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La VOCE ANNO XIX N°6 | febbraio 2017 | PAGINA A - 33 |
DALL’ITALICUM A TRUMP, PASSANDO PER TERREMOTI, NEVE, MIGRANTI, REGENIPurtroppo gran parte del danno è già stato fatto. Il “Jobs Act” ha ulteriormente gettato i lavoratori italiani in uno stato di impotenza e precarietà, che colpisce soprattutto i giovani. Molti di questi sono costretti a tornare a casa dai genitori (come sottolineato in studi dell’Eurispes), o ad emigrare, mentre cresce il numero di famiglie al di sotto della soglia di povertà. Anche le calamità naturali, come i terremoti che hanno colpito l’Italia Centrale, e le tempeste di neve che bloccano le vie d’accesso, le slavine che travolgono interi alberghi, trovano un paese impreparato ad affrontare l’emergenza a causa di scelte che penalizzano gli organismi preposti a farvi fronte. Fulvio Grimaldi (1) sottolineava nel suo blog come con il Decreto “sblocca-Italia” ha, tra le altre decisioni, decretato la fine della Guardia Forestale, il corpo statale che era maggiormente impegnato nella difesa dell’ambiente, oggi accorpato ai …. Carabinieri. Il fatto che i Decreti Attuativi non siano stati ancora varati dalla fedelissima di Renzi e Gentiloni, la Ministra Marianna Madia, mette la Guardia Forestale in un limbo in cui non riesce ad operare. Intanto i terremotati di vari mesi fa, e quelli più recenti, si trovano ancora in gran parte accampati ed in condizioni di estremo disagio e precarietà. Non si trovano i fondi per incrementare il parco dei mezzi atti a riaprire le strade chiuse dalla neve, e i soccorsi arrivano in ritardo, mentre si parla di 20 miliardi da accantonare per salvare le banche sull’orlo del fallimento, compresa quella che ha tra i suoi massimi dirigenti il padre dell’altra fedelissima di Renzi e Gentiloni, la Ministra Boschi. Si impegnano 15 miliardi per l’acquisto dei costosi aerei di guerra, F-35, considerati troppo costosi e poco efficienti dallo stesso neo-Presidente Trump e dal suo Ministro Mattis. Quello delle spese militari (30 Miliardi l’anno, 80 Milioni al giorno) è un argomento che ci ricorda la politica bellicista condotta dai Governi italiani su ordine di Washington, o istigazione di Parigi e Londra. Il PD, e altri finti progressisti e pacifisti italiani, piangono ipocritamente sulla sorte dei cosiddetti “migranti” che tentano di raggiungere le nostre coste o altri paesi europei con mezzi di fortuna, ed azioni disperate che spesso finiscono in tragedia. Quello che non si dice è che la maggior parte di questi migranti provengono da paesi che noi abbiamo aggredito e distrutto con le nostre azioni belliche dirette o indirette (Libia, Siria, Iraq, Afghanistan, Sudan, Somalia, ecc.); o paesi cui abbiamo imposto vergognose sanzioni che affamano (Siria, Eritrea, ecc.); o paesi dell’Est travolti dall’ondata liberista seguita al crollo dell’URSS. In un paese come la Romania, che all’epoca del deprecato Ceaucescu non conosceva né debito estero né disoccupazione, la popolazione è calata di milioni di abitanti costretti ad emigrare negli ultimi 20 anni. Se si facesse una politica di solidarietà verso questi paesi, si eviterebbero i viaggi della disperazione ed dell’illusione (molti immigrati trovano qui solo emarginazione o detenzione), e si eviterebbero gli effetti destabilizzanti sullo stesso assetto economico-sociale europeo. |
