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La VOCE 1712 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XX N°4 | dicembre 2017 | PAGINA 8 |
“La Rai? Sarà sempre in mano alla politica”In questi giorni non è stata contattata da nessun leader politico, nessuno le ha espresso vicinanza e solidarietà. Eppure Milena Gabanelli non si sente una giornalista "scomoda". Ma - dopo aver deciso di abbandonare la Rai perché non messa in condizioni di lavorare e ottenere dei risultati apprezzabili - si toglie qualche sassolino dalla scarpa: "Una cosa che la politica sa fare benissimo è quella di strumentalizzare l'informazione; renderla indipendente non ha mai interessato nessun partito". Non si sbottona, invece, sul suo futuro. Assicura solo che non scenderà in politica. Matteo Renzi, da ex premier, aveva annunciato "fuori i partiti dalla Rai". Possiamo dire, invece, che non è cambiato nulla rispetto all'era berlusconiana e che la Rai è rimasta un'azienda lottizzata e in mano alla politica? La Rai è sempre stata in mano alla politica e sempre lo sarà. La differenza sta nella qualità delle persone che la governano, indipendentemente dal partito di riferimento. Un manager capace sceglierà una filiera gerarchica competente, in modo da rendere sempre l'azienda quantomeno competitiva e all’altezza della sua mission. La "competenza" è un requisito purtroppo non più richiesto, né in Rai né in altri settori della vita pubblica. Su questo occorre battersi, ovvero pretendere dalla politica che indichi dirigenti con capacità dimostrate sul campo, e non sulla carta. Il resto sono chiacchiere demagogiche. Mario Orfeo verrà ricordato come il direttore generale che ha portato al definitivo fallimento la tv pubblica? Mi auguro proprio di no! Bisogna però considerare che deve fare i conti con un Cda che probabilmente sarà ricordato per aver bloccato qualunque innovazione strutturale. Ha dichiarato di non sentirsi una "giornalista scomoda", allora perché non è stata messa in condizione di lavorare? Siamo sicuri che il suo giornalismo d'inchiesta non sia "scomodo" per qualcuno? Non mi sento "scomoda" perché nessuno è per definizione "comodo", c'è sempre qualcuno a cui dai fastidio, è nell’ordine delle cose. Io ho solo cercato di fare un lavoro onesto. E' vero che il M5S le ha fatto sentire il suo sostegno politico? E' l'unica forza che in Rai sta provando a rilanciare un'informazione più libera ed indipendente? Se per sostegno si intende qualche dichiarazione scandalizzata, forse sì. Fino a qualche anno fa le stesse dichiarazioni le faceva il Pd quando il centrodestra attaccava i miei servizi. Una cosa che la politica sa fare benissimo è quella di strumentalizzare l'informazione. Renderla indipendente non ha mai interessato nessun partito. Mi ha stupito invece l'assenza di interesse da parte del Cda e della Commissione di vigilanza per il lavoro svolto alla costruzione del portale unico di news. Come è organizzato? E' realmente possibile coordinare il contributo di 1600 giornalisti? Come si garantisce il pluralismo attraverso una unica testata web? Tutti pagano il canone, ma quella grande fetta di popolazione che non si informa più sui mezzi tradizionali, è esclusa. A quali utili potenziali sta rinunciando? Io sono stata pagata per fare questo, mi sarei aspettata di dover rendere conto, anche per loro conoscenza, e indipendentemente dalla mia collocazione dentro al progetto. Al di là della Rai, e a parte poche eccezioni virtuose, l'informazione italiana non è sempre più distante dall'essere il cane da guardia del potere ed è ormai parte integrante dell'establishment? Come uscirne? Il cane da guardia dipende dalle necessità del padrone del cane, ma anche dalla natura stessa del cane. Se trova più comodo non abbaiare, non si può dare sempre la colpa a qualcun altro. Ora c'è un grande dibattito sulle fake news. Secondo lei, i media filo-governativi non partoriscono più bufale della Rete? Non è ipocrita attaccare il web quando il problema coinvolge, in primis, la nostra stampa mainstream? Abbiamo fatto una guerra su una notizia falsa, ovvero le armi chimiche di Saddam Hussein. Ciò detto il problema del web esiste e non è banale. La stampa mainstream attinge dall'enorme serbatoio dei social media, che a loro volta sono più interessati a fare “traffico” o a “orientare” elezioni che non a verificare l’attendibilità di una notizia. In sostanza le notizie false si combattono con quelle vere, e la miglior garanzia la fornisce la firma o l’autorevolezza della testata. Questo però ha un prezzo; se vuoi avere tutto gratis, ti prendi il buono e il falso. Il risultato è una confusione che non mette il cittadino in grado di fare scelte consapevoli. Quindi il danno è per tutti, ad esclusione dei falsari, che ne ricavano solo vantaggi. Ora dove vedremo Milena Gabanelli? Come altri big Rai, la vedremo presto su La7? Fino al 15 Novembre sono una dipendete Rai, dopo vedremo. E alla politica ci pensa mai in un prossimo futuro? È un mestiere che richiede competenza, e io non ce l'ho. |
