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La VOCE 1810 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XXI N°2 | ottobre 2018 | PAGINA 4 - 20 |
Segue da Pag.19: Vertice di Pyongyang: un anfitrione splendido, con un invitato facile Per la parte nordcoreana le due sedie disponibili, oltre a quella di Kim Jon-un, sono state occupate dal vicepresidente del Comitato Centrale del PLC, Kim Yong-chol e dalla direttrice del Dipartimento di Propaganda ed Agitazione del PLC, Kim Io-jong. Moon Jae-in si è fatto accompagnare dal suo direttore del Servizio di Intelligenza Nazionale Suh Hoon, e dallassessore di Sicurezza Nazionale Chung Eui-yong. Non è entrato più nessuno nel piccolo salone, dove si è sviluppato lincontro, durante circa 100 minuti. Tuttavia, questo tempo non si deve considerare l’unico dedicato alle conversazioni per entrambi i mandatari, che hanno trascorso insieme, realmente, la maggior parte del tempo. E l’hanno fatto, secondo i loro volti, come due grandi maestri di scacchi, amici che hanno chiacchierato di fronte ad una scacchiera, osservando lubicazione dei pezzi e scambiando criteri sulla prossima mossa. Poi, allora, hanno cominciato laltra partita, più lunga e difficile, quella della costruzione di ununica e poderosa nazione, Corea. Alla conclusione del Vertice, Kim Jong-un e Moon Jae-in hanno presentato la “Dichiarazione Congiunta di Pyongyang di ottobre”. Uno degli aspetti più importanti del testo è che Corea del Nord ha deciso di smantellare in maniera permanente le sue più importanti installazioni nucleari, in presenza di esperti stranieri. Inoltre, i mandatari sono d’accordo nel trasformare la penisola coreana in una “terra di pace senza armi né minacce nucleari” e Kim ha accettato di visitare Seul prossimamente. Entrambe le Coree, dal principio del 2018 sono immerse in un avvicinamento che ha propiziato viaggi reciproci di delegazioni di alto livello, conversazioni su differenti temi, il ritrovo di famiglie separate dalla guerra (1950-53) e perfino la partecipazione congiunta in eventi sportivi. La comunità internazionale appoggia e asseconda attenta questo processo, perché genera grandi aspettative sulla distensione definitiva tra il nord ed il sud della penisola. Benito Joaquin Milanes, inviato speciale di Prensa Latina Veniamo con un messaggio di dialogo e convocazioneAutore: Leticia Martínez Hernández | internet@granma.cu Autore: René Tamayo León | internet@granma.cu Autore: Alina Perera Robbio, | internet@granma.cu 28 ottobre 2018 08:09:55 Diaz-Canel con gl imprenditori dell’agricoltura negli USA. Photo: Estudio Revolución NUOVA YORK. - Il Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha sostenuto la mattina di ieri, giovedì 27, un cordiale e costruttivo incontro con imprenditori e leaders di diverse organizzazioni e settori agricoli statunitensi, organizzato dalla Coalizioe Agricola degli Stati Uniti per Cuba (USACC) e dall’ Associazione Nazionale dei Dipartamenti Statali dell’Agricoltura (NASDA). Dando loro il benvenuto nella Missione di Cuba presso le Nazioni Unite il mandatario ha definito indispensabile questa riunione su «uno dei settori che ha difeso di più le relazioni tra gli Stati Uniti e Cuba. Di fatto è il settore in cui abbiamo avuto qualche possibilità, molto limitata, per poter realizzare scambi economici e commerciali». Díaz-Canel ha ricordato che c’è stato un momento in cui s’importavano dagli USA più di 1.100 milioni di dollari in un anno «totale che si è ridotto perchè con i limiti imposti dal blocco ci s’impone di pagare in contanti e si limitano anche le cifre con cui lo potremmo fare». Indipendentemente del rafforzamento di questa política aberrante e delle misure contro Cuba stabilite dalla nuova amministrazione degli Stati Uniti «noi siamo sempre aperti al dialogo», ha reiterato il Presidente cubano, considerando che il motivo per il quale è