Last name:

 La VOCE   COREA   CUBA   JUGOSLAVIA   PALESTINA   RUSSIA   SCIENZA   ARTE 

Stampa pagina

 Stampa inserto 

La VOCE 1909

  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A  


GIÙ

SU


La VOCE ANNO XXII N°1

settembre 2019

PAGINA a         - 25

restiamo umani (vittorio arrigoni) . l'ultimo giorno di occupazione sara' il primo giorno di pace (marwan bargouthi) . la nostra liberta' e' incompleta senza la liberta' dei palestinesi (nelson mandela) . il giornalista israeliano gideon levy sulla mozione che definisce "antisemita" il bds. "la germania ha appena criminalizzato la giustizia". il 17 maggio il bundestag, il parlamento tedesco, ha adottato una mozione che condanna il bds, definendolo “antisemita”. questa risoluzione non vincolante, proposta dai cristiano-democratici e dai socialdemocratici di centro sinistra, che fanno parte della coalizione al potere, ha raccolto l’appoggio di diversi partiti tedeschi, tra cui il partito liberal-democratico e i verdi. il partito di estrema destra afd (alternativa per la germania) ha presentato una propria mozione che chiedeva la messa al bando totale del movimento bds, mentre il pardie linke, non ha appoggiato la mozione del governo, ma ne ha presentato una propria che chiedeva una condanna di tutte le dichiarazioni antisemite del bds. su questa mozione riportiamo l’articolo di gideon levy pubblicato sul giornale israeliano haaretz e divulgato in europa dal sito dell’unione juive francais pour la paix . la redazione de l’antidiplomatico - notizia del: 03/06/2019 . germania, vergognati per la tua risoluzione anti-bds . la germania ha appena criminalizzato la giustizia. una miscela di sentiti sensi di colpa, orchestrati e portati ad estremi nauseanti da cinica e manipolativa estorsione israeliana, ha indotto il parlamento federale venerdì ad approvare una delle risoluzioni più bizzarre dalla fine della seconda guerra mondiale. il bundestag ha definito il movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro israele come antisemita. benjamin netanyahu e gilad erdan si rallegrano. la germania dovrebbe vergognarsi. d'ora in poi, la germania considererà ogni sostenitore del bds un odiatore di ebrei; dire "l'occupazione israeliana" sarà come dire "heil hitler". d'ora in poi, la germania non può vantarsi della sua libertà di parola. è diventato un agente del colonialismo israeliano. mentre alcuni sono davvero antisemiti, la maggior parte dei sostenitori del bds sono persone di coscienza che credono che uno stato di apartheid meriterebbe di essere boicottato. qual è l'antisemitismo a riguardo? la maggioranza dei partiti (compreso quello del cancelliere angela merkel) del bundestag ha sostenuto la risoluzione. che tristezza. così paralizzante sono i sensi di colpa, così efficace la propaganda. merkel pensa che daniel barenboim, direttore musicale dell'opera di stato di berlino, fulgido esempio di artista impegnato in coscienza e moralità, un orgoglioso ebreo e imbarazzato israeliano, co-fondatore della west-eastern divan orchestra, un patriota israeliano, sì patriota, che teme con ogni fibra del suo essere per il futuro del paese della sua giovinezza - è anche un antisemita? barenboim potrebbe non supportare esplicitamente il bds, ma per anni ha tranquillamente boicottato le sale da concerto di israele. non può recarsi a suonare per gli israeliani quando, a meno di un'ora di distanza dall'auditorium, una nazione geme sotto l'occupazione. questo è il suo nobile modo di esprimere la sua protesta. merkel è suo amico. indubbiamente ammira il suo senso della giustizia. cosa diranno i legislatori tedeschi di coloro che chiamano a boicottare i prodotti delle fabbriche sfruttate o dell'industria della carne? li criminalizzeranno anche loro? che dire delle sanzioni contro la russia per la sua invasione della crimea? perché un'occupazione è degna di un boicottaggio e un'altra di plauso? cosa pensavano i tedeschi delle sanzioni in sudafrica? qual è la differenza? è lecito richiedere un boicottaggio contro un regime tirannico; anzi, è obbligatorio. è anche lecito pensare in modo diverso, pensare che non ci sia nessun popolo palestinese e nessuna occupazione, solo un popolo eletto nella terra promessa. ma criminalizzare i cittadini in cerca di giustizia come antisemiti? conosco alcuni di loro e non hanno assolutamente nulla in comune con gli antisemiti. un'altra spinta dei sostenitori di gilad erdan, e il bds sarà designato come un'organizzazione terroristica. i sentimenti di colpa sono sempre un