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La VOCE 1904 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XXI N°8 | aprile 2019 | PAGINA G - 39 |
è vivo: gli scienziati annunciano la svolta nella clonazione dei mammut.
i ricercatori della russia e del giappone hanno lavorato per più di 20 anni prima di quello che descrivono come uno sviluppo importante, quando le cellule che erano state estratte da un mammut lanoso scoperto nel permafrost della siberia sono state trapiantate in un embrione di topo, che ha poi mostrato attività biologica.
la squadra di scienziati giapponesi-russi ha rivelato progressi significativi nel loro lavoro per portare i mammut lanosi , che si estinsero circa 10.000 anni fa. secondo l'outlet tedesco deutsche welle, diversi campioni estratti dalla gamba di un mammut giovanile, "yuka", che è stato recuperato in siberia otto anni fa, hanno mostrato reazioni biologiche necessarie prima della divisione cellulare.
i nuclei delle cellule sono stati recuperati da una creatura di circa 28.000 anni e impiantati in cellule di topo. un membro del team internazionale della kindai university, il professor kei miyamoto, ha confermato in un'intervista allo sbocco che le cellule erano in grado di reagire e mostrare attività biologica, nonostante fossero state congelate per migliaia di anni nel permafrost.
tuttavia, ha anche indicato che, nonostante lo sviluppo altamente promettente, nessuna delle cellule si è divisa, il che è essenziale per riportare indietro le creature estinte , mettendo in guardia dall'immaginare che la trama fantastica si sta avverando.
"siamo ancora a molti passi da jurassic park, la tecnologia per far risorgere una creatura estinta non esiste ancora, anche se non nego che probabilmente lo farà in futuro, dobbiamo solo continuare la ricerca", ha affermato.
secondo lui, il prossimo obiettivo degli scienziati è la divisione cellulare, quindi stanno studiando la carcassa del mammut alla ricerca di cellule meno danneggiate che possano aiutare la squadra a passare alla fase successiva. gli esperti stanno cercando "parenti" di yuka che potrebbero essere conservati abbastanza bene da diventare materiale per la futura clonazione. anche se non è chiaro se la missione avrà successo, il professore ha rivelato che aspira a prevenire la morte degli animali in via di estinzione, mentre sta studiando i fattori che influenzano il modo in cui scompaiono.
roma. dibattito in università: dove sta andando la sapienza?
se fossi a roma a andrei a questo importante dibattito sulla devastazione di università e ricerca, scrive il nostro astrofisico andrea martocchia.
giovedì 4 aprile, ore 17:00 – aula vetri, facoltà di lettere, sapienza .
questa iniziativa nasce dalla necessità di un momento di confronto, a partire dalla condivisione del documento "dove sta andando la sapienza?", sul tema dell'università e della formazione.
da anni ormai assistiamo a un processo di smantellamento del diritto allo studio come della didattica, in favore di un modello che tende decisamente alla privatizzazione degli spazi universitari come dei saperi in questi prodotti. tutti i nostri atenei sono trasversalmente interessati dall'insufficienza dei finanziamenti pubblici, in ognuno vediamo al contrario l'aumento del peso delle aziende private che indirizzano la ricerca, piegandola ai loro interessi.
lo abbiamo visto qualche mese fa a torino, dove l'università ha concesso degli spazi ai privati sottraendoli agli studenti aprendo più di un fast food, o ancora nella vicenda della normale di pisa e dell'apertura di una scuola di alta formazione nei locali della federico ii di napoli, o alla sapienza dove gli spazi di aggregazione vengono murati.
pochi mesi fa la lega nord, per bocca del ministro della repressione matteo salvini, ha dichiarato di voler abolire il valore legale della laurea, andando a favorire gli atenei privati e le pubbliche "di punta" del centro-nord. per quanto il governo non sia ancora in grado di metter mano alla questione del valore legale, da sempre un cavallo di battaglia delle destre, questa dichiarazione rientra all'interno del processo di regionalizzazione messo in campo tramite l'autonomia differenziata. in un contesto di crescenti gap tra nord e sud, questi sono solo alcuni esempi; lampanti sintomi di un'università che ha già cambiato rotta.
