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La VOCE ANNO XXX N°1

settembre 2024

PAGINA 3         - 19

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Segue da Pag.18: Con Maduro rieletto presidente la fermezza della Rivoluzione Bolivariana!

temi interni del Venezuela.
Il Leader della Rivoluzione Cubana ha ratificato al compagno Maduro la solidarietá e l’affetto di Cuba.
Maduro ha anche ricevuto una telefonata del Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez: «Ho conversato con il fraterno Nicolás Maduro, per trasmettergli calorose felicitazioni in nome del Partito del Governo e del popolo cubani per lo storico trionfo elettorale ottenuto dopo una impressionante dimostrazione del popolo venezolano. Gli ho riaffermato la solidarietá di Cuba», ha scritto nella rete sociale X.


Foto: Prensa Presidenziale Venezuela

HANNO TRIONFATO L’INDIPENDENZA E LA DIGNITÁ DEL POPOLO

Il Palazzo di Miraflores, ardeva in una marea rossa, quando all’alba si è saputo che Nicolás Maduro Moros, il candidato del Gran Polo Patriottico Simón Bolívar, è stato rieletto presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela.
Dopo la denuncia di una ttacco terrorista al sistema di trasmissione dei dati le autoritá del Consiglio Nazionale Elettorale hanno infromato che scrutatao l80% delle schede era giá tendeza irreversibile che con il 59 % di partecipazione, Maduro aveva ottenuto 5 150 092 voti, ossia il 51,2 % di fronte al 44,2 % dell’ oppositore Edmundo González, e il 4,6 % degli altri candidati.
«É il trionfo dell’indipendenza nazionale, della dignità del popolo del Venezuela», ha affermato Maduro di fronte alla folla riunita , un’idea ripetuta da
Díaz-Canel in X: «Oggi hanno trionfato la dignità e il valore del popolo venezuelano sulle pressioni e le manipolazioni».
Dalle sei di mattina erano aperti 30 026 tavoli elettorali in 15 797 seggi in tutto il paese , in un’espressione di genuino civismo, esercitare il diritto al voto nelle elezioni presidenziali per il periodo costituzionale 2025-2031. ( GM/Granma Int.)

“Prima di accusare il Venezuela, leggete la nostra Carta Magna”. Intervista al costituzionalista Hermann Escarrá

di Geraldina Colotti


A proposito delle elezioni presidenziali in Venezuela e delle contestazioni che ne sono seguite a livello nazionale e internazionale, provocate dall'estrema destra, abbiamo intervistato il costituzionalista Hermann
Escarra, un'autorità in materia.

Si è molto speculato a proposito dei risultati delle presidenziali in Venezuela. Considerando la profonda conoscenza che lei ha dell’Europa, può spiegare a un non-venezuelano qual è il quadro giuridico, politico e costituzionale in cui hanno preso piede queste speculazioni?

Il sistema elettorale venezuelano è considerato fra i più avanzati al mondo, sia nel senso tecnologico che per il sistema di garanzie previste: dalla costituzione, dalla legge organica del potere elettorale e dalla legge organica che regola i processi elettorali. Occorre ricordare che in Venezuela esistono 5 poteri. La nozione classica che deriva dal pensiero di Montesquieu e dalla rivoluzione francese, in particolare dalla Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, contempla il Potere Legislativo, Esecutivo e Giudiziario. La nostra Costituzione aggiunge il Potere Morale, riprendendo la decisione di Simon Bolivar di includerlo nel progetto di costituzione di Bolivia, dopo averlo previsto nel Discorso di Angostura, relativo al Potere Elettorale. Nel 1999, quando l'Assemblea Nazionale Costituente ha redatto il testo della Carta Magna, si è deciso di contemplare l'idea dei 5 poteri: aggiungendo ai tre poteri “classici” (Legislativo, Esecutivo e Giudiziario), il Potere Morale, o Cittadino, e il Potere Elettorale; attualizzando così in tutti gli aspetti i sistemi di garanzia della democrazia e dei diritti fondamentali. L'altro aspetto che bisogna mettere in rilievo per chi si rifà al pensiero europeo è che oltre all'esistenza di un Potere Elettorale, abbiamo una giurisdizione elettorale contemplata dalla stessa costituzione: al punto che, per dirimere un contenzioso di natura elettorale, si prevede la possibilità di ricorrere alla più alta istanza istituzionale, il Tribunal Supremo de Justicia (TSJ). Il ricorso dev'essere presentato presso la Sala Elettorale nelle modalità previste dall'articolo 297 della costituzione. Il Potere Elettorale, e nello specifico la Sala Elettorale, è dunque normato sia nell'ambito del TSJ che in quello costituzionale. Questo fa capire che il Potere Elettorale non è un ministero, non è una struttura di governo o un ufficio. Non si tratta di un servizio pubblico regolato dall'esecutivo, si tratta di un potere autonomo, indipendente, così come sono indipendenti gli altri poteri, il Legislativo, il Giudiziario, l'Esecutivo e il Potere Cittadino.

E quali sono le sue prerogative?

La funzione del Potere Elettorale, oltre a quella di organizzare le votazioni, è quella di garantire la stabilità democratica delle istituzioni. È un sistema di garanzie pieno, ampio, che serve a proteggere, mediante distinte forme giuridiche, i diritti politici, in particolare il diritto al suffragio e alla partecipazione. E qui occorre evidenziare un altro aspetto fondamentale: la democrazia venezuelana, nata dalla Costituzione del 1999, transita dal concetto di democrazia rappresentativa a quello di democrazia partecipativa e “protagonista”, come recita il testo costituzionale. Si dice anche che la sovranità risiede irrevocabilmente nel popolo, che la esercita direttamente nella forma prevista dalla Costituzione e nella legge, e indirettamente mediante il suffragio, attraverso gli organismi del Potere pubblico. Gli organi dello Stato sono un'emanazione della sovranità popolare a cui sono subordinati. A questo si deve aggiungere che nel nostro sistema di garanzie hanno speciale rilievo le norme stabilite a livello internazionale. Così, per esempio, se si devono valutare le garanzie giuridiche, lo si fa in base ai parametri stabiliti dalle norme internazionali sui diritti civili e politici; se si deve valutare la governabilità e la democrazia, lo si fa sulla base degli standard stabiliti in diversi documenti approvati, per esempio, dalle Nazioni unite o da altre istituzioni deputate. E così avviene per la garanzia dei cittadini e delle cittadine a esercitare il voto in modo segreto, universale e diretto, come facciamo in Venezuela dal 1947. Quello venezuelano è uno stato di diritto pieno, ispirato dalla prima carta costituzionale approvata dal popolo, nel 1811, e che contempla molti meccanismi di partecipazione popolare. Per questo, il nostro presidente Nicolas Maduro, rieletto il 28 luglio, prima delle presidenziali, ha percorso tutto il paese per ottemperare a un altro dei suoi incarichi costituzionali, quello di Presidente della Commissione di partecipazione. In questo ambito ha raccolto le proposte di tutti i cittadini e cittadine, intesi non solo nel senso giuridico ma in quello di tutte le abitanti e gli abitanti, di ogni età e estrazione, anche bambini e minori, e le ha trasmesse all'Assemblea Nazionale Costituente, in cui si esercita il Potere Originario, quello popolare. Si deve, insomma, conoscere la nostra Costituzione – la Ley Organica del TSJ, la Ley Organica del Potere Elettorale e dei processi elettorali – per avere una visione esatta di quel che è successo.

Cosa è accaduto, allora?
..segue ./.

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