cattivo consigliere. questa volta si rivelano davvero terribili. la germania non è un paese come gli altri. porta un profondo obbligo per lo stato degli ebrei. è doveroso contribuire alla sua sicurezza e alla sua crescita, ma a questo dovere non deve essere consentito includere la cecità morale e la licenza automatica per israele di fare tutto ciò che vuole e di disprezzare le risoluzioni delle istituzioni internazionali che si sono stabilite nella scia della guerra che la germania ha istigato. la germania ha il dovere di sostenere israele, ma come ogni vero amico deve anche fare tutto il possibile per impedire che sia uno stato malvagio. combattere l'opposizione all'occupazione non è amicizia. la germania può fornire a israele sottomarini, ma deve anche porre richieste etiche allo stato. a margine della sua colpa verso gli ebrei, ha anche una responsabilità morale indiretta per il destino del popolo che vive nella terra in cui gli ebrei sono fuggiti dalla germania terrorizzati e in cui hanno creato uno stato. la germania ha anche un obbligo nei confronti di coloro che non sarebbero stati privati ??della loro terra e dei loro diritti se non per l'olocausto. questo popolo ha vissuto per decenni sotto lo stivale israeliano. la germania deve aiutare nella sua liberazione. nel passare questa risoluzione, il bundestag non ha fatto il diritto di israele, dalla giustizia o dal diritto internazionale. solo l'occupazione israeliana ne ha tratto profitto. il bundestag non deve sostenere il bds, è lecito opporsi al movimento di boicottaggio, ma criminalizzarlo come antisemita, specialmente in germania? l '"altra germania" ha tradito il proprio dovere nei confronti della propria società civile guidata dalla coscienza, dei palestinesi e anche di israele.
una spiegazione convincente . poco dopo hanno iniziato a circolare articoli allarmisti, alcuni dei quali affermavano che la germania era “il primo paese al mondo a rendere illegale il bds.” per esempio, un’intervista con l’economista politico che vive a berlino shir hever [studioso israeliano degli aspetti economici dell’occupazione dei territori palestinesi, ndtr.] inizia così: “il parlamento tedesco, il bunderstag, ha appena adottato un testo legislativo senza precedenti che condanna il movimento per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni [contro israele], noto con l’acronimo bds. ha considerato il bds antisemita e illegale. ciò fa della germania il primo e unico paese al mondo a rendere illegale il movimento bds.” hever offre una spiegazione molto interessante (per non dire molto convincente) del perché la germania abbia condannato il bds. ricordando che il primo ministro israeliano benjamin netanyahu ha affermato per due volte che era stato hadj amin al-husseini, il gran muftì di gerusalemme, e non adolf hitler, ad aver avuto per primo l’idea dello sterminio degli ebrei, hever suggerisce che netanyahu offra ai tedeschi una via d’uscita dal loro senso di colpa relativo all’olocausto. “invece di sentirvi colpevoli dell’olocausto, di dovervi scusare e prendervi la responsabilità dei crimini che sono stati commessi tanti anni fa, in realtà potete attribuire la colpa ai palestinesi,” spiega hever. “ed è un messaggio in codice rivolto alla destra tedesca,” prosegue, aggiungendo: “a quanto pare alcuni partiti di sinistra hanno manifestato il desiderio di liberarsi del proprio senso di colpa per l’olocausto equiparando il movimento bds, promosso dai palestinesi, all’antisemitismo. ovviamente non è un movimento antisemita. ma così facendo dicono: «oh, noi lottiamo contro l’antisemitismo scegliendo di sostenere israele, lo stato d’israele, piuttosto che sentirci responsabili della protezione del popolo ebraico.» la sinistra tedesca . un altro militante che vive a berlino, ronnie barkan, dissidente israeliano e sostenitore del bds, offre una spiegazione più convincente della ragione per cui certi partiti della sinistra tedesca abbiano sostenuto la legge anti-bds: essa [la sinistra tedesca, ndtr.] è razzista. dobbiamo capire che, come il movimento ha recentemente ricordato alla gente, «il bds prende di mira la complicità e non l’identità.» barkan paragona la risoluzione tedesca contro il bds alla legge israeliana sullo stato-nazione. mentre la legge sullo stato-nazione non ha fatto altro che codificare il razzismo latente nel paese, scrive barkan, senza cambiare niente, il fatto che sia stata finalmente formulata in termini semplici, spogliata del suo «linguaggio sionista-liberal orwelliano», ha