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La VOCE 1904 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XXI N°8 | aprile 2019 | PAGINA 4 - 24 |
segue da pag.23: quanto ci costa
sale pubbliche, ecc.) in onore di personaggi compromessi con il nazifascismo. e poi, nel dilagare del revisionismo storico in tv, al cinema, al teatro, su giornali e riviste.ci viene infine alienato il vocabolario: i termini «negazionisti», «
il danno arrecato dalla istituzione del giorno del ricordo è quindi per la cultura di massa, ma è anche per il mondo scientifico e accademico, dal quale, già l'ho accennato, l'antifascismo è progressivamente marginalizzato. d'altronde, in questo scontiamo anche il declino verticale e generale del comparto della conoscenza e della funzione intellettuale, che ha altre cause sulle quali non posso soffermarmi qui. in ogni caso, la conseguenza è che non esiste un ambito di validazione scientifica per le ricerche di claudia cernigoi o di sandi volk, cioè: si può fare un enorme lavoro per pubblicare un libro che "scandaglia" la foiba plutone ma i risultati di queste ricerche non sono materia di studio né di successivo sviluppo in alcuna università o istituto di storia. il dirottamento delle disponibilità accademiche (fondi, persone) è totale. chi non si allinea è espulso dagli ambienti della ricerca, come è successo in prima persona a sandi, licenziato dal posto di lavoro.
in tale maniera viene garantito il controllo di stato sulla scrittura della storia.
vediamo infine cosa comporta l'esistenza del giorno del ricordo sul piano della politica.
la retorica su questi temi ha accompagnato il processo di equiparazione fascismo-antifascismo, o "memoria condivisa", su cui si fondano la "seconda" e "terza" repubblica.
questa retorica è un formidabile piede di porco per lo svuotamento del dettato costituzionale.
un'altra conseguenza è l'arretramento dell'anpi e dell'associazionismo antifascista, arretramento che arriva dopo quello della sinistra "radicale" e dopo il vero e proprio tradimento della sinistra "storica". la non comprensione dei processi storici al confine orientale complica inoltre la già difficile opera di chiarificazione sulle questioni jugoslave attuali. assistiamo ad una paradossale diffamazione della esperienza della rfs di jugoslavia, multietnica e internazionalista, accusata di essere il contrario di quello che era. ovviamente anche questo fa il gioco di chi ha voluto la divisione e la guerra tra i nostri vicini.
per concludere: qual è quindi il problema del giorno del ricordo? sono i numeri delle foibe? il fatto che non si parla dei crimini italiani? il fatto che si offendono anche i partigiani italiani? certamente anche tutto questo, ma soprattutto il problema del giorno del ricordo è l'esistenza stessa del giorno del ricordo. di fronte a ciò,
le
COSE DA ESIGERE, IN ORDINE DI URGENZA
sono le seguenti:
- Rilanciare la proposta avanzata dalla segreteria nazionale ANPI nel 2015 di sospensione degli effetti della Legge n.92/2004 spec. per quanto riguarda l'attribuzione delle
- Operare per la abrogazione della Legge oppure, in subordine, trasformare il 10 Febbraio da giornata della recriminazione in giornata dell'amicizia tra i popoli che abitano le due sponde dell'Adriatico (questo può essere tentato con una proposta di revisione della Legge).
- Al MIUR vanno ribadite le richieste di cui alla Lettera Aperta firmata il 10/2/2017 da numerose personalità antifasciste (inclusa la stessa Carla Nespolo) ad evitare ulteriori derive della didattica in senso revisionista, revanscista, anticostituzionale.
- Effettuare un bilancio complessivo dei finanziamenti pubblici che da 15 anni a questa parte sono andati a iniziative di ogni tipo su questi temi.
- Riesaminare le modifiche alla toponomastica introdotte negli ultimi anni, con due finalità:
(1) scongiurare che siano celebrati personaggi non degni (criminali di guerra, militanti fascisti);
(2) eliminare le intitolazioni ai "martiri delle foibe" laddove introdotte, poiché trattasi di allocuzione letteralmente "fuori legge" in quanto l'espressione "martiri" non appare in alcun punto della stessa Legge 92/2004.
[*] N.B. la registrazione audio integrale della conferenza-dibattito è ascoltabile alla pagina della iniziativa:
http://www.cnj.it/home/it/
o scaricabile al link diretto:
http://www.cnj.it/home/images/
Segue da Pag.23: QUANTO CI COSTA
sale pubbliche, ecc.) in onore di personaggi compromessi con il nazifascismo. E poi, nel dilagare del revisionismo storico in TV, al cinema, al teatro, su giornali e riviste.Ci viene infine alienato il vocabolario: i termini «negazionisti», «
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le
COSE DA ESIGERE, IN ORDINE DI URGENZA sono le seguenti: - Rilanciare la proposta avanzata dalla segreteria nazionale ANPI nel 2015 di sospensione degli effetti della Legge n.92/2004 spec. per quanto riguarda l'attribuzione delle
- Al MIUR vanno ribadite le richieste di cui alla Lettera Aperta firmata il 10/2/2017 da numerose personalità antifasciste (inclusa la stessa Carla Nespolo) ad evitare ulteriori derive della didattica in senso revisionista, revanscista, anticostituzionale. - Effettuare un bilancio complessivo dei finanziamenti pubblici che da 15 anni a questa parte sono andati a iniziative di ogni tipo su questi temi.
(1) scongiurare che siano celebrati personaggi non degni (criminali di guerra, militanti fascisti); (2) eliminare le intitolazioni ai "martiri delle foibe" laddove introdotte, poiché trattasi di allocuzione letteralmente "fuori legge" in quanto l'espressione "martiri" non appare in alcun punto della stessa Legge 92/2004.
[*] N.B. la registrazione audio integrale della conferenza-dibattito è ascoltabile alla pagina della iniziativa: http://www.cnj.it/home/it/
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