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La VOCE ANNO XVIII N°6

febbraio 2016

PAGINA e         - 33

Proposta per il Centenario dell’Ottobre

Cari compagni,
il testo che segue è stato messo a punto nelle passare settimane attraverso consultazioni con compagni di diversa (o di nessuna) collocazione e di differenti aree geografiche.
Lo inviamo ora a tutto il nostro indirizzario pregandovi di “girarlo” – se concordate con la proposta – a tutti i vostri corrispondenti. Grazie.

Tra meno di due anni, nel 2017, saranno passati 100 anni dal grande evento che impresse la svolta decisiva al ’900 e all’intera storia dell’umanità: la Rivoluzione d’Ottobre.
L’anniversario – troppo importante per essere sottaciuto – sarà utilizzato per rinnovare i furiosi attacchi del pensiero unico dominante non soltanto all’esperienza sovietica ma all’idea stessa di comunismo che, nonostante la demonizzazione forsennata che ne è stata fatta per decenni (a partire dallo scellerato “Rapporto segreto” di Krusciov al XX Congresso del PCUS nel 1956) con distorsioni e falsi storici e malgrado le complicità di voltagabbana e disertori, non è stata sradicata e resta l’unica alternativa al sistema dominante, sempre più iniquo e inumano, determinato dai rapporti di produzione capitalistici.
A questi rinnovati attacchi dell’intero apparato culturale e mediatico della borghesia transnazionale certamente i comunisti opporranno puntualmente le proprie sacrosante argomentazioni e si mobiliteranno organizzando sentite celebrazioni del centenario. Risposte necessarie e generose, ma insufficienti e inadeguate che contrasteranno ma non argineranno la rinnovata ondata di menzogne e di attacchi al comunismo. La incolmabile sproporzione mediatica rafforzerà inevitabilmente le falsità già radicate nel pensiero dominante nonostante le tradizionali verità che i comunisti urleranno con tutte le proprie energie.
Soltanto la forza inoppugnabile dei fatti e il rigore delle argomentazioni può avere ragione della potenza e della capacità di persuasione del revisionismo storico e ridare fiducia a sfruttati e oppressi nella prospettiva di liberazione rappresentata dal comunismo.
Gli stessi comunisti, del resto, hanno la ormai ineludibile esigenza di conoscere più a fondo e riflettere più attentamente sulla parabola del comunismo novecentesco – a partire proprio dalla straordinaria esperienza del bolscevismo e dell’URSS – per “imparare dalla storia” e trarne, alla luce degli avvenimenti e dei profondi cambiamenti intervenuti nella realtà materiale, ulteriori insegnamenti, ancora più preziosi di quelli che si pensa di avere già acquisito.
Nel 2003 “La Città del Sole” prese l’iniziativa di avviare questo percorso di riflessione organizzando il convegno “Problemi della transizione al socialismo in URSS” con la partecipazione di militanti e studiosi italiani e tedeschi. Ne furono pubblicati gli atti e fu tracciato un percorso di ricerca dando vita a un “Centro studi sui problemi della transizione al socialismo” che, però, ben presto si arenò di fronte alla preminenza data erroneamente alla futilità di una sterile militanza, ormai sostanzialmente priva di un orientamento teorico adeguato ai radicali cambiamenti del nostro tempo e, spesso, con meri fini elettoralistici. Un grave errore che ha per anni distratto ulteriormente dalla ricerca valenti intelligenze e privato di un coordinamento le risorse umane disponibili.
Fortunatamente altrove – specialmente negli Stati Uniti – altri studiosi hanno intrapreso, sia pure nell’isolamento, percorsi di ricerca essenziali, a partire dai documenti degli archivi sovietici via via – con molta parsimonia e reticenza – resi disponibili dalle autorità russe.
A partire proprio da questi studi – che hanno aggredito i nodi centrali della campagna anticomunista rivelando con inoppugnabili documentazioni verità storiche che hanno clamorosamente smentito il revisionismo storico – La Città del Sole intende riproporre quel percorso di riflessione non ancora realizzato, di conoscenza e di apprendimento sull’esperienza comunista novecentesca, premessa inevitabile per una ripresa rivoluzionaria nelle nuove condizioni.
La proposta de La Città del Sole è di andare al più presto alla costituzione di un “Comitato per il centenario dell’Ottobre” finalizzato non a preparare consolatorie e autogratificanti celebrazioni, e neppure a enfatizzare polemicamente le buone ragioni già ripetute infinite volte in questi anni, ma a intraprendere – insieme – un percorso di più approfondita conoscenza, di riflessione comune e di dibattito capace di mettere in campo più documentate verità e, soprattutto, valutazioni scientifiche inoppugnabili, le sole capaci di battere in breccia la potenza mediatica del revisionismo storico. Infine, le risultanze di questo approfondimento – collettivo e coordinato – saranno preziose per quel processo di apprendimento dalla storia che deve presiedere necessariamente alla riappropriazione – consapevole e generalizzata – di identità di classe e comunista e alla definizione delle linee teoriche e politiche di una ripresa e di una riorganizzazione.
La proposta è di verificare in tempi brevi le disponibilità e le adesioni al “Comitato” e, mentre proseguirà il proselitismo, raccogliere proposte e suggerimenti dei compagni per definire insieme una ipotesi di lavoro da mettere a punto e avviare in un incontro nazionale (da realizzare anche in videoconferenza, via Skype). Pensiamo, quindi, a un percorso di ricerca e di discussione articolato sulla ricerca, sull’acquisizione e la condivisione delle fonti, su lavori individuali e collettivi di approfondimento, su dibattiti, convegni ed eventi tematici: insomma un impegno complesso e di lungo periodo, organizzato e destinato a culminare nel novembre 2017, in occasione del Centenario, in un nuovo convegno internazionale denso di contenuti e di potenzialità.
Chiediamo in questa fase di far pervenire al più presto all’indirizzo centenarioottobre@lacittadelsole.net adesioni e disponibilità insieme con i primi suggerimenti ed eventuali proposte.
Saluti comunisti.
Per “La Città del Sole”
Sergio Manes