in italia, a partire dagli anni 90' sino ad oggi, gli atenei sono stati bersagliati con leggi e riforme (ruberti, zecchino-berlinguer, moratti e gelmini) che possiamo interpretare come tasselli di un unico e più complesso progetto politico: si è andati a smantellare la funzione dell'università come spazio sociale, in cui poter elaborare criticamente il sapere in modalità pubblica e accessibile.
un momento di snodo è stato indubbiamente l'autonomia che hanno assunto i singoli atenei da un punto di vista finanziario sotto l'occhio vigile del miur, pronto a punire gli atenei che sgarrano e a premiare quelli virtuosi; questa ha creato maggior competizione tra atenei al fine di accaparrarsi le scarse risorse del fondo di finanziamento ordinario. è aumentata, infatti, la parte di questo elargito per merito, in base alle statistiche dell'anvur secondo la logica "chi ha fatto meglio avrà di più". si è voluta costruire una vera e propria distinzione tra atenei di serie a, maggiormente virtuosi, e atenei di serie b, università con pochissimi finanziamenti che si ritrovano penalizzati sotto ogni aspetto.
queste leggi e modificazioni s'inseriscono all'interno di uno scenario più ampio: quello dell'unione europea, dove il ruolo della formazione ha sempre rappresentato un nodo strategico con lo scopo di determinarsi come polo competitivo a livello globale, grazie all'afflusso di una manodopera specializzata a basso costo dai paesi del sud mediterraneo a favore delle economie di traino del centro nord; allineandosi quindi con gli obiettivi della classe politica ed economica dominante. questo piano strategico ha delle ripercussioni nei singoli paesi andando ad omogeneizzare i programmi, puntando sulle competenze piuttosto che sulle conoscenze.
dove sta andando la sapienza si prefigge di analizzare il ruolo che l'ateneo detiene a livello nazionale e internazionale, la traiettoria che adotta a partire dal piano strategico, i maggiori investimenti per la ricerca applicata, la repressione sempre più forte all'interno degli spazi e la normalizzazione del pensiero difforme. questi sono alcuni dei temi trattati che non crediamo non possano esser sganciati dall'analisi dei processi di trasformazione economica che si ripercuotono sul più grande ateneo romano, questo, infatti, rappresenta un'anomalia: a metà tra nord e sud dal punto di vista finanziario, si attesta comunque storicamente il primato per numero di iscritti su scala nazionale.
di fronte alla precarizzazione del lavoro e la devastazione dell'istruzione universitaria è necessario confrontarsi, facendo emergere le contraddizioni e armarsi di nuovi strumenti per invertire la rotta. per costruire opposizione serve un'azione collettiva.
singoli, collettivi e associazioni sono invitate a partecipare!
organizzano: noi restiamo roma // collettivo autorganizzato scienze politiche // collettivo ingegneria sapienza – aula2 // link sapienza.
interviene: francesco sylos labini (redazione roars) .
i cambiamenti climatici e il rischio alluvionale sono strettamente connessi.
fattoreacca - 15 mar 2019 .
oggi, 15 marzo, studenti (e non solo) di tutto il mondo sono scesi in piazza per chiedere impegni concreti contro i cambiamenti climatici, nell'ambito dell'iniziativa "fridays for future".
i cambiamenti climatici e il #rischio alluvionale sono strettamente connessi. ed è compito di ognuno di noi provare a fare la differenza, non solo oggi ma anche, e soprattutto, quando i riflettori si spegneranno.
l'impegno che puoi prenderti è quello di invitare 10 persone a firmare questa petizione, chiedendo loro di fare lo stesso. >
più di 20000 persone hanno già detto #basta, ma siamo ancora troppo pochi per poter fare la differenza.
aiutaci a dare voce e forza a tutti i cittadini!
i politici e gli amministratori delle aziende non dovrebbero essere gli unici a poter prendere decisioni sulle nostre vite. oggi ti chiediamo di aiutarci a mantenere change.org libera e indipendente. il nostro lavoro, in quanto impresa sociale, è quello di aiutare petizioni come questa a combattere e farsi ascoltare. se tutti quelli che stanno leggendo questo messaggio mettessero una piccola cifra ogni mese, il futuro di change.org e di tanti cambiamenti sarebbe al sicuro. insieme possiamo costringere i potenti a rispondere delle loro azioni... ci siamo già riusciti centinaia di volte! puoi dedicarci un minuto per sostenere change.org ora?.
