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La VOCE 2201

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La VOCE ANNO XXVI N°5

gennaio 2022

PAGINA 8

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segue da pag.7: "una curvatura dei poteri presidenziali". repubblica getta definitivamente la maschera su draghi. in sostanza si chiedono i pieni poteri (!!!!) o a voler esser buoni il passaggio ad una repubblica presidenziale o semipresidenziale. con una differenza non da poco rispetto agli altri paesi che adottano questo sistema come la francia e la germania: il presidente sarà draghi che non è mai stato eletto manco da una assemblea di condominio. chiedono la formalizzazione in costituzione di un sistema autoritario...questa è la verità. e a chiederlo badate bene, è chi si ritiene il portabandiera della sinistra, di quella sinistra che ogni tre per quattro da del fascista a chi le si oppone e si appropria dell'eredità di gramsci e di terracini. e applaudita e votata di milioni e milioni di pecore belanti. avanti così, verso l'abisso, ma dal piedistallo dei buoni a lanciare alti lai agli altri. draghi al quirinale nasce nel ‘92? antonio di siena - 27 dicembre 2021. pensiamoci. com’è possibile per un personaggio all’epoca definito, da un ex presidente della repubblica, “vile affarista e liquidatore dell'industria pubblica” salire al colle? è evidente che la vecchia e la nuova classe dirigente italiana non abbiano nulla a che fare l’una con l’altra. che siano completamente diverse non solo nello spessore e nella caratura ma, cosa decisamente più rilevante, nella visione politica del paese. nel concepire il ruolo dell’italia in europa e nel mediterraneo. con tutta evidenza la prima repubblica (di un paese sconfitto in guerra) aveva autonomia e margini di manovra ben più ampi di oggi. poi cosa è successo?
l’evento più importante è certamente la caduta del muro. prima di allora, infatti, l’italia era collocata sul confine dei due blocchi, ragion per cui bisognava giocoforza tenerla buona (anche per la presenza del più grande partito comunista d’europa). il crollo del muro ha inevitabilmente spostato la linea dell’occidente molto più a est. assestandosi grossomodo in polonia paese che, non a caso, gode attualmente di autonomia geopolitica, economica e industriale amplissima e molto simile a quella “concessa” all’italia degli anni ‘70. in uno scenario simile è assolutamente lecito chiedersi, quindi, a cosa sia effettivamente servita tangentopoli. verrebbe da dire che sia stata un’operazione funzionale a radere al suolo una classe politica molto meno disponibile dell’attuale ad accettare il ridimensionamento del proprio peso politico e di quello del paese. sostituita da un’altra meglio bendisposta a svolgere il proprio ruolo proconsolare. non è forse un caso che un banchiere torni al quirinale decenni dopo einaudi, eletto in un periodo in cui l’italia non offriva alcuna garanzia politica di prospettiva, e dopo ciampi presidente, guarda caso, nel periodo chiave che ha portato l’italia nell’euro. draghi arriva al culmine di questa fase, quando è definitivamente caduta ogni ambiguità e finalmente, dopo anni di sempre più violenta delegittimazione del parlamento e della democrazia, è possibile istituzionalizzare il liberismo come religione di stato. a voler fare i complottisti fino in fondo, l’avvento dell’ultimo banchiere preannuncia un altro periodo di profondi mutamenti economici e politico-sociali di cui è comunque possibile scorgere la punta dell’iceberg. il resto gli italiani lo scopriranno presto. meglio non rovinargli la sorpresa. paolo maddalena - "ricorre oggi il settantacinquesimo anniversario dell’approvazione della nostra gloriosa costituzione" paolo maddalena. ricorre oggi il settantacinquesimo anniversario dell’approvazione della nostra gloriosa costituzione repubblicana da parte dell’assemblea costituente. costituzione che, come noto, entrò in vigore il primo gennaio 1948. per ironia della sorte lo stesso giorno del 22 dicembre, ma del 2001, un colpo mortale è stato dato alla nostra costituzione con l’approvazione da parte del parlamento del nostro ingresso nella moneta unica (euro), che ci ha tolto, in pieno contrasto con l’articolo 11 della costituzione, la nostra sovranità monetaria. è impressionante peraltro come, già a partire dagli inizi degli anni ’90, abbia prevalso nei nostri governi un’idea distruttrice dei principi costituzionali della nostra costituzione repubblicana, mirandosi spesso, e anche di recente, a una forma di stato autoritaria. ancora oggi l’eco di questa impostazione si rinviene nell’attuale attività di governo, il quale, nel disegno di legge di bilancio diminuisce le tasse per i più abbienti e sul piano economico ha fatto in modo che oggi la nostra compagnia di bandiera alitalia ponga sul mercato, ad asta pubblica internazionale, il settore manutenzione e quello del personale di terra (handling), mentre è stato già messo ..segue a pag.10 ./.
Segue da Pag.7: "Una curvatura dei poteri presidenziali". Repubblica getta definitivamente la maschera su Draghi



In sostanza si chiedono i pieni poteri (!!!!) o a voler esser buoni il passaggio ad una Repubblica Presidenziale o semipresidenziale. Con una differenza non da poco rispetto agli altri paesi che adottano questo sistema come la Francia e la Germania: il Presidente sarà Draghi che non è mai stato eletto manco da una assemblea di condominio.

