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La VOCE ANNO XVIII N°8

aprile 2016

PAGINA 3         - 23

Segue da Pag.22: DIECI ANNI FA

Presidente Slobodan Milosevic. In memoriam

L’11 marzo 2006 il tribunale de L’Aia ha ucciso il presidente della Jugoslavia Slobodan Milosevic

(Alexander Mezayev - Strategic Cultural Foundation - 11.03.2009)


L’11 marzo 2006 il Tribunale Internazionale dell’ONU per l’ex Jugoslavia (ICTY) ha comunicato che Slobodan Milosevic “era stato trovato privo di vita nella sua cella”. Il 14 marzo la Corte ha sospeso tutte le indagini sul caso. Mentre segnalava le cause della morte di Milosevic, il vice presidente del Tribunale Kevin Parker ha detto che “Milosevic è morto per cause naturali in conseguenza di un attacco di cuore”. Ma vi è prova che Slobodan Milosevic è stato ucciso e che l’ICTY è responsabile dell’omicidio. Ecco cos’è veramente accaduto.
In primo luogo Milosevic è stato costretto in prigione, dove la sua salute s’è deteriorata. Allora gli è stata rifiutata la possibilità d’essere curato in un centro di cardiologia e quando lo stato del suo cuore è peggiorato, non ha ricevuto un aiuto medico urgente. Il tribunale ha agito in tal modo deliberatamente, sapendo dei suoi problemi di salute. Basta leggere solo i seguenti rapporti medici per capire che Milosevic non ha ricevuto il trattamento medico necessario.
Dott. Aarts: “L’arteriosclerosi è tipica per gente della sua età”. Dott. De Laat: “In questi ultimi 6 mesi Milosevic ha sofferto un forte mal di testa, tensioni e una perdita parziale della vista e dell’udito. Probabilmente, il calo dell’udito è stato causato dai problemi cardiovascolari”. Il Dr. Spoelstra sapeva che Milosevic portava i trasduttori auricolari da cinque anni ma ha suggerito solo “di regolare il livello del volume per i trasduttori auricolari”. Il dottor Paulus Falke della prigione dell’ICTY: “Ho discusso la cosa con un otorinolaringoiatra dell’ospedale di Bronovo. Mi ha detto che il calo d’udito di Milosevic era normale per persone della sua età”.
Potevano essere tutti questi rapporti solo un errore medico? No. Milosevic ha avuto la diagnosi corretta e, del resto, tutti i medici erano informati di ciò. Il 4 novembre 2005 Slobodan Milosevic ha detto che voleva essere esaminato da alcuni medici. Erano tre: la professoressa Shumilina M. (Russia), il professor Leclerc (Francia) ed il professor Andric (Serbia). La dottoressa Shumilina disse che Milosevic non aveva ricevuto il trattamento medico adeguato e insistette per un esame medico e un trattamento completo urgente. Inoltre avvertì che c’era il rischio di problemi seri al cervello. Il cardiologo Leclerc non ha avuto l’occasione di familizzare con i precedenti risultati degli esami medici di Milosevic. Ha detto di avere eseguito un test ECG su Milosevic e che esso era stato “estremamente anomalo”. (...)

Nel dicembre 2005 Leo Bokeria, direttore del centro di cardiochirurgia Bakulev di Mosca, ha scritto al presidente Fausto Pokar dell’ICTY, dicendo che la salute di Milosevic era deteriorata a causa del trattamento errato. Secondo Bokeria bisognava “impedire la catastrofe cardiovascolare”, dunque il presidente del tribunale non avrebbe dovuto avere alcun dubbio su ciò.
Nel dicembre 2005 Slobodan Milosevic ha chiesto alla Corte di lasciarlo ospedalizzare a Mosca. Malgrado il fatto che tutte le norme fossero osservate, la richiesta è stata rifiutata.