chi ha "avvelenato" la escort imane fadil? e' stato putin?
lo schema "mistery" di repubblica è proprio quello, caro enzo: berlusconi era odiato dai liberal (anche) perché ritenuto amico di putin. anche belusconi lo pensava, perché non sapeva che in politica estera non esistono "amici", ma solo "interessi" (come si dice, non ci sono amicizie durature ma solo interessi duraturi in politica estera).
e visto che putin ha gia cercato di ammazzare con la radioattività sergej skripal e la figlia, visto che sostiene assad che avvelena i suo cittadini col sarin, visto che era amico di berlusconi, è ovvio che ha avvelenato anche la povera imane (che probabilmente si è ritrovata in mezzo a giochi molto più grandi di lei e che nemmeno sospettava, più o meno come la povera marilyn monroe).
la versione ufficiale sul caso skripal non sta in piedi da nessun punto di vista? gli attacchi chimici di assad sono stati metodicamente smentiti non solo da giornalisti occidentali sul campo ma anche dall'agenzia sulle armi chimiche dell'onu? ma avete mai visto una propaganda di guerra che si basa sulla verità? no! si basa sulla bugia ripetuta come un mantra, fino all'ossessione, fino a far cadere in trance...
piero pagliani .
incredibili articoli di "distrazione di massa" continuano ad uscire sul sito di "repubblica" a proposito del presunto "avvelenamento" della "modella" marocchina imane fadil che - si dice - avrebbe dovuto testimoniare al processo contro berlusconi. chi produce quegli insidiosi veleni radioattivi da cui sarebbe stata uccisa? naturalmente la russia: e - si badi bene - già dai tempi di lenin e di stalin che avrebbero "personalmente" ordinato la messa a punto di un misterioso laboratorio ad hoc, chiamato semplicemente "la camera", dove tremendi veleni radioattivi (e non) erano prodotti da chimici-killer professionisti per colpire senza pietà i loro nemici che sarebbero morti tra atroci dolori. perbacco! peggio della "spectre" giustamente annientata dal prode 007 (al secolo sean connery): forse putin è corso in aiuto dell'amico berlusconi?
vincenzo brandi .
la potenza di berlusconi mafioso padrone dello stato!
miriam pellegrini ferri .
È vivo: gli scienziati annunciano la svolta nella clonazione dei mammut![]() I ricercatori della Russia e del Giappone hanno lavorato per più di 20 anni prima di quello che descrivono come uno sviluppo importante, quando le cellule che erano state estratte da un mammut lanoso scoperto nel permafrost della Siberia sono state trapiantate in un embrione di topo, che ha poi mostrato attività biologica. La squadra di scienziati giapponesi-russi ha rivelato progressi significativi nel loro lavoro per portare i mammut lanosi , che si estinsero circa 10.000 anni fa. Secondo l'outlet tedesco Deutsche Welle, diversi campioni estratti dalla gamba di un mammut giovanile, "Yuka", che è stato recuperato in Siberia otto anni fa, hanno mostrato reazioni biologiche necessarie prima della divisione cellulare. I nuclei delle cellule sono stati recuperati da una creatura di circa 28.000 anni e impiantati in cellule di topo. Un membro del team internazionale della Kindai University, il professor Kei Miyamoto, ha confermato in un'intervista allo sbocco che le cellule erano in grado di reagire e mostrare attività biologica, nonostante fossero state congelate per migliaia di anni nel permafrost. Tuttavia, ha anche indicato che, nonostante lo sviluppo altamente promettente, nessuna delle cellule si è divisa, il che è essenziale per riportare indietro le creature estinte , mettendo in guardia dall'immaginare che la trama fantastica si sta avverando. "Siamo ancora a molti passi da Jurassic Park, la tecnologia per far risorgere una creatura estinta non esiste ancora, anche se non nego che probabilmente lo farà in futuro, dobbiamo solo continuare la ricerca", ha affermato. Secondo lui, il prossimo obiettivo degli scienziati è la divisione cellulare, quindi stanno studiando la carcassa del mammut alla ricerca di cellule meno danneggiate che possano aiutare la squadra a passare alla fase successiva. Gli esperti stanno cercando "parenti" di Yuka che potrebbero essere conservati abbastanza bene da diventare materiale per la futura clonazione. Anche