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La VOCE 1904 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XXI N°8 | aprile 2019 | PAGINA D - 36 |
tutti i numeri dell'invasione usa in venezuela secondo i calcoli del pentagono.
"gli esperti" o "think tank" hanno analizzato a fondo ogni aspetto dell'invasione del venezuela, facendo paragoni con quelle operate a panama, haiti, repubblica dominicana, grenada, nicaragua e guatemala. gli esperti del dipartimento del tesoro usa ritengono che per portare "la libertà ai venezuelani" siano necessari circa 400 miliardi di dollari, che il venezuela è in grado di recuperare in un periodo di due anni, grazie al petrolio, l'oro e altri minerali. i costi della "libertà" porterebbe profitti a diverse società, cosìm ripartite: statunitensi (75%), brasiliane (10%), cilene (5%) e argentine (5%).
quanto alla perdita di vite umane per i "liberatori" sarebbe minima. secondo le valutazioni del pentagono i morti venezuelani, nel caso in cui possano reagire "selvaggiamente", è calcolata in circa 20.000 unità, i feriti in 100.000, 150.000 i prigionieri chavisti distribuiti nelle carceri di guantanamo, brasile, guyana, colombia e alcune isole caraibiche filo americane.
le società operanti nel settore militare hanno a disposizione armi "straordinariamente fulminanti" di ultima generazione, e non escludono l'uso di tipo chimico e batteriologico.
presso il pentagono, alla presenza di militari venezuelani in pensione (che da molto tempo lavorano per la cia), di militari brasiliani, cileni, colombiani e argentini, è stata passata in rassegna tutta l'attrezzatura necessaria per un attacco aereo, terrestre e marittimo. 100.000 le truppe di terra previste. le regioni di zulia e apure saranno affidate alle forze colombiane, mentre la regione di guayana a quelle brasiliane e della guyana.
l'azione militare dovrebbe essere fulminea da concludersi in poche ore su tutto il territorio nazionale, concentrata soprattutto in alcuni punti strategici di caracas. passa attraverso la presa del palazzo di miraflores e la proclamazione formale di guaidó. l'azione dovrà essere effettuata all'alba, con tutti i dispositivi tecnologici in grado di sovvertire totalmente le comunicazioni e l'impianto elettrico nazionale.
particolare attenzione è stata posta dal pentagono alle c.d. milizie bolivarianie o "colectivos" (calcolate in "due milioni di soldati"), organizzazioni che vengono definite disarmate, senza un adeguato addestramento per una guerra a sorpresa e per la guerriglia, anche urbana.
inoltre, grazie all'azione di "amici e collaboratori venezuelani" nei giorni precedenti all'attacco, il pentagono avrà la posizione precisa di tutti i membri dell'alto comando militare delle fanb che consentirà di isolarli prima che l'azione di invasione abbia inizio, smentellando così l'intera catena di comando della struttura militare (come accadduto in iraq).
il pentagono stima che in due giorni si possa ottenere un controllo quasi assoluto dell'intero paese, poi sarà necessaria la presenza delle forze di occupazione per almeno due o tre anni, fino allo sradicamento delle forze chaviste più radicali e la loro totale estinzione ("il cile è stato esemplare in questo senso ..."). gran parte del piano di attacco è fondato sulla convinzione che la popolazione civile, i partiti, la milizia o "colectivos" in un primo momento saranno indotti al panico grazie ad una pesante azione militare con il lancio di bombe, l'assedio con elicotteri ben armati, la risoluta risposta a qualsiasi resistenza, per poi indebolirsi molto rapidamente fino ad arrendersi. sono considerati dunque di facile controllo e disarticolazione. inoltre, aiuterà la lunga esperienza dell'opposizione nelle c.d. guarimbas, nei blocchi o nei sabotaggi.
nella seconda occupazione usa della repubblica dominicana (1965-1966), nel cosiddetto operation power pack, più di 20.000 marines sono sbarcati nel paese caraibico. sempre 20mila soldati usa con artiglieria pesante di ultima generazione hanno invaso panama per terra e per mare. nell'operazione furia urgente, perpetrata nel 1983 dal governo usa contro l'isola di granada, sono sbarcati 15.000 marines, ci sono stati 70 morti tra i civili e 358 feriti.
negli anni 60, l'agente della cia, josé figueres, ex presidente del costa rica (tutti i presidenti del costa rica sono stati agenti della cia) fu uno degli architetti ideologici dell'invasione della repubblica dominicana, e per questo motivo è stato chiamato alla casa bianca dal presidente lyndon b. johnson, per le consultazioni, insieme a rómulo betancourt e luis muñoz marín. il 27 maggio 1965, pronunciò un discorso in cui spiegava ai costaricani la sua partecipazione "gloriosa" all'invasione della repubblica dominicana.
