|
nessuno che sia legato alla produzione materiale o alcun giovane studente o alcun combattente al di fuori di quelli che partecipano alle dimostrazioni. Perché lo sforzo di presentare i ribelli come membri prominenti della società che richiedono bombardamenti agli Stati Uniti e alla NATO al fine di uccidere compatrioti libici?
Un giorno sapremo la verità, attraverso persone come il professore di scienze politiche dall'Università di Benghazi che, con la sua eloquenza, ci racconta l'esperienza terribile di vedere in Iraq uccidere, distruggere case, lasciare senza lavoro milioni di persone e costringendoli ad emigrare.
Mercoledì 2 marzo, l'Agenzia EFE presenta il ben conosciuto portavoce ribelle che fa delle dichiarazioni le quali, a mio parere, confermano e contraddicono allo stesso tempo ciò che ha affermato lunedì: "Il Benghazi (Libia), 2 marzo.
La direzione della ribellione libica ha chiesto oggi al Consiglio di sicurezza dell'Onu di lanciare un attacco aereo 'contro i mercenari' del regime di Muamar el Gaddafi".
"'Il Nostro Esercito non può lanciare degli attacchi contro i mercenari, causa il loro ruolo difensivo', ha dichiarato il portavoce per i ribelli, Abdelhafiz Ghoga, a una conferenza stampa in Benghazi".
"'Un attacco strategico aereo è diverso da un intervento straniero che rigettiamo', ha accentuato il portavoce per le forze di opposizione che sempre ha dichiarato di essere contrario ad un intervento straniero militare nel conflitto libico".
A quale delle molte guerre imperialiste somiglierebbe questa?
A quella di Spagna nel 1936? Mussolini contro l'Etiopia nel 1935? George W. Cespuglio contro l'Iraq nell'anno 2003 o qualunque altra delle dozzine di guerre promosse dagli Stati Uniti contro i popoli delle Americhe, dall'invasione del Messico nel 1846 all'invasione delle Isole Falkland nel 1982?
Senza escludere, certo, l'invasione mercenaria della Baia dei Porci, la guerra sporca ed il blocco della nostra Patria he persiste da 50 anni, che avrà un altro anniversario il prossimo 16 aprile.
In tutte quelle guerre, compresa quella contro il Vietnam costata milioni di vite, hanno prevalso le giustificazioni e le misure più ciniche.
Per chi ancora conservi dei dubbi circa l'imminenza dell'intervento militare in Libia, l'agenzia di stampa AP, che considero essere ben informata, sottolinea oggi un'informativa che riporta:
"La diplomazia afferma che 'I Paesi NATO stanno preparando un piano di emergenza prendendo a modello la 'no fly zone' stabilita per i Balcani nel 1990, in previsione che la comunità internazionale decida di imporre un embargo aereo sulla Libia'".
E conclude:
"I funzionari, non autorizzati a fornire i loro nomi causa la natura delicata della questione, hanno indicato che le opzioni prese in considerazione vanno dall'imposizione di una 'no fly zone' sul modello che l'alleanza militare occidentale impose sui cieli di Bosnia nel 1993, e che ebbe il mandato del Consiglio di Sicurezza, fino all'opzione di un bombardamento NATO modello Kosovo 1999, CHE TALE MANDATO NON EBBE".
|
|