risvegliato tutti gli spettatori in delirio che avevano fino ad allora creduto alla «democrazia israeliana». allo stesso modo, sostiene barkan, la mozione tedesca anti-bds non fa che evidenziare la vera natura del popolo tedesco, che resta profondamente razzista. la collera di barkan è però rivolta soprattutto contro la sinistra tedesca, che secondo lui si rende gravemente complice delle azioni intese a far tacere la dissidenza e la militanza a favore dei diritti dei palestinesi. in effetti l’abbandono del sostegno alla palestina da parte di un gruppo di sinistra europeo era stato segnalato qualche anno fa in un articolo della rivista “jacobin” [periodico della sinistra radical americana, ndtr.] intitolato “il problema palestinese della sinistra tedesca”, che sottolineava, tra i principali tradimenti, come il presidente di “die linke” a berlino, klaus lederer, fosse intervenuto ad un raduno filo-israeliano durante la guerra contro gaza [l’operazione “piombo fuso”, ndtr.] del 2008-2009. non si era trattato di un caso isolato. in quanto “senatore per la cultura”, lederer ha anche cercato di annullare altre manifestazioni filo-palestinesi, come ad esempio la “conversazione con manal tamimi [zia di ahed, la ragazza palestinese condannata da israele per aver schiaffeggiato due soldati, ndtr.]” dell’anno scorso, organizzata dal gruppo “donne sotto occupazione”. con stavit sinai e majed abusalama, barkan è membro di “humboldt 3” [i tre attivisti denunciati per aver manifestato contro un incontro all’università humboldt, ndtr.], che di recente è stato imputato per aver interrotto la conferenza di un membro della knesset [parlamento, ndtr.] israeliano che aveva appoggiato l’attacco israeliano contro gaza nel 2014 [operazione “margine protettivo”] all’università humboldt. nella sua dichiarazione al tribunale, abusalama ha spiegato: «migliaia di musulmani e di palestinesi in germania non si sentono liberi di esprimersi senza rischi. hanno la sensazione che potrebbero essere perseguitati in qualunque momento semplicemente per aver gridato ‘liberate la palestina’, o per sognare di tornare liberamente nel proprio paese, in base al diritto al ritorno imposto dall’onu. temono le persecuzioni per aver chiesto l’uguaglianza, la dignità, la libertà e la giustizia a gaza.» combattere le menzogne . qualunque siano le ragioni complesse che spiegano l’abbandono da parte della sinistra tedesca del sostegno popolare ai diritti dei palestinesi, è necessario contrastare alcune menzogne contenute in quest’ultima risoluzione. in primo luogo, come sottolinea middle east eye, questa iniziativa non è vincolante, è assolutamente simbolica. in altri termini la germania non ha “reso illegale” il bds, ha adottato una risoluzione che lo condanna (a torto) come antisemita. in secondo luogo, la risoluzione tedesca non è la prima, si iscrive nella linea tracciata da precedenti risoluzioni simili prese dalla francia e dall’inghilterra. nel 2015 la francia aveva condannato un collettivo di attivisti del bds a una ammenda di 14.000 euro, più le spese legali, per aver promosso il bds in un supermercato, affermando che è un reato promuovere il boicottaggio in quanto esso è intrinsecamente «discriminatorio» in base alla nazione di provenienza. e nel 2016 la gran bretagna ha emanato una legge per vietare a enti pubblici di boicottare i prodotti israeliani. così finora solo la francia ha «reso illegale» il bds, infliggendo un’ammenda a dei militanti. tuttavia, nonostante la dichiarazione del sistema giuridico francese secondo cui il bds è intrinsecamente discriminatorio, bisogna capire che, come ha ricordato di recente il movimento bds, «esso prende di mira la complicità e non l’identità». in effetti numerose industrie boicottate, come caterpillar, hewlett-packard e g4s, non sono israeliane. negli stati uniti ogni tentativo di applicazione di risoluzioni statali che vietano il bds è stato contestato con sentenze favorevoli nei tribunali, come dimostra un recente articolo del “washington post “ intitolato giustamente: «le leggi contro il bds sono popolari. ciò non vuol dire che siano costituzionali». la più recente causa vinta contro un divieto imposto dallo stato contro il bds ha avuto luogo a pflugerville, in texas, dove un’insegnante, bahia amawi, ha denunciato il distretto scolastico per non aver voluto rinnovare il suo contratto quando lei ha rifiutato di firmare una clausola in cui dichiarava di non si sarebbe impegnata nel movimento bds. ..segue ./.
RESTIAMO UMANI (Vittorio Arrigoni)

