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La VOCE 1711 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XX N°3 | novembre 2017 | PAGINA 3 |
GRANDI MANOVRE NUCLEARI ALLA CAMERAIl giorno prima che il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari venisse aperto alla firma alle Nazioni Unite, alla Camera dei deputati è stata approvata il 19 settembre, a grande maggioranza (296 contro 72 e 56 astenuti), una mozione Pd a firma Moscatt e altri. Essa impegna il governo a «continuare a perseguire lobiettivo di un mondo privo di armi nucleari attraverso la centralità del Trattato di non-proliferazione (Tnp), valutando, compatibilmente con gli obblighi assunti in sede di Alleanza atlantica, la possibilità di aderire al Trattato per vietare le armi nucleari, approvato dallAssemblea generale dellOnu». La mozione Pd, «su cui il governo ha espresso parere favorevole», è una cortina fumogena per nascondere il fatto che l’Italia è accodata al crescente riarmo nucleare Usa/Nato ospitando, in completa violazione del Tnp, le bombe nucleari Usa B-61 che dal 2020 saranno sostituite dalle ancora più pericolose B61-12. La vera posizione del governo Gentiloni è emersa il giorno dopo quando, attraverso il Consiglio nord-atlantico di cui fa parte insieme agli altri 28 governi della Nato, ha respinto in toto e attaccato il Trattato Onu. Alla Camera dei deputati la mozione Pd è stata votata da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Scelta Civica, Alternativa Popolare, Democrazia Solidale e Gruppo Misto. La Lega Nord, assente in aula al momento del voto, con una sua mozione chiama il governo «a non rinunciare alla garanzia offerta dalla disponibilità statunitense a proteggere anche nuclearmente lEuropa e il nostro stesso paese, non necessariamente rispetto alla Russia». Come se l’Italia fosse in grado di stabilire contro chi debbano essere puntate le armi nucleari Usa. Sinistra Italiana e Articolo 1, nelle loro mozioni respinte dalla Camera, chiedono la rimozione delle armi nucleari Usa dall’Italia in base al Trattato di non-proliferazione e l’adesione dell’Italia al Trattato Onu. Però, sulla mozione Pd, entrambi i gruppi non hanno votato contro ma si sono astenuti. Ha invece espresso voto contrario il Movimento 5 Stelle. Nella sua mozione, anch’essa respinta, esso non chiede però al governo né la rimozione delle armi nucleari Usa dall’Italia in base al Trattato di non-proliferazione, né l’adesione dell’Italia al Trattato Onu, ma di «relazionare al Parlamento sulla presenza in Italia di armi nucleari, non facendosi più paravento di un vincolo atlantico alla riservatezza inesistente per i cittadini e i parlamentari Usa» e di «dichiarare lindisponibilità dellItalia ad utilizzare armi nucleari, a non acquisire le componenti necessarie per rendere gli aerei F-35 idonei al trasporto di armi nucleari». La mozione del M5S rispecchia la posizione espressa dall’aspirante premier Luigi Di Maio che «non vogliamo uscire dalla Nato» (come ha dichiarato lo scorso aprile in una conferenza negli Usa), che (come ha dichiarato in un’intervista lo scorso giugno) «vogliamo restare nella Nato, ma vogliamo parlamentarizzare gran parte delle scelte». Illusione o peggio. Nel Consiglio nord-atlantico, stabiliscono le norme Nato, «non vi è votazione né decisione a maggioranza», ma «le decisioni vengono prese all’unanimità e di comune accordo», ossia d’accordo con gli Stati uniti cui spettano per diritto la carica di Comandante supremo alleato in Europa e gli altri comandi chiave, compreso quello del Gruppo di pianificazione nucleare della Nato. Promettere che gli F-35, aerei concepiti per l’attacco nucleare soprattutto con le B61-12, possano essere usati dall’Italia con una sorta di sicura che impedisca l’uso di armi nucleari, equivale a una favola raccontata ai bambini per fargli dormire sonni tranquilli. (il manifesto, 3 ottobre 2017) MUOVIAMOCI FINCHE SIAMO ANCORA IN TEMPO: NO ALLE BOMBE NUCLEARI IN ITALIA25 ott 2017 — BOZZA DI MOZIONE PROPOSTA AI PARLAMENTARI E AI RAPPRESENTANTI IN ENTI LOCALI CONSIDERATO che – secondo i dati forniti dalla Federazione degli Scienziati Americani (FAS) – gli Usa mantengono oggi 70 bombe nucleari B61 in Italia (50 ad Aviano e 20 a Ghedi-Torre), 50 in Turchia, 20 rispettivamente in Germania, Belgio e Olanda, per un totale di 180. CONSIDERATO che – come documenta la stessa U.S. Air Force – sono in fase di sviluppo negli Stati Uniti le bombe nucleari B61-12, destinate a sostituire dal 2020 le attuali B61 installate dagli Usa in Europa. CONSIDERATO che – come documenta la FAS – la B61-12 non è solo una versione ammodernata della B61, ma una nuova arma nucleare, con un sistema di guida che permette di sganciarla a distanza dall’obiettivo, con una testata nucleare a quattro opzioni di potenza selezionabili, con capacità di penetrare nel terreno per distruggere i bunker dei centri di comando in un attacco nucleare di sorpresa. |
