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Il pensiero di Bruno è complesso.

Alcuni studiosi affermano poterlo identificare in tre diverse concezio
quella
neoplatonica, quella naturalistica e quella di ispirazione pitagorica e democritea.
Ma non vanno sottovalutati altri aspetti quali gli studi per il perfezionamento della nostra memoria e per il potenziamento delle nostre capacità, miranti a scoprire sempre nuove "verità".
L'intelletto universale è, secondo il pensiero bruniano, la causa efficiente dell'universo, la primaria facoltà dello spirito del mondo.
Sulla base di questa concezione della natura Bruno conclude affermando che tutte le cose sono animate perché 
"Lo spirito si trova in tutte le cose ed esso empie tutta la materia"
E per avvalorare questo concetto che precede di alcuni secoli il materialismo dialettico, di Marx ed Engels, Bruno scriveva
"…non vedete voi che quello che era seme si fa erba, e da quello che era erba si fa spiga, da che era spiga si fa pane, da pane chilo e da chilo sangue…e da questo seme, da questo embrione, da questo uomo, da questo cadavere, da questa terra, da questa pietra, oppure da altre cose, per venire a tutte le forme naturali?".
Da notare, appunto, come Egli parli di materia in movimento, trasformazione, concetto che due secoli e mezzo più tardi verrà ripreso come concezione del mondo materialistico dialettico.
Nella concezione bruniana, la materia viene intesa come principio attivo, come tensione interna, come vera e propria energia produttiva.

La "mens super omnia" di cui parla Bruno  non è in riferimento ad una "deità" oppure ad una "mente superiore" come vanno propagandando le religioni, bensì come la capacità dell'uomo di utilizzare costantemente "la ragione", quale meravigliosa forza invincibile.
L'unità della natura diviene uno dei punti fondamentali del pensiero bruniano. Egli intendeva prospettare una nuova concezione fisica del mondo, una nuova cosmologia, e lo fece con acute osservazioni di "dinamica" che precorsero quelle di Galileo.
Con un esperimento molto simile a quello che verrà, più tardi, sviluppato da Galileo, Bruno affermava:
"…con la terra si muovono tutte le cose che si trovano in terra".
Quindi a sfavore dell'immobilità della terra, egli portava il fatto che i "gravi" abbandonati a se stessi, cadevano verticalmente.
E queste sue osservazioni cozzavano con la concezione aristotelica che faceva dell'universo uno spazio chiuso, limitato, fornito di un unico centro. Altri e diversi aspetti sono propri del pensiero bruniano. Talune sue teorie sono state dalla scienza moderna superate. Altre sono ancora valide.
Ma la figura di Giordano Bruno è una figura divenuta "popolare" non tanto per le sue teorie filosofiche ch'egli andava affermando, quanto per l'esempio coerente in difesa delle proprie convinzioni!
Egli ha opposto la scienza alla stregoneria, egli ha difeso il diritto ed il dovere alla "ragione" contro l'oscurantismo, contro la manipolazione dei cervelli ed il ricatto delle coscienze in uso dal potere costituito e dalle religioni che, a vantaggio economico dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo, hanno praticato,  senza remore, l'uso dei roghi, hanno tagliato le lingue, sono ricorsi alle più bieche torture fisiche e morali.

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