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La VOCE ANNO XX N°5

gennaio 2018

PAGINA 3         - 15

Segue da Pag.14: Kim Jong Il

negli anni 2000 e 2007, che è stato prodromo agli importantissimi discorsi dell’attuale Comandante in Capo, Kim Jong Un, discorsi che sono stati importantissimi per le sue dichiarazioni di intenti, anche unilaterali per arrivare ad una riunificazione della penisola, arrivando perfino ad accettare la realizzazione di un Unico Stato pur con due diversi regimi governativi (2 gennaio 2013. Il Discorso di Capodanno di Kim Jong Un: la Corea del Nord vuole la pace con il Sud).
Ora tenere la barra del Songun e dello Juche tocca a Kim Jong Un, ma in una situazione ben diversa da quella dei suoi predecessori, ma per merito loro, con una Corea più prospera, più sicura e che quindi finalmente può puntare ad un possente sviluppo economico, il cosidetto Byungjin Line, che Kim Jong Un ha cominciato a perseguire. Dunque finalmente una linea politica che predilige l’affiancamento di un possente sviluppo economico alla continua implementazione militare. Dunque, politica nucleare in aggiunta a un piano quinquennale che dovrà fornire il massimo progresso alla popolazione.
Ora, veramente io vorrei aggiungere in verità, toccherebbe a noi, che in tempi migliori siamo stati i primi occidentali a riconoscere lo stato della RPDK Qualcuno ha qualche idea per una via del Juche italiana? me lo sappia dire, io sarei già pronto da tempo.
Il mio riconoscente saluto, il mio apprezzamento più sincero per la genialità di quest’uomo scomparso ormai da sei anni, che continua ad essere vivissimo nei nostri cuori, oltre che in quelli di tutto il suo popolo e di tutti i popoli del mondo che si vogliono emancipare dal capitalismo verso una società socialista.
Roberto Gessi, direttore La VOCE, organo di diffusione del G.A.MA.DI.

Nuovo articolo su KFA Italia - notizie e attività

La Russia aiuta la Corea democratica ed ignora gli Stati Uniti

di kfaitalia

Il blocco navale è un atto di guerra
Jong Hyon-o, KCNA, Pyongyang, 8 dicembre 2017


Gli Stati Uniti sono disperati nel tentativo d’attuare il blocco navale contro la Corea democratica. Tentando di dare base legale al blocco navale, il dipartimento di Stato degli Stati Uniti cerca oggi di modificare frasi come "consenso degli Stati bandiera" e "motivi ragionevoli" nella "risoluzione delle sanzioni" delle Nazioni Unite 2375 "utilizzando tutte le misure necessarie", sostenendo che "ad essere continuamente interessata è la situazione in cui la Corea democratica utilizza navi riservate ad attività illegali con metodo". Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, McMaster, altri alti funzionari dell’amministrazione Trump e altri elementi del Congresso degli Stati Uniti chiedono il blocco navale della Corea democratica. Le mosse degli Stati Uniti per il blocco non possono mai essere tollerate costituendo una violazione di sovranità e dignità di uno Stato indipendente. Gli Stati Uniti cercano apertamente il blocco navale contro la Corea democratica e di strangolarne l’economia in tempo di pace. Ciò rientra nel piano per intensificare il blocco politico ed economico della Corea democratica che dura da decenni. In passato gli Stati Uniti attuarono sanzioni collettive e campagne di blocco, come dimostrato dalla manipolazione e applicazione di "iniziativa di sicurezza sulla proliferazione" e "iniziativa regionale per la sicurezza marittima", volte al blocco navale ideando ogni sorta di schemi ridicoli, aumentando così la pressione economica sulla RPDC. Col pretesto di controllare la "proliferazione delle armi di distruzione di massa", gli Stati Uniti manipolano le esercitazioni internazionale navali per bloccare la RDPC dal mare. Il Comando del Pacifico degli Stati Uniti ha preparato l’operazione di blocco dalla seconda metà di quest’anno e il mese scorso trasmise alle forze fantoccio sudcoreane il programma d’azione con cui ordinava alle marionette di controllare i mari dell’Est e del Sud della Corea, alle "Forze di autodifesa" marittima del Giappone le acque del Mare Orientale e alla Marina USA le acque a sud dell’Isola di Jeju. Fu stipulato nel Trattato di Londra sulla definizione dell’invasione e nella risoluzione 3314 dell’UNGA che le sanzioni come il blocco contro uno Stato sovrano in tempo di pace sono un atto d’invasione ed illegale. Ora gli Stati Uniti strombazzano il blocco navale, non contenti d’inscenare le più grandi esercitazioni di guerra nucleare contro la RDPC in mare e aria dopo aver inviato mezzi strategici nella penisola coreana. Questo è un orribile criminale atto di guerra per spingere verso una catastrofe "incontrollabile" e una guerra lampo.
Il blocco degli Stati Uniti contro la Corea democratica iniziò tempo fa e il popolo della RDPC non ne sarà mai travolto. Le mosse per bloccare la RPDC dal mare equivalgono ad atti di guerra. Il gruppo Trump dovrebbe essere consapevole che se dovesse mostrare anche la minima intenzione d’attuare il blocco navale, seguiranno contromisure immediate e spietate per l’autodifesa dalla RPDC. Stati Uniti e banda al seguito dovrebbero riflettere sulle conseguenze catastrofiche che causerà il loro tentativo di blocco navale e fermare la loro avventatezza.