(fonte: link) - domenica 24 marzo 2019 .
venezuela - le conversazioni della "cellula terroristica" di guaidò.
l ministro delle comunicazioni, jorge rodriguez, ha rivelato alcuni dei colloqui tra l'autoproclamato juan guaidó e il suo braccio destro, roberto marrero, in cui progettavano azioni terroristiche contro il paese con l'incursione di gruppi paramilitari, sabotaggi e falsi positivi. in una conferenza stampa, trasmessa in diretta anche sulla televisione nazionale (il video è disponibile in calce) tenutasi a palazzo miraflores, ha mostrato alcune delle conversazioni estrapolate dal cellulare di marrero.
rodriguez ha riferito che sono state preparate 10 squadre composte da 8 assassini paramilitari. in un'altra conversazione tra roberto marrero e "rosana de cúcuta", si fa riferimento al fatto che i soldi per l'assunzione di sicari non siano sufficienti e alla fine marrero accetta di pagare tra i 500 ei 700 mila dollari al giorno affinché potessero essere trasferiti in colombia e ricevere la formazione adeguata. tra questi, membri delle bande centroamericane come "los mara","almeno la metà di questi paramilitari sono salvadoregni, guatemaltechi e honduregni e sono stati in grado di entrare in venezuela". il governo è sulle loro tracce e saranno arrestati "ovunque si trovino". inoltre, dalle conversazioni si evince che il danaro era il ricavato di rapine da asset venezuelani (citgo, filiale della pdvsa) all'estero a seguito delle sanzioni usa che hanno anche bloccato i conti bancari del paese e creato un danno al paese per un importo totale stimato di $30mln. queste risorse finanziarie sono state depositate in conti bancari a panama. confermate dunque le accuse di:.
- assassinio selettivo di leader sociali e politici, attraverso liste di nomi.
- nuovo sabotaggio contro la metropolitana e la funivia di caracas.
- falsi positivi (notizie false) attraverso i media e i social network.
- cospirazione di scioperi generali nel settore del lavoro.
- assalto al palazzo di miraflores (sede del governo).
- azioni terroristiche di false flag.
le conversazioni telefoniche mostrate riguardano anche leopoldo lópez e freddy guevara, tra gli altri, in cui si fa riferimento alle operazioni terroristiche per tentare di contrastare la sovranità del venezuela, dalle azioni armate alla diversione dei fondi statali.
la destra locale e internazionale dunque passa da una strategia di assedio attraverso l'asfissia finanziaria, a una strategia di assalto, con l'obiettivo di prendere il potere. il gruppo terroristico che si fa chiamare "estado mayor", secondo quanto riferisce il ministro è guidato da leopoldo lopez (agli arresti) e il vice juan guaidó, insieme ad altri membri dell'organizzazione politica volontà popolare: "gavilán, leopoldo lopez, carlos vechio (politico dell'opposizione), fernando martinez (consigliere), freddy guevara (vice), juan andrés mejías (mp), juan guaidó e sergio vergara (mp)", tutti appartenenti al partito di guaidò.
l'italia diventò la base
di un conflitto armato
di manlio dinucci - 22/03/2019
1999-2019. così conquistammo lo status di "grande paese"
il 24 marzo 1999, la seduta del senato riprende alle 20,35 con una comunicazione dell'on. sergio mattarella, allora vice-presidente del governo d'alema (ulivo - pdci - udeur): «onorevoli senatori, come le agenzie hanno informato, alle ore 18,45 sono iniziate le operazioni della nato».
in quel momento, le bombe degli f-16 del 31° stormo usa, decollati da aviano, hanno già colpito pristina e belgrado. e stanno arrivando nuove ondate di cacciabombardieri usa e alleati, partiti da altre basi italiane. in tal modo, violando la costituzione (artt. 11, 78 e 87), l'italia viene trascinata in una guerra, di cui il governo informa il parlamento dopo le agenzie di stampa, quando ormai è iniziata.
