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La VOCE 1704 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XIX N°8 | aprile 2017 | PAGINA 2 - 22 |
Segue da Pag.21: Macedonia – Albania per abolire l’Entità Serba in Bosnia, scatenando così la reazione della Serbia. Questo spiegherebbe la corsa agli armamenti da parte di Zagabria con la fornitura da parte degli Stati Uniti d’America di missili a lunga gittata. A segnalare quanto la tensione sia alta, durante il voto referendario dello scorso settembre nel quale i serbi bosniaci votarono a favore del mantenimento della loro festa nazionale identitaria, l’ex leader militare bosniaco Sefer Halilovic ha affermato che «se necessario con una nostra reazione militare vinceremmo contro Dodik in 10-15 giorni», con Dodik che ha subito risposto: «siamo pronti a difenderci e capaci di farlo». Di recente il Partito Democratico Serbo (Pds) è uscito dalla maggioranza centrale bosniaca affermando che «lavorerà nel prossimo periodo soltanto per la tutela degli interessi della Repubblica Srpska, l’entità serba della Bosnia». Serbia – KosovoLa Serbia entra nella fase elettorale prima delle elezioni presidenziali di aprile, in un periodo di escalation di tensione con la leadership degli albanesi kosovari. Il dialogo tra Belgrado e Pristina avviene tramite la mediazione dell’UE per la “normalizzazione” del loro rapporto dopo l’intervento degli USA-NATO-UE nel 1999. L’ultimo focolaio nei rapporti Belgrado-Pristina si è acceso lo scorso dicembre, quando le forze speciali della polizia albanese kosovara hanno impedito il passaggio di un treno sulla linea ferroviaria da poco ristabilita tra Belgrado e Mitrovica, in quanto sui vagoni vi era riportato lo slogan in 21 lingue “Kosovo è Serbia”. Il Presidente serbo nazionalista Tomislav Nikolic ha minacciato di inviare truppe al nord del Kosovo per proteggere la comunità serba. Il Primo Ministro serbo A. Vucic, che ha un approccio più cauto con l’Occidente, cerca di placare Nikolic nell’obiettivo di portare avanti il progetto di una parte della borghesia serba che spinge per accelerare il processo di adesione all’UE che viene utilizzato da potenti potenze europee, come la Germania, come leva per promuovere i propri interessi. A sua volta il protettorato della NATO del Kosovo è alla ricerca di un ulteriore riconoscimento dalla maggior parte dei paesi. Funzionari degli Stati Uniti stanno lavorando a questo obiettivo di riconoscimento come nel caso del nuovo ambasciatore degli USA alle Nazioni Unite, Haley, per unire il protettorato all’Agenzia in palese violazione del diritto internazionale. Il presidente Thaçi ha annunciato, inoltre, l’intenzione di trasformare le Forze di Sicurezza del Kosovo (KSF) in esercito regolare allo scopo di proteggere la sovranita e l’integrita territoriale. Nonostante il Kosovo sia in base della Risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite parte integrante della Serbia, Thaçi considera “legale” tale iniziativa «necessaria per avviare ufficialmente il processo di adesione delle KSF alla NATO». Non si è fatta attendere la risposta della Serbia che ha affermato che «non accetterà mai la costituzione di un esercito del Kosovo». Il Kosovo di fatto è gia una base NATO nel centro dei Balcani come risultato della guerra del 1999 con l’occupazione del Kosovo e Metohija, regione di importanza strategica. Una delle più grandi basi americane nella regione è situata proprio in Uroševca, Kosovo. Intanto, il prossimo 24 marzo (giorno del 18° anniversario dell’inizio dell’aggressione imperialista degli Stati Uniti, la NATO, l’UE col pretesto dei diritti dell’etnia albanese in Kosovo) la Russia consegnerà all’Air Force serba 6 caccia Mig-29 a prezzo simbolico, nel quadro di un processo di riarmamento serbo. «La situazione attuale può solo surriscaldare il nazionalismo serbo e quello albanese a discapito dei serbi in Kosovo» – spiega in una intervista all’International Communist Press, il segretario generale del Nuovo Partito Comunista di Jugoslavia (membro della Iniziativa Comunista Europea), Aleksandar Banjanac – «L’occupazione imperialista deve volgere al termine. Sostenere la pace e la realizzazione della solidarietà tra i popoli albanesi e serbi non è utile alla NATO. Entrambe le parti sono vittime della NATO. I popoli dei Balcani saranno in grado di determinare il proprio futuro solo se i Balcani gli apparterranno». |
