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LA VOCE 1603 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XVIII N°7 | marzo 2016 | PAGINA 7 |
Segue da Pag.6: Edward Snowden spiega come difendere la vostra privacy Il problema con le comunicazioni di oggi è che il fornitore di servizi Internet (il provider) sa esattamente chi siete. Sa esattamente dove vivete. Conosce il numero della vostra carta di credito, l’ultima volta che l’avete utilizzata e il montante della transazione. Ognuno dovrebbe essere in grado di comprare un bel po’ di quello che Internet offre allo stesso modo di come si acquista una bottiglia di acqua in un negozio. Abbiamo bisogno di strumenti che possano connettersi anonimamente a Internet. Meccanismi che consentano che ci si associ privatamente. Soprattutto, abbiamo bisogno di sistemi che permettano la difesa della privacy nei pagamenti e nella consegna delle merci, che sono le basi del commercio. Questi sono i problemi che devono essere risolti. Dobbiamo trovare un modo per trasmettere i diritti che noi abbiamo ereditato anche alla prossima generazione. Dobbiamo fare subito qualcosa, perché oggi ci troviamo di fronte al bivio tra una società libera e un regime di controllo. Se non facciamo nulla, quelli che verranno dopo di noi si domanderanno perché abbiamo lasciato che ciò accadesse. Vuoi vivere in un mondo completamente “quantificato”? Un mondo nel quale il contenuto di ogni conversazione è conosciuto, così come i movimenti di tutte le persone e, persino, la posizione di tutti gli oggetti. Dove il libro che hai prestato a un amico lascia una traccia su chi lo ha letto? Queste cose potrebbero essere delle potenzialità se arricchissero la società, ma lo saranno solo se potremo ridurre la raccolta di informazioni che riguarda le nostre attività, le nostre condivisioni e le nostre frequentazioni. Lee: In teoria, nessun governo al mondo dovrebbe spiare tutti. Ma così è. Qual è allora la tua opinione, quale pensi sia la via per risolvere questo problema? Pensi che la soluzione sia criptare ogni comunicazione o piuttosto cercare di ottenere dal Congresso *[il parlamento USA] l’approvazione di nuove leggi - cioè che la politica sia importante come la tecnologia? Dove ritieni si trovi l’equilibrio tra la tecnica e la politica, al fine combattere la sorveglianza di massa? E cosa pensi che il Congresso dovrebbe fare, o che la gente dovrebbe costringere il Congresso a fare? Snowden: Penso che le riforme abbiano molteplici aspetti. C’è una riforma legislativa; cè, più in generale, una riforma di norme e statuti; ci sono i risultati delle decisioni prese nei tribunali ... Negli Stati Uniti si è ritenuto che questi programmi di sorveglianza di massa, che sono stati attuati in segreto, senza informare né chiedere il consenso dei cittadini, violano i nostri diritti e che quindi dovrebbero cessare. Di conseguenza, essi sono stati modificati. Ma ci sono molti altri programmi e molti altri paesi in cui queste riforme non hanno ancora avuto quel seguito indispensabile a ogni società libera. Riforme che sono vitali per una società libera. In tali contesti, in queste situazioni, io credo che noi dobbiamo - come comunità, come società aperta, sia se parliamo di semplici cittadini, che di quanti si occupano di tecnologia - cercare delle maniere per incrementare a ogni costo i diritti umani. Può esser fatto tramite la tecnologia, tramite la politica, con il voto o cambiando il comportamento individuale. Ma la tecnologia è probabilmente, fra tutte queste possibilità, quella più promettente e più rapida per far fronte alle violazioni dei diritti umani. La tecnologia è un metodo di risposta che non dipende dal fatto che ognuno dei corpi legislativi del pianeta si riformi contemporaneamente agli altri: cosa che è forse troppo ottimistico sperare. Con la tecnologia siamo invece in grado di creare sistemi … che fanno rispettare e garantiscono i diritti che sono necessari per mantenere una società libera e aperta. Lee: Cambiamo completamente argomento. In molti mi hanno detto che avrei dovuto domandarti di Twitter. Da quanto tempo hai un account Twitter? Snowden: Da due settimane. Lee: Quanti seguono il tuo Twitter? Snowden: Un milione e mezzo di persone, credo. Lee: Sono moltissimi. Come fai a far fronte a un numero così elevato di utenti? Snowden: Sto cercando di non farmi sommergere, ma è molto difficile. Lee: Di recente hai utilizzato molto Twitter anche quando a Mosca era notte fonda. Snowden: Non nascondo il fatto che io vivo con l’orario “occidentale”. La maggior parte del mio lavoro, delle associazioni con cui ho contatti e del mio attivismo politico si svolge ancora a casa mia, negli Stati Uniti. Quindi è ovvio che io lavori quando è giorno negli USA e notte qui. Lee: Non senti come se il tuo tempo fosse risucchiato da Twitter? Io mi tengo collegato tutto il giorno a Twitter e a volte resto invischiato nelle discussioni. A te cosa accade? Snowden: Ci sono stati giorni in cui la gente continuava a twittare foto di gatti per l’intera giornata. So che non avrei dovuto, avevo un sacco di lavoro da fare, ma non riuscivo a smettere di guardarle. Lee: La mia vera curiosità è se hai avuto un account Twitter prima di quello attuale. Perché eri ovviamente su Twitter anche prima. Eri sempre aggiornato. Snowden: Io non posso né confermare né smentire l’esistenza di altri miei account Twitter. |
