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La VOCE ANNO XIX N°10

giugno 2017

PAGINA c         - 31

Asse Atene - Tel Aviv, la catapulta per Damasco

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I PRINCIPI E L’IDENTITÀ DI EUROSTOP

Vertice trilaterale tra Grecia, Cipro e Israele

Vertice trilaterale tra Grecia, Cipro e Israele

Partito Comunista di Grecia (KKE) | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

21/06/2017

Un altro anello nella catena di piani e antagonismi pericolosi per i popoli

Il 15 giugno si è svolto a Salonicco il III Consiglio di Cooperazione di Alto Livello tra Grecia e Israele e il Vertice trilaterale tra Grecia, Cipro e Israele, con la partecipazione dei primi ministri Alexis Tsipras, Benjamin Netanyahu e del presidente cipriota Nikos Anastasiadis.

La discussione che ha avuto luogo e le decisioni adottate riflettono l’obiettivo del governo di migliorare il ruolo geostrategico dei gruppi imprenditoriali locali, di interconnettere i capitali dei tre paesi e di espandere tra essi le attività imprenditoriali, soprattutto rispetto alle fonti e alle rotte di trasporto dell’energia.

Si tratta di uno sforzo che si sviluppa sul terreno degli intensi antagonismi tra centri e stati imperialisti nel Mediterraneo Orientale, precisamente per il controllo delle risorse naturali e i canali di trasporto di energia, con enormi pericoli per i popoli della regione.

Alexis Tsipras si è concentrato sulla "relazione strategica", come l’ha definita, tra i tre paesi, così come sui piani per la "stabilità e la sicurezza" nella regione, che è precondizione per il prossimo obiettivo di "appoggio all’iniziativa imprenditoriale".

Inoltre, ha fatto riferimento alla "cooperazione energetica" che si basa sulla "posizione geopolitica dei tre paesi" in un crocevia importante nei pressi o in prossimità di giacimenti, servendo la strategia della borghesia nazionale di trasformare il paese in un "centro energetico". Inoltre, ha evidenziato che questo obiettivo contribuisce all’applicazione della strategia dell’Unione Europea rispetto alla diversificazione di fonti di approvigionamento energetico fondamentalmente per ridurre la dipendenza dai combustibili russi. In questo contesto, Tsipras ha fatto riferimento al cavo elettrico Grecia-Cipro-Israele e al gasdotto "East Med" (che attraverso Cipro e Grecia porterà i giacimenti energetici del Mediterraneo orientale all’UE), così come allo sviluppo di Fonti di Energia Rinnovabile.

"Al Tavolo abbiamo discusso sugli avvenimenti nella regione in generale, rispetto alla questione siriana e cipriota", ha detto Tsipras, mentre quando ha parlato della questione palestinese ha riconosciuto il "diritto del popolo israeliano a vivere in sicurezza", un pretesto utilizzato dallo Stato di Israele per attuare quotidianamente crimini contro il popolo palestinese.

Il ministro dell’Energia israeliano ha dato il benvenuto alla partecipazione di imprese greche nel settore dello sfruttamento di idrocarburi nelle regioni di Karich e Tanin, invitando a rafforzare il loro ruolo nello sfruttamento dei depositi di gas naturale israeliani e ha sottolineato il nuovo impulso che il loro maggior ruolo può dare ai piani della pipeline East Med.

Nell’ambito di queste riunioni sono stati promossi vari accordi di cooperazione con Israele in vari settori industriali; rispetto alla cooperazione militare, che pur non era nell’agenda dei lavori, si è evidenziato che "esiste e si esprime sia attraverso la cooperazione tra le industrie militari dei due paesi, come attraverso gli eserciti e l’addestramento congiunto".

Il giornale "Rizospastis", organo del Comitato Centrale del KKE, ha stigmatizzato il Vertice trilaterale come "un altro anello nei piani e antagonismi pericolosi per i popoli".

Il 15 giugno, nel pomeriggio, i lavoratori e i giovani di Salonicco aderendo alla mobilitazione e alla marcia organizzate dal Comitato per la Distensione Internazionale e la Pace di Salonicco, hanno dimostrato la loro opposizione alla partecipazione del nostro paese nei piani imperialisti che accompagnano gli antagonismi dei monopoli, nel cui quadro si è realizzato il Vertice trilaterale dei primi ministri di Grecia, Israele e Cipro.

Inoltre, la manifestazione ha inviato il messaggio che i popoli sono uniti nell’interesse comune della lotta contro lo sfruttamento e la povertà, senza padroni, con i popoli stessi che godono della ricchezza da loro prodotta.

I manifestanti hanno denunciato inoltre come una provocazione al sentimento pacifista, la presenza del primo ministro di Israele a Salonicco, visto che porta la responsabilità degli attacchi criminali contro i popoli della regione e in particolare i crimini contro il popolo palestinese che ha tanto sofferto.