Nazionalismo e divisione etnica: cuneo del capitale contro i lavoratori a vantaggio degli imperialistiIn questi giorni siamo inondati nei media dai messaggi filo-europei per il sessantennale dei Trattati che diedero vita all’UE che avrebbe “garantito libertà e pace ai popoli europei” manipolando la realtà e cercando di cancellare dalla memoria dei popoli il macello, lo spargimento di sangue e le conseguenze della guerra condotta nei Balcani. Poco più di vent’anni dopo delle bombe della NATO che hanno disgregato la Jugoslavia occupandola e dividendola in più parti sottraendo le sue risorse con l’espansionismo di potenze europee, gli sviluppi generali nei Balcani sono ragionevolmente causa di preoccupazione raggiungendo oggi il picco della tensione nel quadro generale di acutizzazione delle dispute inter-imperialistiche. E’ necessaria la massima vigilanza e solidarietà internazionale, denunciando ogni coinvolgimento dell’imperialismo italiano, dell’Ue e della NATO che già tanti disastri hanno prodotto nel recente passato nella regione.I motivi reali di questa escalation nella regione vanno ricercate nei piani geopolitici ed energetici dei centri imperialistici rivali dimostrando se ce ne fosse ancora bisogno che le ragioni dell’intervento degli anni ’90 degli USA-NATO-UE non avevano nulla a che vedere con la “pace” ma è avvenuto per la stessa ragione per cui oggi raggiunge il picco lo scontro, vale a dire il controllo delle risorse in competizione con la Russia, portando ulteriori frizioni tra i popoli. «Il nazionalismo è stata l’ideologia che ha legittimato le classi dirigenti e gli obiettivi imperialisti» afferma il NPCJ, «questa idea ha diviso la classe operaia su base etnica, portandola a un crollo sociale e materiale». La divisione etnica-nazionale beneficia solo corrotti politici filo-capitalisti, “uomini d’affari” e magnati, uomini di guerra, rappresentando da anni un cuneo contro i lavoratori per dividerli a vantaggio del capitale e delle multinazionali che in questi anni hanno imposto il loro dominio con la borghesia locale di recente formazione che si è formata dai ranghi di coloro che hanno venduto la proprietà del popolo, saccheggiato l’economia, tradito gli interessi del popolo spingendolo ad una guerra fratricida per interessi altrui. L’unico “freno” ai disegni delle classi borghesi, che non esitano a portare i popoli sull’orlo di un nuovo spargimento di sangue per rispartire e ridisegnare la regione sulla base degli interessi delle diverse potenze imperialiste, può provenire solamente dalla lotta antimperialista delle classi lavoratrici sulla base dei propri interessi comuni per il rovesciamento finale del potere del capitale, mettendo fine all’occupazione della NATO, ai rispettivi nazionalismi, le ingerenze straniere e le varie argomentazioni borghesi al servizio del capitalismo imperialista che cercano di separare e dividere i lavoratori per indebolirne e disarmarne la lotta e la solidarietà tra i popoli. === Kosovo, Vicepresidente a delegazione di parlamentari italiani: "Non pensavamo che i nostri volontari mandati in Siria contro Assad tornassero terroristi"Come AntiDiplomatico abbiamo intervistato Emanuele Scagliusi (M5S) di ritorno da una missione della Commissione Affari esteri della Camera in Kosovo.Fonte: 23/02/2017 Inquieta ancora di più pensare ai campi di addestramento in Kosovo alla luce di questa dichiarazione del vice Presidente del Parlamento kosovoro Xhavit Haliti rilasciata questa settimana: “Noi abbiamo semplicemente inviato dei volontari a combattere contro Assad in Siria, non credevamo che sarebbero tornati terroristi islamici". Inquietano, per il ruolo dell’Unione Europea e della Nato, queste "illuminanti" dichiarazioni di Haliti rilasciate ad una delegazione della Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati, nella quale era presente anche il deputato del Movimento Cinque Stelle Emanuele Scagliusi. Come AntiDiplomatico abbiamo avuto la possibilità di rivolgergli alcune domande. ..segue ./.
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