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  La VOCE ANNO XII N° 3        OTTOBRE 2009           PAGINA 5     

JAMES HANSEN  LO SCIENZIATO RIBELLE

Elizabeth Kolbert The New Yorker (stralci)

 

James  Hansen è uno dei climatologi più importanti del mondo. Ha denunciato i rischi del riscaldamento globale nel 1981. Poi ha aspettato quasi  trent’anni che i politici intervenissero. Alla fine ha deciso di impegnarsi in  prima linea.

Qualche mese fa James Hansen, direttore del Goddard  Institute  For Sace Studies della NASA , si è preso un giorno  di ferie per partecipare  a una manifestazione   di  protesta a Washington. Il bersaglio immediato della contestazione  era la centrale elettrica  del campidoglio americano, che fornisce acqua calda   e fredda  agli uffici del congresso, ma l’obiettivo più generale era contestare l’uso del carbone, la principale fonte di emissioni d gas serra del mondo. Il giorno della manifestazione nevicava  e Hansen indossava un   impermeabile  e un cappello a tesa larga ma si era dimenticato di portare i guanti. (..)     

Il corteo verso la centrale sarebbe partito  dallo Spirit  of justice park sul Capitol Hill. (...) Hansen è stato subito circondato dalle telecamere.

"Lei è uno dei più  importanti climatologi  del mondo" ha cominciato un giornalista. "Come concilia la sua presenza qui con il ruolo   di scienziato?

"Vorrei che le persone sapessero qual’è il rapporto tra scienza e politica" ha risposto Hansen "Qualcuno deve pur farlo"

(...) "Abbiamo saputo che oggi vi aspettate tutti di essere arrestati, anzi, lo sperate perfino. E’vero?

"No, non è vero" ha risposto Hansen " ma voglio attirare l’attenzione sul problema e farò  tutto quello che è necessario"

(...) L’anno scorso Hansen ha dichiarato  davanti a una commissione parlamentare  che le aziende produttrici di carburante fossile stavano volutamente incoraggiando  la disinformazione sul riscaldamento globale  e che i loro manager  avrebbero dovuto  essere processati  per gravi reati contro l’umanità e la natura. Ha definito i treni merci che trasportano il carbone   "i treni della morte"  e quando ha ricevuto una lettera di protesta dal presidente dell associazione  dei minatori, ha risposto che se quel paragone  lo metteva a disagio lui non poteva farci niente.

Hansen sostiene che il suo obiettivo  non è lanciare provocazioni  ma invitare alla prudenza : vuole      che il  mondo resti cosė com’è oggi. "la scienza parla chiaro" ha detto ai dimostranti  che bloccavano l’ingresso della centrale di Washington "È l’unica possibilità che abbiamo".

 

(....)1973: "ci eravamo accorti che la  Terra stava cambiando sotto i nostri occhi" racconta Hansen  "Cosa sarebbe successo della Terra se  i livelli di gas tossici fossero  raddoppiati?"

Hansen non ha mai lavorato con l’ idea  che le sue ricerche potessero  essere utili al mondo...gli interessava solo la spiegazione scientifica dei fenomeni.

(...) Negli anni ’30 e ’40 la temperatura meda del pianeta era aumentata. Dopo qualche anno di studi Hansen arrivò alla conclusione che stava per emergere un nuovo schema climatico. Quando nel 1981 divenne   direttore del Giss, in un articolo  pubblicato sulla  rivista Scienze prevedeva che il decennio successivo sarebbe stato straordinariamente caldo e in effetti lo fu.

(...)L’importanza delle intuizioni di Hansen  è stata riconosciuta dalla comunità  scientifica fin dall’inizio poiché il  suo lavoro è stato assolutamente innovativo.

 

Il lavoro di Hansen ha attirato l’attenzione di tutto il mondo.

 

(...) Durante l’amministrazione Bush. Hansen credeva ancora che bastasse mettere a conoscenza dei fatti le persone giuste. (...) preparò  un dossier dal titolo: "Le conseguenze negative del riscaldamento  globale ", due anni dopo presentò un nuovo dossier ma ormai le  istituzioni non     fingevano più d’interessarsi del problema e interruppero i rapporti  diretti col  Giss  vietando allo stesso di pubblicare sul proprio sito i dati relativi alle temperature, con una scusa di comodo.

(ndr....e continuiamo  a parlare di democrazia  nordameriana!!!)

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