|
IL DISEGNO STRATEGICO DELLA MASSONERIA NAZISTA
Alla base del rilancio del nazismo nella attuale forma imperialista, razzista, "occidentale", sta la rimozione culturale dell'unità anti-nazifascista durante la seconda guerra mondiale e subito dopo.
Tale rimozione fu necessaria immediatamente dopo la seconda guerra mondiale agli Stati Uniti d'America ed al regno Unito, i quali come noto a Norimberga nel principale dei processi ai criminali dirigenti del nazismo, assunsero una posizione diversa da quella della Francia e dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Questi due paesi infatti rivendicavano che il processo fosse esteso ai protettori e finanziatori del nazismo, ai grandi banchieri ed industriali del nazismo, mentre la scelta dei giudici rimase legata alla volontà degli anglosassoni di condannare solo i diretti responsabili. Nel principale processo di Norimberga, ricordiamo, si ebbero 12 esecuzioni di altrettante condanne a morte. Dopo la seconda guerra mondiale, dunque, dopo soli 4 anni, gli anglosassoni, che nel frattempo avevano dato protezione a numerosi aguzzini dei lager nazisti, fondano la NATO in funzione antisovietica. Si giunse nel 1954 ad un piano di attacco all'Est Europa socialista, che prevedeva il 1°gennaio 1957 il dispiegamento di 20 milioni di soldati NATO.
L'Italia fu fatta entrare nella NATO con un colpo di mano ed accordi segreti per la presenza americana in Italia, del venduto dirigente della "Democrazia Cristiana", Alcide De Gasperi.
Oltre alla martellante propaganda diretta anticomunista, come nelle elezioni del 1948, la massoneria nazifascista annidata nelle istituzioni italiane e vaticane, avviò un processo di rimozione mnemonica semantica, di cui si iniziano a vedere gli effetti OGGI.
Oggi, infatti, in Italia vi sono decine di migliaia di persone che hanno cambiato casacca. Vi sono ex del MLS di Capanna che sono nella Lega Nord, ex PM che sono "promotori della nuova democrazia", palazzinari mafiosi che comandano il paese, magistrati che sono andati a riposo, altri che sono diventati politici, industriali che lanciano improbabili progetti (come Panto) per andare poi a schiantarsi nell'Adriatico, editori (come Savelli) che diventano berlusconiani, marxisti leninisti come Brandirali (idem con patate), i casi sono moltissimi. Che cosa conduce le persone di sinistra che fanno politica a cambiar casacca? Secondo me, ci sono pressioni psichiche tecnologiche che nessuno vuole "ammettere".
Questa parte del discorso è legata ai ceti politici, ma vi è in questa strategia, (che vede un criminale come Licio Gelli rilasciare interviste come fosse un ex Presidente della Repubblica, o un autotrasportatore criminale di origini italiane come Micheletti, occupare manu militari il potere di un paese dell'America Latina senza che l'ambasciata di quel paese venga chiusa dal ns. paese almeno per riparare alla vergogna), una parte che è fortemente diretta alle masse.
Non si tratta solo della cura e dovizia con cui vengono studiati i programmi di Canale 5, Rete 4 ed Italia 1. Vi è molto di più, ed ha origini storiche molto precedenti alla nascita del "Berlusca politico".
|
|