se non è chiaro se la missione avrà successo, il professore ha rivelato che aspira a prevenire la morte degli animali in via di estinzione, mentre sta studiando i fattori che influenzano il modo in cui scompaiono. Roma. Dibattito in università: dove sta andando la Sapienza?![]() Se fossi a Roma a andrei a questo importante dibattito sulla devastazione di Università e Ricerca, scrive il nostro astrofisico Andrea Martocchia. Giovedì 4 aprile, ore 17:00 – Aula Vetri, facoltà di Lettere, Sapienza Questa iniziativa nasce dalla necessità di un momento di confronto, a partire dalla condivisione del documento "Dove sta andando la Sapienza?", sul tema dell'università e della formazione. Da anni ormai assistiamo a un processo di smantellamento del diritto allo studio come della didattica, in favore di un modello che tende decisamente alla privatizzazione degli spazi universitari come dei saperi in questi prodotti. Tutti i nostri atenei sono trasversalmente interessati dall'insufficienza dei finanziamenti pubblici, in ognuno vediamo al contrario l'aumento del peso delle aziende private che indirizzano la ricerca, piegandola ai loro interessi. Lo abbiamo visto qualche mese fa a Torino, dove l'università ha concesso degli spazi ai privati sottraendoli agli studenti aprendo più di un fast food, o ancora nella vicenda della Normale di Pisa e dell'apertura di una scuola di alta formazione nei locali della Federico II di Napoli, o alla Sapienza dove gli spazi di aggregazione vengono murati. Pochi mesi fa la Lega Nord, per bocca del ministro della repressione Matteo Salvini, ha dichiarato di voler abolire il valore legale della laurea, andando a favorire gli atenei privati e le pubbliche "di punta" del centro-nord. Per quanto il governo non sia ancora in grado di metter mano alla questione del valore legale, da sempre un cavallo di battaglia delle destre, questa dichiarazione rientra all'interno del processo di regionalizzazione messo in campo tramite l'autonomia differenziata. In un contesto di crescenti gap tra Nord e Sud, questi sono solo alcuni esempi; lampanti sintomi di un'università che ha già cambiato rotta. In Italia, a partire dagli anni 90' sino ad oggi, gli atenei sono stati bersagliati con leggi e riforme (Ruberti, Zecchino-Berlinguer, Moratti e Gelmini) che possiamo interpretare come tasselli di un unico e più complesso progetto politico: si è andati a smantellare la funzione dell'università come spazio sociale, in cui poter elaborare criticamente il sapere in modalità pubblica e accessibile. Un momento di snodo è stato indubbiamente l'autonomia che hanno assunto i singoli atenei da un punto di vista finanziario sotto l'occhio vigile del Miur, pronto a punire gli atenei che sgarrano e a premiare quelli virtuosi; questa ha creato maggior competizione tra atenei al fine di accaparrarsi le scarse risorse del fondo di finanziamento ordinario. È aumentata, infatti, la parte di questo elargito per merito, in base alle statistiche dell'ANVUR secondo la logica "chi ha fatto meglio avrà di più". Si è voluta costruire una vera e propria distinzione tra atenei di serie A, maggiormente virtuosi, e atenei di serie B, università con pochissimi finanziamenti che si ritrovano penalizzati sotto ogni aspetto. Queste leggi e modificazioni s'inseriscono all'interno di uno scenario più ampio: quello dell'Unione europea, dove il ruolo della formazione ha sempre rappresentato un nodo strategico con lo scopo di determinarsi come polo competitivo a livello globale, grazie all'afflusso di una manodopera specializzata a basso costo dai paesi del sud mediterraneo a favore delle economie di traino del centro nord; allineandosi quindi con gli obiettivi della classe politica ed economica dominante. Questo piano strategico ha delle ripercussioni nei singoli Paesi andando ad omogeneizzare i programmi, puntando sulle competenze piuttosto che sulle conoscenze. Dove sta andando la Sapienza si prefigge di analizzare il ruolo che l'ateneo detiene a livello nazionale e internazionale, la traiettoria che adotta a partire dal Piano Strategico, i maggiori investimenti per la ricerca applicata, la repressione sempre più forte all'interno degli spazi e la normalizzazione del