dell' editore umberto Zambon
Verissimo cara Miriam,. anch' io mi meraviglio, ma non per Bersani che si è votato da tempo al capitalismo a mio avviso, ma per il vuoto di sinistra che anche tu lamenti.
Anzi, ancora di più mi preoccupa che quel poco di sinistra rimasta sia oramai tutta concentrata in trincee di posizione e negli studi storici: che non ci sia più nessuno in avanscoperta, che non ci sia più nulla di propositivo, che ci sia tanta litigiosità, che non ci sia più nessuna progettualità attiva per incidere nella vita quotidiana dei meno abbienti e che non si intraveda nulla, nemmeno in prospettiva: questo mi mortifica molto; con tutto il rispetto che posso avere per Grillo o per il popolo Viola, mi mortifica che le uniche iniziative di qualche rilievo siano state prese dichiarando estraneità alla sinistra.
Mi chiedo infine, ma in senso propositivo, che valore può avere tutta la nostra solidarietà a popolazioni e governi che si ispirano alla sinistra, quando noi siamo così insignificanti nelle nostre realtà.
Approfitto pertanto delle tue tanto pertinenti osservazioni per lanciare un appello a tutte le sparpagliate forze di sinistra, ancora rimaste, ad unirsi, a trovare ad ogni costo un terreno comune per fare qualcosa di concreto per i precari, i disoccupati, i pensionati al minimo, gli immigrati irregolarmente assunti, contro i soprusi, la corruzione di tutti i poteri costituiti, l' ammansimento operato da tutte le istituzioni religiose per coinvolgere le giuste proteste dei più diseredati in direzioni non perniciose al potere costituito.
un forte abbraccio
Roberto Gessi
Nota Bene:
A proposito dell' unità della sinistra nelle pagine che seguono c' è una analisi di Fabio Cutaia, alla quale tutti i lettori sono invitati ad intervenire.