“Non scoraggiatevi mai!”Le parole di Carlo Smuraglia al Consiglio nazionale Anpi del 4 novembre: “Schiena diritta, sguardo verso le stelle, con dignità e speranza, e conquisterete, come tanti anni fa i nostri combattenti per la libertà, un futuro democratico e antifascista” Mi sia consentito di lasciarvi un messaggio per il futuro, dettato dall’esperienza che ho fatto con voi e anche, in qualche modo, dagli insegnamenti di una lunga vita di impegno e di passioni. Cercate di essere l’Anpi di sempre, con i suoi valori, le sue tradizioni, la sua complessa e meravigliosa realtà. Cercate di resistere alle lusinghe ed alle tentazioni e conservate, rigorosamente e pervicacemente, l’autonomia che è – insieme all’identità – il bene più prezioso di cui disponiamo. Cercate di mescolare le generazioni e i generi, perché l’Anpi deve essere un tutto unico anche se fatto di persone di esperienze diverse, in ogni caso, restando al di fuori da ogni disuguaglianza di genere. Assicurate la continuità, prima di ogni altra cosa: il futuro ci presenta prospettive e problemi diversi e spesso nuovi; ma per affrontarli bisogna saper restare ancorati al nostro grande passato, alle nostre esperienze del dopoguerra, ai maestri di vita, come Arrigo Boldrini, che questa associazione ha presieduto per tanti anni dopo il periodo della Resistenza. Se i tempi sono difficili e se i problemi aumentano o diventano più complessi, ricordatevi sempre che all’origine della nostra storia c’è stato il coraggio delle scelte e la forza di volontà di chi è sicuro di avere la ragione dalla sua parte. In un’epoca in cui sembrano scomparsi, oltre alle ideologie, anche gli ideali, pensate sempre che, senza ciò che è scritto nei primi articoli del nostro Statuto, insomma, senza il richiamo ai valori della Resistenza e della Costituzione, non ci sarebbe davanti a noi alcuna seria prospettiva. Ai tempi duri ed ai problemi nuovi e più complessi reagite con la volontà, la ragione e gli ideali che ci contraddistinguono e sono il nostro fondamento. E dove non arriva la ragione, scatenate la fantasia; dove la prospettiva sembra chiusa dentro confini ristretti, scavalcatela con un pizzico di utopia, che è poi quella che ci ha aiutato a combattere nella Resistenza, a resistere alle deportazioni e alla violenza. Non arrendetevi mai, di fronte a nessun ostacolo; non lo hanno fatto coloro a cui ci richiamiamo sempre con affetto, e non dovete farlo neanche voi, perché la rassegnazione, la passività, lo scoramento non appartengono, per definizione all’Anpi. Coltivate i giovani, non con l’alterigia di chi sa già tutto e non ha nulla da imparare ma con la modestia di chi pensa che ognuno merita rispetto ed attenzione, perché da ognuno – quale che sia l’età o il genere – c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare e da scoprire. Aiutate i giovani a formarsi ed a crescere, non con la bacchetta del maestro ma con la mano ferma, dolce del padre o del fratello. È con questo spirito che dovete affrontare un futuro denso di nuvole, senza scoraggiarvi mai, senza rinunciare a nulla della nostra tradizione e dei nostri valori, ma adeguandoli in modo che ci mettano in grado di superare ogni ostacolo. Qualunque cosa accada, siate orgogliosi di essere membri dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, eredi di chi ha sofferto e combattuto per la libertà; e ricordatevi sempre che di questa gloriosa eredità bisogna essere degni, non solo e non tanto per il bene della nostra Associazione, ma per il bene e il futuro del nostro Paese. In un suo bel libro, intitolato, non a caso, “Non è il Paese che sognavo”, il Presidente Ciampi (che era stato partigiano), faceva considerazioni molto sconfortate (ma davvero ancora oggi assai attuali), su un Paese “confuso e smarrito”, “imbarbarito nella vita pubblica e nel vivere civile”, “proteso troppo spesso verso l’interesse personale anziché verso l’interesse comune”. Pur di fronte ad un quadro simile, Ciampi non si arrendeva e preferiva richiamarsi ad una famosa frase dei fratelli Rosselli “non mollare”, spiegando “sta in voi volgere in positivo le difficoltà di questi tempi”. Un insegnamento prezioso, arricchito col richiamo ad una bellissima frase di un poeta antico (Ovidio) che diceva così: “il creatore ha creato gli animali con la faccia prona, ma agli uomini comandò di guardare eretti il cielo e di volgere lo sguardo verso le stelle”. Ne traggo spunto per dirvi: schiena diritta, sguardo verso le stelle, con dignità e speranza, e conquisterete, come tanti anni fa i nostri combattenti per la libertà, un futuro democratico e antifascista. Carlo Smuraglia, Presidente Emerito dell’Anpi. Da AnpiNews n. 264 – 7 novembre 2017 |
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