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La VOCE ANNO XIX N°10

giugno 2017

PAGINA 4         - 20

MADURO CONVOCA UNA GRANDE MARCIA POPOLARE CONTRO L’INGERENZA DEGLI USA


Caracas, 22 marzo 2017 - Il presidente venezuelano, Nicolás Maduro, ha convocato una grande mobilitazione popolare per la prossima domenica in difesa della patria e per esprimere il rifiuto di fronte alle pretese di ingerenza degli Stati Uniti, in collusione con gruppi di opposizione di destra.
Il mandatario ha fatto la convocazione durante una riunione del consiglio dei Ministri effettuata ieri nel Palazzo di Miraflores, a Caracas.
"A 23 anni dall’uscita del comandante Hugo Chávez dal carcere di Yare, convoco una mobilitazione in difesa della patria e della sovranità nazionale. Richiamo all’unione del popolo di fronte a questa condotta della destra venezuelana chiedendo un intervento del paese", ha enfatizzato Maduro.
Nel suo discorso, diffuso dal canale venezuelano della Televisione, il capo di Stato della nazione sudamericana ha ricordato che "il Venezuela è un paese sovrano e che ha la Costituzione più democratica di tutta la storia mondiale".
Da diversi giorni restano tese le relazioni tra il governo bolivariano e il segretario generale dell’Organizzazione di Stati Americani (OSA), Luis Almagro, che ha chiesto che si applichi la Carta Democratica Interamericana contro Caracas, la qual cosa ha provocato forti reazioni di rifiuto in diversi movimenti sociali e organizzazioni popolari del continente, solidali con il Venezuela.
A loro volta, e in sintonia con le proposte ingerentiste di Almagro, alcuni settori della destra venezuelana più reazionaria, continuano a cercare sostegno a Washington per cercare di rovesciare il governo bolivariano, democraticamente eletto nel 2013.

Traduzione: Redazione di El Moncada

UN VACCINO CUBANO PER PAZIENTI CON HIV MOSTRA INDICI DI EFFICACIA

24 febbraio 2017 - La sperimentazione clinica ha dimostrato che il TERAVAC - HIV potenzia la risposta immunitaria dell’organismo.
Un vaccino terapeutico diretto a ridurre la carica virale dei pazienti affetti da Virus di Immunodeficienza Umana (HIV), e che influisce sulla qualità della vita dei malati, si trova attualmente nella fase uno di sperimentazione clinica, nella quale si studia la sua sicurezza.
La ricercatrice Yayri Caridad Prieto Correa, del Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (CIGB) di La Habana, ha detto che nei nove pazienti in cui si è provato il vaccino, il cui nome è TERAVAC - HIV, non si sono presentati effetti negativi né di tossicità, che è il principale obiettivo di questa fase.
Dopo gli studi preclinici in animali di laboratorio, e le sperimentazioni in un ridotto gruppo di esseri umani, è stato dimostrato che viene potenziata la risposta immunitaria dell’organismo, anche se la Prieto Correa ha insistito nel non creare false aspettative.
Ha specificato che si tratta di un progetto che risale già a vari anni, e ritarderà altri che comprenderanno fasi superiori di sperimentazione con un numero maggiore di sieropositivi nei quali si testerà l’efficacia su larga scala e in modo integrale per determinare se procedere o no con la proposta.
L’importante è, ha sottolineato, che le istituzioni scientifiche del paese, e in particolare il CIGB, mantengano tra le loro priorità investigative la ricerca di vaccini candidati contro l’HIV, anche se attualmente la prevenzione resta il metodo principale per evitare il contagio.
L’obiettivo, ha dichiarato, è arrivare a sostituire l’attuale terapia tripartita, consistente nella combinazione di vari metodi che impediscono lo sviluppo del HIV, di grande efficacia, perché gli inibitori retrovirali bloccano l’espansione del virus, ma può causare danni collaterali ed obbligare in alcuni casi a sospendere per un po’ il trattamento.
La proposta che presentano Prieto Correa e una equipe di ricercatori al primo Congresso BioProcess 2017 che si svolge in questa città, mostra indizi di efficacia, e chiarisce che non cura la malattia.
La sua somministrazione si realizza, simultaneamente attraverso la via mucosa, con l’impiego di spray, e intramuscolare, e si è verificato preliminarmente che diminuisce il carico virale nelle cellule CD8.
Il vaccino TERAVAC - HIV, presentato ai partecipanti al primo Congresso BioProcess 2017, provenienti da tre continenti, faceva parte delle proposte del convegno numero tre che ha affrontato nuove formulazioni di somministrazione di farmaci per prodotti umani e veterinari.
Secondo il portale web della Salute a Cuba, Infomed, a 31 anni dal primo caso diagnosticato nel paese con HIV, sono state eliminate la trasmissione attraverso sangue ed i suoi derivati e della madre al figlio, per cui quella sessuale resta la forma predominante di infestazione, che causa più del 99% dei casi diagnosticati.

