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La VOCE ANNO XIV N°3

NOTIZIE SCIENTIFICHE

NUCLEARE
L'IMPATTO DI FUKUSHIMA
Nature - Gran Bretagna

A sei mesi dal terremoto in Giappone, la Centrale nucleare  di  Fukushima  non è ancora stata messa in sicurezza. Si prevede che solo alla fine dell' anno  i reattori 1, 2 e 3  potranno essere stabilizzati. Gli operai che si danno il turno  per cercare di raffreddare i noccioli e contenere la contaminazione sono più di 2.500, ma " considerati gli attuali livelli di radiazioni vicini ai reattori, potrebbero passare anni prima che si riesca a guardare dentro per vedere  che cosa è successo", scrive Nature.

Dalle prime analisi emerge che , anche se l' incidente è stato classificato di livello 7 sulla scala Ines, come quello di Cernobyl, probabilmente gli effetti sono stati minori.

La prima mappa della contaminazione  da cesio 137, resa pubblica il 30 agosto, mostra che la zona contaminata  è meno estesa di quella del sito ucraino .

In parte  perché molto del materiale  radioattivo è finito nel Pacifico. Nel complesso la fuga radioattiva di Fukushima  sarebbe pari al 5,5 per cento  di quella di Cernobyl  e senza contaminanti come lo stronzio 90, l' americio 24 e alcuni isotopi  del plutonio, grazie alla resistenza dei contenitori di cemento dei reattori. Ma come in Ucraina , anche nell' area nord orientale   di Fukushima  rimarrà una zona  di esclusione permanente.


MALANNO DA CLIMATIZZAZIONE
Anahad O' Connor

L' ARIA CONDIZIONATA PUO' FAR VENIRE IL RAFFREDDORE?

Alcuni pensano che gli sbalzi  di temperatura dovuti all' aria condizionata possano scombussolare il sistema immunitario.

Ma, come nel caso del raffreddore e di altri disturbi respiratori  invernali, la colpa in realtà è dei virus, spiega Ujwala Kaza, allergogola e immunologa del Langone medical center dell' università di New York. Eppure secondo i ricercatori della Cardiff university del Galles è possibile che  i condizionatori incidano in lieve misura sulle infezioni del tratto respiratorio.  Deumidificando l' aria, rischiano di seccare la mucosa protettiva delle narici, permettendo ai virus di stabilirsi nel naso.

Con uno studio del 2004 su 920 donne adulte si è scoperto che quelle che lavoravano on uffici con l' aria condizionata centralizzatasi assentavano di più per malattia e andavano più spesso dagli otorini di quelle che non l' avevano.

Anche uno studio simile del 1998 condotto su quasi ottocento impiegati ha rilevato più sintomi di malessere in chi lavorava in ambienti con l' aria condizionata rispetto a quelli che lavoravano in uffici con ventilazione naturale. In conclusione in base a prove non definitive gli ambienti climatizzati possono favorire il raffreddore.

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