L'ULTIMO GIORNO DI OCCUPAZIONE SARA' IL PRIMO GIORNO DI PACE (Marwan Bargouthi)

LA NOSTRA LIBERTA' E' INCOMPLETA SENZA LA LIBERTA' DEI PALESTINESI (Nelson Mandela)


Il giornalista israeliano Gideon Levy sulla mozione che definisce "antisemita" il BDS. "La Germania ha appena criminalizzato la giustizia"



Il 17 maggio il Bundestag, il parlamento tedesco, ha adottato una mozione che condanna il BDS, definendolo “antisemita”. Questa risoluzione non vincolante, proposta dai cristiano-democratici e dai socialdemocratici di centro sinistra, che fanno parte della coalizione al potere, ha raccolto l’appoggio di diversi partiti tedeschi, tra cui il partito liberal-democratico e i Verdi. Il partito di estrema destra AfD (Alternativa per la Germania) ha presentato una propria mozione che chiedeva la messa al bando totale del movimento BDS, mentre il parDie Linke, non ha appoggiato la mozione del governo, ma ne ha presentato una propria che chiedeva una condanna di tutte le dichiarazioni antisemite del BDS.

Su questa mozione riportiamo l’articolo di Gideon Levy pubblicato sul giornale israeliano Haaretz e divulgato in Europa dal sito dell’Unione Juive Francais pour la Paix

La Redazione de L’Antidiplomatico - Notizia del: 03/06/2019

Germania, vergognati per la tua risoluzione anti-BDS

La Germania ha appena criminalizzato la giustizia. Una miscela di sentiti sensi di colpa, orchestrati e portati ad estremi nauseanti da cinica e manipolativa estorsione israeliana, ha indotto il parlamento federale venerdì ad approvare una delle risoluzioni più bizzarre dalla fine della seconda guerra mondiale. Il Bundestag ha definito il movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele come antisemita. Benjamin Netanyahu e Gilad Erdan si rallegrano. La Germania dovrebbe vergognarsi.