carissimi, penso si debba tenere in considerazione questa proposta ma che noi stessi si debba pensare a produrre documenti, trasmissioni TV e radiofoniche , interventi e altro per questa data che ha rivoluzionato il mondo e illuminato le nostre menti. Abbiamo il tempo per questa elaborazione. Con l’ affetto e la stima di sempre miriam

Carissime/i,
colgo l’occasione per inviare questa mia risposta al compagno Sergio, non solo a tutti voi GAMaDi, ma direttamente anche a lui, data la stima che conservo per lui e per le numerose iniziative che di volta in volta egli tenta di intraprendere.
Sono ormai passati alcuni anni dal momento in cui decisi di recarmi da lui presso il suo pregevole centro di Cultura Marxista in Napoli, anche varie volte, in occasione di una sua iniziativa di riaggregazione m.-l. che mi faceva intravedere la possibilità che riemergesse una questione sulla quale gli studi eseguiti con i compagni GAMADI nell’ambito del "Materialismo dialettico e conoscenza della natura" (Comitato Scientifico del GAMADI, Aracne/26, 2004) mi avevano portato: la ricostruzione storica della figura scientifica e politica del genetista inglese marxista JBS Haldane, e con essa l’individuazione di un nodo politico importante nella storia del pensiero marxista del tutto abbandonata alle speculazioni di matrice empirica anglosassone. Avevo notato infatti la sorprendente carenza di uno studio critico sul divenire storico della Biologia in Unione Sovietica, scienza fecondissima e ricca di specialisti, sia in campo evoluzionistico, che agrozootecnico, che divulgativo, oscurata sia dalle polemiche legate al cosiddetto "lisenkoismo", che dagli attacchi che i biologi Julian Huxley e il fuoriuscito Th. Dobzanski lanciavano contro l’URSS con i più vari pretesti elargiti in nome di S.M. la Regina e del liberalismo maccartista di marca yankee (per confronto invito a ricordare la positiva capacità critica del logico matematico inglese B. Russell nell’affrontare le contraddizioni della società sovietica).
In tale polemica si inquadra la figura di N. Vorontsov, un teriologo scomparso da un lustro, con forti basi ideologiche nella dialettica materialista e nella migliore produzione scientifica di marca vaviloviana (origini della domesticazione), il quale in vita aveva scritto un libro di due volumi sulla storia della Biologia in URSS, prima che egli divenisse, come ultimo atto prima della sua morte, ministro dell’Ambiente in URSS (governo Gorbacev); proprio nel momento in cui le tragiche esperienze di Chernobyl non furono certo favorevoli né a lui né a tutta l’esperienza del "socialismo reale", degenerata per cause principalmente legate alla pressione ideologica esercitata dalle potenze occidentali, ma anche per diverse cause degenerative nate internamente a quella formidabile esperienza.
Le vicende volontaristiche legate alla pubblicazione del libro GAMADI precedentemente citato, che mi videro coinvolto, mi avevano convinto che una Casa Editrice ormai rodata come "La città del Sole" potesse invece offrire notevoli garanzie di diffusione e di mercato in cambio di una gravosa traduzione di due volumi (necessità di due traduttori di madrelingua russa, ma conoscitori dell’italiano, di cui uno biologo [io conosco solo la collega biologa russa che mi aveva segnalato il libro di Vorontsov]).
Queste le premesse, abortite in un nulla di fatto, ora la proposta: non ci sarebbe nulla di meglio per celebrare il glorioso Centenario che pubblicare oggi un contributo così importante rappresentante una carenza motivata sicuramente in ambito scientifico da approcci falsamente democratici, dominato senz’altro da interessi monopolistici, ma su cui anche la cosiddetta "sinistra" ha dimostrato responsabilità e carenze incolmate (perlomeno gli Editori Riuniti nel 1978 avevano pubblicato la "Dialettica della Natura" di Engels!): dopodiché tutto il settore Biologia ha risentito delle carenze generate dalla non conoscenza di questa parte della storia sovietica; ma figuriamoci pure i cosiddetti ecologisti, che si sciacquano la bocca con la parola Ecologia per vomitarsi addosso!
L’alternativa proposta fu allora quella di pubblicare il "Manifesto del Partito Comunista", pregevole opera di cui non mancano certo edizioni....
Mauro Cristaldi

"OMAGGIO A GHEDDAFI" (maal52tv, 30 gen 2016)

All’umiliante oscuramento delle opere d’arte all’iraniano Rouhani doveva essere aggiunto il baciamano di Berlusconi, che rivolto in positivo come rivalsa storica, può anche apparire come un sia pur tardivo omaggio a Mu’ammar Gheddafi...

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