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BRASILE: la pubblicità che inquina
Per le elezioni presidenziali brasiliane del prossimo 3 novembre si profila la vittoria annunciata di Dilma Rousseff, l' ex guerrigliera trasformata qualche mese fa da Lula nella sua erede simbolica. La vera sfida potrebbe essere un'altra. Per il partito dei lavoratori la cui politica estera è molto più a sinistra dell' orientamento liberale e populista adottato negli affari interni - si tratta di vincere a S?o Paulo: in questo modo, per la prima volta dal ritorno della democrazia in Brasile, il partito di governo avrebbe un peso schiacciante. La campagna elettorale è entrata nel momento decisivo ed è diventata anche piuttosto Appassionante. Poi c'è la novità dell' importanza di Internet, che potrebbe fare la differenza, accanto ai mezzi d' informazione più tradizionali. E c' è un' altra particolarità di questa sfida per S?o Paulo: l' uso delle immagini. La città paulista applica da un paio di anni la legge Cidade limpa che vieta le affissioni pubblicitarie in nome della lotta all' inquinamento visivo. Ma i politici sono riusciti a ottenere una deroga alla legge che loro stessi hanno votato: potranno farsi pubblicità. Con dei limiti. Così sono spuntati ovunque , lungo le grandi arterie cittadine, dei piccoli ridicoli pannelli con i ritratti atroci dei candidati. Può darsi che questa pratica , in una città di 20 milioni di persone che hanno imparato ad apprezzare la pulizia visiva, sia addirittura controproducente.
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