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La VOCE ANNO XXI N°1

settembre 2018

PAGINA 1         - 17

Nicaragua – Un’altra vittoria da festeggiare!

Comunicato CC 13/2018 - 12 agosto 2018
Dopo la diffusione del Comunicato CC 12/2018 del 6 agosto un compagno del P.CARC ci ha fatto osservare che l’imperialismo USA e la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti in America Latina hanno subito in questo periodo un’altra cocente sconfitta, precisamente in Nicaragua, un altro dei paesi dell’Alleanza promossa da Hugo Chavez. Anche questa è una vittoria da festeggiare e una lotta da cui imparare.
Il compagno ha perfettamente ragione e invitiamo tutti i nostri lettori a imitare la sua condotta: non risparmiarci critiche che ci aiutano a migliorare la nostra comprensione delle cose e la nostra attività. Anche in questo modo si contribuisce a far avanzare la rivoluzione socialista che è in corso nel nostro paese, promossa dal Partito comunista.
Effettivamente in questi giorni abbiamo in America Latina due vittorie da festeggiare e da far conoscere alle masse popolari del nostro paese, a incoraggiamento per la lotta che esse devono condurre: quella in Venezuela contro il tentativo di colpo di Stato dello scorso 4 agosto e quella contro il tentativo di “cambio di regime” in Nicaragua protrattosi da aprile a luglio 2018.
Da metà aprile 2018 l’imperialismo USA con i suoi complici e agenti locali hanno investito il Nicaragua con una campagna di attentati, rivolte, devastazioni e disordini con l’obiettivo di far dimettere il governo di Daniel Ortega e Rosario Murillo, alla testa del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale (FSLN) che nel novembre 2016 con più del 72 % dei voti espressi ha vinto per la terza volta consecutiva le elezioni presidenziali.
È stato un tentativo di colpo di Stato come quello che è loro riuscito in Honduras nel 2009 contro il presidente Manuel Zelaya, in Paraguay contro il presidente Fernando Lugo nel 2012 e in Brasile contro la presidente Dilma Roussef nel 2016.
Ma in Nicaragua il loro tentativo di “rivoluzione colorata” e di “cambio di regime” è fallito. Fattore importante è stato che il FSLN è erede di una lunga lotta rivoluzionaria di liberazione nazionale condotta contro i fantocci dell’imperialismo USA e culminata il 19 luglio 1979 con la cacciata di Somoza da parte delle forze armate rivoluzionarie del FSLN che tenne il governo del paese fino al 1990. In quell’anno il FSLN aveva dovuto cedere il governo dopo dieci anni di una guerra di logoramento finanziata e spalleggiata dagli USA. Ma con le elezioni presidenziali della fine del 2006 e sulla base di un accordo con la Chiesa Cattolica e l’associazione della borghesia locale (COSEP), ha preso nuovamente in mano il governo che è stato confermato dalle successive elezioni del 2011 e del 2016 e ha saputo resistere con fermezza e successo al tentativo di colpo di Stato di quest’anno. Il tentativo è stato apertamente appoggiato dagli infidi alleati del FSLN, il COSEP e gran parte della Conferenza Episcopale Cattolica e ha causato quasi 200 morti, migliaia di feriti e grandi danni materiali in strutture pubbliche e private di 23 (su 153) municipi del paese, tra cui Managua e altre importanti città, ma alla fine è fallito. La campagna di attentati, devastazioni e disordini si è esaurita alla fine di luglio e i sandinisti hanno festeggiato con grande partecipazione di masse popolari il 39° anniversario della cacciata di Somoza.
