|
Gli Stati Uniti minacciarono di dichiarare immediatamente una guerra se i coreani non l' avessero reso agli USA la nave-spia. La situazione della penisola coreana preoccupava tutto il mondo.
Mentre la direzione dell'ex URSS, sua alleata, chiedeva la resa della nave.
In quel momento il Comandante supremo Kim Il Sung chiese a Kim Jong Il che aveva già 26 anni e che faceva parte del Comitato Centrale del Partito del Lavoro di Corea, un commento su come avrebbe redatto l'incidente del "Pueblo" se egli fosse stato il Comandante supremo.
Kin Jong Il ha risposto immediatamente che avrebbe liberato l'equipaggio (più di 80 uomini) prima che gli Stati Uniti avanzassero un pretesto, ma che non avrebbe reso in nessun caso la nave, che costituiva un trofeo ed ha aggiunto che la nave spia catturata sarebbe stata esposta agli occhi di tutti anche per i posteri.
L'incidente del "Pueblo" fu redatto secondo la decisione di Kim Jong Il.
E' splendido che un genio militare com' era Kim Il Sung abbia avuto la modestia di riconoscere nel figlio la capacità di analisi idonea alla situazione. Anche la modestia è una delle doti essenziali per un comunista. Si può affermare che la presunzione, l' arroganza di Non sbagliare mai, è peculiare alla classe dei padroni e dei loro miseri lacché.
Oggi, il "Pueblo" è ancorato sul fiume Taedong che attraversa il centro di Pyongyang ed è ammirato da una folla ininterrotta di visitatori e costituisce un esempio e una lezione.
Bisogna quindi saper riconoscere che Kim Jong Il, eletto Comandante supremo de l'APC (Armata Popolare Coreana) assicura la sovranità del paese e la sicurezza del popolo.
Nel 1993 gli Stati Uniti accusarono la RPDC di "sospetto nucleare" chiedendo all'Agenzia internazionale per l'energia atomica una risoluzione attraverso una ispezione ad hoc forzata e lanciando allo stesso tempo le manovre militari "Team Spirit" manovre di grande apertura, senza precedenti.
La vigilia di queste manovre, l'8 marzo, il Comandante supremo dà l'ordine di entrare in stato di allarme pre-guerra in tutto il Paese.
Egli avverte severamente che il nemico non avrebbe potuto più toccare una sola erba del suolo Coreano. Questa fu chiamata "una misura di ritorsione fermissima" verso gli Stati Uniti, per gli occhi di tutto il mondo.
Quattro giorni più tardi, il 12 marzo, Kim Jon Il proclama la dichiarazione come linea governativa e annuncia il ritiro della RPDC dal TNP.
Questo mette in allarme l'occidente che intuisce che la "misura è colma".
L'amministrazione americana chiede aiuto al computer ultramoderno del Pentagono in previsione di una seconda guerra di Corea.
Il risultato è stato troppo disastroso: 50 mila morti americani e la sconfitta degli Stati Uniti. Per cui gli Stati Uniti sono stati obbligati ad aprire un dialogo con la Corea del Nord.
In questo primo furente attacco tra la PCDC e gli Stati Uniti il Comandante supremo Kim Jong Il ha saputo dare prova della potenzialità militare del Paese.
Tre giorni prima dell'apertura, il 29 maggio 1993 ha avuto luogo un esperimento dei tiri di missili coreani. La RPDC lo ha annunciato prima, agli USA, cosa che non sarebbe stata obbligata a fare.
Tre missili di diversa portata furono messi a punto ed aggiustati per il satellite-spia e il sistema di radar americani. Gli americani furono sorpresi e allarmati.
|
|