L’ICTY ha accusato Milosevic di aver deliberatamente preso farmaci non prescritti per peggiorare il suo stato di salute per andare a Mosca e, da lì, sottrarsi alla Corte. Timothy McFadden, il direttore della prigione responsabile di Milosevic, ha scritto una lettera al Tribunale il 19 dicembre 2005, in cui ha detto che da tempo dubitava del fatto che Milosevic stesse
prendendo i medicinali prescritti. McFadden inoltre ha segnalato che il medico della prigione dell’ICTY non aveva più la responsabilità dello stato di salute di Milosevic, né se ne curava la segreteria del Tribunale.
Ovviamente, le conclusioni di McFadden non sono basate sui risultati del trattamento medico. Realmente, le analisi del sangue di Milosevic hanno mostrato “bassi livelli di medicine prescritte e non prescritte”. E senza avere alcuna prova solida, McFadden ha descritto le analisi del sangue come risultato di azioni intenzionali di Milosevic. Nella sua lettera del 6 gennaio 2006 il dottore della prigione dell’ICTY Paulus Falke segue McFadden: “Gli esami hanno provato che stava prendendo regolarmente le medicine prescritte come doveva. Inoltre, ha preso medicine che né io né alcun altro medico ha prescritto”. (...)

Il 7 marzo 2006, tre giorni prima della morte di Milosevic, i giudici hanno avuto la segnalazione che il sangue di Milosevic prelevato per l’analisi il 12 gennaio conteneva Rifampicin non prescritta, in grado di neutralizzare gli effetti della medicina per il cuore di Milosevic, che era stata prescritta.
Nel rapporto pubblicato dopo la morte di Milosevic dal vice presidente dell’ICTY Kevin Parker, si legge: “L’autopsia ha diagnosticato il grave stato del cuore che ha causato la morte”. Se i ricercatori fossero obiettivi, avrebbero notato che lo stato grave del cuore era stato diagnosticato già molto prima da Shumilina e da Bokeria. Comunque, la diagnosi dovrebbe essere fatta quando un paziente è vivo ma a Milosevic è stato rifiutato l’esame medico necessario.

Una indagine imparziale dovrebbe concentrarsi sui motivi dell’attacco di cuore. Tuttavia, niente del genere è stato discusso. Invece dello studio della situazione con il Rifampicin nel sangue di Milosevic, Parker è stato occupato a giustificare il Dott. Falke. Ma lo ha fatto in modo così impacciato che persino i membri del Tribunale erano imbarazzati. Le informazioni sul Rifampicin sono comparse due mesi dopo che la medicina era stata rintracciata nel sangue.
“Il Dott. Falke ed i suoi colleghi hanno discusso la possibilità di rivelare le informazioni senza il permesso di Milosevic”
, Parker ha spiegato. Ma tale spiegazione è irragionevole poiché niente ha impedito a Falke di rivelare tutte le informazioni. Era ancor più irragionevole dire che le informazioni sul Rifampicin sono state nascoste da Milosevic. In primo luogo, questa spiegazione, in se, confuta tutte quelle precedenti (se Milosevic non a sapeva del Rifampicin, perché avrebbe dovuto essere contrario a che queste informazioni fossero rivelate?). Secondariamente, nel suo rapporto Parker dice che “il Dott. Falke non ha informato Milosevic sul Rifampicin nel suo sangue, in conformità con le regole olandesi sull’anonimato in medicina”.

Tre giorni prima della sua morte Slobodan Milosevic ha scritto in una lettera al Ministero degli Esteri russo: “il fatto che il mio sangue contenga Rifampicin, un antibiotico che è usato normalmente per trattare la lebbra e la tubercolosi, dimostra che nessuno di questi medici ha diritto a curarmi... Ho difeso il paese contro di loro ed ora vogliono che taccia per sempre”. Il fatto che la corte ha sospeso tutte le indagini senza studiare le cause della morte di Milosevic, spinge a pensare che l’ICTY abbia organizzato l’omicidio o abbia coperto i criminali.

Oggi è per chiunque difficile credere che gli assassini di Milosevic possano essere presi e giudicati. Ma sono sicuro che tale missione dovrebbe esistere, non importa se sia impossibile. Bene, ora quei criminali si godono il potere a L’Aia, ma non sarà per sempre. Slobodan Milosevic ha dimostrato che la resistenza è possibile. Gli uomini di tale tempra sono rari al giorno d’oggi, ecco perché la loro morte è percepita come una tragedia personale.

Non dimenticate mai il presidente Slobodan Milosevic!

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