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La VOCE ANNO XIX N°10

giugno 2017

PAGINA 11

In questa pagina potete trovare articoli molto interessanti, che non hanno trovato spazio in questo numero de La VOCE, ma di cui consigliamo ugualmente la lettura.

AFRICA

Notizia del: 25/05/2017 Il terrorista di Manchester legato a gruppo jihadista che Londra sostenne contro Gheddafi
Il terrorista suicida Salman Abedi e suo padre, Ramadan, hanno avuto stretti e continuati rapporti con gruppi jihadisti che potrebbero essere stati sostenuti dal Regno Unito al tempo dell’invasione della Libia nel 2011. Si tratta del gruppo Libyan Islamic Fighting Group (LIFG), una cellula di Al-Qaeda in Libia che ha avuto un ruolo nella deposizione di Gheddafi.



AMERICA

"Oggi gli Usa all’Onu hanno di nuovo manovrato contro il nostro paese ma hanno perso"
La Repubblica Bolivariana del Venezuela supera le pressioni statunitensi e conferma di godere del massimo sostegno internazionale
Ancora una sconfitta per i nemici del Venezuela. La Repubblica Bolivariana è risultata infatti eletta alla Vicepresidenza della prima Commissione delle Nazioni Unite, oltre che alla Presidenza del Comitato per la Decolonizzazione.
«Oggi all’ONU, gli Stati Uniti hanno di nuovo manovrato contro il nostro paese nelle elezioni per l’Assemblea Generale», questa la denuncia del rappresentante permanente del Venezuela, Rafael Ramirez, presso l’organismo internazionale.

’Veterani per la pace’ scrivono a Trump: Gli ingredienti per la guerra civile sono odio, razzismo e paura
Veterani e attivisti contro la guerra hanno marciato e protestato contro le intenzioni di Donald Trump di perpetuare il militarismo e le guerre attraverso un bilancio presentato al Congresso, in cui aumenta di cinquantaquattro miliardi di dollari la spesa militare.
I Veterani guidati dall’associazione ’Veterani per la Pace’, hanno manifestato contro il contro la perpetuarsi della guerra a causa di un aumento di 54 miliardi di dollari per le spese militari proposta da Trump.

CINA

Notizia del: 19/05/2017 Cina. Verso la normalizzazione dei rapporti con la Corea del Sud
La Cina ha intenzione di ristabilire normali relazioni diplomatiche con la Corea del Sud, ha dichiarato il presidente Xi Jinping in un incontro con l’inviato speciale del governo sudcoreano Lee Hae-chan, presente a Pechino per una visita di tre giorni a partire da giovedì 18 maggio 2017.

I rapporti tra i due Paesi sono ad un punto di svolta, ha affermato il presidente cinese, poiché è necessario un rafforzamento in questo momento di crisi e tensione tra le due Coree.

EUROPA

Macron come Luigi XV: la russofobia torna di moda nelle corti parigine...
Il famoso "meglio tacere e passare per idiota che parlare e dissipare ogni dubbio" non è passato nemmeno per la testa al Presidente Macron quando alla domanda di una giornalista russa sul perchè durante la corsa all’Eliseo il neo eletto Presidente abbia letteralmente espulso dal suo quartier generale i giornalisti accreditati di Russia Today e Sputnik, lo stesso ha risposto: “Quando gli organi di stampa diffondono contro verità infamanti, non sono più giornalisti, ma organi di propaganda. Russia Today e Sputnik sono stati organi di propaganda durante questa campagna elettorale, hanno più volte prodotto contro verità contro la mia persona e la mia campagna, quindi ho ritenuto di non lasciargli spazio, ve lo confermo, nel mio quartier generale”.

ITALIA

I TRE IMBROGLIONI RIMETTONO I VOUCHER
di Giorgio Cremaschi
E così è proprio vero, la più sfacciata truffa politica della storia repubblicana è stata compiuta. Renzi, Berlusconi e Salvini hanno rimesso i voucher. Domani 28 maggio avremmo dovuto votare per abolirli, invece per paura del voto Renzi e semprepronto Gentiloni li avevano cancellati. Ora li ripristinano, cucù il voto non c’è più, passata la festa gabbato lo santo. Ne abbiamo passate tante, ma io non ricordo un’ offesa alla sovranità popolare sfacciata e arrogante come questa.

Trudeau, ma tanto servilismo dei media è solo per il CETA?
Chiusi i fasti del G7 di Taormina (fasti solo televisivi, in quanto i leader lì presenti non si sono trovati d’accordo su niente) continua nel nostro Paese il peregrinare del primo ministro canadese Justin Trudeau sotto gli occhi estasiati dei nostrani media che ci assicurano riesca ad “incantare l’Italia”, anzi ad “innamorare il mondo”.
Ma perché tanto servilismo? Verosimilmente, perché Trudeau resta l’ultimo piazzista della Globalizzazione e, quindi, del CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement - "Accordo economico e commerciale globale") un trattato di “libero scambio” tra Canada e Unione europea che, al pari del (presumibilmente defunto) TTIP tutela esclusivamente il business di poche grandi imprese a scapito dei diritti dei lavoratori, della qualità dei prodotti alimentari e dell’ambiente. Un trattato così abominevole che, addirittura, ha spaccato il gruppo degli europarlamentari PD. Nonostante ciò, qualche giorno fa, il governo Gentiloni, nel silenzio tombale dei media main stream, ha approvato la ratifica del CETA.