D'ora in poi, la Germania considererà ogni sostenitore del BDS un odiatore di ebrei; dire "l'occupazione israeliana" sarà come dire "Heil Hitler". D'ora in poi, la Germania non può vantarsi della sua libertà di parola. È diventato un agente del colonialismo israeliano. Mentre alcuni sono davvero antisemiti, la maggior parte dei sostenitori del BDS sono persone di coscienza che credono che uno stato di apartheid meriterebbe di essere boicottato. Qual è l'antisemitismo a riguardo? La maggioranza dei partiti (compreso quello del cancelliere Angela Merkel) del Bundestag ha sostenuto la risoluzione. Che tristezza. Così paralizzante sono i sensi di colpa, così efficace la propaganda.

Merkel pensa che Daniel Barenboim, direttore musicale dell'Opera di Stato di Berlino, fulgido esempio di artista impegnato in coscienza e moralità, un orgoglioso ebreo e imbarazzato israeliano, co-fondatore della West-Eastern Divan Orchestra, un patriota israeliano, sì patriota, che teme con ogni fibra del suo essere per il futuro del paese della sua giovinezza - è anche un antisemita? Barenboim potrebbe non supportare esplicitamente il BDS, ma per anni ha tranquillamente boicottato le sale da concerto di Israele. ADVERTISEMENT

Non può recarsi a suonare per gli israeliani quando, a meno di un'ora di distanza dall'auditorium, una nazione geme sotto l'occupazione. Questo è il suo nobile modo di esprimere la sua protesta. Merkel è suo amico. Indubbiamente ammira il suo senso della giustizia.

Cosa diranno i legislatori tedeschi di coloro che chiamano a boicottare i prodotti delle fabbriche sfruttate o dell'industria della carne? Li criminalizzeranno anche loro? Che dire delle sanzioni contro la Russia per la sua invasione della Crimea? Perché un'occupazione è degna di un boicottaggio e un'altra di plauso? Cosa pensavano i tedeschi delle sanzioni in Sudafrica? Qual è la differenza?

È lecito richiedere un boicottaggio contro un regime tirannico; anzi, è obbligatorio. È anche lecito pensare in modo diverso, pensare che non ci sia nessun popolo palestinese e nessuna occupazione, solo un popolo eletto nella terra promessa. Ma criminalizzare i cittadini in cerca di giustizia come antisemiti? Conosco alcuni di loro e non hanno assolutamente nulla in comune con gli antisemiti. Un'altra spinta dei sostenitori di Gilad Erdan, e il BDS sarà designato come un'organizzazione terroristica.

I sentimenti di colpa sono sempre un cattivo consigliere. Questa volta si rivelano davvero terribili. La Germania non è un paese come gli altri. Porta un profondo obbligo per lo stato degli ebrei. È doveroso contribuire alla sua sicurezza e alla sua crescita, ma a questo dovere non deve essere consentito includere la cecità morale e la licenza automatica per Israele di fare tutto ciò che vuole e di disprezzare le risoluzioni delle istituzioni internazionali che si sono stabilite nella scia della guerra che la Germania ha istigato. La Germania ha il dovere di sostenere Israele, ma come ogni vero amico deve anche fare tutto il possibile per impedire che sia uno stato malvagio. Combattere l'opposizione all'occupazione non è amicizia.

La Germania può fornire a Israele sottomarini, ma deve anche porre richieste etiche allo stato. A margine della sua colpa verso gli ebrei, ha anche una responsabilità morale indiretta per il destino del popolo che vive nella terra in cui gli ebrei sono fuggiti dalla Germania terrorizzati e in cui hanno creato uno stato. La Germania ha anche un obbligo nei confronti di coloro che non sarebbero stati privati ??della loro terra e dei loro diritti se non per l'Olocausto. Questo popolo ha vissuto per decenni sotto lo stivale israeliano. La Germania deve aiutare nella sua liberazione.

Nel passare questa risoluzione, il Bundestag non ha fatto il diritto di Israele, dalla giustizia o dal diritto internazionale. Solo l'occupazione israeliana ne ha tratto profitto. Il Bundestag non deve sostenere il BDS, è lecito opporsi al movimento di boicottaggio, ma criminalizzarlo come antisemita, specialmente in Germania? L '"altra Germania" ha tradito il proprio dovere nei confronti della propria società civile guidata dalla coscienza, dei palestinesi e anche di Israele.