Chiedono la formalizzazione in Costituzione di un sistema autoritario...questa è la verità. E a chiederlo badate bene, è chi si ritiene il portabandiera della Sinistra, di quella sinistra che ogni tre per quattro da del fascista a chi le si oppone e si appropria dell'eredità di Gramsci e di Terracini. E applaudita e votata di milioni e milioni di pecore belanti.

Avanti così, verso l'abisso, ma dal piedistallo dei Buoni a lanciare Alti Lai agli altri.

Draghi al Quirinale nasce nel ‘92?



Antonio Di Siena - 27 Dicembre 2021

Pensiamoci. Com’è possibile per un personaggio all’epoca definito, da un ex Presidente della Repubblica, “vile affarista e liquidatore dell'industria pubblica” salire al Colle?

È evidente che la vecchia e la nuova classe dirigente italiana non abbiano nulla a che fare l’una con l’altra. Che siano completamente diverse non solo nello spessore e nella caratura ma, cosa decisamente più rilevante, nella visione politica del Paese. Nel concepire il ruolo dell’Italia in Europa e nel Mediterraneo.

Con tutta evidenza la prima repubblica (di un paese sconfitto in guerra) aveva autonomia e margini di manovra ben più ampi di oggi. Poi cosa è successo?

L’evento più importante è certamente la caduta del muro. Prima di allora, infatti, l’Italia era collocata sul confine dei due blocchi, ragion per cui bisognava giocoforza tenerla buona (anche per la presenza del più grande partito comunista d’Europa). Il crollo del muro ha inevitabilmente spostato la linea dell’Occidente molto più a est. Assestandosi grossomodo in Polonia paese che, non a caso, gode attualmente di autonomia geopolitica, economica e industriale amplissima e molto simile a quella “concessa” all’Italia degli anni ‘70.

In uno scenario simile è assolutamente lecito chiedersi, quindi, a cosa sia effettivamente servita tangentopoli. Verrebbe da dire che sia stata un’operazione funzionale a radere al suolo una classe politica molto meno disponibile dell’attuale ad accettare il ridimensionamento del proprio peso politico e di quello del Paese. Sostituita da un’altra meglio bendisposta a svolgere il proprio ruolo proconsolare. Non è forse un caso che un banchiere torni al Quirinale decenni dopo Einaudi, eletto in un periodo in cui l’Italia non offriva alcuna garanzia politica di prospettiva, e dopo Ciampi Presidente, guarda caso, nel periodo chiave che ha portato l’Italia nell’euro. Draghi arriva al culmine di questa fase, quando è definitivamente caduta ogni ambiguità e finalmente, dopo anni di sempre più violenta delegittimazione del parlamento e della democrazia, è possibile istituzionalizzare il liberismo come religione di Stato.

A voler fare i complottisti fino in fondo, l’avvento dell’ultimo banchiere preannuncia un altro periodo di profondi mutamenti economici e politico-sociali di cui è comunque possibile scorgere la punta dell’iceberg. Il resto gli italiani lo scopriranno presto. Meglio non rovinargli la sorpresa.

Paolo Maddalena - "Ricorre oggi il settantacinquesimo anniversario dell’approvazione della nostra gloriosa Costituzione"



Paolo Maddalena

Ricorre oggi il settantacinquesimo anniversario dell’approvazione della nostra gloriosa Costituzione repubblicana da parte dell’assemblea costituente. Costituzione che, come noto, entrò in vigore il primo gennaio 1948.

Per ironia della sorte lo stesso giorno del 22 dicembre, ma del 2001, un colpo mortale è stato dato alla nostra Costituzione con l’approvazione da parte del Parlamento del nostro ingresso nella moneta unica (euro), che ci ha tolto, in pieno contrasto con l’articolo 11 della Costituzione, la nostra sovranità monetaria.

È impressionante peraltro come, già a partire dagli inizi degli anni ’90, abbia prevalso nei nostri governi un’idea distruttrice dei principi costituzionali della nostra Costituzione repubblicana, mirandosi spesso, e anche di recente, a una forma di Stato autoritaria.

Ancora oggi l’eco di questa impostazione si rinviene nell’attuale attività di governo, il quale, nel disegno di legge di bilancio diminuisce le tasse per i più abbienti e sul piano economico ha fatto in modo che oggi la nostra compagnia di bandiera Alitalia ponga sul mercato, ad asta pubblica internazionale, il settore manutenzione e quello del personale di terra (handling), mentre è stato già messo
..segue a Pag.10 ./.

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