della vostra passività e indifferenza; perché è l'unica cosa che otterrete, se ci sarà.
Segue da Pag.9: Proprietà pubblica e privata tra Costituzione e trattati europei
L'importanza dello stesso dibattito sui beni comuni risiede precisamente nel fatto che anch'esso contesta il fondamentalismo di mercato. È dubbio, per contro, che tale concetto individui sic et simpliciter una sorta di "soluzione intermedia" tra Stato e mercato, come ritengono alcuni suoi sostenitori (così Termini 2016: 39). Comunque la si pensi su questo punto, una cosa è certa: anche in relazione ai diritti di proprietà e alle forme di proprietà possiamo constatare una contraddizione insanabile tra Costituzione e Trattati europei e il progressivo allontanarsi della legislazione del nostro paese dal percorso tracciato dalla Costituzione. È tempo di affrontare entrambi i problemi, sapendo che sono due facce della stessa medaglia. Bibliografia: Archibugi, F., Planning Theory. From the political Debate to the Methodological Reconstruction, Springer-Verlag Italia, Milano, 2008 Artoni, R. (a cura di), Storia dell'IRI. 4. Crisi e privatizzazione, Roma-Bari, Laterza, 2013 Ciocca, P. (a cura di), Storia dell'IRI. 6. L'IRI nella economia italiana, Roma-Bari, Laterza, 2015 Epifani, P. e G. Gancia, "On Globalization and the Growth of Governments", CEPR DIscussion Paper No.6065, gennaio 2007 Frühauf, M., "Teuer für den Steuerzahler: Milliardengrab Bankenrettung", Frankfurter Allgemeine Zeitung, 16 agosto 2013 Giacché, V., Costituzione italiana contro trattati europei. Il conflitto inevitabile, Reggio Emilia, Imprimatur, 2015 Goldscheid, R. Staatssozialismus oder Staatskapitasmus. Ein finanzsoziologischer Beitrag zur Lösung des Staasschulden-Problems, Wien-Leipzig, Anzengruber-Verlag Brüder Suschitzky, Vierte und Fünfte Auflage, 1917 Krugman, P., "Economia mista per migliorare il capitalismo", Il Sole 24 ore, 3 gennaio 2019 Kurlantzick, J., State Capitalism: How the Return of Statism is Transforming the World, Oxford, Oxford University Press, 2016 A. Lauterbach, A. Economic security and individual freedom (1948), tr. it. Libertà e pianificazione, Rocca S. Casciano, Cappelli, 1957 Pauly R., Ökonomische Instabilität und staatliche Stabilisierung. Auf dem Weg der Krisen zum Staatskapitalismus, Wiesbaden, Springer Gabler, 2015 Termini, V. "Beni comuni, beni pubblici. Oltre la dicotomia Stato-mercato", in P. Ciocca, I. Musu (a cura di), Il sistema imperfetto. Difetti del mercato, risposte dello Stato, Roma, Luiss University Press, 2016, pp. 17-45 von Plitzko, A., Planung ohne Planwirtschaft. Frankfurter Gespräch der List Gesellschaft, 7.-9. Juni 1963, hrsg. von A. Plitzko, Basel – Tübingen, Kyklos-Verlag – J.C.B. Mohr (Paul Siebeck), 1964 Wilson T., Planning and Growth, London, Macmillan, 1964 Wooldridge, A., "The Visible Hand", The Economist, Special Report, 21 gennaio 2012 Cara Miriam, tanti auguri per l'8 marzo! Cerco di rifarmi a donne come te; donne di un tempo andato che conoscevano la lotta e nello stesso tempo la grazia. Un caro abbraccio, Mario A. Grazie Mario! i tuoi auguri e le tue parole mi danno gioia e onore. Vita davvero lunga e difficile ma noi continuiamo a lottare. Un forte anbraccio! Concordo con Mario, tu, e lo sai, sei stata l'ispirazione per un cambiamento importante nella mia vita. L'averti incontrata ha fatto di me un uomo migliore. Grazie mia cara Miriam, il tuo esempio ci è di stimolo e di indirizzo, a tutti quanti. Un forte abbraccio, tuo Roberto Gessi. BUON 8 MARZO! Sono commossa e ti ringrazio tanto! Alla celebrazione del 75.mo anniversario della grande fuga dei prigionieri dal campo di concentramento di Colfiorito (Foligno PG), tenuta lo scorso 22 settembre, è stato dato seguito con passi concreti e formali intrapresi per la realizzazione di un monumento-memoriale che finalmente "segni" la memoria del luogo: Jugocoord ONLUS ha presentato al Comune di Foligno ed alla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno il progetto per la realizzazione di un monumento-memoriale nel sito dell'ex campo di concentramento delle "Casermette". ![]() Nel frattempo però ecco sopraggiungere ulteriori settantacinquesimi