Invece, il nostro Governo si rifiuta di cambiare politica. In Libia continua ad appoggiare le bande islamiste di Misurata ed il governo fantoccio di Tripoli. Le sanzioni alla Siria sono confermate. Le buone relazioni con i regimi islamisti oscurantisti di Arabia Saudita, Qatar, Emirati, e con la Fratellanza Musulmana, sono mantenute. Per fortuna, con l’aiuto della Russia, si sta formando un fronte arabo laico comprendente la Siria, l’Algeria, il Governo di Bagdad, l’Egitto ed il Parlamento di Tobruk che, sotto la direzione dell’ex-gheddafiano Gen. Haftar, controlla tutto l’Est della Libia. Il governo italiano reagisce attaccando l’Egitto (con cui peraltro l’ENI ha sottoscritto un importante accordo per lo sfruttamento del più grande giacimento di gas del Mediterraneo, che forse a qualcuno non piace), e servendosi dell’affare Regeni con accuse mai provate alle autorità egiziane. Non vogliamo qui parlare male di un ragazzo, forse ingenuo, coinvolto in un gioco più grande di lui, ma non possiamo ignorare che Regeni lavorava per una società di “informazione”, la Oxford Analytica, i cui capi sono dei noti spioni: John Negroponte (già organizzatore degli squadroni della morte in America Centrale), Colin McColl e David Young (già dirigenti dei servizi segreti inglesi). Forse la morte di Regeni è stata decretata proprio dai suoi mandanti che lo avrebbero scaricato dopo che i suoi interlocutori egiziani lo avevano “bruciato”: vedi lo stesso video pubblicato da Repubblica ed i blog di Fulvio Grimaldi che tornano spesso sull’argomento (2). Ma se i falsi progressisti italici si danno da fare, altrettanto fanno i falsi democratici statunitensi, spiazzati dalla vittoria elettorale del “populista” Trump. Non vogliamo difendere Trump, ma gli attacchi continui cui è sottoposto, in particolare da Avaaz e da Open Society, organizzazioni che fanno capo al finanziere sionista Soros, sono spesso frutto di manipolazioni e cercano di coprire l’obiettiva crisi in cui rischia di cadere il sistema per l’atteggiamento anti-globalizzazione di Trump (primo provvedimento: l’annullamento del trattato inter-pacifico TPP) e l’intenzione dichiarata di migliorare i rapporti con la Russia. Si accusa Trump per l’intenzione di rafforzare il muro anti-immigrati al confine con il Messico, dimenticando che il muro fu iniziato nel 1994 da Bill Clinton e che Obama e Hillary Clinton votarono a favore del suo raddoppio, proposto da George Bush nel 2006: vedi l’articolo di M. Dinucci sul Manifesto (3). Le femministe “democratiche” scendono in piazza per alcune espressioni infelici del neo-Presidente, ma dimenticano gli scandali sessuali di Clinton. Vengono istericamente lanciate accuse mai provate di “hackeraggio” dei Russi a favore di Trump. Anche in Italia i “democratici” seppelliscono sotto un cumulo di accuse l’infelice Virginia Raggi (che sicuramente ci ha messo del suo con la sua testardaggine), cercando di colpire l’unica forza che in questo momento sembra poterli scalzare, e che – nonostante tutto – continua a crescere: il Movimento 5 Stelle. E’ triste constatare quanto siano irrilevanti, ed in stato confusionale, in questo momento, i brandelli dell’ex-sinistra come Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana, e come questa situazione si verifichi anche in molti altri paesi europei. Questo vuoto lascia spazio ai movimenti “populisti” europei che, raccogliendo la bandiera dell’antimperialismo lasciata cadere da tanta parte dell’ex”sinistra”, rivendicano un rilancio della sovranità nazionale contro la globalizzazione imperialista e migliori relazioni con la Russia nell’ottica di un mondo multi-polare. (1) “Lenti bifocali su Washington, Amatrice , Belgrado”, www.fulviogrimaldicontroblog.info (2) “Memorie, negazionismi, Regeni e Deir Ez Zor”, http//fulviogrimaldi.blogspot.de/ (3) Manlio Dinucci,”Dietro il Muro bipartizan”, il Manifesto, 28.1.2017 |
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