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La VOCE ANNO XX N°2

ottobre 2017

PAGINA A         - 33

LE MINACCE U.S.A. ALLA COREA DEMOCRATICA: UN NUOVO CAPITOLO DELL’OSSESIONE STATUNITENSE DI DOMINIO MONDIALE


Le manifestazioni di ostilità e le minacce sempre più isteriche del Presidente USA Trump nei confronti della Repubblica Democratica Popolare della Corea (sbrigativamente definita dai nostri media Corea del Nord) ormai hanno superato il limite di guardia. Ora si parla di “distruzione” di quel piccolo paese (meno della metà dell’Italia) fiero della propria indipendenza. Contemporaneamente i bombardieri statunitensi sono inviati provocatoriamente a sfiorare le coste della Corea settentrionale, e nella Corea del Sud, occupata da 70 anni da un potente esercito USA, forte di decine di migliaia di soldati dotati di armi modernissime (anche nucleari), si intensificano esercitazioni militari congiunte che simulano attacchi al vicino settentrionale.
Dopo la sanguinosa guerra del 1950-53, costata ai Coreani milioni di morti e la quasi completa distruzione delle città e delle infrastrutture industriali della parte settentrionale, i Nord-Coreani, con l’aiuto dei volontari cinesi, avevano ricacciato l’esercito statunitense fuori dei propri confini. Ma gli USA hanno continuato ad occupare la Corea del Sud, hanno rifiutato di riconoscere la Repubblica settentrionale e non hanno mai voluto raggiungere un accordo politico e firmare un trattato di pace.
Da parte sua il Governo della Corea Democratica non si lascia intimidire, come risulta anche dalle dichiarazioni del Presidente Kim Jong Un riportate a pagina 2 de La VOCE e linkate a piè pagina, e continua nel suo programma di produzione di armi di dissuasione nucleare e di missili a largo raggio capaci di colpire le basi statunitensi e l’alleato Giappone, che a sua volta ha lanciato un vasto piano di riarmo.
L’atteggiamento fermo della Corea Democratica solleva ondate di sospetta ed ipocrita indignazione da parte della stampa occidentale, compresi alcuni gruppi pseudo-pacifisti a senso unico, ma bisogna dare atto al Presidente della Russia Putin di aver spiegato la semplice verità.
Putin ha pubblicamente fatto notare che gli USA, seguendo il loro sogno di dominio mondiale e l’ossessione di avere un mandato speciale da Dio e di essere i Custodi del Mondo, hanno fatto a pezzi ed aggredito paesi (troppo) indipendenti che non avevano i mezzi per difendersi, e che questi crimini sono ben noti ai dirigenti coreani che non possono fare altro che dotarsi di mezzi di dissuasione efficaci. Possiamo ricordare la Libia e l’Iraq, esplicitamente ricordati da Putin, ma anche Jugoslavia, Afghanistan, Siria, e tanti altri paesi in cui sono stati attuati o proseguono i tentativi di destabilizzazione, dall’Ucraina, alla Georgia, al Venezuela, e tutti coloro che si sottraggono all’imperiale “Washington Consensus”.
Ricordiamo soprattutto per chi ha la memoria corta le ignobili menzogne spacciate da George Bush, Tony Blair e Colin Powel sulle fantomatiche armi di distruzione di massa di Saddam Hussein, che, se veramente le avesse possedute, probabilmente sarebbe ancora in carica. I tre criminali citati sopra non sono mai stati puniti come meritavano per aver fatto morire milioni di innocenti e destabilizzato un paese che funzionava e si stava rapidamente sviluppando.
Un altro capitolo in questo senso è costituito dalla denuncia dell’accordo nucleare USA-Iran fatta da Trump, anche sotto le pressioni di un altro stato particolarmente aggressivo e convinto di avere speciali rapporti con Dio e speciali missioni da compiere, cioè Israele. Anche l’Iran, che finora ha scrupolosamente onorato l’accordo, reagisce con calma senza farsi intimorire e certamente saprà come regolarsi se l’accordo saltasse.
Sotto la pressione degli USA il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha imposto nuove sanzioni alla Corea Democratica cui ha formalmente aderito un suo alleato tradizionale: la Cina. E’ probabile che questo grande paese, impegnato con successo da anni in un grandioso processo di sviluppo per far uscire dalla povertà oltre un miliardo di persone, tenga per ora un profilo basso per non far precipitare la pericolosa situazione, dando un contentino formale agli USA. Ma tanto la Cina che la Russia, entrambi confinanti con la Corea, sanno benissimo che isolare la Corea Democratica significa darsi da soli la zappa sui piedi e che la la Corea settentrionale è la loro postazione avanzata di fronte all’arroganza e all’aggressività degli USA. Russia e Cina sanno anche che il nuovo sistema antimissilistico THAAD installato dagli USA nella Corea del Sud è in realtà diretto contro di loro. Infatti il sistema serve ad evitare l’eventuale rappresaglia atomica da parte di Russia e Cina in caso di attacco atomico USA. Quindi è un’arma di offesa, e non di difesa.
E’ sicuro che Cina e Russia, che continuano a rivolgere appelli alla moderazione, alla trattativa e ad un accordo che comporti la demilitarizzazione e la denuclearizzazione dell’intera penisola coreana, Nord e Sud, troveranno il modo di aiutare la Corea Democratica, che intanto si aiuta da sola sviluppando la propria scienza e tecnologia, fatto che le permette di esportare prodotti tecnologici in paesi dell’Africa e dell’Asia, come la Repubblica Democratica del Congo, l’Angola, il Mozambico, la Siria.
Intanto speriamo che i folli militaristi e suprematisti che governano a Washington non facciano precipitare la situazione. Come ha scritto l’ex Segretario Generale al Tesoro sotto la presidenza Reagan, Paul Craig Roberts, convertitosi ad un attivo pacifismo: “L’America è una barzelletta con armi nucleari, il pericolo maggiore per la vita sulla Terra”.
Roma 26.9.2017 Vincenzo Brandi

Dichiarazione di S.E. Kim Jong Un, Presidente della Commissione degli Affari di Stato della Repubblica Popolare Democratica di Corea a Pag.2 de La VOCE

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