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La VOCE 1712 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XX N°4 | dicembre 2017 | PAGINA 10 |
Un altro compagno ci ha lasciatoL’amianto, le sostanze cancerogene, la ricerca del massimo profitto e la mancanza di sicurezza sul lavoro hannoucciso un altro operaio. Russo Bruno, ex lavoratore della Breda Fucine di Sesto San Giovanni, ci ha lasciato a 63 anni. Operaio della Breda, per anni è stato costretto a lavorare con l’amianto e altre sostanze cancerogene senza essere informato dei pericoli derivanti dall’esposizione della fibra killer. Dopo la Breda, era andato a lavorare in una zincatura. Così, dopo aver respirato per oltre un decennio amianto, ha respirato anche i fumi e le sostanze cancerogene sprigionatesi dagli acidi del lavoro in zincatura.
Bruno, dopo aver vinto una causa contro l’INPS e essersi visto riconoscere l’esposizione all’amianto anche dal Tribunale del Lavoro, era andato in pensione due anni fa, dopo 42 anni e 10 mesi di lavoro. Appena in pensione, ha cominciato ad accusare vari disturbi e dolori; poi è arrivata la diagnosi: un tumore. Dopo pesanti cicli di chemioterapia, da luglio 2017 i medici gli avevano sospeso ogni cura, dandogli pochi mesi di vita. Bruno, membro del Comitato da tanti anni, ha partecipato insieme a noi a molte iniziative di lotta contro l’INAIL e l’INPS che negavano i diritti dei lavoratori esposti e malati. Bruno, anche se già malato, era presente recentemente anche alle lotte per ottenere giustizia nei Tribunali per i nostri compagni malati e uccisi dall’amianto, per rivendicare una giustizia ripetutamente negata dal tribunale penale di Milano, che continua ad assolvere gli assassini, concedendogli l’impunità. L’amianto, le sostanze cancerogene, la ricerca del massimo profitto e la mancanza di sicurezza sul lavoro hannoucciso un altro operaio, e di amianto si continua ad ammalarsi e a morire nell’indifferenza e nel silenzio delle istituzioni. Ciao Bruno. che la terra ti sia lieve.
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio Sesto San Giovanni 13 novembre 2017 e-mail: cip.mi@tiscali.it web: http://comitatodifesasalutessg.jimdo.com GERMANIA: SALTA LA COALIZIONE “GIAMAICA”.La corrispondenza di Beppe Caccia, del collettivo Euronomade e ricercatore presso l’Istituto Rosa Luxemburg di Berlino. Ascolta o scarica. Partito del Lavoro di Corea: La visita di Trump è un viaggio daffariTraduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare 13/11/2017 Pyongyang, 11 novembre (KCNA) - Sabato scorso, un portavoce del ministero degli Esteri della Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC) ha reso pubblica la seguente dichiarazione: Trump ha iniziato il suo primo tour in Asia da quando è entrato in carica e si sta muovendo animatamente lungo la regione circostante il nostro Paese dal 5 di questo mese. Questo suo viaggio nella nostra regione è una visita dal carattere bellicoso nel quadro di confronto con la RPDC per sbarazzarsi della sua forza difensiva di dissuasione nucleare. E inoltre il viaggio daffari di un guerrafondaio per arricchire i monopoli dellindustria bellica USA, pescando dai portafogli dei suoi "alleati" subordinati. Durante la sua visita, Trump ha messo a nudo la sua vera natura di distruttore della pace e della stabilità mondiale implorando una guerra nucleare nella penisola coreana. Ciò che non può essere trascurato è il fatto che Trump, poco dopo le sue lunatiche affermazioni di voler distruggere totalmente la RPDC, presso lAssemblea Generale delle Nazioni Unite nel settembre di questanno, ha reso esplicito ancora una volta il tentativo di allontanare il nostro popolo dal governo e di mantenere vivo il contrasto tra la RPDC e la comunità internazionale "demonizzando" il nostro Paese e facendo commenti insensati che negano in toto la nostra ideologia e il nostro sistema. Si è vantato della "superiorità schiacciante della potenza Usa" e della "pace attraverso la forza". Ma dovrebbe essere ben informato che la posizione della RPDC è di difesa della nostra sovranità e del diritto allesistenza e allo sviluppo mantenendo un reale equilibrio di forze con gli Stati Uniti. |
Le lezioni della storia lunga decenni dello scontro RPDC-USA, lignominiosa sconfitta americana nella Guerra coreana negli anni 50, lincidente della nave spia USA "Pueblo", lincidente dellaereo da ricognizione "EC-121" e così via, danno una chiara risposta alla domanda: chi è che non deve sottovalutare o provocare il suo avversario? Il possesso di armi nucleari da parte della RPDC era una scelta giusta e inevitabile per difendere la nostra sovranità e dignità nazionale e il diritto del nostro popolo allesistenza e allo sviluppo, al riparo dalle minacce nucleari e dai ricatti degli Stati Uniti e dalle loro manovre ostili contro la RPDC. E ormai passato per sempre il tempo in cui gli Stati Uniti usavano minacciarci e ricattarci con le armi nucleari. Le considerazioni sconsiderate di un bacucco come Trump non ci spaventano né arrestano i nostri progressi. Questo piuttosto ci restituisce la convinzione che la nostra scelta di intraprendere la strada di promozione simultanea delledificazione economica e della costruzione di una forza nucleare è stata sempre la più giusta, e ci spinge a velocizzare gli sforzi per assolvere la grande causa del completamento di una forza nucleare statale. La RPDC è salda nel coraggio e nella fede che conquisterà indubbiamente la vittoria finale nello scontro con gli Stati Uniti, perché guidata egregiamente dal nostro grande leader e caratterizzata dalla ferma unità tra esercito e popolo, raccolti attorno al loro leader, così come da una forza militare invincibile.
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