anniversari dei principali accadimenti che hanno coinvolto antifascisti jugoslavi sul suolo italiano, in quei mesi invernali e primaverili fino alla Liberazione del centro Italia... Segnaliamo in particolare due iniziative importanti: * STRAGE DI POZZA (Acquasanta Terme AP)L'11 marzo 1944 avvenne la drammatica strage nazifascista nelle frazioni di Pozza, Umito e Pito del Comune di Acquasanta Terme (AP), in cui perirono assieme antifascisti italiani, jugoslavi e di altre nazionalità. Quest'anno il Comune organizza una commemorazione che si svolgerà secondo il seguente programma: LUNEDÌ 11 MARZO 2019 dalle ore ore 9:30 nella frazione Pozza di Acquasanta Terme Marcia della Memoria con tappe presso: cippo dei partigiani Cesari S. Patulli P. Castelli M. lapide di Collina E. lapide di Pedicelli V., Santini F., Santini L. Troli N. ricordo dei fatti da parte degli aluni dell'I.S.C. di Acquasanta Terme deposizione fiori ore 10:30, dalla sede della Comunanza Agraria: corteo verso il Cimitero di Umito ore 11:00, Cimitero Partigiano Internazionale di Umito: deposizione corone, breve saluto delle Autorità ore 11:15 proseguimento Marcia della Memoria per Umito; piazza Anna Sparapani: ricordo della battaglia e di Gregorio Schiavi ore 11:45, chiesa di Umito: celebrazione della Messa in suffragio dei caduti Sugli eventi storici rimandiamo all'estratto dal nostro libro ed alla scheda dedicata contenuta nell'Atlante delle Stragi nazifasciste. Sui danni al Cimitero Partigiano di Pozza, dove sono sepolte le vittime della strage, causati da terremoto e maltempo tra 2016 e 2016, ricordiamo le nostre iniziative per il restauro – agg. novembre 2017 e agg. dicembre 2018. * PROCLAMAZIONE DEL TERRITORIO LIBERO DI CASCIA E NORCIA (PG) Nel 75° Anniversario del proclama della Zona Libera umbro-sabino-marchigiana (16 marzo 1944 - 16 marzo 2019) la SPI-CGIL, in collaborazione con i sindacati omologhi di Francia (CGT Retraités) e Spagna (Comisiones Obreras Pensionistas), include il Territorio nella rete dei "Luoghi della Resistenza europea" promuovendo la seguente iniziativa: CASCIA 16 MARZO 2019 dalle ore 9:30 presso il Grand Hotel Elite - Loc. Villa Marino |
MARIA RITA PAGGIO (Segretaria Generale SPI CGIL Umbria): Apertura delle celebrazioni
GINO EMILI (Vicesindaco di Cascia): Saluto della Città GIUSEPPE GIANSANTI (Segretario Regionale SPI CGIL Umbria): Significato dell'iniziativa e progetto per la Rete dei luoghi della Resistenza Europea Saluto delle A.N.P.I. di Terni e Perugia MARIO TOSTI (Presidente ISUC): La resistenza in Umbria RENATO COVINO (Storico): Il Territorio Libero Umbro Sabino Marchigiano Saluto CGT Retraités Saluto Comisiones Obreras Pensionistas IVAN PEDRETTI (Segretario Generale SPI CGIL): Conclusioni alle ore 15,30 una delegazione apporrà una corona d'alloro presso la lapide a ricordo dell'evento sita in Cascia Organizza SPI-CGIL in collaborazione con: CGT Retraités, Comisiones Obreras Pensionistas, ANPI, ISUC, Comune di Cascia (LOCANDINA PDF) Sugli eventi storici e su precedenti iniziative si veda la nostra pagina dedicata ed in particolare la nostra pubblicazione "Il Territorio Libero di Norcia e Cascia a 70 anni dalla proclamazione 1944-2014" a cura di Andrea Martocchia (Roma: Odradek Edizioni, 2014). * Segnaliamo infine: 1) Partigiani migranti. La Resistenza internazionalista contro il fascismo italiano – un dettagliato articolo di di Wu Ming 2 traccia una panoramica generale sul contributo "straniero" alla Resistenza italiana (15.01.2019) 2) Grumo Appula – cronaca di una recente visita di Sinan Gudzevic a Grumo Appula (BA), nei luoghi – ex-ospedale, cimitero, campo sportivo – caratterizzati dalla presenza degli jugoslavi durante la II Guerra Mondiale (19.02.2019 – dalla rivista Novosti, in lingua serbocroata) "CAPITALISMO CONTROLLATO"![]() Pubblicato il 23 mar 2019 Cuba si è data una nuova Costituzione che permetterà ai privati di figurare nei consigli di amministrazione. Poco per volta è destinato ad affermarsi un modello di invenzione cinese che in breve tempo ha cambiato il volto della Cina. La "Gig Economy" e il pretesto della convenienza![]() di Francesco Erspamer Finché c'era l'Unione