Un piccolo inciso riguardo alla voce "Tsipras".

La "Lista Tsipras" era nata sull’onda di una protesta anti-Euro e anti austerity europea. Lasciamo perdere il voltafaccia clamoroso dello stesso Tsipras adesso perfezionatasi con la sua politica filoimperiale (Masaniello in confronto era di lineare coerenza) e vediamo invece i limiti di tutto il gran dibattito sull’Euro e la UE. Ancora una volta è dimostrato che ogni dibattito, protesta e proposta economicista ha non solo le gambe corte, ma anche il ginocchio sifolo (così si dice al Nord) e l’anca sciancata. Sono qualità evidenti degli economisti accademici che hanno condotto la polemica anti-Euro: dimenticarsi che attorno all’Euro esiste il mondo.

Dimenticarsi del lato politico, cioè del Potere del Territorio, è un errore immenso (o una dimenticanza voluta in molti casi).

Questo è anche il limite di Eurostop. A sua volta, il nostro limite è che non riusciamo a collegare l’imperialismo ai problemi quotidiani delle persone. Certo, non siamo degni nemmeno di allacciare le scarpe a Lenin (che questo collegamento riusciva a farlo). Ma dovremmo sforzarci un po’.

PiotrB

A conferma di quanto scritto da "Piotr" vi passo il link della piattaforma per l’assemblea costitutiva di Eurostop di domani sabato 1° luglio (presso l’Intifada a Casal Bruciato - Roma).
Non una parola su imperialismo USA, guerre in Siria, Iraq e Yemen, sulla Corea, sul Venezuela, sul resto del mondo.
Tutto rigorosamente eurocentrico .....V.B:

Fermare l’aggressione contro la Siria e la minaccia imperialista!

Dichiarazione di Socorro Gomes, presidente del Consiglio Mondiale della Pace (CMP)

da cebrapaz.org

Traduzione di Marx21.it

La presidente del Consiglio Mondiale della Pace ha rilasciato, il 6 luglio scorso, una dichiarazione per condannare le più recenti accuse contro il Governo della Siria da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati, che cercano di giustificare l’invasione del paese arabo sulla base di affermazioni infondate e propagandistiche. La presidente ribadisce anche la solidarietà del movimento della pace al popolo siriano, che resiste da sei anni alla politica imperialista, alle aggressioni e alla proliferazione di gruppi armati e gruppi terroristici incoraggiati da questa politica, e chiede il rafforzamento della mobilitazione contro la guerra.


E’ con indignazione ed energico rifiuto che denunciamo i tentativi degli Stati Uniti e dei loro alleati di promuovere un’offensiva diretta contra la Repubblica Araba Siriana, valendosi degli stessi falsi pretesti già collaudati per giustificare un’invasione.

Gli Stati Uniti e i loro alleati recitano la litania, senza presentare alcuna prova che dimostri che il governo siriano si stia preparando a lanciare attacchi chimici contro la popolazione. E’ venuto il tempo di seppellire la pratica delle potenze imperialiste e dei loro lacchè di inventare menzogne aberranti e venderle come sentenze che giustificano “interventi umanitari”.

Il Consiglio Mondiale della Pace ribadisce il suo completo ripudio di questa politica di ingerenza e di aggressione,che attenta contro la sovranità delle nazioni e provoca la sofferenza di popoli interi, mantenendo immersi nel caos interi paesi, il che solo serve agli interessi dell’impero. E’ stato così in Jugoslavia, in Libia, in Iraq e in Afghanistan, e il tentativo è quello di ripetere questa operazione in Siria.

Gli Stati Uniti e la loro illegittima coalizione insistono con la loro retorica ipocrita e menzognera, perpetrano attacchi diretti, preparano un’invasione e insistono nel dividere e devastare il paese arabo.

Il popolo siriano resiste con coraggio e non è solo. I movimenti di pace e solidarietà hanno denunciato l’appoggio diretto offerto dall’imperialismo statunitense e dai suoi alleati ai gruppi armati e ai terroristi che operano nella regione. Sono, tutti costoro, i grandi responsabili della distruzione, delle morti di centinaia di migliaia di persone e della situazione che spinge milioni a cercare rifugio all’estero.

Le autorità siriane hanno dimostrato impegno nell’eliminazione delle armi chimiche nel paese dal momento della firma del trattato relativo al tema e dell’operazione guidata dall’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche, la cui missione di inchiesta ha recentemente visitato la Siria, ma che si è vista impedita ad accedere in alcune zone dai gruppi armati patrocinati dall’impero.

Fin dall’inizio delle tensioni in Siria, sei anni fa, il Consiglio Mondiale della Pace manifesta solidarietà risoluta con il popolo siriano nella difesa della sua sovranità e del suo diritto inalienabile a decidere il suo futuro, libero dall’intervento straniero. Allo stesso tempo, il Consiglio Mondiale della Pace ribadisce il suo appoggio alla ricerca di una soluzione politica del conflitto nel paese.

