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La VOCE ANNO XIX N°8 | aprile 2017 | PAGINA 3 |
[ITALIA] LA TENDENZA ALLA GUERRA, I GIOVANI E IL FUTURO CHE GARANTISCE LA BORGHESIA![]() L’articolo de Il Manifesto che riportiamo in fondo parla da solo senza bisogno di aggiungere molto. Questo sarà il futuro del paese e di migliaia di giovani, se le forze più sane del paese non instaurano un governo d’emergenza popolare che inizi ad invertire la rotta: rompendo con i patti di guerra e con il foraggiamento di queste in tutto il mondo, iniziando a smantellare le basi Nato dalla Sardegna e dal resto del paese, e mettendo a disposizione quel 2% di Pil per recuperare le aziende in crisi, riaprire quelle chiuse e riconvertire quelle dannose, garantire ad ogni adulto un lavoro utile e dignitoso. *** Il Pentagono della ministra Pinotti Manlio Dinucci Edizione del 07.03.2017 L’arte della guerra. La nuova struttura è già in fase progettuale ed è previsto un primo stanziamento nel budget della Legge di stabilità. Viene così attuato, ancor prima che venga discusso in parlamento, il disegno di legge sulla implementazione del «Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa» La ministra Pinotti ha un sogno: un Pentagono italiano, ossia un’unica struttura per i vertici di tutte le forze armate, una copia in miniatura di quello statunitense. Il sogno sta per diventare realtà. La nuova struttura, annuncia la ministra in un’intervista a Repubblica, è già in fase progettuale ed è previsto un primo stanziamento nel budget della Legge di stabilità. Sorgerà nella zona aeroportuale di Centocelle a Roma, dove c’è spazio per costruire altri edifici e infrastrutture. A Centocelle, dove è stata trasferita anche la Direzione generale degli armamenti con il suo staff di 1.500 persone, c’è già il Comando operativo di vertice interforze, attraverso cui il Capo di stato maggiore della Difesa comanda tutte le operazioni delle forze armate. Anzitutto quelle all’estero: l’Italia è impegnata in 30 missioni militari in 20 paesi, dal Kosovo all’Iraq e all’Afghanistan, dalla Libia alla Somalia e al Malì. Dato che in ciascuna partecipano componenti di tutte le forze armate, spiega la ministra, occorre un comando unico interforze con sede a Centocelle. Viene così attuato, ancor prima che venga discusso in parlamento, il disegno di legge sulla implementazione del «Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa», presentato il 10 febbraio dal Consiglio dei ministri. È quindi già in atto il golpe bianco che, nel silenzio generale, sovverte le basi costituzionali della Repubblica italiana, riconfigurandola quale potenza che interviene militarmente nelle aree prospicienti il Mediterraneo – Nordafrica, Medioriente, Balcani – a sostegno dei propri «interessi vitali» economici e strategici, e ovunque nel mondo siano in gioco gli interessi dell’Occidente rappresentati dalla Nato sotto comando Usa. Occorrono a tal fine nuovi armamenti. Ad esempio i primi due aerei Gulfstream 550 modificati, che l’Italia ha appena ricevuto da Israele al prezzo di circa un miliardo di dollari: veri e propri comandi volanti, dotati dell’elettronica più avanzata, per missioni di attacco a lungo raggio. Occorrono allo stesso tempo professionisti della guerra, capaci di usare le nuove tecnologie e di combattere in lontani paesi nelle più diverse condizioni ambientali. «Abbiamo bisogno di soldati giovani, – spiega la ministra Pinotti – la chiave sta nell’arruolare persone a 19-20 anni, offrirgli un pacchetto formativo importante per sette anni della loro vita, insegnando lingue e professionalità. Se si ritroveranno sul mercato a 26-27 anni non sarà difficile trovare un’altra occupazione anche perché ci impegniamo a costruire nuove opportunità di lavoro con percorsi legislativi». In una situazione di disoccupazione e precariato, si offre cosi ai giovani il modo per guadagnare e avere un posto sicuro: la guerra. E ai professionisti della guerra, agli ordini del Pentagono italiano, viene affidata nel disegno di legge anche la «salvaguardia delle libere istituzioni» con «compiti specifici in casi di straordinaria necessità ed urgenza», formula vaga che si presta a misure autoritarie e a strategie eversive. Tutto questo costa. L’Italia, annuncia la Pinotti, anche se non è ancora in grado di portare la spesa per la «difesa» al 2% del Pil come richiede la Nato, la sta incrementando: «Quest’anno siamo all’1,18% del Pil pari a circa 23 miliardi». La ministra ci informa quindi che l’Italia spende per la «difesa» in media 63 milioni di euro al giorno, cui si aggiungono le spese per le missioni militari e i principali armamenti, iscritte nei budget di altri ministeri. A Roma, mentre divampa il dibattito politico sull’impatto ambientale del nuovo stadio, nessuno si preoccupa dell’impatto sociale del nuovo Pentagono tricolore. Appello del Consiglio Mondiale della Pace alle organizzazioni e agli attivisti in Europa che difendono la causa della PaceSi alla Pace! No alla NATO! Protesta contro il Summit NATO 2017 a Bruxellesdi Consiglio Mondiale della Pace (WPC) | da cppc.ptAppello alle organizzazioni e agli attivisti in Europa che difendono la causa della Pace A partire dalla sua creazione, lOrganizzazione del Trattato dellAtlantico del Nord, NATO, è stata uno strumento di aggressione militare dellimperialismo. É la più grande e pericolosa organizzazione militare del |