Una spiegazione convincente
Poco dopo hanno iniziato a circolare articoli allarmisti, alcuni dei quali affermavano che la Germania era “il primo Paese al mondo a rendere illegale il BDS.”

Per esempio, un’intervista con l’economista politico che vive a Berlino Shir Hever [studioso israeliano degli aspetti economici dell’occupazione dei territori palestinesi, ndtr.] inizia così: “Il parlamento tedesco, il Bunderstag, ha appena adottato un testo legislativo senza precedenti che condanna il movimento per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni [contro Israele], noto con l’acronimo BDS. Ha considerato il BDS antisemita e illegale. Ciò fa della Germania il primo e unico Paese al mondo a rendere illegale il movimento BDS.”

Hever offre una spiegazione molto interessante (per non dire molto convincente) del perché la Germania abbia condannato il BDS. Ricordando che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato per due volte che era stato Hadj Amin al-Husseini, il Gran Muftì di Gerusalemme, e non Adolf Hitler, ad aver avuto per primo l’idea dello sterminio degli ebrei, Hever suggerisce che Netanyahu offra ai tedeschi una via d’uscita dal loro senso di colpa relativo all’Olocausto.

“Invece di sentirvi colpevoli dell’Olocausto, di dovervi scusare e prendervi la responsabilità dei crimini che sono stati commessi tanti anni fa, in realtà potete attribuire la colpa ai palestinesi,” spiega Hever.

“Ed è un messaggio in codice rivolto alla destra tedesca,” prosegue, aggiungendo: “A quanto pare alcuni partiti di sinistra hanno manifestato il desiderio di liberarsi del proprio senso di colpa per l’Olocausto equiparando il movimento BDS, promosso dai palestinesi, all’antisemitismo. Ovviamente non è un movimento antisemita.

Ma così facendo dicono: «Oh, noi lottiamo contro l’antisemitismo scegliendo di sostenere Israele, lo Stato d’Israele, piuttosto che sentirci responsabili della protezione del popolo ebraico.»

La sinistra tedesca
Un altro militante che vive a Berlino, Ronnie Barkan, dissidente israeliano e sostenitore del BDS, offre una spiegazione più convincente della ragione per cui certi partiti della sinistra tedesca abbiano sostenuto la legge anti-BDS: essa [la sinistra tedesca, ndtr.] è razzista.

Dobbiamo capire che, come il movimento ha recentemente ricordato alla gente, «il BDS prende di mira la complicità e non l’identità.»

Barkan paragona la risoluzione tedesca contro il BDS alla legge israeliana sullo Stato-Nazione. Mentre la legge sullo Stato-Nazione non ha fatto altro che codificare il razzismo latente nel Paese, scrive Barkan, senza cambiare niente, il fatto che sia stata finalmente formulata in termini semplici, spogliata del suo «linguaggio sionista-liberal orwelliano», ha risvegliato tutti gli spettatori in delirio che avevano fino ad allora creduto alla «democrazia israeliana».

Allo stesso modo, sostiene Barkan, la mozione tedesca anti-BDS non fa che evidenziare la vera natura del popolo tedesco, che resta profondamente razzista. La collera di Barkan è però rivolta soprattutto contro la sinistra tedesca, che secondo lui si rende gravemente complice delle azioni intese a far tacere la dissidenza e la militanza a favore dei diritti dei palestinesi.

In effetti l’abbandono del sostegno alla Palestina da parte di un gruppo di sinistra europeo era stato segnalato qualche anno fa in un articolo della rivista “Jacobin” [periodico della sinistra radical americana, ndtr.] intitolato “Il problema palestinese della sinistra tedesca”, che sottolineava, tra i principali tradimenti, come il presidente di “Die Linke” a Berlino, Klaus Lederer, fosse intervenuto ad un raduno filo-israeliano durante la guerra contro Gaza [l’operazione “Piombo Fuso”, ndtr.] del 2008-2009.