CONSIDERATO che foto satellitari, pubblicate dalla FAS, mostrano le modifiche già effettuate nelle basi di Aviano e Ghedi-Torre per installarvi le B61-12. CONSIDERATO che l’Italia mette a disposizione non solo il suo territorio per l’installazione di armi nucleari, ma anche piloti che – dimostra la FAS – vengono addestrati all’uso di armi nucleari con aerei italiani. CONSIDERATO che l’Italia viola in tal modo il Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari, firmato nel 1969 e ratificato nel 1975, il quale all’Art. 2 stabilisce: «Ciascuno degli Stati militarmente non nucleari, che sia Parte del Trattato, si impegna a non ricevere da chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi, né il controllo su tali armi e congegni esplosivi, direttamente o indirettamente». CONSIDERATO che l’Italia rifiuta, allo stesso tempo, di aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, votato alle Nazioni Unite da una maggioranza di 122 Stati. I PROPONENTI CHIEDONO AL GOVERNO DI • Rispettare il Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari e, attenendosi a quanto esso stabilisce, far sì che gli Stati Uniti rimuovano immediatamente qualsiasi arma nucleare dal territorio italiano e rinuncino a installarvi le nuove bombe B61-12 e altre armi nucleari. • Aderire contemporaneamente al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, votato alle Nazioni Unite a grande maggioranza, il quale impegna a non produrre né possedere armi nucleari, a non usarle né a minacciare di usarle, a non trasferirle né a riceverle direttamente o indirettamente, con l’obiettivo della loro totale eliminazione. ========================================== SIAMO 30 MILA, MA LA NOSTRA VOCE È ANCORA DEBOLE LA PETIZIONE PER L’USCITA DELL’ITALIA DALLA NATO, PER UN’ITALIA NEUTRALE E SOVRANA, LIBERA DALLE ARMI NU-CLEARI, PER L’ATTUAZIONE DELL’ART. 11 DELLA COSTITU-ZIONE, HA OLTRE 27.500 SOSTENITORI SU CHANGE, AI QUALI SE NE AGGIUNGONO ALTRI PORTANDO IL TOTALE A CIRCA 30 MILA. UN RISULTATO SIGNIFICATIVO, MA INSUFFICIENTE RISPETTO ALL’OBIETTIVO CHE CI PREFIGGIAMO. DOBBIAMO FAR SENTIRE DI PIU’ LA NOSTRA VOCE. PER PRIMA COSA DIFFONDI A TUTTI I TUOI CONTATTI GLI AGGIORNAMENTI CHE RICEVI SETTIMANALMENTE E INVITA A FIRMARE LA PETIZIONE SU CHANGE: https://www.change.org/p/la-campagna-per-l-uscita-dell-italia-dalla-nato-per-un-italia-neutrale SE HAI QUALCHE PROPOSTA SU NUOVE INIZIATIVE, SE HAI LA POSSIBILITA’ DI ORGANIZZARE UN INCONTRO NELLA TUA ZONA, METTITI IN CONTATTO COL NOSTRO COORDINAMENTO NAZIONALE INVIANDO LA TUA MAIL E/O IL TUO NUMERO TE-LEFONICO. LA PACE HA BISOGNO DI TE PER CONTATTI: Coordinatore nazionale del CNGNN, Giuseppe Padovano cell. 393 998 3462 e-mail: giuseppepadovano.gp@gmail.com INTERVISTA DI GIULIETTO CHIESA A TELE FRIULI SUL RISCHIO DI GUERRA NUCLEAREMigranti, Leoluca Orlando: «Denuncio la Ue per genocidio»Sulla gestione «criminogena» dei migranti «l’Europa è responsabile di un vero e proprio genocidio. Presenterò una denuncia alla Procura della Repubblica di Palermo rivolta agli stati europei, all’Unione europea. Poi sarà la Procura a decidere». Lo annuncia il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, intervistato da Sky Tg24. «La mia è un’accusa da giurista - attacca Orlando - non mi riferisco alla distinzione, che io non accetto, tra migranti economici e richiedenti asilo. Ma al fatto che in base alla propria legislazione, l’Europa riconosce il diritto all’asilo dei siriani, ma poi non li mette in condizione di raggiungere l’Europa. Li costringe a vendersi a mercanti di morte, quando potrebbero viaggiare in business, atterrando a Londra, piuttosto che a Berlino o a Amsterdam. Questa è materia sufficiente perché si faccia un processo penale». «Continua l’intreccio perverso e criminales tra genocidio e business», ha aggiunto Orlando. «L’Europa - attacca - ogni tanto si sveglia dal suo sonno criminale e scopre quello che sta accadendo, cioè una vera e propria strage degli innocenti. Frutto di un sistema europeo criminogeno che alimenta la criminalità organizzata. Adesso sono arrivati gli ucraini, i russi, gli yacht, le barche a vela...E il business continua». «Dimenticando che il finanziamento di dittatori, ieri in Turchia oggi in Libia, produce soltanto un ulteriore incentivo al business criminale». Per questo, ha ribadito il sindaco di Palermo, «presenterò una pronuncia alla Procura della Repubblica di Palermo, nei confronti di questo ignobile mercato che riguarda gli stati europei e l’Unione Europea. Questo genocidio ci farà vergognare di essere europei». |
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