venti giorni prima dell'attacco alla jugoslavia, massimo d'alema - come racconterà lui stesso in un'intervista a]il riformista (24 marzo 2009) - era stato convocato a washington dove il presidente americano bill clinton gli aveva proposto: «l'italia è talmente prossima allo scenario di guerra che non vi chiediamo di partecipare alle operazioni militari, è sufficiente che mettiate a disposizione le basi». d'alema gli aveva orgogliosamente risposto «ci prenderemo le nostre responsabilità al pari degli altri paesi dell'alleanza», ossia che l'italia avrebbe messo a disposizione non solo le basi ma anche i propri cacciabombardieri per la guerra alla jugoslavia. ai bombardamenti parteciperanno infatti 54 aerei italiani, attaccando gli obiettivi indicati dal comando usa.
«era moralmente giusto ed era anche il modo di esercitare pienamente il nostro ruolo», spiega d'alema nell'intervista. «per numero di aerei siamo stati secondi solo agli usa. l'italia è un grande paese e non ci si deve stupire dell'impegno dimostrato in questa guerra», aveva dichiarato nel giugno 1999 in veste di presidente del consiglio, sottolineando che, per i piloti, era stata «una grande esperienza umana e professionale».
l'italia assume così un ruolo di primaria importanza nella guerra alla jugoslavia. dalle basi in italia decolla la maggior parte dei 1.100 aerei che, in 78 giorni, effettuano 38 mila sortite, sganciando 23 mila bombe e missili (molte a uranio impoverito) sulla serbia e il kosovo. viene in tal modo attivato e testato l'intero sistema delle basi usa/nato in italia, preparando il suo potenziamento per le guerre future.
la successiva sarà quella contro la libia nel 2011. la guerra di venti anni fa è stata il viatico all'attivazione di nuove, pesanti servitù militari per il nostro territorio.
mentre è ancora in corso la guerra contro la jugoslavia, il governo d'alema partecipa a washington al vertice nato del 23-25 aprile 1999, che ufficializza il «nuovo concetto strategico»: la nato viene trasformata in alleanza che impegna i paesi membri a «condurre operazioni di risposta alle crisi non previste dall'articolo 5, al di fuori del territorio dell'alleanza». da qui inizia l'espansione della nato ad est, considerata foriera di pericolosi nuovi «confronti» anche da esponenti dell'establishment usa. in vent'anni, dopo aver demolito quel che restava ancora della federazione jugoslava, la nato si estende da 16 a 29 paesi (30 se ora ingloba anche la macedonia), espandendosi sempre più a ridosso della russia.
oggi l'«area nord-atlantica» si estende fin sulle montagne afghane. e i soldati italiani sono là, confermando quello che d'alema definiva con orgoglio «il nuovo status di grande paese», conquistato dall'italia vent'anni fa partecipando alla distruzione di un paese che non aveva attaccato né minacciato l'italia o suoi alleati.
il delirante programma economico di pluto guaidò.
"i dittatori cadono quando la gente dorme, quando meno se l'aspetta". così humberto calderón berti, in una intervista a semana, alla vigilia dell'annuncio dell'autoesiliato guaidó di un suo ritorno in venezuela dopo il tour tra i paesi 'amici' in america latina.
attenzione alle parole di guaidó ai militari: "mollate maduro o niente amnistia", ma aggiunge "le forze armate sono state protagoniste in questi anni di uccisioni, tortura e repressione ed impensabile che possano rimanere impuniti". e berti ci mette il carico da novanta appoggiando la linea di pence "i militari vadano in un posto dove possono avere una vita tranquilla con le loro famiglie o perderanno tutto. la gestione della questione militare è fondamentale. dobbiamo mantenere una struttura militare di persone incontaminate per aiutarci nel processo di governabilità". berti, già presidente della società petrolifera di stato e ministro degli esteri e dell'energia e miniere nel periodo pre-chavista, è stato riconosciuto dal governo colombiano come rappresentante diplomatico in colombia dell'autoesiliato guaidó. nell'intervista traccia la linea guida di quello che dovrebbe essere il programma antichavista in venezuela. di seguito le perle: .
croce rossa e l'onu .