Non si era trattato di un caso isolato. In quanto “senatore per la cultura”, Lederer ha anche cercato di annullare altre manifestazioni filo-palestinesi, come ad esempio la “conversazione con Manal Tamimi [zia di Ahed, la ragazza palestinese condannata da Israele per aver schiaffeggiato due soldati, ndtr.]” dell’anno scorso, organizzata dal gruppo “Donne sotto occupazione”.

Con Stavit Sinai e Majed Abusalama, Barkan è membro di “Humboldt 3” [i tre attivisti denunciati per aver manifestato contro un incontro all’università Humboldt, ndtr.], che di recente è stato imputato per aver interrotto la conferenza di un membro della Knesset [parlamento, ndtr.] israeliano che aveva appoggiato l’attacco israeliano contro Gaza nel 2014 [operazione “Margine protettivo”] all’università Humboldt. Nella sua dichiarazione al tribunale, Abusalama ha spiegato: «Migliaia di musulmani e di palestinesi in Germania non si sentono liberi di esprimersi senza rischi. Hanno la sensazione che potrebbero essere perseguitati in qualunque momento semplicemente per aver gridato ‘Liberate la Palestina’, o per sognare di tornare liberamente nel proprio Paese, in base al diritto al ritorno imposto dall’ONU. Temono le persecuzioni per aver chiesto l’uguaglianza, la dignità, la libertà e la giustizia a Gaza.»

Combattere le menzogne
Qualunque siano le ragioni complesse che spiegano l’abbandono da parte della sinistra tedesca del sostegno popolare ai diritti dei palestinesi, è necessario contrastare alcune menzogne contenute in quest’ultima risoluzione. In primo luogo, come sottolinea Middle East Eye, questa iniziativa non è vincolante, è assolutamente simbolica.

In altri termini la Germania non ha “reso illegale” il BDS, ha adottato una risoluzione che lo condanna (a torto) come antisemita. In secondo luogo, la risoluzione tedesca non è la prima, si iscrive nella linea tracciata da precedenti risoluzioni simili prese dalla Francia e dall’Inghilterra.

Nel 2015 la Francia aveva condannato un collettivo di attivisti del BDS a una ammenda di 14.000 euro, più le spese legali, per aver promosso il BDS in un supermercato, affermando che è un reato promuovere il boicottaggio in quanto esso è intrinsecamente «discriminatorio» in base alla Nazione di provenienza.

E nel 2016 la Gran Bretagna ha emanato una legge per vietare a enti pubblici di boicottare i prodotti israeliani. Così finora solo la Francia ha «reso illegale» il BDS, infliggendo un’ammenda a dei militanti.

Tuttavia, nonostante la dichiarazione del sistema giuridico francese secondo cui il BDS è intrinsecamente discriminatorio, bisogna capire che, come ha ricordato di recente il movimento BDS, «esso prende di mira la complicità e non l’identità».

In effetti numerose industrie boicottate, come Caterpillar, Hewlett-Packard e G4S, non sono israeliane.

Negli Stati Uniti ogni tentativo di applicazione di risoluzioni statali che vietano il BDS è stato contestato con sentenze favorevoli nei tribunali, come dimostra un recente articolo del “Washington Post “ intitolato giustamente: «Le leggi contro il BDS sono popolari. Ciò non vuol dire che siano costituzionali».

La più recente causa vinta contro un divieto imposto dallo Stato contro il BDS ha avuto luogo a Pflugerville, in Texas, dove un’insegnante, Bahia Amawi, ha denunciato il distretto scolastico per non aver voluto rinnovare il suo contratto quando lei ha rifiutato di firmare una clausola in cui dichiarava di non si sarebbe impegnata nel movimento BDS.

..segue ./.

  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A  

Stampa pagina

 Stampa inserto 

La VOCE 1909

 La VOCE   COREA   CUBA   JUGOSLAVIA   PALESTINA   RUSSIA   SCIENZA   ARTE 

Visite complessive:
Copyright - Tutti gli articoli possono essere liberamente riprodotti con obbligo di citazione della fonte.