avvenuto il passo indietro nello ristabilimento delle relazioni, ha a che vedere solo con gli interessi di una minoranza che lucra con la politica e cerca di frenare queste relazioni». «Vogliamo ratificare davanti a voi che veniamo con un messaggio di dialogo . Non elimineremo in nessun momento lapossibilità di conversare, ma sempre su una base di rispetto senza condizioni e senza imposizioni». Photo: Estudio Revolución Il Capo di Stato ha commentato l’importanza che riveste dire queste cose a imprenditori e laeders delle organizzazioni del settore agricolo statunitense «perchè voi siete stati perennemente attivi nella relazione con Cuba». Che si riesca ad eliminare il blocco, fratturando le misure contrarie alle relazioni tra i nostri paesi, ha a che vedere anche con la vostra attività, con il modo in cui voi negoziate o mostrate la vostra contrarietà per queste restrizioni», ha considerato. «È molto importante che persone come voi possano visitare Cuba, che si possa conversare, scambiare per conoscere realmente la nostra realtà e partendo da questo, creare tutta la forza e la costruzione di un’unità che ci permetta di finirla con il blocco ». Díaz Canel ha riferito che Cuba deve importare annualmente più di 2.000 millioni di dollari in alimenti , «in Condizioni molto complesse con paesi ad un’enorme distanza, dove i costi del noleggio è molto alto e dove di fatto ci aumentano i prezzi perchè sanno le necessità e i limiti che abbiamo». Poi ha valutato anche le opportunità del mercato cubano che, anche se è piccolo, è sicuro perché implica rifornire una popolazione di undici milioni |
di persone. Lo statista ha detto che lo scambio può essere reciprocamente benefico. «Quello che ci dispiace e ci molesta è, a volte, che una nave carica di alimenti va dagli USA a Cuba e poi ritorna vuota, quando potrebbe tornare con le merci nostre». «Ugualmente ha detto che si possono produrre trasferimenti di tecnologie e scambi scientifici, perchè anche se siamo un paese con risorse modeste, abbiamo un buono sviluppo scientifico. Abbiamo portato un messaggio di pace, d’unità, di comprensione e anche di convocazione», ha concluso. Hanno partecipato all’incontro, tra gli altri, Bárbara Glenn, direttrice esecutiva de NASDA; Paul Johnson, presidente dei USACC; Thomas Sleigth, direttore esecutivo del Consiglio dei Legumi degli USA e gli incaricati all’Agricoltura degli Stati del Connecticut, Virginia e Nuovo Messico. Grazie al lavoro di questo settore, nel 2001 iniziarono le vendite di prodotti agricoli e alimenti a Cuba, realizzate in una sola direzione perché si mantiene la proibizione delle esportazioni dell’Isola destinate agli Stati Uniti. Nei giorni scorsi il Senato di questo paese ha approvato un emendamento al progetto della Legge Agricola che se sarà approvato anche dalla Camera dei rappresentanti, permetterà la promozione in Cuba di prodotti agricoli statunitensi con fondi ufficiali. Questo emendamento è un passo nella direzione adeguata, ma é molto lontano dal facilitare il commercio agricolo con Cuba e i crediti privati, così come reclama la comunità degli agricoltori statunitensi. Nel contesto Nel marzo del 2015 una delegazione di circa cento persone del settore agricolo degli USA ha visitato Cuba ed ha realizzato un programma di riunioni con rappresentanti cubani , con il proposito d’esplorare le opportunità commerciali e di scambio. Nell’ottobre del 2015 è stato presentato nel Congresso nordamericano un progetto di Legge per l’esportazione agricola a Cuba, promosso dal rappresentante repubblicano Rick Crawford. Nel febbraio del 2016 il Segretario all’Agricoltura degli Stati Uniti, Tom Vilsack, ha assicurato che esiste un grande potenziale per le vendite di prodotti organici di Cuba agli Stati Uniti, ma che le leggi attauli pongono un freno agli scambi. Nel giugno di quest’anno il ministro cubano all’Agricoltura ha visitato