pensiero difforme. Questi sono alcuni dei temi trattati che non crediamo non possano esser sganciati dall'analisi dei processi di trasformazione economica che si ripercuotono sul più grande ateneo romano, questo, infatti, rappresenta un'anomalia: a metà tra Nord e Sud dal punto di vista finanziario, si attesta comunque storicamente il primato per numero di iscritti su scala nazionale. Di fronte alla precarizzazione del lavoro e la devastazione dell'istruzione universitaria è necessario confrontarsi, facendo emergere le contraddizioni e armarsi di nuovi strumenti per invertire la rotta. Per costruire opposizione serve un'azione collettiva. Singoli, collettivi e associazioni sono invitate a partecipare! |
Organizzano: Noi Restiamo Roma // Collettivo Autorganizzato Scienze Politiche // Collettivo Ingegneria Sapienza – Aula2 // Link Sapienza
Interviene: Francesco Sylos Labini (Redazione Roars) ![]() I cambiamenti climatici e il rischio alluvionale sono strettamente connessi![]() fattoreacca - 15 MAR 2019 . Oggi, 15 marzo, studenti (e non solo) di tutto il mondo sono scesi in piazza per chiedere impegni concreti contro i cambiamenti climatici, nell'ambito dell'iniziativa "Fridays for Future". I cambiamenti climatici e il #rischio alluvionale sono strettamente connessi. Ed è compito di ognuno di noi provare a fare la differenza, non solo oggi ma anche, e soprattutto, quando i riflettori si spegneranno. L'impegno che puoi prenderti è quello di invitare 10 persone a firmare questa petizione, chiedendo loro di fare lo stesso. Più di 20000 persone hanno già detto #BASTA, ma siamo ancora troppo pochi per poter fare la differenza. Aiutaci a dare voce e forza a tutti i cittadini! I politici e gli amministratori delle aziende non dovrebbero essere gli unici a poter prendere decisioni sulle nostre vite. Oggi ti chiediamo di aiutarci a mantenere Change.org libera e indipendente. Il nostro lavoro, in quanto impresa sociale, è quello di aiutare petizioni come questa a combattere e farsi ascoltare. Se tutti quelli che stanno leggendo questo messaggio mettessero una piccola cifra ogni mese, il futuro di Change.org e di tanti cambiamenti sarebbe al sicuro. Insieme possiamo costringere i potenti a rispondere delle loro azioni... ci siamo già riusciti centinaia di volte! Puoi dedicarci un minuto per sostenere Change.org ora?. Chi ha "avvelenato" la escort Imane Fadil? E' stato Putin?E visto che Putin ha gia cercato di ammazzare con la radioattività Sergej Skripal e la figlia, visto che sostiene Assad che avvelena i suo cittadini col sarin, visto che era amico di Berlusconi, è ovvio che ha avvelenato anche la povera Imane (che probabilmente si è ritrovata in mezzo a giochi molto più grandi di lei e che nemmeno sospettava, più o meno come la povera Marilyn Monroe). La versione ufficiale sul caso Skripal non sta in piedi da nessun punto di vista? Gli attacchi chimici di Assad sono stati metodicamente smentiti non solo da giornalisti occidentali sul campo ma anche dall'Agenzia sulle armi chimiche dell'ONU? Ma avete mai visto una propaganda di guerra che si basa sulla verità? No! Si basa sulla bugia ripetuta come un mantra, fino all'ossessione, fino a far cadere in trance... Piero Pagliani Incredibili articoli di "distrazione di massa" continuano ad uscire sul sito di "Repubblica" a proposito del presunto "avvelenamento" della "modella" marocchina Imane Fadil che - si dice - avrebbe dovuto testimoniare al processo contro Berlusconi. Chi produce quegli insidiosi veleni radioattivi da cui sarebbe stata uccisa? Naturalmente la Russia: e - si badi bene - già dai tempi di LENIN e di STALIN che avrebbero "personalmente" ordinato la messa a punto di un misterioso laboratorio ad hoc, chiamato semplicemente "la camera", dove tremendi veleni radioattivi (e non) erano prodotti da chimici-killer professionisti per colpire senza pietà i loro nemici che sarebbero morti tra atroci dolori. Perbacco! Peggio della "Spectre" giustamente annientata dal prode 007 (al secolo Sean Connery): Forse Putin è corso in aiuto dell'amico Berlusconi? Vincenzo Brandi La Potenza di Berlusconi mafioso padrone dello stato! Miriam Pellegrini Ferri |
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