Con il Comunicato CC 12/2018 abbiamo 1. chiamato le masse popolari del nostro paese a festeggiare la vittoria del 4 agosto assieme con le forze progressiste bolivariane del Venezuela che hanno sventato il tentativo dell’imperialismo USA e dei suoi complici e agenti, di decapitare con un attentato il governo del Presidente Maduro, 2. sfidato il “governo del cambiamento” M5S-Lega a schierarsi a fianco del governo bolivariano del Venezuela contro la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti responsabile del corso catastrofico delle cose per porre fine al quale il 4 marzo scorso M5S e Lega hanno avuto ampio mandato elettorale, 3. illustrato gli insegnamenti che dalla lotta in corso in Venezuela dobbiamo trarre noi italiani per la lotta che stiamo conducendo.
La vittoria ottenuta in Nicaragua dal FSLN capeggiato dal Daniel Ortega e Rosario Murillo è non meno importante della vittoria ottenuta in Venezuela dal Fronte Patriottico capeggiato da Nicolas Maduro. Queste vittorie confermano che anche in America Latina la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti deve ricorrere a misure sempre più arrischiate per far proseguire il corso catastrofico delle cose che essa ha imposto al mondo dopo che ne ha preso nuovamente in mano la direzione a causa dell’esaurimento (negli anni ’70 del secolo scorso) della prima ondata della rivoluzione proletaria.
Il sistema politico che negli ultimi 40 anni ha servito i gruppi imperialisti della CI è in crisi in ogni paese imperialista e incontra difficoltà crescenti in tutto il mondo. Per loro natura i gruppi imperialisti non possono cambiare il corso delle cose: ognuno di essi deve continuare a tutti i costi ad aumentare la massa di denaro di cui dispone. Per questo devono devastare la terra, lanciarsi in grandi opere senza altra ragion d’essere che il loro arricchimento (in Italia vanno dalla TAV della Val di Susa al TAP della costa orientale della penisola), far produrre alle aziende sempre più cose inutili e dannose purché si vendano bene, licenziare i lavoratori di cui non hanno bisogno e far lavorare di più quelli che tengono, trasferire aziende dove far produrre gli costa di meno, cacciare milioni di persone dalla loro terra per farvi piantagioni, miniere e grandi opere e costringerli a emigrare, moltiplicare guerre civili, colpi di Stato e aggressioni, diffondere fame, miseria e abbrutimento. Ma in ogni paese l’insofferenza e l’indignazione delle grandi masse cresceranno sempre di più finché troveranno nei comunisti una direzione capace di guidarle a emanciparsi definitivamente dalla CI e a cambiare il corso delle cose: l’instaurazione del socialismo è non solo possibile ma anche necessaria.
La svolta nella politica mondiale è un fatto: è finita l’epoca segnata dall’avvento al potere di Margaret Thatcher in Gran Bretagna (1979) e Ronald Reagan negli USA (1981) e in Italia dal “divorzio” tra la Banca d’Italia e il governo della Repubblica Pontificia (1981) tacitamente imbastito da Aurelio Ciampi e Beniamino Andreatta con la complice benedizione di Enrico Berlinguer. Oggi quanto all’Italia sta a noi comunisti individuare le condizioni che questa svolta presenta nel nostro paese per far avanzare la rivoluzione socialista e giovarcene. La rivoluzione socialista è una guerra popolare rivoluzionaria promossa e diretta dai comunisti che culminerà nell’instaurazione del socialismo. I comunisti non stanno ad aspettare che la rivoluzione socialista scoppi. La storia del secolo scorso ha dimostrato che la rivoluzione socialista non scoppia. I comunisti si danno i mezzi per essere all’altezza del loro ruolo di promotori della rivoluzione socialista.
Rafforziamo il movimento comunista cosciente e organizzato!
Il futuro è nelle nostre mani!