La Russia aiuta la Corea democratica ed ignora gli Stati Uniti
Cristina Maza, Newsweek, 7 dicembre 2017 - Minjok

Il prezzo del carburante in Corea democratica è crollato nell’ultimo mese grazie alle importazioni di petrolio dalla Russia, secondo rapporti che
suggeriscono che la Russia ignoro gli sforzi internazionali per isolare il regime nordcoreano.
I giornalisti di Asia Press International di Osaka, in Giappone, riferiscono che i prezzi del carburante calano da novembre. I rapporti sostenevano che il prezzo del gasolio era sceso del 60% dall’inizio di novembre e che il prezzo della benzina del 25% circa. I giornalisti affermano che "quantità massicce" di carburante vengono importate dalla Russia nella provincia nordcoreana di Ryanggang, che tuttavia confina con la Cina. È difficile convalidare affermazioni dalla Corea democratica, regime chiuso da cui le informazioni raramente arrivano. Ma gli esperti dicono che Russia e Cina fanno affari con la Corea democratica. "Esistono molti canali commerciali tra Cina e Corea democratica, leciti ed illeciti, quindi non sarei sorpresa se la Russia ne approfittasse", afferma Lisa Collins, esperta del Centro per Studi strategici e internazionali. "Sappiamo che la Russia forniva petrolio alla Corea democratica in passato, e credo che ci siano alcuni rapporti secondo cui la Corea democratica utilizza navi per aggirare le sanzioni del Consiglio di sicurezza nascondendo l’origine del petrolio". A settembre, Reuters e Washington Post riferivano che la Russia aiuta la Corea democratica ad evitare le sanzioni statunitensi e a rifornirla di carburante. L’11 settembre, il Consiglio di sicurezza approvava all’unanimità una risoluzione che vieta le esportazioni di condensati e gas naturale liquido verso la Corea democratica e limita la fornitura annuale di prodotti petroliferi a due milioni di barili l’anno. Il prezzo del carburante era salito alle stelle in Corea democratica dopo l’attuazione delle sanzioni a settembre. Data la portata limitata della risoluzione, tuttavia, la Russia è legalmente autorizzata a vendere petrolio alla Corea democratica. "Non è un segreto che la Russia rifornisca di petrolio la Corea democratica. In realtà, la Russia ne ha il diritto", afferma James Brown, esperto di Russia e Giappone e politica energetica presso la Temple University. "Questo perché la Russia assicurava che alcun taglio alle forniture di greggio fosse imposto dalle sanzioni adottate l’11 settembre". Fornire petrolio alla Corea democratica potrebbe essere il modo con cui la Russia rifiuta l’approccio statunitense delle pressioni sulla Corea democratica, aggiungeva Brown. "Le autorità russe sono anche generalmente contrarie alla politica statunitense di massima pressione sulla Corea democratica, ritenendo che ciò abbia indotto Pyongyang ad accelerare il programma nucleare e missilistico. Invece di ulteriori sanzioni, Mosca favorisce il dialogo immediato con la Corea democratica". I media russi riferivano che il Cremlino è pronto a svolgere un ruolo di primo piano nella pressione su Pyongyang.