"ci sono seri dubbi su queste organizzazioni, la croce rossa venezuelana non è assolutamente affidabile. forse altre organizzazioni internazionali possono partecipare alla consegna degli aiuti umanitari. ci aiuterà la colombia".
petrolio
"la grande sfida è il settore petrolifero, che prevede il recupero della pdvsa, ma parallelamente l'apertura al settore privato con operazioni muscolari sia finanziare sia tecnologiche. le aziende colombiane possono svolgere un ruolo molto importante. noi in venezuela eravamo abituati a gestire depositi molto grandi, mentre la colombia, con depositi più piccoli, è stata educata a prendersi cura del denaro. questa esperienza sarà molto utile in venezuela.
diminuzione dell'inflazione? macché!.
ecco la ricetta economica: no al protezionismo, sì alla liberalizzazione, ma soprattutto via tutte le tasse alle imprese e aumento dei salari e delle sovvenzioni.
democrazia: il dialogo con i chavisti .
"non puoi invitare a ricostruire il paese coloro che lo hanno distrutto".
il debito è incostituzionale.
"l'assemblea nazionale", capeggiata da guaidò, "ha dichiarato che il debito nei confronti dei paesi terzi è stato acquisito incostituzionalmente perché non è stato approvato dall'assemblea". quali le garanzie che daranno ai governi creditori? non possono "addebitarlo perché non ci sarà modo di pagarli". la cina è "avida" e "colonialista", la russia un paese dove vige "la corruzione e la propensione ad irritare gli stati uniti".
migranti
"ci aiuteranno l'unione europea e le organizzazioni di cooperazione internazionale a strutturare i programmi del ministero del lavoro per formarli". stile campo di addestramento.
prigionieri politici.
"ci stiamo lavorando grazie alla solidarietà che abbiamo ricevuto dal governo colombiano".
TUTTI I NUMERI DELL'INVASIONE USA IN VENEZUELA SECONDO I CALCOLI DEL PENTAGONO![]() Quanto alla perdita di vite umane per i "liberatori" sarebbe minima. Secondo le valutazioni del Pentagono i morti venezuelani, nel caso in cui possano reagire "selvaggiamente", è calcolata in circa 20.000 unità, i feriti in 100.000, 150.000 i prigionieri chavisti distribuiti nelle carceri di Guantanamo, Brasile, Guyana, Colombia e alcune isole caraibiche filo americane. Le società operanti nel settore militare hanno a disposizione armi "straordinariamente fulminanti" di ultima generazione, e non escludono l'uso di tipo chimico e batteriologico. Presso il Pentagono, alla presenza di militari venezuelani in pensione (che da molto tempo lavorano per la CIA), di militari brasiliani, cileni, colombiani e argentini, è stata passata in rassegna tutta l'attrezzatura necessaria per un attacco aereo, terrestre e marittimo. 100.000 le truppe di terra previste. Le regioni di Zulia e Apure saranno affidate alle forze colombiane, mentre la regione di Guayana a quelle brasiliane e della Guyana. L'azione militare dovrebbe essere fulminea da concludersi in poche ore su tutto il territorio nazionale, concentrata soprattutto in alcuni punti strategici di Caracas. Passa attraverso la presa del palazzo di Miraflores e la proclamazione formale di Guaidó. L'azione dovrà essere effettuata all'alba, con tutti i dispositivi tecnologici in grado di sovvertire totalmente le comunicazioni e l'impianto elettrico nazionale. Particolare attenzione è stata posta dal Pentagono alle c.d. milizie bolivarianie o "colectivos" (calcolate in "due milioni di soldati"), organizzazioni che vengono definite disarmate, senza un adeguato addestramento per una guerra a sorpresa e per la guerriglia, anche urbana. Inoltre, grazie all'azione di "amici e collaboratori venezuelani" nei giorni precedenti all'attacco, il Pentagono avrà la posizione precisa di tutti i membri dell'Alto Comando Militare delle FANB che consentirà di isolarli prima che l'azione di invasione abbia inizio, smentellando così l'intera catena di comando della struttura militare (come accadduto in Iraq). Il Pentagono stima che in due giorni si possa ottenere un controllo quasi assoluto dell'intero paese, poi sarà necessaria la presenza delle forze di occupazione per almeno due o tre anni, fino allo sradicamento delle forze