![]() La NATO si sta espandendo nellEst Europa, sta rafforzando la sua presenza militare negli USA e in Europa e sta moltiplicando le partnerships strategiche in tutto il mondo. Lampio network di basi militari, le flotte navali, i sistemi anti-missile e i sistemi di sorveglianza globale che gli USA e i suoi alleati nella NATO hanno diffuso in tutta Europa e nel mondo, sono strumenti della loro strategia di dominazione imperialistica – i loro obiettivi oggi sono apertamente offensivi e larea di intervento bellicista è lintero pianeta. Gli USA, la NATO e i loro alleati non cessano di incrementare le attività militari e di espandere le basi dal Mar Caspio fino allArtico, sempre più vicino alla Federazione Russa, e nella regione Asia-Pacifico, sempre più vicino alla Cina. I paesi membri della NATO, in particolare gli USA, impiegano la maggior spesa militare del pianeta e sono responsabili di una nuova corsa ad armamenti sempre più sofisticati, incluse armi nucleari e installazioni di sistemi anti-missili, al servizio degli interessi dellindustria militare. Gli USA e la NATO fanno pressione sui membri perché questi aumentino le loro spese militari, obiettivo riaffermato dallAmministrazione Trump - la quale ha nel frattempo annunciato un aumento nella spesa militare di 54 bilioni di dollari – e già appoggiato da tutti i governi dai paesi NATO in Galles (Settembre 2014) e a Varsavia (Luglio 2016); con il pretesto della cosiddetta “guerra al terrorismo”, e della presunta “ minaccia russa”, è richiesto laumento della militarizzazione dellUnione Europea, pilastro europeo della NATO, e del suo interventismo bellicista. Mentre nella maggior parte dei paesi NATO si stanno mettendo in dubbio, indebolendoli, i diritti dei popoli e i salari dei lavoratori, sembra che non ci sia mai mancanza di fondi per la corsa alle armi e alle guerre. Mentre la crisi globale cresce e i popoli combattono per i loro diritti, per lo sviluppo ed il progresso, per la protezione dellambiente, per la fine della povertà e della fame e per un mondo più giusto, gli USA-UE-NATO continuano ad impegnarsi in politiche militaristiche in preparazione alla guerra. La NATO è intervenuta direttamente o ha sostenuto guerre di aggressione contro la sovranità degli stati in Europa, Medio Oriente, Africa e Asia Centrale. La NATO ha bombardato la Jugoslavia ed è responsabile delle destabilizzazioni, violenze e guerre che oggi segnano la realtà in Ucraina, Siria, Libia e Afghanistan. In nessuno di questi casi né lobiettivo né il risultato è stato mai la democrazia o la Pace – lunica eredità è stata quella di terrore, morte, distruzione, caos, dominio sulle risorse e profitti per le grandi aziende dei paesi membri della NATO. La cosiddetta “guerra al terrorismo” della NATO ha portato solo allaumento e diffusione del terrorismo. Le guerre sponsorizzate dalla NATO sono responsabili del dramma di milioni di sfollati e rifugiati. Le azioni belliciste di USA, NATO e UE incrementano una escalation di tensioni, destabilizzazioni e aggressioni portandoci ad una reale minaccia di una guerra generalizzata che potrebbe condurre alla distruzione del genere umano. La NATO è nemica della pace e dei popoli. Ma la guerra non è inevitabile! La forze della Pace e dei popoli hanno qualcosa da dire! Facciamo appello a tutte le organizzazioni e agli attivisti in Europa affinché difendano la causa della Pace, imprescindibile dalla lotta contro le cause delle guerre, e promuovano azioni contro la NATO, per la dissoluzione di questo blocco politico-militare, e affinché sostengano le battaglie di ogni popolo facente parte dei paesi della NATO per luscita da questa organizzazione militare. Riaffermando e portando avanti la campagna “Yes to Peace! No to NATO!”, mettendo i governi della NATO davanti alle loro responsabilità, svilupperemo attività contro la NATO e contro il suo summit a Bruxelles, dunque chiediamo la mobilitazione e la messa in atto di iniziative in ogni paese, richiedendo: • No allaumento delle spese militari per la guerra, sì allimpiego di queste risorse a favore del progresso sociale e della pace; • Il ritiro di tutte le forze della NATO implicate in aggressioni militari e occupazioni; • La fine del ricatto, della destabilizzazione e delle guerre di aggressione contro gli stati sovrani e contro i popoli; • Il sostegno ai rifugiati, vittime delle guerre promosse e sostenute dalla NATO; • La chiusura delle basi militari nei territori stranieri e lo smantellamento del sistema anti-missile Usa e NATO; • Labolizione delle armi nucleari, delle armi di distruzione di massa e un disarmo generale; • Lopposizione a ulteriori allargamenti della NATO, ovvero ai Paesi nordici, ai Balcani, allEst Europa e a Cipro; • Lo scioglimento della NATO; • Il rispetto dei principi fondatori dello Statuto delle Nazioni Unite e della sovranità e eguaglianza dei popoli e degli Stati. Sì alla Pace! No alla NATO! LOrganizzazione dei Membri Europei del World Peace Council Marzo, 2017 |
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