Traduzione di Alessandro Lattanzio - AuroraSito

All’Ambasciata di Roma della RPD di Corea.

Illustri amici e compagni,
permettete che a mio nome, come donna, come partigiana, come comunista e come madre io rivolga il mio pensiero rispettoso alla grande eroina del popolo coreano Kim Jong Suk.
Siamo state compagne di Lotta in una Resistenza comune.

Ma mentre io ero studentessa Lei era la moglie del grande Kim Il Sung e madre di uno splendido bambino divenuto anni dopo un grande statista della RPD di Corea.

Tengo nel cuore e nella mente sempre questi valorosi compagni e con affetto e rispetto vedo il nipote di questa eroica donna diventato grande dirigente della RPD di Corea. Il grande Kim Jong Un che oggi difende adeguatamente la Corea Democratica.

Vi chiedo di far avere questo mio pensiero ai compagni del Partito del Lavoratori del vostro Paese.

Colgo l’occasione per inviare a tutti voi i migliori auguri per il 2018.

Miriam Pellegrini Ferri Presidente G.A.MA.DI. CISIS e Comitato Kim Jong Il

All’Ambasciata della Repubblica Popolare Democratica di Corea a Roma.
Nella ricorrenza della morte del compagno Kim Jong Il, presidente della RPD di Corea, ho voluto dedicargli un disegno, in omaggio al popolo coreano, che vive con cordoglio questa ricorrenza.
Come chiunque al mondo militi effettivamente nel campo antimperialista, anche io sono grato al popolo coreano per la fiera e composta resistenza all’abuso e alla prepotenza del Capitale internazionale, delle armi statunitensi e dei suoi alleati.
Un lungo cammino di sacrifici ha segnato il cammino del popolo di Corea.
Prevaricazioni inaudite e minacce permanenti non sono riuscite a piegare l’ottimismo, lo spirito di autonomia e di resistenza di questo piccolo grande popolo.
Non so quanti al mondo avrebbero saputo fare fronte, senza sbandare e perdere sé stessi, ai livelli di violenza cui è stata sottoposta la gente della Corea ad opera dell’Impero del Giappone prima e dagli occidentali poi.
Non so quanti popoli avrebbero saputo far da sé e resistere al lunghissimo strangolamento economico, che è seguito ai tentativi falliti di distruggere militarmente la RPDC.
Se il prodotto di una storia così difficile è la lucidità, la serietà e la fierezza cui assisto da parte coreana, non posso che attribuirne i meriti al Partito, al suo gruppo dirigente e alla guida dei suoi leader, oltre che al carattere eccezionale del popolo coreano stesso.
Non sono un esegeta del Juche ma so che il presidente Kim Jong Il ha fortemente contribuito al lavoro di approfondimento ideologico del percorso tracciato dal fondatore della Repubblica Kim Il Sung.
Per questa ragione il ricordo del compagno Kim Jong Il è vivo e sempre attuale nella RPDC.
Mi unisco quindi al popolo coreano nel cordoglio e nel ricordo.
Per Il Comitato Italiano Kim Jong Il: Riccardo Fortuna.

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