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La VOCE ANNO XXIX N°9

maggio 2024

PAGINA 4

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Bloccare la cooperazione tra Italia e Israele. Mobilitazioni e sciopero nelle università. Manifestazione alla Farnesina

di Federico Rucco

Foto di Patrizia Cortellessa

La mobilitazione degli studenti universitari e di circa duemila tra docenti e ricercatori contro il bando Italia-Israele del ministero degli Esteri (Maeci), ha ridato slancio alla lotta in solidarietà al popolo palestinese dentro le università, saldando l’azione del corpo studentesco con quello accademico e del personale tecnico amministrativo.

Domani, martedi, sarà una nuova giornata di lotta importante. Nella cornice dello sciopero del personale e dei docenti universitari convocato dall’Usb, sono previste iniziative in oltre 25 atenei, in tre dei quali (Padova, Siena e Bari) si terranno presidi durante i rispettivi senati accademici. A Roma alle ore 15 l’appuntamento è invece alla Farnesina, per un presidio al Ministero degli Esteri, promotore del bando.

Nel contesto della settimana di mobilitazione nazionale contro il bando MAECI, l’Unione Sindacale di Base ha convocato una giornata di sciopero per tutto il comparto universitario per martedì 9 aprile ed aderisce al presidio chiamato, tra gli altri, dagli studenti universitari di Cambiare Rotta nello stesso giorno alla Farnesina dalle ore 15:00.

Nelle ultime settimane, infatti, il mondo dell’Università si è mobilitato con forza per rompere le complicità del mondo accademico con il genocida stato israeliano.

Il sapere è fatto per prendere posizione. In assenza di sanzioni da parte dei governi contro i crimini di guerra di Israele, la società civile risponde con le azioni di boicottaggio, inclusi gli atenei, per riaffermare il valore di un’università libera da guerra, sfruttamento e oppressione!

Le mobilitazioni negli atenei da Torino a Bari hanno dimostrato che organizzandosi vincere è possibile.



Napoli, protesta contro la Nato: scontri tra manifestanti e polizia vicino al Teatro San Carlo. Organizzatori: “8 feriti”

Scontri tra manifestanti e agenti di polizia in assetto antisommossa a Napoli, in via Toledo, a pochi passi dal Teatro San Carlo. I manifestanti hanno provato a oltrepassare il cordone di sicurezza per arrivare al Massimo partenopeo per contestare il concerto in programma per i 75 anni della Nato. “Fuori la Nato dall’Italia” hanno urlato i manifestanti. “Violente cariche a danno del presidio”denunciano gli attivisti dei centri sociali napoletani, che parlano di “8 feriti, di cui due colpiti al volto e alla testa“. “Ancora una volta – scrivono in una nota – violenza e repressione in risposta a coloro che si mobilitano contro la guerra. In occasione del 75esimo anniversario dalla fondazione della Nato e delle celebrazioni previste per le 18 al Teatro San Carlo vanno avanti da giorni prescrizioni e intimidazioni atte a limitare gli spazi democratici del dissenso di coloro che si mobilitano contro la guerra. La tensione di questi giorni è culminata in violente cariche a danno del presidio bloccato a via Toledo. Al momento si contano circa 8 feriti, di cui due colpiti al volto e alla testa”. Gli attivisti ritengono “inaccettabile che tale dispositivo di violenza venga messo in atto contro chi denuncia a gran voce la barbarie della guerra e la complicità della Nato e dei nostri governi con il genocidio perpetrato dallo Stato di Israele. Mentre a Gaza si muore, a Napoli si spaccano le teste di coloro che osano disturbare gli alti ufficiali chiusi a festeggiare nei teatri”, conclude la nota dei manifestanti.

Special Rapporteur Human Rights Situation in the Occupied Palestinian Territory

di Francesca Albanese

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