NELLE TASCHE DELLA CURIA
I SOLDI DELLA RICOSTRUZIONE
Due arresti nel capoluogo abruzzese. La fondazione "Solidarietà e sviluppo" aveva cercato di ottenere una dozzina di milioni dai fondi gestiti dal sottosegretario Giovanardi. Il sindaco Cialente che nel luglio del 2010 aveva lanciato l'allarme: "Avevo ragione io". L'imbarazzo del vescovato
Così il vescovo D'Ercole raccomandava i progetti della Onlus "Solidarietà e sviluppo" che avrebbe truffato 12 milioni destinati al dopo sisma dal sottosegretario Giovanardi. Il gip chiede due arresti e scrive: occorrono altre indagini sul ruolo dei vescovi in questa storia
di GIUSEPPE CAPORALE
L'AQUILA - Il vescovo ausiliare dell'Aquila Giovanni D'Ercole si raccomandava al sottosegretario Carlo Giovanardi per ottenere i fondi del terremoto. Anzi, per farli ottenere ad una onlus ("Solidarietà e Sviluppo") fondata dalla stessa diocesi dell'Aquila, dietro la quale, secondo la Procura si nascondeva una truffa. Una truffa per sottrarre 12 milioni di euro dal bancomat miliardiario della ricostruzione dell'Aquila. Una truffa per la quale ieri sono state arrestate due persone (tra cui il segretario generale della Onlus, Fabrizio Traversi nominato proprio dai vertici della diocesi) e indagate altre tre (compreso il sindaco di San Demetrio dei Vestini, Silvano Cappellini). L'obiettivo era quello di ottenere i "fondi Giovanardi", quelli che il sottosegretario era riuscito ad accantonare nel "decreto Abruzzo" per la ricostruzione.
Fondi destinati a progetti "per la famiglia e per il sociale" sui quali ci fu uno scontro con il Comune dell'Aquila. Il sindaco Massimo Cialente riteneva che dovessero essere destinati in parte (circa tre) per ristrutturare un centro anziani (al quale, poi, vennero effettivamente assegnati) e a un'altra ristrutturazione (per nove milioni) di un complesso nel centro storico. Su questa fetta, invece, si erano accentrate le mire della fondazione di origine curiale "Solidarietà e Sviluppo" i cui progetti, però, risultarono non conformi alla normativa. Cialente lo disse pubblicamente e attaccò anche Giovanardi quando, nel luglio del 2010, sembrava che la onlus stesse riuscendo nei suoi intenti truffaldini. Proprio dalle affermazioni del sindaco è partita l'inchiesta.
Giovanardi risulta coinvolto in quanto i progetti della Onlus facevano riferimento al suo dipartimento della famiglia. Lo stesso senatore si lamentava pubblicamente del fatto che questi soldi che non venivano spesi. E il secondo arrestato, Gianfranco Cavaliere, è proprio un politico legato a Giovanardi. E così, dalle intercettazioni si scopre che mentre pubblicamente Giovanardi si lamentava dei ritardi della ricostruzione e dell'assegnazione dei fondi, al telefono invece si dava da fare per farli ottenere alla onlus della Curia. Come si evince da una intercettazione tra lo stesso vescovo D'Ercole e Giovanardi. " Volevo soltanto dirti questo: siccome è ovvio che con questo nostro progetto probabilmente daremo fastidio a qualcuno, faranno un po' di questioni. Mi raccomando: tieni la barra ferma..." chiede D'Ercole.
"Ma ti immagini! Ma io ho solo bisogno che voi... cioè, che chi mi può dare il disco verde che è il commissario di governo mi dica "spendi" e io vengo lì con i soldi cash..." risponde Giovanardi. E D'Ercole "Noi.. noi in settimana ti diamo tutti i progetti nostri, pronti".
Giovanardi: "e certo.. bravo.. altro che carriole o non carriole.. scusami, altro che popolo delle carriole. Ce l'ho qua i soldi... che alla fine... veramente una cosa incredibile. Comunque, io aspetto ancora un po', poi risollecito il commissario, se magari tramite Cavaliere (uno degli arrestati, ndr) che è qua e poi dico "amico, io ho polemizzato con il sindaco, ma a me non mi fa mica (..) lo