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La VOCE ANNO XIX N°8

aprile 2017

PAGINA d         - 32


Presidio a San Pietro: YEMEN due anni di bombe e fame (art. foto e video dell’iniziativa del 26 marzo 2017)

Sit-in a Piazza San Pietro per la pace in Yemen, organizzato da Rete No War a piazza San Pietro, al momento dell’Angelus, il 26 marzo 2017, in contemporanea con un’enorme manifestazione nella capitale yemenita Sana’a e in diverse città del mondo.
Dal 26 marzo 2015 va avanti ininterrotta l’operazione di bombardamenti aerei della coalizione a guida saudita. Secondo fonti di Riad, sul paese (già poverissimo nonché unica repubblica della Penisola araba) sono piovute 90.000 bombe. Inoltre il blocco navale di sauditi e alleati ostacola l’arrivo nel paese di aiuti alimentari, più che necessari visto che 1 milioni di yemeniti non riescono a nutrirsi a sufficienza. Diecimila persone sono morte sotto i bombardamenti indiscriminati. I mutilati non si contano. Oltre 60mila bambini sotto i cinque anni sono moti di stenti o per malattie che senza questa situazione di emergenza si potrebbero curare o prevenire. E intanto i governi occidentali continuano a rifornire di armi i Saud.
Marinella Correggia

Presidio della Rete No War a Piazza San Pietro a due anni dall’inizio dei bombardamenti nello Yemen

Attilio Folliero e Marinella Correggia, 26/03/2017 - Aggiornato 28/03/2017

Altri articoli sulla guerra nello Yemen

Il 26 marzo del 2015 iniziavano i bombardamenti dell’Arabia saudita sullo Yemen. Oggi, per ricordare i due anni di bombe sullo Yemen, in numerose città del mondo si sono svolti presidi e manifestazioni. Nella città di Sanaa ha partecipato una folla oceanica. C’è da dire che malgrado le notizie tremende che arrivano ogni giorno dallo Yemen le coscienze non si smuovono.

Tra l’altro l’Arabia Saudita ha fieramente dichiarato di aver sganciato sullo Yemen ben 90.000 bombe, che hanno provocato oltre 10.000 morti e un enorme numero di feriti.

E mentre i governi occidentali continuano a rifornire di armi i Saud, il popolo dello Yemen muore di fame e di stenti anche a causa del blocco navale attuato dai sauditi e suoi alleati, blocco che ovviamente ostacola l’arrivo nel paese di aiuti alimentari; un milione di yemeniti stanno soffrendo di fame e ben 60.000 bambini sotto i cinque anni sono morti di fame, di stenti o per malattie facilmente curabili senza questo blocco, senza questa guerra.

Stop armi ai Saud: cittadini yemeniti ed italiani della Rete "No War" e della Lista "No NATO" protestano a Roma contro l'invio di armi all'Arabia Saudita

Cittadini yemeniti e italiani della Rete "No War" e della Lista "No Nato" hanno manifestato oggi mercoledì 12 ottobre a Roma davanti al Ministero della Difesa per la fine dell’export di armi italiane all’Arabia Saudita, regno che con i suoi alleati bombarda lo Yemen da 19 mesi con uno spaventoso bilancio di morti e feriti, oltre ad imporre al poverissimo paese arabo un blocco navale che ha moltiplicato il numero di bambini denutriti.

Il governo italiano continua a mantenere i rapporti militari e la vendita di armi a Riad e complici, in spregio alla legge 185/90 che vieta il commercio di armi con paesi in conflitto o che violano i diritti umani.

Arabia Saudita bombarda ambasciata iraniana in Yemen! Vogliono la guerra!

Fonte: La verità sul Nuovo ordine mondiale, 08/01/2016 Dopo l’esecuzione dell’Imam sciita Al-Nimr, punto di riferimento per milioni di musulmani sciiti e noto per le proprie posizioni non violente, e le prevedibili conseguenze nei rapporti con l’Iran (paese a maggioranza sciita) l’Arabia Saudita alza il livello dello scontro e delle tensioni. Dopo il ritiro degli amasciatori, l’Arabia compie un vero e proprio atto di guerra, bombardando l’ambasciata iraniana in Yemen, dove l’esercito saudita da settimane bombarda, nell’indifferenza dell’ONU e del mondo intero.

30 novembre, Roma. Rete No War in presidio davanti alla RAI per la fine dell’export di armi italiane ai Saud e agli altri padrini di gruppi Jihadisti

Comunicato stampa Rete No War, 30/11/2015

Un gruppo di attivisti di Rete No War Roma ha tenuto oggi un presidio a viale Mazzini, Roma, per chiedere che la Rai, servizio pubblico, informi gli italiani a) sullo scandalo delle ingenti forniture di armi da parte dell’Italia all’Arabia saudita e b) sulla catastrofe che i bombardamenti della coalizione a guida saudita stanno provocando da mesi in Yemen.

Il regno dei Saud è, insieme alle altre petromonarchie, uno dei paesi padrini accertati di gruppi jihadisti in Siria, Iraq, Libia e Yemen e ormai in molti paesi...
Il regno dei Saud bombarda lo Yemen dallo scorso marzo, con migliaia i civili uccisi, impone un blocco navale che ostacola gli aiuti, distrugge infrastrutture civili in un paese poverissimo e annienta patrimoni dell’umanità. Il mondo dovrebbe indignarsi!

Il regno dei Saud, serial killer, decapita, lapida, mozza le mani. La legge 185/90 vieta l’esport di armi ai paesi in guerra e che violano i diritti umani.

Italia vende bombe ai Sauditi per uccidere donne e bambini in Yemen

Fonte: Le persone e la dignità Via Iran Italia Radio 30/10/2015 Nel giorno in cui l’Unione Europea assegnava il Premio Sakharov al blogger saudita incarcerato Raif Badawi, dall’Italia partivano nuove bombe destinate all’Arabia Saudita, il paese che guida la coalizione la quale – senza alcun mandato internazionale – da sette mesi sta bombardando lo Yemen causando migliaia di morti tra i civili.

Lo denuncia Amnesty International che, insieme alla Rete Italiana per il Disarmo e all’Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e Politiche di Difesa e Sicurezza (OPAL) di Brescia, chiede al “Governo italiano di sospendere l’invio di bombe e armamenti a tutti i paesi militarmente impegnati nel conflitto in Yemen”.
Secondo quando diffuso da fonti di stampa locale, tra il 28 e il 29 ottobre diverse tonnellate di bombe e munizionamento sono state imbarcate all’aeroporto di Cagliari Elmas su un cargo Boeing 747 della compagnia azera Silk Way con destinazione Arabia Saudita: il cargo, rintracciato dai sistemi di rilevamento, è giunto a Taif, dove c’è un base militare della Royal Saudi Armed Forces.



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