Global Times
La Corea democratica accusa CIA e servizi d'intelligence di Seoul di cospirare per assassinare il leader del Paese Kim Jong-un con un'arma biochimica, tra aspre tensioni nella regione. In una dichiarazione, il Ministero della Sicurezza Statale affermava di aver sventato un "complotto malvagio" da parte di un gruppo di "terribili terroristi" per attaccare la "leadership suprema" della Corea democratica. Le accuse si hanno tra le minacce che si scambiano Stati Uniti e Corea democratica sui programmi nucleare e missilistico e su Washington che vuole definire Pyongyang sponsor del terrorismo. La dichiarazione del Ministero della Sicurezza, diffusa dall'agenzia ufficiale della Corea democratica, afferma che CIA ed intelligence sudcoreana avevano circuito, corrotto e ricattato un cittadino nordcoreano di nome Kim per eseguire l'attentato. I luoghi possibili prevedevano il mausoleo del padre e del nonno di Kim Jong-Un, o durate una sfilata militare. Tale operazione sarebbe estremamente difficile da preparare e attuare. Il leader nordcoreano è circondato da una rigida sicurezza in ogni momento e Pyongyang ha un gigantesco sistema di sorveglianza sulla popolazione, radicato in tutti i livelli della società. La CIA aveva detto all'agente Kim di aver accesso a sostanze radioattive e "microvelenose" i cui effetti mortali compaiono solo dopo sei-dodici mesi, secondo la dichiarazione. L'agente Kim, descritto come "feccia umana", ricevette 740000 dollari, ricetrasmettitori satellitari e altri materiali e attrezzature. Alcun altro dettaglio veniva fornito dalla dichiarazione del Ministero su come sia stato scoperto il complotto o sul destino di Kim. Ma come possibile segnale di una purga interna, ha detto che il Ministero "attaccherà e spazzerà via senza pietà i terroristi".
Le accuse arrivano mentre Pyongyang e Washington si scontrano sul programma di armamenti nordcoreano, causa delle sanzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Pyongyang ha effettuato una serie di lanci di missili e minacciato un sesto test atomico, mentre gli Stati Uniti affermavano che l'azione militare era un'opzione possibile. Il presunto complotto è un "crimine spaventoso", secondo il Ministero della Sicurezza ed equivale a "una dichiarazione di guerra". La dichiarazione si aveva poco dopo che la Camera degli Stati Uniti degli Stati Uniti a Washington votava l'ampliamento delle sanzioni statunitensi contro la Corea democratica. La misura, ora al Senato, ha anche dato all'amministrazione Trump 90 giorni per decidere se Pyongyang dovrà essere nuovamente designato sponsor del terrorismo, dopo che fu rimossa dalla lista nel 2008.
Traduzione di Alessandro Lattanzio
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