chaviste più radicali e la loro totale estinzione ("il Cile è stato esemplare in questo senso ..."). Gran parte del piano di attacco è fondato sulla convinzione che la popolazione civile, i partiti, la milizia o "colectivos" in un primo momento saranno indotti al panico grazie ad una pesante azione militare con il lancio di bombe, l'assedio con elicotteri ben armati, la risoluta risposta a qualsiasi resistenza, per poi indebolirsi molto rapidamente fino ad arrendersi. Sono considerati dunque di facile controllo e disarticolazione. Inoltre, aiuterà la lunga esperienza dell'opposizione nelle c.d. guarimbas, nei blocchi o nei sabotaggi. Nella seconda occupazione USA della Repubblica Dominicana (1965-1966), nel cosiddetto Operation Power Pack, più di 20.000 marines sono sbarcati nel paese caraibico. Sempre 20mila soldati USA con artiglieria pesante di ultima generazione hanno invaso Panama per terra e per mare. Nell'operazione Furia Urgente, perpetrata nel 1983 dal governo USA contro l'isola di Granada, sono sbarcati 15.000 marines, ci sono stati 70 morti tra i civili e 358 feriti. Negli anni 60, l'agente della CIA, José Figueres, ex presidente del Costa Rica (tutti i presidenti del Costa Rica sono stati agenti della CIA) fu uno degli architetti ideologici dell'invasione della Repubblica Dominicana, e per questo Motivo è stato chiamato alla Casa Bianca dal presidente Lyndon B. Johnson, per le consultazioni, insieme a Rómulo Betancourt e Luis Muñoz Marín. Il 27 maggio 1965, pronunciò un discorso in cui spiegava ai costaricani la sua partecipazione "gloriosa" all'invasione della Repubblica Dominicana. (fonte: LINK) - domenica 24 marzo 2019 VENEZUELA - LE CONVERSAZIONI DELLA "CELLULA TERRORISTICA" DI GUAIDO'![]() Rodriguez ha riferito che sono state preparate 10 squadre composte da 8 assassini paramilitari. In un'altra conversazione tra Roberto Marrero e "Rosana de Cúcuta", si fa riferimento al fatto che i soldi per l'assunzione di sicari non siano sufficienti e alla fine Marrero accetta di pagare tra i 500 ei 700 mila dollari al giorno affinché potessero essere trasferiti in Colombia e ricevere la formazione adeguata. Tra questi, membri delle bande centroamericane come "los mara","almeno la metà di questi paramilitari sono salvadoregni, guatemaltechi e honduregni e sono stati in grado di entrare in Venezuela". Il Governo è sulle loro tracce e saranno arrestati "ovunque si trovino". Inoltre, dalle conversazioni si evince che il danaro era il ricavato di rapine da asset venezuelani (Citgo, filiale della PDVSA) all'estero a seguito delle sanzioni USA che hanno anche bloccato i conti bancari del Paese e creato un danno al paese per un importo totale stimato di $30MLN. Queste risorse finanziarie sono state depositate in conti bancari a Panama. Confermate dunque le accuse di: - Assassinio selettivo di leader sociali e politici, attraverso liste di nomi. - Nuovo sabotaggio contro la metropolitana e la funivia di Caracas. - Falsi positivi (notizie false) attraverso i media e i social network. - Cospirazione di scioperi generali nel settore del lavoro. - Assalto al palazzo di Miraflores (sede del governo). - Azioni terroristiche di false flag. Le conversazioni telefoniche mostrate riguardano anche Leopoldo López e Freddy Guevara, tra gli altri, in cui si fa riferimento alle operazioni terroristiche per tentare di contrastare la sovranità del Venezuela, dalle azioni armate alla diversione dei fondi statali. La destra locale e internazionale dunque passa da una strategia di assedio attraverso l'asfissia finanziaria, a una strategia di assalto, con l'obiettivo di prendere il potere. Il gruppo terroristico che si fa chiamare "Estado Mayor", secondo quanto riferisce il Ministro è guidato da Leopoldo Lopez (agli arresti) e il vice Juan Guaidó, insieme ad altri membri dell'organizzazione politica Volontà Popolare: "Gavilán, Leopoldo Lopez, Carlos Vechio (politico dell'opposizione), Fernando Martinez (consigliere), Freddy Guevara (vice), Juan Andrés Mejías (MP), Juan Guaidó e Sergio Vergara (MP)", tutti appartenenti al partito di Guaidò. |
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