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La VOCE ANNO XVI N°3

novembre 2013

PAGINA 2

IN QUESTO NUMERO:

Lampedusa: l’orrore della burocrazia


Roberto Gessi

Il Fatto Quotidiano > Blog di Jacopo Fo
di Jacopo Fo | 12 ottobre 2013
Le tende ci sono ma la Prefettura non vuole usarle.
Donne e bambini sotto la pioggia per giorni, nel fango… Sopravvissuti a un dramma, hanno visto morire centinaia di persone, sono vivi per miracolo e noi così li assistiamo.
E per giunta li incriminiamo per immigrazione clandestina e li lasciamo all’addiaccio?
Ma che bella civiltà!
Come è possibile? Non hanno almeno delle tende?
Ne parlo con mio padre. Decidiamo di cercare di dare una mano…
Telefono al Comune: “Ma sono ancora sotto l’acqua questi sventurati?”
“Sì, certo!” Mi risponde una gentile signora, le dico “…Noi abbiamo una onlus, il Comitato Nobel per i Disabili, possiamo comprare cento tende e portarvele?”
“Ma guardi che noi ce le abbiamo le tende… E per giunta sono giorni che da tutta Italia ci telefono per offrirci tende… Ma non possiamo darle ai naufraghi che sono sotto la pioggia perché la Prefettura non dà il permesso. Sono loro a controllare il Campo”.
Incredibile, assurdo, delirante.
Mio padre telefona alla prefettura di Agrigento: “Ci hanno detto al Comune di Lampedusa che per mandare delle tende ai naufraghi ci vuole il vostro permesso. Posso mandarvele?”
“Ma guardi… Non lo so… Ci sono dei problemi… Dovrebbe farci una domanda…”
“Gliela sto facendo la domanda: posso mandarvi cento tende?”
“La domanda ce la deve inviare via fax! Ci sono delle procedure da rispettare!”
“Ma questi sono sotto la pioggia!!!”
“Siamo in Italia… Non si possono cambiare le cose in un giorno!”
Mio padre mi passa il telefono costernato. Chiedo alla signora “incaricata” dei soccorsi se si rende conto che quella gente sta sotto la pioggia… Alla fine decide di passarmi una persona più “incaricata” di lei. Mi lasciano al telefono 5 minuti. Richiamo, chiedo della super incaricata. Mi lasciano di nuovo appeso al telefono e non risponde più nessuno.
Mi viene in mente quel film… “Muro di gomma”…
Ora vorrei invitarti a riflettere sulla dimensione morale di questa situazione.
Ci sono le tende, il Comune e decine di privati le offrono alla Prefettura ma non vengono utilizzate per via della procedura.
Io credo che questo virus mentale sia il cuore di tutti i problemi italiani: si è perso il senso delle cose… Lo hanno sostituito con la mistica della carta bollata… Una religione demoniaca e impietosa…
Questa è l’origine della crisi del Sistema Italia.
E una situazione del genere, riportata dal Fatto Quotidiano in prima pagina, non è una notizia per il resto dei media. Non interessa a nessuno che lo Stato Italiano non riesca a compiere neppure il minimo del minimo del minimo di un gesto di soccorso.
Che restino sotto la pioggia! Non possiamo piegare i regolamenti e gli iter burocratici alla pietà umana.

Aggiornamenti sul destino dei sopravvissuti al
naufragio, sbarcati su un’isola di selvaggi

Continua il delirio burocratico. Giorni fa raccontavo del tentativo che ho fatto con mio padre di mandare tende a
Lampedusa, scoprendo che la legge, non lo consente…
Addirittura il comune di Lampedusa le tende le ha già, ma non le può dare ai naufraghi…
Oggi ritelefono alla segreteria della sindaco Nicolini che mi informa che la situazione è invariata… E mi conferma anche che c’è una legge che obbligherebbe lo Stato a trasferire altrove i naufraghi, entro 96 ore. Ma non lo fanno. Lo Stato italiano non rispetta la sua stessa legge che gli impone di spostare questi esseri umani verso sistemazioni civili ma fa rispettare rigidamente la legge che vieta a “estranei” (il Comune di Lampedusa!!!) di fornire tende a questi disperati.
Ma l’assurdo va ben oltre. Mi informano anche che non hanno accettato neanche l’offerta di Papa Francesco di fornire spazi di proprietà della Chiesa Cattolica, in giro per l’Italia, dove spostare almeno le famiglie con bambini. L’offerta è stata fatta attraverso l’arcivescovo Konrad Krajewski, Elemosiniere del Papa, giunto a Lampedusa subito dopo il disastro per verificare lo stato delle cose e rendersi disponibile per aiuti.
Anche Konrad Krajewski aveva offerto la disponibilità del Papa a donare almeno tende a chi era senza riparo. E intanto i naufraghi sono ancora sotto la pioggia. Anzi la situazione è peggiorata perché si sono aggiunti altri 400 disperati via via sbarcati.
Il delegato del Papa, mi informa sempre la segreteria della sindaco Nicolini, ha anche tentato di donare una grande tenda da adibire a ludoteca per i molti bambini stipati nel centro di accoglienza. No anche a questo. Non si può… La legge non lo consente… Allora la sindaco, in collaborazione con la parrocchia locale, ha organizzato due tende fuori dal campo per far giocare i bambini, cioè dentro il centro di “accoglienza” è vietato, fuori (per fortuna!) no… Queste tende-ludoteca sono state montate presso la Casa della Fraternità una struttura della parrocchia di Lampedusa, e sono gestite da operatori volontari che a turno stanno con i bambini. Poi la sera i bambini devono essere riaccompagnati al centro di “accoglienza”.
di Jacopo Fo

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