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La VOCE  ANNO XIII  N° 7

MARZO  2011

PAGINA 2

RICORDIAMO IL 158 ANNIVERSARIO
DELLA NASCITA DI JOSE' MARTI'

Joséé é Martí nacque a L'Avana [Cuba] nel 1853, partecipò giova nissimo all'attività politica e cospirativa per la liberazione di Cuba dalla dominazione spagnola.
Condannato e deportato nel 1868, esiliato di nuovo nel 1878, visse a lungo negli Stati Uniti, in Spagna (in libertà vigilata), in Messico Guatemala Venezuela.

Viene a mancare  in combattimento nel 1895 a Boca-de-Dos-Rios, durante un ten tativo insurrezionale contro gli spagnoli.
Martí fu saggista politico e giornalista di alta qualità, dotato di una scrittura semplice e vigorosa, agile e precisa. Oltre che discorsi e scritti politici fu anche poeta, di radice whitmaniana e anticipatrice del modernismo.

Dopo la prima raccolta di liriche Ismaelillo (1882), si ricordano soprattutto i Versi semplici (Versos sencil los, 1891) e i postumi Versi liberi (Versos libros).  Del 1953 so no le Poesie complete (Poesías completas).
José Martì è nato all'Avana nel 1853 da umili genitori spagnoli trasferitisi a Cuba. All'età di 17 anni fu esiliato in Spagna per la sua opposizione al regime coloniale.

Quì pubblicò un opuscolo che esponeva gli orrori della repressione politica a Cuba che egli stesso aveva sperimentato.
Dopo aver conseguito la laurea alla Università di Saragozza si stabilì a Città del Messico dove iniziò la sua carriera letteraria.
Le sue critiche contro al regime inseritosi dopo un golpe lo costrette a partire per il Guatemala, ma gli abusi del governo locale lo portarono ad abbandonare pure quel paese.
Nel 1878 rientrò in Cuba grazie
ad un'amnistia generale ma avendo cospirato contro le autorità spagnole fu di nuovo esiliato.
Rientrato in Spagna si spostò verso gli Stati Uniti. Dopo un anno a New York andò in Venezuela con la idea di restare, ma un altra dittatura in quel paese lo decise a ripartire.

Martì ritornò a New York dove visse dal 1881 al 1895. Nel 1985 lasciò gli Stati Uniti per unirsi alla guerra cubana d'indipendenza partecipando alla sua organizzazione in modo scrupoloso.

Morì purtroppo in una delle prime battaglie. José Martì è considerato come uno dei più grandi scrittori del mondo ispanico. La sua importanza, tuttavia, deriva dall'universalità del suo pensiero senza tempo.

Martì dedicò la sua vita a porre fine al regime coloniale in Cuba e a prevenire l'isola di cadere sotto il controllo di qualsiasi paese le cui ideologie politiche fossero contrarie ai principi da lui  sostenuti.

Con quegli obiettivi e con la convinzione che la libertà dei Caraibi era cruciale per la sicurezza dell'America Latina e al bilanciamento di forze nel mondo, Martì dedicò il suo talento a forgiare il destino di Cuba.
Quindi, lo scopo del suo lavoro: Martì fu un rivoluzionario, una guida e un mentore. La sua vasta esperienza ed educazione gli permise  di muoversi confortevolmente nei campi più svariati cosa che rende i suoi insegnamenti così ricchi  per i suoi discepoli.

Martì  credeva che la libertà e la giustizia dovrebbero essere le pietre angolari di tutti i governi, la lettura del suo lavoro dimostra il suo impegno e la sua libera scelta.

Martì mai accettò la riduzione della naturale espansività dello spirito umano avendo creduto davvero che la redenzione dell'uomo venisse attraverso l'amore e la libera ragione.
Di conseguenza, le sue dottrine furono e dovettero essere in disaccordo con il dogma totalitario che esisteva in Cuba fino la sua sfortunata morte.

Tutti gli insegnamenti di Martì contraddicono ogni sistema politico che non riesca ad occultare la sua intolleranza verso le libertà individuali e il suo amore per il  proprio materiale potenziamento. Le  opere di Martì  condannano tutti i regimi dispotici e la privazione dei diritti umani.

Inoltre, denuncia la mancanza di spiritualità e ogni tipo di arroganza che troviamo nei regimi dittatoriali.

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