MEDIO ORIENTE

Comunicato di Marwan Barghuti dopo la fine dello sciopero
Amici e amanti della pace e della giustizia ovunque. I prigionieri palestinesi nelle carceri e nelle celle sotterranee del nemico sionista hanno sostenuto uno sciopero della fame senza limiti dal 17 aprile alla sera del 28 maggio. In questo sciopero nazionale i prigionieri hanno portato avanti il più prolungato sciopero collettivo, un momento epico nella storia del movimento dei prigionieri nel corso di 50 anni.
Nonostante l’amministrazione carceraria abbia usato una repressione brutale e il terrore indiscriminato contro lo sciopero, in stile Gestapo, col trasferimento di tutti coloro che erano in sciopero dalle loro prigioni secondo modalità inedite e centinaia siano stati posti in isolamento, speciali unità repressive ( Matsada, Dror, e Yamaz) conducevano raid ed ispezioni durante tutti i 42 giorni di sciopero.
I carcerieri hanno proceduto al trasferimento dei prigionieri in sciopero in condizioni durissime e brutali nel tentativo di indebolire e fiaccare la loro determinazione, confiscando ogni loro bene personale, inclusa la biancheria. I prigionieri sono stati privati di tutto il materiale ad uso sanitario ed igienico, la loro vita è stata resa durissima e sono state diffuse vergognose falsità e bugie. Ciononostante la determinazione dei prigionieri è stata senza precedenti rispetto ad altre azioni condotte dal movimento dei prigionieri palestinesi e la repressione israeliana non è riuscito a spezzare la loro volontà. Di questo momento storico ed eroico, sono stato testimone, ed è con grande orgoglio, che saluto la grande fermezza di coloro che sono stati in sciopero della fame. E saluto con grande reverenza i martiri, le loro famiglie, e tutti coloro che si sono sollevati, sono stati feriti e incarcerati nel corso di questa battaglia per la libertà e dignità della Palestina.

Sciopero dei prigionieri palestinesi: richieste soddisfatte all’80%
In un comunicato inviato a Quds Press, Qaraqa ?ha infatti affermato che un cambiamento radicale è stato realizzato con questo sciopero ai fini di un miglioramento delle condizioni di vita e di detenzione dei prigionieri, “un risultato significativo per costruire un futuro sulla base della tutela dei loro diritti e della loro dignità”.
Ha dichiarato che la nomina del prigioniero Karim Yunis, membro del Comitato centrale del movimento Fatah, costituisce uno dei risultati politici più importanti di questo sciopero, perché rappresenta una risposta ai tentativi israeliani di lanciare sui prigionieri l’accusa di terrorismo, confermando le possibilità e l’importanza della questione fra i Palestinesi stessi.
La Commissione ha pubblicato le richieste più importanti dei prigionieri, che sono state accettate nell’accordo tra i leader dei prigionieri e l’amministrazione penitenziaria e che sono state riportate dall’avvocato della Commissione Karim ‘Ajuwa dopo la sua visita, il 28 maggio, nel carcere di Ashqelon al prigioniero Nasser Abu Hamid, membro del Comitato direttivo dello sciopero.
L’amministrazione penitenziaria ha accettato di ampliare gli standard delle comunicazione telefoniche tra i prigionieri e le famiglie, e di continuare il dialogo su questo tema, che rimane una richiesta fondamentale dei reclusi.
Allo stesso modo, si è giunti ad un accordo su una serie di questioni che riguardano le visite dei familiari: è stato revocato il veto concernente centinaia di figli dei detenuti, permettendo ora a più di 140 bambini, cui in precedenza era vietato incontrare i genitori, di visitare questi ultimi in prigione.

Trump prorogherà ambasciata Usa a Tel Aviv
Donald Trump è orientato a non spostare l’ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme, firmando quindi come hanno fatto tutti i suoi predecessori una rinuncia temporanea (sei mesi) a quanto già prevede una legge del 1995.

Lo riferisce la Cnn citando diversi altri funzionari dell’amministrazione e fonti diplomatiche. Trump aveva promesso il trasferimento della sede diplomatica Usa in campagna elettorale ma ora teme che una tale mossa possa irritare i palestinesi e compromettere i suoi sforzi per rilanciare il processo di pace con Israele.

RUSSIA

Mosca: le minacce Usa alle forze armate siriane sono "piuttosto allarmanti"
"Come sapete, non sono state solo minacce, ma è un fatto l’utilizzo della forza in questo settore [attraversamento del confine di Al-Tanf tra Siria e Iraq]", ha spiegato il ministro degli esteri Lavrov secondo quanto riporta l’agenzia russa Tass.
"Credo che questa situazione sia piuttosto allarmante perché colpisce direttamente la sovranità della Siria. Certamente, queste questioni devono essere risolte e le nostre truppe lo stanno facendo ora", ha dichiarato il capo della diplomazia russa.
Lo sforzo diplomatico in corso è attuato attraverso un canale istituito per prevenire incidenti non intenzionali tra le forze aerospaziali della Russia e quella della coalizione guidata dagli Stati Uniti, ha aggiunto Lavrov.

Russia: "L’attacco degli Stati Uniti contro le forze siriane è inaccettabile e viola la sovranità del paese"
"Ogni azione militare che conduce peggioramento della situazione" in Siria "non contribuisce al processo politico", secondo il ministero degli Esteri russo.
Il Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa ha definito l’attacco da parte della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti contro le forze filo-governative in Siria come "inaccettabile" perché "viola la sovranità" del paese arabo, ha riportato RIA Novosti.
"È assolutamente inaccettabile e rappresenta una violazione della sovranità della Siria", ha dichiarato in un comunicato Guennadi Gavrílov, il vice ministro degli esteri russo.

SCIENZA



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