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FARSE  ELETTORALI

La data delle elezioni regionali si avvicina e lo stato della lotta "politica" (ma che di "politico" ormai conserva ben poco) si avvicina sempre più alla farsa.
Nel momento in cui scrivo alcuni infortuni, che non so se definire tragicomici o semplicemente  ridicoli, mettono in dubbio la partecipazione dei candidati della "destra" alla corsa per la conquista delle due regioni italiane più significative: il Lazio, che comprende la capitale d'Italia, Roma, e la Lombardia che comprende la capitale "economica", Milano. Probabilmente i pasticci sono legati, oltre che ad un'incredibile mancanza di professionalità, anche alla lotta al coltello per inserire all'ultimo momento nelle liste quello o quell'altro candidato in competizione.

Tutte le liste di "destra" o di "sinistra" sono imbottite di personaggi denunciati o indagati (quelle di "opposizione" non sono molto migliori di quelle governative). I candidati di ogni partito si distinguono per la stupidità e la vuotezza dei loro slogan, privi ormai di ogni spessore politico reale.
"Politica" significava anticamente "scienza e azione atte ad affrontare e risolvere i problemi della Città", ovvero dello Stato. Grandi visioni ideali e progetti sociali pratici si affrontavano per dare alla Città ed allo Stato regimi aristocratici o democratici, oligarchici o popolari. Grandi riforme erano proposte ed attuate ad Atene come a Roma. Anche durante la Rivoluzione Francese o quella Russa o Cinese, ed anche durante e dopo la Resistenza Italiana è stato così.

Oggi la politica (con la "p" minuscola) si fa invece per strappare un ben remunerato posto di assessore o funzionario regionale, e per conquistare posizioni nelle amministrazioni da cui poter pilotare gli appalti e le nomine nella Sanità, così come in altri settori remunerativi. Chi sa ad esempio che un segretario comunale di un paese di 5000 abitanti può guadagnare il doppio di un ricercatore o di un medico esperto e stare alla pari con il Direttore Generale di un Ente di ricerca e che un assessore regionale o il manager di una ASL di nomina politica può prendere stipendi doppi o tripli di quelli di un professore universitario? Un vero esercito di cavallette affamate si abbatte sulle nostre povere finanze.

Purtroppo anche le formazioni in cui si è scissa quella che una volta era pomposamente definita "sinistra radicale" sembrano non aver capito nulla della dura lezione ricevuta alle ultime elezioni e si affannano ad impegnare tutti i loro residui apparati in un tentativo di recupero di qualche frangia di voti per conquistare qualche poltroncina, o anche un semplice strapuntino, se possibile. Non si rendono conto che l'unico compito di una sinistra vera sarebbe quello di ripartire dalle lotte dei lavoratori, dalle iniziative nel sociale, dalle azioni internazionaliste di solidarietà con i popoli oppressi ed i movimenti di liberazione. Continuano, invece, a fare da ruotino di scorta a formazioni più vaste (come il "Partito Democratico") che di "sinistra" non hanno più nulla.

Intanto i veri padroni della politica sono le grandi banche, i grandi gruppi capitalistici nazionali e multinazionali, i governi dei paesi imperialisti (a partire da quello statunitense per finire ai governi imperialisti minori, come quelli europei, o il governo sionista d'Israele). Questi fanno e disfanno il tessuto economico, impongono le loro regole del gioco economico che regalano sempre più precarietà, disoccupazione, sottooccupazione ai lavoratori di tutto il mondo. Scatenano nuove guerre ed aggressioni. Quando inizieremo a risollevarci da questo baratro?

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