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SEGNALIAMO IL RITORNO DEL
CALENDARIO DEL POPOLO
sospeso per la morte di Nicola Teti AMICO del G.A.MA.DI.
Riportiamo al proposito  le parole di Mario Geymonat figlio dell'illustre  Ludovico

TORNI A VIVERE IL CALENDARIO!!

Dopo alcuni mesi di interruzione  dovuta alla morte di Nicola Teti, da decenni  suo appassionato e capace editore, Il Calendario del Popolo  torna a vivere per merito di suo figlio Sandro e soprattutto delle migliaia  dei suoi fedeli lettori.

E' una data importante , come ebbero grande importanza di pubblicazione e l'affermazione del Calendario negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale, quando con  grande fatica si usciva da un ventennio di retorica, di ignoranza e di conformismo fascista.

La ripresa e la diffusione  del calendario hanno in questo periodo una importanza particolare. La rivista,  mantenendo  il suo affascinante approccio non accademico e divulgativo, deve sollevare problemi storici e culturali, mettere davvero  in contatto i nostri migliori intellettuali con le masse, in questi anni sempre più disorientate e preda di luoghi comuni e di voluti pericolosissimi inganni, il sapere   nella forma di una vera cultura popolare, è un bene prezioso, assolutamente necessario per una vita cosciente e più degna, per potersi e sapersi ribellare alle ingiustizie, per lottare  adeguatamente per la pace.

Il Calendario del Popolo  ha sempre avuto una encomiabile apertura internazionale, ha spiegato in modo puntuale  i momenti più significativi della storia italiana, in primo luogo quelli della Resistenza, e i conflitti anche lontani nello spazio e nel tempo, dal colonialismo all'oppressione della donna.

Una attenzione particolare, merito di Ambrogio Donini è sta dedicata anche alle religioni.

Ma c'è un tema che è oggi particolarmente attuale: quello delle migrazioni da e verso il nostro Paese, a cui la rivista non solo ha dedicato  articoli e saggi, ma anche importanti mostre itineranti.

Infine mi è particolarmente cara  l'opera del Calendario del Popolo volta  ad accostare i suoi lettori ai classici greci e latini che in passato erano ingiustamente considerati troppo ostici e inadatti  agli operai.

Al Calendario i miei auguri migliori, e la promessa da parte mia di tornare a collaborarvi concretamente.

Complimenti ai suoi lettori, tanto importanti, perché anche gli italiani sappiano risollevarsi dagli inganni e dalla incultura di questi ultimi terribili anni; perché tornino ad avere fiducia nelle loro capacità di lavoro, perché sappiano immaginare un futuro migliore, perché cambino in questa direzione la loro vita e le loro speranze.

segue pag. f

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