Michelle Bachelet nominata alta commissaria della ONU per i Diritti Umani

Nazioni Unite.- La diplomatica Michelle Bachelet, ex presidente del Cile in due mandati, è stata nominata Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, ha informato PL.

Autore: Granma | internet@granma.cu

13 agosto 2018 07:08:10

La Bachelet ha terminato nel marzo scorso il suo secondo mandato come presidente del Cile. Photo: CNN
Nazioni Unite.-La diplomatica Michelle Bachelet, ex presidente del Cile per due mandati è stata nominata alta Commissaria delle Nazioni Unite per i diritti Umani, ha informato PL.
L’Assemblea Generale riunita ha acclamato la proposta del segretario generale della ONU, António Guterres, che aveva annunciato la sua decisione mercoledì 8. Un comunicato diffuso dall’ufficio del portavoce dell’organizzazione internazionale ha spiegato che dopo le consultazioni dei presidenti dei gruppi regionali degli Stati membri, Guterres ha informato l’Assemblea Generale della sua intenzione di designare la Bachelet che è stata presidente del Cile (2006-2010 e 2014-2018) ed era stata nominata prima direttrice esecutiva dell’entità delle Nazioni Unite per l’Uguaglianza di Genere e il Potere delle Donne (ONU Donne).
Inoltre è stata titolare del ministero di Salute (2000-2002) nel suo paese e prima ministro della Difesa del Cile e dell’America Latina (2002-2004).
Alla fine di questo mese, l’alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diriti Umani, Zeid Raad Al Hussein, giunge alla fine del suo mandato ed ha deciso di non optare per un secondo.
La ex presidente cilena sostituirà nell’incarico il diplomatico giordano e lo assumerà per un periodo di quattro anni, a partire dal prossimo 1º settembre.
La Bachelet, ha promosso l’uguaglianza di genere e il potere delle donne in tutta la sua carriera politica come prima presidente del Cile.
Dal suo arrivo a questo incarico, l’attuale segretario generale della ONU si è proposto di raggiungere la parità di genere nell’organismo multilaterale e di fomentare il potere della donna.
Come parte di questo impiego ha nominato varie rappresentanti donne in importanti incarichi e vuole una maggior inclusione delle donne nei processi di pace, tra l’altro.
L’Alto Commissario della ONU per i Diritti Umani è il principale funzionario di questo tema nell’organizzazione multilaterale e il suo ufficio con sede a Ginevra ha il mandato di promuovere e proteggere il godimento e la piena realizzazione per tutte le persone dei diritti contemplati nella Carta delle Nazioni Unite e nelle leggi e i trattati internazionali, ha indicato l’agenzia latinoamericana. ( GM – Granma Int.)

I giovani cederisti hanno reso omaggio a Fidel a Santa Clara

Sabato 11 e domenica 12, nel Reparto José Martí di questa città, 245 membri dei CDR hanno partecipato all’omaggio.

Autore: Ángel Freddy Pérez Cabrera | freddy@granma.cu

13 agosto 2018 07:08:19

Comitati di Difesa della Rivoluzione Photo: Internet
A Fidel, principale artefice della creazione dei Comitati di Difesa della Rivoluzione (CDR), è stato dedicato l’Incontro Nazionale, al quale hanno partecipato giovani di tutto il paese, membri dei Distaccamenti Giovanili 9º Congresso, che hanno la missione di rinforzare la principale organizzazione di massa della nazione.
L’incontro si è svolto sabato 11 e domenica 12 nel Reparto José Martí di Santa Clara, con la partecipazione di 245 membri dei CDR, che hanno dibattuto importanti temi vincolati al lavoro cederista e al protagonismo delle nuove generazioni alle attività dell’organizzazione e in altri compiti della Rivoluzione.

Giovani di tutto il paese formano i distaccamenti giovanili 9º Congresso. Photo: La Demajagua
Eugenio Vladimir Hernández Malagamba, Coordinatore dei CDR a Villa Clara, ha detto che i partecipanti si sono divisi in cinque commissioni di lavoro situate in luoghi storici di Santa Clara e tra i vari temi hanno dibattuto quelli che saranno oggetto d’analisi nel IX Congresso dei Comitati di Difesa della Rivoluzione, che si svolgerà il 26, 27 e 28 del prossimo settembre.
Inoltre gli invitati all’importante incontro hanno realizzato riflessioni sul legato di Fidel nel lavoro presente e futuro dei CDR, sul ruolo del dirigente cederista, sul funzionamento dell’organizzazione e nello scontro alla droga, ai reati, alla corruzione, le illegalità e la mancanza di disciplina sociale, otre a scambiare esperienze sui Distaccamenti Giovanili 9º Congresso.
Como parte del programma, si è svolta una giornata di lavoro volontario di pulizia e igienizzazione nel reparto stesso, seguita da visite a luoghi vincolati alla presenza del Che in questa città, come la Loma de Capiro, il Monumento
all’azione contro il treno blindato; lo squadrone 31 e il punto in cui morì El Vaquerito, oltre alla Sala delle Udienze di Santa Clara dove Fidel realizzò la sua prima autodifesa.
L’incontro è terminato con una marcia di tutti i partecipanti e dei membri dei CDR nella provincia, sino al Complesso Monumentale Ernesto Che Guevara in questa città.( GM – Granma Int.)

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