Snowden e io siamo entrambi esponenti della Freedom Press Founfation [http://freedom.press/].Una proposta di legge del PCF per fare uscire la Francia dalla NatoTraduzione di Lorenzo Battisti per Marx21.it ASSEMBLÉE NATIONALE COSTITUZIONE DEL 4 OTTOBRE 1958 QUATTORDICESIMA LEGISLATURA Proposta di legge riguardante luscita della Francia dal Trattato dellAtlantico del Nord. Presentata da Jean-Jacques CANDELIER (Pcf), Patrice CARVALHO (Pcf) e Gaby CHARROUX (Pcf), Motivazioni Signore e Signori, un appello plurale è stato lanciato per denunciare la partecipazione della Francia al Trattato dellAtlantico del Nord (Nato) e per il ritiro delle sue armate dal comando integrato. Il 21 Maggio 2015, allAssemblea Nazionale, durante un dibattito intitolato “Può la Francia ritrovare una diplomazia indipendente?”, un vecchio ambasciatore francese e segretario generale del Quai dOrsay (il Ministero degli Esteri francese) ha dichiarato che la Nato non avrebbe dovuto sopravvivere alla sparizione dellUrss e alla dissoluzione del Patto di Varsavia. I sostenitori di un appello composto di sensibilità repubblicane e patriottiche diverse, che hanno, nel passato, approvato o meno lesistenza della Nato, affermano unanimemente che, in effetti, oggi questa organizzazione non ha più ragione di esistere. La Nato si è invece allargata, contrariamente agli impegni presi con Gorbaciov, integrando numerosi paesi ex-socialisti, avanzando metodicamente in un processo di accerchiamento della Russia, moltiplicando le basi militari americane in questi paesi. Questa politica apertamente aggressiva si è accompagnata con linstallazione di uno scudo di missili anti missile in prossimità della Russia, eventualmente utile a lanciare un primo colpo nucleare su questo paese, sterilizzando e limitando in maniera drastica le sue possibilità di replica. È in questo contesto geopolitico che lUcraina ha vissuto la “Rivoluzione Arancione”, teleguidata dagli Stati Uniti e sostenuta dallUnione Europea, che ha permesso la messa in opera con la forza di un governo ostile alla Russia con la partecipazione di noti neonazisti. È giunto il momento che la Francia si dissoci da questa politica anti-russa provocatrice che rischia di finire in una Terza Guerra Mondiale nucleare. Organizzazione politica e militare, la Nato è sia lo strumento diplomatico che il braccio armato che usano gli Stati Uniti con la complicità degli stati vassalli, tra i quali si trovano in prima fila la Francia, la Gran Bretagna, e la Germania. Il governo americano, forte di una dottrina militare che comprende la guerra preventiva e luso delle armi nucleari come prima risposta, dotato di più di 700 basi militari sparpagliate in tutto il globo e deciso a combattere la minaccia terrorista senza ricercarne le cause, conduce la Nato e quindi la Francia a partecipare al caos generalizzato, a una guerra permanente contro i nostri interessi e contro la nostra stessa sicurezza. Dalla Jugoslavia allIraq, dalla Siria alla Libia, la Francia utilizza il proprio potenziale militare e il proprio credito diplomatico e dimentica i valori del proprio popolo a vantaggio di una politica decisa a Washington. In realtà, gli Stati Uniti fanno, attraverso la Nato, una politica di aggressione e di guerra generalizzate che non dovrebbe restare ancora quella della nostra Nazione. È giunto il momento che la Francia riscopra la sovranità delle proprie decisioni e la libertà di scegliere i propri alleati in conformità con la propria filosofia e gli interessi del popolo francese. È perfettamente possibile che la Francia rinunci alla propria appartenenza alla Nato e che ritiri le proprie armate dal comando integrato. Diventando libera, la Francia dovrà esigere la dissoluzione della Nato che non ha più ragione di esistere. Conseguenza di queste osservazione, vi chiediamo di adottare la presente legge. PROPOSTA DI LEGGE Articolo unico L’Assemblea nazionale, Visto l’articolo 34-1 della Constituzione, è favorevole alluscita della Francia dalla Nato e alla dissoluzione di questa organizzazione. |
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