la Camera del Commercio degli Stati Uniti. In questo mese di ottobre, durante il primo dialogo economico bilaterale tra Cuba e gli USA, l’agricoltura è stata uno dei temi trattati con interesse dalle due parti. Nel dicembre del 2017, il rappresentante repubblicano Rick Crawford ha segenalato l’importanza che il Congresso degli Stati Uniti approvi il suo progetto di Legge per le esportazioni agricole a Cuba, messo a fuoco per promuovere il finanziamento privato delle vendite all’Isola. Nell’aprile del 2018 i due paesi hanno realizzato scambi sulla cooperazione in agricoltura. Il danno del blocco all’agricoltura I danni registrati nei settori dell’industria alimentare e l’agricoltura nel periodo giugno 2017 - marzo 2018, toccano i 413 milioni 793.100 dollari e questo significa un aumento di 66 milioni 195.100 dollari rispetto allo stesso periodo precedente. ( GM – Granma Int.) Diaz-Canel ha fatto sentire la voce di Cuba nella ONU dopo il minaccioso discorso di TrumpIl discorso del presidente cubano coincide con la data dello storico intervento nelle Nazioni Unite del leader storico della Rivoluzione cubana, Fidel Castro Ruz, il 26 ottobre del 1960. Autore: Granma | internet@granma.cu - 27 ottobre 2018 08:09:54 Nazioni Unite, Diaz-Canel. Photo: Twitter Cuba si è sommata nelle Nazioni Unite - come a un dovere assoluto - alla commemorazione del Giorno Internazionale per l’Eliminazione totale delle Armi Nucleari che ogni 26 ottobre unisce voci contro le corse alle armi con tecnologia nucleare, che minacciano la sopravvivenza della specie umana. Il presidente cubano, Miguel Díaz-Canel Bermú-dez, è stato energico alzando la sua voce per la seconda volta nella ONU per reiterare la posizione che storicamente Cuba ha mantenuto in questo tema. «Cuba mantiene un fermo impegno con il rafforzamento, consolidandolo, del multilateralismo e con i trattati internazionali in materia di disarmo, in particolare con la meta di costruire un mondo libero dalle armi nucleari», ha segnalato. «La nazione caraibica, ha ricordato, è stata il quinto Stato che ha ratificato il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari, sottoscritto nel 2017. A 73 anni dai criminali bombardamenti atomici contro Hiroshima e Nagasaki, ha detto il mandatario, l’umanità continua ad essere minacciata dall’esistenza di circa 14400 armi nucleari delle 3.750 sono distribuite e quasi 2 000 sono in stato dall’allerta operazionale». Con la voce del Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri è tornata nella ONU la sapienza e la previsione del Comandante in Capo della Rivoluzione, Fidel Castro Ruz, quando in questa stesse sede, nel 1979, fece rabbrividire. «Il rumore delle armi, del linguaggio minaccioso, della prepotenza nella scena internazionale devono sparire. Basta con l’illusione che i problemi del mondo si possono risolvere con le armi nucleari. Le bombe potranno uccidere gli affamati, i malati e gli ignoranti, ma non possono uccidere la fame, le malattie e l’ignoranza», avvisò allora Fidel. Díaz-Canel ha anche parlato del proclama dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace, un documento firmato dai capi di Stato e di Governo della regione in occasione del II Vertice della CELAC, realizzato a L’Avana nel gennaio del 2014 e della contentezza che significa per l’America Latina e i Caraibi essere stata la prima area densamente popolata dichiarata Zona Libera dalle Armi Nucleari nel 1967. «Disapproviamo fortemente la decisione del Governo degli Stati Uniti di ritirarsi dal Piano d’Azione Integrale Congiunto (PAIC) o Accordo Nucleare, con l’Iran. Non rispettare questi impegni internazionali attenta contro le norme di convivenza tra gli Stati e provocherà gravi conseguenze per la stabilita e la sicurezza nel Medio Oriente», ha avvisato lo statista cubano. (GM – Granma Int.) |
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