|
elogio e simpatia per il cantante nazista Mark Perkovic Thompson. Perkovic, che ha combattuto per la secessione dalla Jugoslavia e la pulizia etnica dei serbi dalla Croazia, usa slogan razzisti e simbologie ustascia nei suoi concerti. E' anche trapelata la sua participazione, il 12 novembre 2009, a un'udienza pubblica di papa Ratzinger assieme a un monsignore croato.
Ricordato il giorno dell' insurrezione in Croazia
Nella cittadina di Srb è stato solennemente ricordato il 69.mo Anniversario dell'insurrezione del popolo della Croazia, scoppiata il 27 luglio del 1941. Nell'occasione è stato svelato il monumento all'insurrezione, appena restaurato: opera dello scultore accademico Vanja Radaus, distrutta dalle cannonate dei carri armati croati nel 1995, dopo la cacciata e l'esilio della popolazione del luogo [poichè di origine serba in grande maggioranza, come rivela lo stesso nome della località (ndCNJ)].
Al monumento sono state apposte innumerevoli corone da varie istituzioni e organizzazioni e dai due partiti presenti, il Partito Socialista dei Lavoratori (SRP) con a capo il presidente Ivan Pljesa, e il Partito Socialdemocratico (SDP).
Nell'occasione è stato particolarmente sottolineato il fatto significativo che dopo 20 anni di continua tentata cancellazione dalla memoria di questo storico evento, di nuovo si è potuto parlare della giornata dell'insurrezione del popolo della Croazia.
A dire il vero, già da alcuni anni a Srb in tale data si radunavano gli antifascisti per festeggiare questo evento che sui media veniva indicato riduttivamente in quanto "data ricordata nell'ex Stato" (intendendo la Jugoslavia). E' evidente che con questo raduno si è fatto un passo in avanti.
Questa è l'occasione per ricordare come questo evento, ma anche quello del 4 luglio 1941 [data della prima insurrezione in tutta la Jugoslavia], vengono a Pola celebrati continuamente, anche dopo la secessione del 1990. Dapprima erano un gruppo di comunisti dell'allora Lega dei Comunisti - Movimento per la Jugoslavia; in seguito ci ha pensato la Associazione "Josip Broz Tito" assieme al SRP. A ricordare la ricorrenza erano i loro membri, ma anche altri cittadini.
Noi non ci illudiamo che questo passo in avanti, ora avvenuto ufficialmente, sia un nostro merito. Però ci rincuora la consapevolezza che la giusta via intrapresa, portata avanti con coerenza e perseveranza, non è stata inutile ed ha dato dei risultati.
La maestosità della celebrazione ed il profondo rispetto dimostrato sull'altare della libertà sono stati turbati solo da un gruppetto di relitti, scuri e minacciosi, che hanno approfittato dell'occasione per soddisfare i loro istinti patologici, indirizzando messaggi di odio e offese verso i presenti.
Lo stesso era successo a maggio a Kumrovec, cittadina natìa di Tito, con la regia dei stessi circoli. Possiamo ritenere che questi squallidi episodi possano succedere anche in futuro.
D'altra parte l'evento dimostra cha la maggior parte della cittadinanza in Croazia non è di quello stampo ustascioide. I loschi figuri sono una minoranza, una minoranza chiassosa, e la loro inferiorità, la loro frustrazione, si compensano nell'arroganza, maleducazione, nelle menzogne, appoggiandosi al clero con il quale ancora vogliono imporsi come aspetto ideologico dominante in alcuni segmenti della società croata. La loro comparsa a Srb dice che non hanno appreso niente dal fiasco ottenuto a Kumrovec.
Per questo motivo tentano di imprimere a lungo la loro macchia in Croazia. Vladimir Kapuralin Resp. relazioni internazionali - Partito Socialista dei Lavoratori (SRP)
Pola, 27 luglio 2010
|
|