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La gloriosa Bandiera

La VOCE ANNO XIII    N° 8 

Dall' Ambasciata della RPDC a Roma


Un portavoce del ministero degli Esteri della RPDC in data 26 gennaio 2011 ha  rilasciato la seguente dichiarazione.


Grazie ai sinceri sforzi della RPDC esistono ora nella penisola coreana diverse  possibilità per disinnescare lo stato di tensione, che è giunto ad un passo dal  baratro della guerra, e per il riavvio del processo di denuclearizzazione.  Sforzi in questa direzione vengono esercitati dai paesi vicini alla penisola.


E' aspirazione comune della comunità internazionale e necessità urgente dei  tempi, garantire la pace e la stabilità della penisola attraverso colloqui e  negoziati e proseguire il percorso di denuclearizzazione.


Tuttavia le forze smaniose di perseguire i propri scopi egoistici attraverso  tensioni e scontri crescenti, stanno diventando, passo dopo passo, sempre più  scaltre nei loro tentativi di ostacolare il dialogo.
La penisola è la regione dove si intrecciano relazioni ostili in modo doppio e triplo, a causa dello stato di cessate il fuoco provvisorio che perdura da oltre  mezzo secolo. E' importante, quindi, non farsi sfuggire l'occasione conquistata  a fatica, ma mantenere vivo il clima di dialogo per evitare il circolo vizioso  delle tensioni crescenti.


E' necessario premunirsi contro le affermazioni destinate a porre  unilateralmente precondizioni o stabilire deliberatamente l'ordine dei vari  colloqui.
È una genuina posizione dialogante ad assicurare che i molteplici colloqui  abbiano le loro esatte agende e a sciogliere uno ad uno i nodi per trovare i  denominatori comuni, mettendo da parte le differenze.

La questione nucleare nella penisola emerge a causa della minaccia statunitense di una guerra nucleare e della sua politica ostile verso la RPDC ed è, pertanto,  necessario trovare una modalità di dialogo per eliminare la causa principale.


La posizione della Repubblica Popolare Democratica di Corea rispetto alla denuclearizzazione della penisola rimane invariata.

Invariabile è la volontà della RPDC di attuare in modo completo la Dichiarazione  congiunta del 19 settembre in uno spirito di uguaglianza e secondo il principio  di azione contemporanea.
L'azione di una parte è destinata ad essere interpretata dall'altra come una  provocazione fino a quando proseguiranno le relazioni ostili tra la Repubblica  Popolare Democratica di Corea e gli Stati Uniti e tra il nord e il sud della  penisola.


E' intenzione della RPDC fermare quelle azioni che possono essere considerate come provocazioni, costruendo un clima di fiducia attraverso il dialogo e i  negoziati. Essa è disposta a compiere sforzi concertati per mettere in pratica  quanto viene detto.

L'attuale situazione della penisola, al bivio tra la distensione e il circolo vizioso di una crescente tensione, richiede ai paesi interessati di prendere una  coraggiosa decisione e di usare l'opportunità del dialogo in una prospettiva  ampia e con la consapevolezza della missione assunta in precedenza.


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