Sovietica e dunque un modello alternativo di società, non importa se deludente, inadeguato o repressivo, il capitalismo e i suoi media erano costretti a fingersi interessati al bene comune. Non sarebbe stato possibile esaltare, come oggi fanno quotidianamente il Wall Street Journal e il Sole 24 Ore e appena meno spesso tutti gli altri quotidiani, la gig economy, che viene eufemisticamente descritta come "l'economia dei lavori su richiesta, svolti in autonomia e a breve termine" mentre non si tratta di altro che di prestazioni a cottimo (parola che i giornalisti evitano sistematicamente, ancor di più di aggettivi poetici quali "algido" o "vetusto"), dunque di precariato e sfruttamento a livelli ottocenteschi, di prima dell'inizio delle grandi lotte operaie, sindacali, socialiste. L'egemonia liberista è così assoluta che una compagnia come Lyft (notizia recentissima) può sbarcare in borsa e aumentare il suo valore azionario del 10% in poche ore, e questo benché nei mesi scorsi abbia perso centinaia di milioni di dollari. Non importa: è un mercato delle aspettative, non dei risultati, e tanto meno della responsabilità. Il New York Times lo dichiara esplicitamente: l'economia collaborativa (sharing economy: una vergognosa falsificazione lessicale, totalmente indebita in quanto di collaborativo non c'è nulla, solo bieco individualismo e competizione selvaggia) trionfa malgrado gli effetti negativi sulla qualità della vita della gente e sui salari dei lavoratori. Come ha spiegato un professore della University of California (lo stato simbolo della rottamazione continua del passato e dell'infatuazione per le nuove tecnologie), "sono riusciti a far pagare i rischi ai lavoratori e adesso vogliono farli pagare anche ai risparmiatori". Ma i profitti se li prendono tutti loro, gli speculatori, protetti da pennivendoli e celebrity in vendita al miglior offerente, che è inevitabilmente una lobby. Il bello è che nessuno si ribella, e le poche volte che succede, come nel caso dei gilet gialli francesi, viene rapidamente emarginato e accusato di fascio-luddismo dagli intellettuali liberal. È il totalitarismo "soft" del neocapitalismo globalista: che non ha più bisogno di usare la forza bruta (i colpi di stato come quello in Cile, le bombe come quella di piazza Fontana, gli interventi militari diretti come in Vietnam) e neppure la censura e la menzogna, tutti strumenti dispendiosi e poco affidabili; gli basta manipolare le menti, plasmare le abitudini di miliardi di individui resi preliminarmente incapaci di solidarietà e di senso di appartenenza; in sostanza, creare una nuova morale. Eccola, la morale dei nostri tempi: la virtù e il bene si misurano con il successo economico, anzi finanziario, garantito dal valore di un titolo a Wall Street; la qualità della vita, i diritti sociali, sono irrilevanti, e ci viene detto apertamente. Infatti ho decine di conoscenti e parecchi amici, molti dei quali politicamente impegnati, che usano senza rimorsi Uber e Lyft e comprano online su Amazon, in America quasi senza eccezioni, in Italia in maniera crescente. Perché costano meno e perché sono comodi, spiegano: e questo gli basta per autoassolversi. Come se comportarsi in modo corretto, generoso, socialmente e ambientalmente responsabile fosse comodo o conveniente. Gli scioperi, i boicottaggi, i picchetti, le occupazioni, la lotta, la Resistenza non erano comodi; richiesero sacrifici e una disponibilità a sacrificare i vantaggi personali in cambio di vantaggi collettivi. Il liberismo impera perché è il sistema delle scorciatoie morali e culturali. Certo, l'altruismo uno non se lo può dare, come uno non si può dare il coraggio. Ma almeno smettetela di lamentarvi e di blaterare di soprusi, ingiustizie, ineguaglianza, rivoluzione. Godetevi la gig economy, se siete dei vincenti; e se non lo siete ma vi siete rassegnati a questo ennesimo destino manifesto spacciato dai ricchi, tornate a sperare in una compensazione ultraterrena della vostra passività e indifferenza; perché è l'unica cosa che otterrete, se ci sarà. |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
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