Nelle nostre visite in Siria e negli eventi da noi organizzati in tutto il mondo, abbiamo riaffermato il nostro energico rifiuto della politica imperialista che tenta di devastare la Siria nel contesto dei suoi piani di dominio e riconfigurazione regionale. Esortiamo tutti i movimenti per la pace e per la giustizia in tutto il mondo di rafforzare le loro azioni e l’opposizione alla minaccia di invasione della Siria.

Esigiamo la fine dell’ingerenza imperialista in Siria, del patrocinio di gruppi armati e terroristi e delle aggressioni dirette!

Viva il popolo siriano e la sua resistenza!

Socorro Gomes
Presidente del Consiglio Mondiale della Pace


Tutto il mondo occidentale arma i terroristi in Siria

Traduzione da Sputniknews a cura di OraproSiria

Il Centro Russo per la riconciliazione dei belligeranti in Siria ha prove inconfutabili che i terroristi dello Stato islamico (Daesh) e al-Nusra (Al Qaeda), gruppi vietati in Russia, stanno utilizzando armi occidentali.

Il Centro ha trasmesso, inoltre, immagini di parti di munizioni con relativi numeri di serie. I percorsi di instradamento delle armi nella zona del conflitto stanno per essere identificati.

Il possesso da parte dei terroristi di moderni fucili di precisione che hanno già causato la morte di soldati russi ( non accaduto in precedenza) è di particolare preoccupazione. Ad esempio: il colonnello Alexeï Boutchelnikov, consigliere militare russo, è stato colpito da un cecchino lontano dalla linea di fronte, su un poligono delle retrovie dove egli addestrava i soldati di Bashar al-Assad per l’uso dell’artiglieria in condizioni notturne. Si è scoperto che il cecchino ha mirato e sparato nella più completa oscurità a parecchie centinaia di metri di distanza, ma anche così è riuscito a individuare l’istruttore russo fra i militari siriani e a ucciderlo con un solo proiettile. Gli specialisti sono convinti che un simile risultato è impossibile senza un’apparecchiatura di precisione avanzata.
I terroristi già da lungo tempo usano diversi fucili di precisione, specialmente quelli a disposizione delle forze della NATO, come il Remington MSR americano o l’austriaco Steyr Mannlicher SSG 08. Gli esperti dicono che queste armi devono essere utilizzate con i più sofisticati occhiali da tiro dotati di dispositivi di visione notturna. È risaputo che questi occhiali con visore notturno di terza generazione, sono fabbricati solo negli USA e in Russia, dal momento che altri paesi non possono permettersi di produrli a motivo della loro complessa tecnologia e del loro costo elevato.

Far uscire questi occhiali per riprese notturne di 3ª generazione fuori dal territorio è proibito sia negli U.S.A. che in Russia. Ecco perché gli esperti russi sono rimasti molto sorpresi di scoprire dentro a questi visori di costruzione occidentale, presi ai terroristi, dei componenti elettronici di origine russa, tra cui i trasformatori optoelettronici. Secondo una delle versioni, questi componenti potrebbero arrivare in Siria attraverso paesi terzi, ai quali la Russia fornisce ufficialmente gli occhiali o pezzi per equipaggiarli. Il fuoco dei cecchini in Siria ha fatto almeno quattro morti tra i militari russi, tra i quali il soldato di fanteria Alexandre Pozynitch, che partecipava nel novembre 2015 alle ricerche e alla spedizione di recupero in elicottero del corpo del pilota abbattuto Oleg Peshkov, eroe della Russia.
Un’inchiesta è in corso relativa ai canali di fuoriuscita di tecnologia sensibile russa a favore dei terroristi. Prima o poi, saranno bloccati. Ma è improbabile che ciò possa influenzare l’arsenale di Daesh e di Al-Nusra, che sono armati praticamente da quasi tutto il mondo occidentale.


Il 15 giugno, un rapporto delle Nazioni Unite ha denunciato che le autorità israeliane hanno finanziato e armato regolarmente terroristi che combattono contro il governo legittimo siriano e l’esercito arabo siriano sulle alture del Golan. Ma il traffico più intenso di armi agli islamisti è partito dalla Bulgaria. Sappiamo che 15 servizi speciali occidentali, tra cui Americani, Inglesi, Francesi e Paesi del Golfo, ha partecipato all’organizzazione del "traffico bulgaro".

I giornalisti bulgari sono riusciti a rintracciare il principale mezzo di trasporto per la fornitura di armi allo Stato islamico e ad Al-Nusra: è la nave Marianne Danica, battente bandiera danese. La sorveglianza via satellite ha dimostrato che fino a poco tempo fa la Marianne Danica faceva due viaggi al mese dal porto bulgaro di Burgas al porto di Jeddah, sulla costa saudita.

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