Traduzione: Redazione di El Moncada

UN UOMO PER FARCI PENSARE

In un mondo che incoraggia l’individualismo ed esalta la solitudine come modo per risolvere i problemi dell’esistenza, non è raro che molti ricorrano ai social network su Internet, a programmi della radio e a pubblicazioni di contatti o a siti di incontri, alla ricerca di nuovi amici o coppie che magari potrebbero trovare svoltando l’angolo, rifletteva il giornalista e professore Alberto Ajón León nella trasmissione "Mattutino de Radio Reloj".
L’unico valore di tali ricerche è quello della compagnia. Ma quando, a pochi giorni del gennaio trionfante a Cuba, il Che ricevette una lettera il cui mittente supponeva che potessero essere imparentati tra loro per la coincidenza del cognome uguale, il guerrigliero che aveva appena liberato Santa Chiara rispose: "non credo che siamo parenti molto stretti, ma se lei è capace di tremare di indignazione ogni volta che si commette un’ingiustizia nel mondo, siamo compagni che è più importante".
L’uomo per il quale le coincidenze ideologiche dovrebbero essere il valore più importante nei legami umani, per il quale essere compagni tra rivoluzionari era più importante della parentela o dell’amicizia, andando via da Cuba non ha lasciato niente di materiale ai suoi figli.
Il Che sapeva che qualunque individuo si sente tanto più soddisfatto quanto più lo illumina la ricchezza interiore e quanta più responsabilità assume per il bene comune.
Egli era di quelli nel cui destino Martí vedeva come va un popolo intero, come va la dignità umana.
È per questo che non muore che non può morire, perché ogni giorno è più utile e necessario di fronte all’egoismo e alla banalità con cui il consumismo abbaglia i deboli e gli insicuri, avvolgendo i loro cervelli nella velenosa trappola della solitudine e nella ragnatela dell’individualismo.
Autore: Alberto Ajón León

Traduzione: Redazione di El Moncada

PORTARE LA MISSIONE BARRIO ADENTRO IN TUTTO IL TERRITORIO DEL #VENEZUELA

Con il trionfo della Rivoluzione Bolivariana 18 anni fa è arrivata l’assistenza medica per tutti i venezuelani, sarebbe rimasto indietro il tempo in cui i diversi governi andavano verso la privatizzazione di un diritto umano fondamentale. La Missione Barrio Adentro (Dentro il Quartiere) avrebbe segnato un prima un e un dopo in materia sanitaria nel paese sudamericano.
Questo programma sociale è nato per iniziativa del defunto presidente Hugo Chávez, e ha contato fin dall’inizio sul contributo solidale di Cuba, per fornire assistenza medica primaria di qualità e gratuita al popolo venezuelano.
Quello che all’inizio era diretto ad assistere i più bisognosi alla periferia di Caracas, la capitale, oggi fa parte del Sistema Pubblico Nazionale della Salute, basato sui principi di assistenza primaria e di sviluppo di programmi di prevenzione e promozione per la cura delle persone, delle famiglie e delle comunità
Oggi il Venezuela conta su più di 10.000 ambulatori di cura, distribuiti nei quartieri, nelle borgate, nei villaggi e nei paesi rurali di tutto il territorio nazionale. A questo si sommano i 594 Centri di Diagnosi Integrale e cieca 600 Sale di Riabilitazione Integrale che rafforzano, a loro volta, la rete ospedaliera.
Nel corso dell’ultimo anno grazie a questo programma sono state effettuate 28 milioni di visite mediche in 14.000 strutture in tutto il paese, e la Missione Barrio Adentro ha già sommato 778 milioni di visite gratuite negli ultimi 13 anni.
Più di un milione di persone hanno salvato la loro vita, grazie alle cure ricevute nei centri sanitari che formano la missione Barrio Adentro, che mette l’enfasi sulla prevenzione che è stata consolidata e ampliata.
È così che vede la luce in giugno del 2005 Barrio Adentro Dos, il secondo livello di cura che fornisce un servizio integrale gratuito a tutti i cittadini attraverso i Centri di Alta Tecnologia, i Centri di Diagnosi Integrale e le Sale di Riabilitazione Integrale (CRI).
Successivamente si sarebbe creato Barrio Adentro Tres per l’ammodernamento tecnologico delle attrezzature mediche e la ristrutturazione, l’ampliamento e il miglioramento delle infrastrutture ospedaliere.
La quarta fase di questo programma avrebbe avuto inizio con la messa in funzione dell’Ospedale Cardiologico Infantile "Gilberto Rodríguez Ochoa", inaugurato da Chávez il 20 agosto 2006. L’obiettivo fondamentale di Barrio Adentro 4 è di costruire centri assistenziali in aree speciali di assistenza nelle quali c’è un deficit.
Questa iniziativa di grande impatto sociale si rinnova ogni giorno e è per questo che si tracciano nuove mete per migliorare la qualità dell’assistenza che offre a ogni venezuelano. Dichiarare il Venezuela intero territorio Barrio Adentro è l’obiettivo del governo presieduto da Nicolás Maduro.
Questo programma copre già il cento per cento del territorio di dodici stati e per gli altri che compongono la geografia del Venezuela ha previsto di raggiungere questo obiettivo entro il 16 del mese prossimo.
Barrio Adentro ha tra i suoi obiettivi quello di avere un medico ogni 250 famiglie, aumentare la speranza di vita media della popolazione e contribuire allo sviluppo, alla crescita e all’invecchiamento con una buona qualità di vita.
Questa iniziativa è nata per garantire ai venezuelani il loro diritto alla vita, alle cure mediche, che per decenni a molti sono state negate da governi di stampo neoliberista che hanno preceduto l’arrivo alla presidenza di Hugo Chávez nel 1999.
Autore: María Josefina Arce

Traduzione: Redazione di El Moncada


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