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La VOCE ANNO XIII  N° 1

   SETTEMBRE  2010

PAGINA 7

Bondi sceglie la prima soluzione.

Così il 18 novembre 2008  arriva il regolamento: adesso Arcus  deve pubblicare un bando , a cui possono partecipare Enti pubblici , privati, fondazioni onlus, la stessa Chiesa cattolica (beni nella lista del Concordato esclusi).

Dopo una preistruttoria è Arcus  adesso che deve portare la lista al ministero. E i finanziamenti devono essere ripartiti  in questo modo: 50% per il settore del restauro, 30% per il passaggio e il 20% per l' attività dello spettacolo.

Rimane la nebbia fitta, però sulle motivazioni  che portano alcuni beni ad essere esclusi ed altr a ricevere i soldi. per esempio il milione di euro previsto per il Comune di Roma del sindaco Alemanno per la voce "cultura a Roma" in tempi di crisi può sembrare esagerato, come i 4 milioni destinati al restauro del sistema di vegetazione delle ville storiche romane, concesso sempre al Comune.

Altra voce singolare  è quella che indica in 500mila euro un finanziamento addirittura per una fondazione bancaria, quella dell' Istituto Banco di Napoli, che ne beneficerà per realizzare  un archivio storico digitale.

Oppure perché nel 2004 (decreti firmati dai ministri Giuliano Urbani e Pietro Lunardi)  viene attivato un finanziamento di un milione e mezzo di euro, su cui la Corte dei Conti ha aperto un fascicolo, per i restauri di Villa Mansi a Lucca? Forse perché i proprietari, la famiglia Salom è in buoni rapporti di amicizia con lo stesso ministro Lunardi?

Nel gennaio 2009 , per altro, la villa viene venduta alla società immobiliare San MicheleSrl di Pistoia per 8 milioni: lo Stato non si è avvalso del diritto di prelazione, anche se quel bene era sottoposto a vincolo.

Per il prossimo triennio la spesa totale dello Stato prevista, via Arcus è di 200 milioni di euro, a fronte di mille e trecento richieste per un totale di due miliardi.

Intanto il Consiglio superiore per i beni culturali preso atto della rilevanza di Arcus, di un potere sterminato insomma, prova a cpmmissionarla, con una mozione approvata all' unanimità per chiedere "che nel decreto del prossimo anno sia previsto che il Consiglio superiore collabori all' elaborazione delle linee strategiche contenute nell' atto di indirizzo annuale"

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